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LE SCOPERTE GEOGRAFICHE

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Presentazione sul tema: "LE SCOPERTE GEOGRAFICHE"— Transcript della presentazione:

1 LE SCOPERTE GEOGRAFICHE
TEMATIZZARE LA STORIA: ASTROLABI,BUSSOLE E CARAVELLE.

2 Al principio del Duecento l’Europa aveva una conoscenza molto limitata e approssimativa della geografia terrestre. I mappamondi realizzati in questo periodo includevano i tre continenti allora noti, disposti intorno al mar Mediterraneo: l’Asia a oriente, l’Europa a nord e l’Africa a sud. Mappamondo medievale

3 Prime esplorazioni L’Asia e l’Africa, fuori dai confini dell’Europa, sono poco conosciute dall’uomo del Medioevo. Fra l’Europa e l’Oriente il commercio è grande: oro, merci di grande valore, avorio, arrivano dall’Africa attraverso i mercanti arabi. Fra il 1250 e il 1350 molti esploratori vanno nelle lontane terre d’Oriente e raccontano i loro viaggi. Gli esploratori sono ricchi commercianti o monaci che sanno leggere e scrivere e che quindi dicono tutto quello che vedono nei loro viaggi.

4 Marco polo Marco Polo (Venezia , 15 settembre 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324) è stato un mercante, ambasciatore e viaggiatore italiano. Nato nella Repubblica di Venezia, è considerato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, fu tra i primi occidentali ad arrivare fino in Cina, da lui chiamata Chatai, percorrendo la via della seta. Le cronache del suo viaggio sono state trascritte in francese dallo scrittore pisano Rustichello, suo compagno di prigionia a Genova. Furono raccolte in un libro intitolato Deuisament du monde, meglio noto come il Milione.

5 L'itinerario di Marco Polo
Niccolò e Matteo Polo intrapresero il loro secondo viaggio nel 1271, con la risposta di Papa Gregorio X da consegnare a Kubilai Khan. Questa volta Niccolò portò con sé il figlio diciassettenne Marco. Viaggiarono verso l'interno, attraversando l'Anatolia e l'Armenia. Scesero quindi al Tigri, toccando probabilmente Mossul e Bagdad. Giunsero fino al porto di Ormuz, forse con l'intenzione di proseguire il viaggio via mare. Continuarono invece a seguire la via terrestre e, attraverso la Persia e il Khorasan, raggiunsero Balkh e il Badakhshan. Superarono, in quaranta giorni, il Pamir e scesero verso il bacino del Tarim. Attraverso il deserto dei Gobi giunsero ai confini del Catai, nel Tangut, la provincia più occidentale della Cina. Quindi proseguirono lungo la parte settentrionale dell'ansa del Fiume Giallo, arrivando infine a Khanbaliq, dopo un viaggio durato tre anni e mezzo. Una volta arrivato nel Catai, Marco ottenne subito i favori di Kubilai Khan, al punto che divenne suo consigliere e successivamente suo ambasciatore. Kubilai Khan, infatti, iniziò ad assegnargli delle missioni (come quella a Sayangfu) e mostrò a lui e alla sua famiglia degli spettacoli come la sfilata dei elefanti. Solo dopo 17 anni Marco Polo ripartì per Venezia. Durante il viaggio accompagnò la principessa Kocacin, nipote di Kubilai Khan, dal re di Persia che lei avrebbe dovuto sposare. Al ritorno a Venezia soltanto la nonna di Marco lo riconobbe e decise di organizzare una festa in onore suo e di Matteo e Niccolò Polo. I vicini di casa non riuscivano a credere che i tre Polo fossero tornati dal lontano Oriente, ma si ricredettero quando i Polo fecero loro vedere i preziosi che avevano dentro i loro abiti.

6 Il milione Il Milione è un'opera saggistico-biografica che narra i viaggi di Marco Polo. Al suo ritorno dalla Cina nel 1295, la famiglia Polo si sistemò nuovamente a Venezia, dove attiravano folle di persone con i loro racconti incredibili, tanto che qualcuno ebbe difficoltà a credere che fossero stati davvero nella lontana Cina. L'animo avventuriero di Marco Polo lo portò fino a partecipare nel 1298 alla Battaglia di Curzola combattuta dalla Repubblica di Genova contro la Repubblica di Venezia, ma venne catturato e tenuto prigioniero per alcuni mesi. In questo periodo dettò in lingua d'oïl a Rustichello da Pisa (anch'egli prigioniero dei genovesi) Le deuisament du monde, un racconto dei suoi viaggi nell'allora sconosciuto Estremo Oriente, poi conosciuto anche come Il Milione . Il titolo "Il Milione" deriva da un soprannome dell'autore, per aver usato più volte questa parola nel descrivere la quantità di beni amministrata dal Kublai Khan. Del tutto priva di fondamento e prove è la teoria che vuole il titolo postumo del suo libro, "Il Milione", derivato da un soprannome di famiglia, "Emilione" (nome di un antenato di Marco Polo), divenuto per aferesi Milione. In seguito il libro fu rimaneggiato da autori francesi, i quali apportarono delle correzioni personali e modifiche linguistiche sia durante sia dopo il periodo del Rinascimento, aggiungendo icone e qualche pittura miniaturizzata che se da una parte servivano ad abbellire l'opera rendendola più gradevole, dall'altra lo impoverivano sul piano della scoperta facendolo passare per uno scritto denso di fantasticherie e relativo a un mondo inesistente o immaginario. Solo durante il periodo dell'Illuminismo si tenderà a rivalutare il testo più antico e fedele al vero Milione e a dargli il posto che merita nella storia delle esplorazioni.

7 L’Europa fino alla prima metà del ‘400
L’Europa commercia solo nel Mediterraneo perché: conosce solo l’Africa e l’Asia (non si conoscono ancora: l’America, l’Oceania e l’Antartide); i marinai usano le galee come mezzi di trasporto e queste hanno bisogno di un equipaggio molto numeroso che deve remare e soprattutto fermarsi spesso e prendere viveri e acqua e i marinai anche cercano di non abbandonare le vie di mare conosciute; gli strumenti per la navigazione (la bussola, il quadrante e l’astrolabio) sono imprecisi come anche le carte nautiche; non è ancora scoperta la stampa né la polvere da sparo; è diffusa l’idea che la terra sia piatta, con al centro l’Europa circondata dal mare; è molto pericoloso arrivare in India via terra a causa dei Turchi. Nella prima metà del ‘400 gli Europei conoscono: * bene tutta l’Europa e le coste settentrionali dell’Africa (il commercio in quel periodo avveniva sul Mar Mediterraneo) ; * poco ed in modo indiretto l’Asia, dalla quale acquistavano, tramite Venezia, le spezie. Gli Europei non conoscono del tutto: l’America, l’Oceania, l’Antartide. Venezia utilizza mercanti arabi per far arrivare in Europa, dall’Oriente: seta, pietre preziose, spezie (pepe, cannella, noce moscata e chiodi di garofano). Queste ultime costano molto in Europa perché utili per conservare la carne e rendere saporiti i cibi, insieme al sale.

8 Le navi che gli europei usavano

9 1400 Fino alla prima metà del 400 le imbarcazioni, perché ancora a “remi”, sono spinte solo dai rematori che possono essere anche 200. Queste navi,come la galea, vanno bene solo per la guerra e non per il commercio di merci voluminose.

10 LA REALIZZAZIONE DELLA NAVE
Per realizzare una nave in grado di compiere lunghe traversate era indispensabile padroneggiare la tecnologia del legno (per la costruzione degli scafi, che erano e restano i più grandi oggetti mobili realizzati dall'uomo e che quindi presentano particolari problemi), quella del ferro (che interviene dalla realizzazione dei chiodi fino a quella delle ancore e dei cannoni), quella tessile (per la realizzazione delle vele e per analogia quella dei cavi di bordo), quella chimica (per la fabbricazione della polvere da sparo), quella idraulica (per le pompe che servono a tenere asciutta la stiva).

11 Nave lunga - galea La nave lunga (galea) era destinata esclusivamente alla guerra e da ciò ricavava le sue caratteristiche fondamentali: era infatti una nave dalle forme molto affinate, lunga più di trenta metri, spinta soprattutto dai remi (anche se disponevano di una grande vela ausiliaria) per poter manovrare anche nelle lunghe bonacce estive del Mediterraneo.

12 Nave tonda L'altro tipo di nave era quella tonda, destinata fondamentalmente al commercio. Più corta, molto più tozza e panciuta, era mossa esclusivamente a vela e aveva un equipaggio molto più ridotto delle galee, per risparmiare sui costi di gestione.

13 La cartografia La navigazione, però, non è solo una questione di scafi, di vele e di remi. È necessario anche individuare la rotta tra due punti noti e conoscere la posizione della nave in un momento qualunque su questa rotta. Nell'antichità i navigatori riuscivano a compiere traversate di centinaia di miglia semplicemente basandosi sull'esperienza e sulla propria sensibilità, senza usare strumenti né, per quando sappiamo, di carte nautiche. Anche restando all'interno del Mediterraneo, alcune rotte (per esempio quella che da Alessandria d'Egitto giungeva a Pozzuoli e a Ostia, oppure quella che dalla Spagna raggiungeva le Bocche di Bonifacio e poi la foce del Tevere) richiedevano traversate in mare aperto decisamente impegnative, che venivano realizzate utilizzando come punto di riferimento astronomico solo il corso del sole e delle stelle, in particolare la stella polare.

14 STRUMENTI DI NAVIGAZIONE: L’ASTROLABIO
L'astrolabio è un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o predire la posizione di corpi celesti come il Sole,la Luna,i pianeti e le stelle. Può anche determinare l'ora locale conoscendo la longitudine, o viceversa. Il nome deriva dal sostantivo latino astrum ("astro") e dal verbo latino labor, labi ("scorrere).Per molti secoli, fu il principale strumento di navigazione Per il Mediterraneo era difficile navigare senza imbattersi in un punto di riferimento noto. Al tempo di Colombo i navigatori erano abituati a definire un punto in rapporto alla rete dei meridiani e dei paralleli lungo un meridiano si doveva procedere alla misura della latitudine. Lo strumento più perfezionato per determinare la latitudine era l’astrolabio che aveva come punto di riferimento la posizione della stella polare. L’Astrolabio serviva a misurare l’altezza della stella polare e quindi a determinare la posizione lungo il meridiano Un rudimentale astrolabio fu introdotto nel II secolo a.C. nella Grecia antica. È noto come macchina di Anticitera dal nome dell'isola greca dove ne venne ritrovato un esemplare. La sua invenzione è spesso attribuita a Ipparco di Nicea. Egli conosceva il principio della proiezione stereografica che l'avrebbe usata per realizzarlo. Dalla Grecia l'astrolabio si diffuse prima ad Alessandria d'Egitto,attraverso l'omonima opera del matematico Teone, poi nel territorio arabo. Con il passare del tempo l'astrolabio si è diffuso in gran parte del bacino del Mediterraneo fino a raggiungere il suo momento di massimo fulgore con lo sviluppo della cultura islamica, dove vennero sviluppate diverse versioni dello strumento. Lo strumento riscosse grande fortuna,tanto che rimase insuperato fino alle soglie del XVII secolo,quando si imposero orologi meccanici di maggior precisione e più avanzati metodi di calcolo.

15 LA BUSSOLA L'invenzione della bussola si attribuisce ai cinesi e ai vichinghi. Essi scoprirono il campo magnetico terrestre che veniva usato come forma di spettacolo: Es. venivano lanciate casualmente delle frecce magnetizzate, come si fa con i dadi, e "magicamente" queste si allineavano verso il nord, impressionando gli spettatori. Nelle bussole venne fissato un ago libero di ruotare che si disponeva sempre nella direzione del nord. Una volta conosciuta la posizione del nord era poi possibile identificare il sud come la direzione opposta, mentre l'est e l'ovest erano rispettivamente alla destra ed alla sinistra dell'osservatore rivolto verso il nord. È certo che l'uso della bussola come strumento di navigazione risale all'anno 1100 presso gli stessi cinesi. Fu introdotta in Europa nel XII secolo probabilmente attraverso gli Arabi: il primo riferimento all'uso della bussola nella navigazione nell'Europa occidentale è il De nominibus ustensilium di Alexander Neckam ( ).La leggenda che vuole che la bussola sia stata inventata da Flavio Gioia di Amalfi nasce da un errore di interpretazione di un testo latino, che riferiva soltanto che l'invenzione della bussola era attribuita dallo storico Flavio Biondo agli Amalfitani: il filologo Giambattista Pio capì invece che la bussola fosse stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania veteri magnetis usus inventus a Flavio traditur), tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l'inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia: appunto Flavio Biondo La bussola è uno strumento per l'individuazione dei punti cardinali. È provvista di un ago calamitato che, libero di girare su di un perno, ha la proprietà di allinearsi lungo le linee magnetiche del campo magnetico terrestre indicando così la direzione nord-sud (entro i limiti d'errore dovuti alla declinazione magnetica). L'uso della bussola è fondamentale in mare aperto, in vasti spazi, dove non ci siano punti di riferimento, così come in presenza di riferimenti per localizzarsi goniometricamente rispetto ad essi. Utilizzata con un orologio ed un sestante è possibile avere a disposizione un accuratissimo sistema di navigazione. Questo strumento ha migliorato la navigazione facilitando i commerci marittimi e i viaggi per mare rendendoli più sicuri ed efficienti. Alla bussola può essere associata una meridiana che permette di conoscere l'ora solare durante il giorno, semplicemente osservando l'ombra prodotta dalla barra, perpendicolare all'ago, dopo che quest'ultimo si è posizionato verso Nord. La bussola deve il suo nome alla scatola in legno di bosso che originariamente conteneva tale strumento

16 I GRANDI ESPLORATORI: CRISTOFORO COLOMBO
Cristoforo Colombo (Genova, fra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451– Valladolid, 20 maggio 1506) è stato un esploratore e navigatore italiano, cittadino della Repubblica di Genova prima e suddito spagnolo poi. È stato tra i cinque principali navigatori italiani che presero parte al processo di esplorazione delle grandi scoperte geografiche a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama mondiale alla scoperta del continente americano, avvenuta il 12 ottobre del 1492, giorno celebrato in Spagna e nelle Americhe

17 Realizzazione del progetto
Tuttavia, proprio nel 1492, si verificò un evento che sbloccò improvvisamente la situazione di stallo in cui Colombo si trovava. In seguito all'unione delle corone della Castiglia e di Aragona, ed al termine della conquista di Granada cui partecipò sino al 1º gennaio 1492, Colombo, grazie all'intermediazione del duca di Medinaceli e del tesoriere di corte Luis de Santangel, raggiunse un accordo con la regina Isabella grazie all'aiuto del confessore di lei, il francescano Juan Pérez. Decisivo fu altresì il contributo del vescovo Alessandro Geraldini originario della città di Amelia, anche lui confessore della regina Isabella e amico personale di Colombo e del fratello Antonio; per sua insistenza, la regina si convinse definitivamente a consentire il viaggio del grande navigatore. Colombo avrebbe poi intitolato una delle isole del nuovo mondo a Graziosa, madre del Geraldini, e il prelato divenne anche il primo vescovo residenziale delle Americhe. Secondo il contratto (Capitolaciones), firmato il 17 aprile 1492 a Santa Fè, Colombo, in caso di riuscita del viaggio, avrebbe ottenuto il titolo di ammiraglio e la carica di Viceré e Governatore delle terre scoperte. La somma necessaria per l'armamento della flotta, pari a di maravedi, sarebbe stata versata metà dalla corte e l'altra metà da Colombo, finanziato da alcuni banchieri genovesi, tra cui il Banco di San Giorgio ed il Berardi. Si trattava, in realtà, di una somma modesta anche per quei tempi. Si calcola, infatti, che quella che si sarebbe rivelata come una delle più importanti spedizioni della storia umana, fu finanziata con una spesa complessiva variabile fra gli attuali e euro. Furono così allestite tre caravelle, la Santa Maria (in realtà si trattava di una caracca), di 150 tonnellate, capitanata da Colombo, la Pinta di 140 t. e la Niña di 100 t., al comando di due armatori di Palos, Martin Alonso Pinzón e suo fratello Vicente Yáñez Pinzón. Il pilota della flotta era il cantabrico Juan de la Cosa, proprietario della Santa Maria.

18 I grandi esploratori Giovanni Caboto (Repubblica di Genova, circa – Inghilterra, 1498) è stato un navigatore ed esploratore italiano, famoso per aver continuato l'opera di Cristoforo Colombo iniziando la serie di grandi viaggi di scoperta verso il nord-ovest, in particolare per aver scoperto il Canada il 24 giugno 1497.

19 Tuttavia, per ragioni ancora da chiarire, il 2 maggio 1497 salpò solo una di esse, il Matthew, naviglio di cinquanta tonnellate con un equipaggio di diciotto uomini: con molta probabilità, si imbarcò anche il figlio Sebastiano. Il 24 giugno 1497, approdò sull'isola di Capo Bretone e toccò la Nuova Scozia, avvistando l'isola di Terranova, e, nell'illusione di aver toccato l'estremità Nord Orientale dell'Asia, ne prese possesso in nome di Enrico VII. Sulla nuova terra scoperta Caboto piantò la bandiera inglese e pontificia. Secondo alcune fonti fu innalzata anche quella della Repubblica di Venezia. Caboto, nel disegnare la carta coste nordamericane, con ogni probabilità per la prima volta impresse a quelle terre il nome di America, in onore di quel Richard Aryk che fu il principale finanziatore del suo viaggio, avvenuto due anni prima della spedizione di Amerigo Vespucci. Del resto, risulta che l’annuario di Bristol del 1497 abbia registrato: ... il giorno di San Giovanni, la terra d’America venne scoperta dai mercanti di Bristowe, su una nave chiamata Mathew, come testimoniato da altri contemporanei documenti pervenuti fino ad oggi. Ai primi di agosto, dopo un'assenza di circa tre mesi il Matthew fece ritorno a Bristol e la notizia delle nuove scoperte venne accolta in Inghilterra con grande giubilo anche tra la popolazione. Enrico VII concesse allo scopritore un premio di dieci sterline e più tardi una pensione annua di venti sterline. L'anno successivo Enrico VII, con le lettere patenti del 3 febbraio 1498, autorizzò Giovanni Caboto ad approntare una spedizione di sei navi e almeno duecento uomini di equipaggio, allo scopo di colonizzare le terre scoperte e proseguire la ricerca di altre terre, nella speranza di poter raggiungere il favoloso Cipangu (l'odierno Giappone). Le navi salparono nell'estate del 1498: con il figlio Sebastiano, Caboto toccò il Labrador e costeggiò la Groenlandia meridionale. A questo punto, si perdono le tracce della spedizione inglese. La Città di Gaeta, in memoria di tale illustre figlio, gli ha dedicato il principale Lungomare, intitolato l'Istituto Tecnico Nautico (uno dei più antichi d'Italia) e commemorato la sua scoperta intitolandogli un monumento in occasione dei 500 anni della scoperta del Canada (1997).

20 Francis Drake Sir Francis Drake (Tavistock, 1540 – Panama, 28 gennaio 1596) è stato un corsaro, navigatore e politico inglese. Fu il primo inglese a circumnavigare il globo, dal 1577 al 1580 e fu insignito del titolo di cavaliere al suo ritorno dalla regina Elisabetta I. Fu il comandante in seconda della flotta inglese che sconfisse la Armada spagnola nel 1588.

21 La circumnavigazione del globo
Nel 1577 Drake ricevette dalla regina Elisabetta il compito d'intraprendere una spedizione contro la Spagna lungo le coste americane del Pacifico. Egli fece vela da Plymouth, in Inghilterra, in dicembre, a bordo del Pelican, con quattro altre navi e più di 150 uomini. Dopo aver attraversato l'Atlantico, due delle navi dovettero essere abbandonate sulla costa orientale del Sud America. Le restanti tre navi partirono dirette allo stretto di Magellano, all'estremità meridionale del continente. Alcune settimane dopo esse riuscirono a entrare nel Pacifico, tuttavia violenti temporali distrussero una delle navi e costrinsero un'altra a ritornare in Inghilterra. Drake continuò con la sua nave ammiraglia, ora rinominata Golden Hind (la Cerva Dorata) in onore a Sir Christopher Hatton (dal suo stemma araldico). L'ultima nave restante veleggiò verso nord lungo le coste sul Pacifico del Sud America, attaccando porti spagnoli come Valparaíso durante il percorso. Catturò inoltre navi spagnole nel viaggio verso nord, facendo buon uso delle loro mappe, più accurate. Nella sua ricerca del passaggio a Nord Ovest, Drake potrebbe essere giunto fino all'odierno confine tra Stati Uniti e Canada. Non essendo in grado di trovare il fantomatico passaggio per rientrare nell'Atlantico, girò indietro e si diresse a sud. Nel 1579 la Golden Hind entrò in una insenatura (la baia di Drake) a nord dell'odierna San Francisco per riparazioni. Sbarcò nel nord della California, o forse ancora più a nord, nell'Oregon o nel Pacific Northwest (il luogo esatto è ancora dibattuto tra gli storici) e dichiarò la terra, chiamandola "Nuova Albione", territorio della Corona Inglese. Le mappe realizzate poco dopo riportarono scritto "Nuova Albione" su tutta la frontiera a nord della Nuova Spagna. Quando Drake rifece vela, si diresse a ovest attraverso il Pacifico e qualche mese dopo raggiunse le Molucche, un gruppo di isole nel sud ovest pacifico (a est dell'odierna Indonesia). Fece numerose soste nel suo viaggio verso la punta dell'Africa, doppiando infine il Capo di Buona Speranza, e arrivò in Inghilterra nel settembre del Portò con sé un ricco carico di spezie e di tesori catturati agli spagnoli e fu salutato come il primo inglese a circumnavigare la Terra. Il 4 aprile 1581 Drake fu nominato cavaliere dalla regina Elisabetta a bordo della Golden Hind e divenne sindaco di Plymouth e parlamentare. Il carico di spezie e tesori catturati agli spagnoli dimostrarono sia la ricchezza che la vulnerabilità dell'Impero spagnolo. La regina ebbe diritto alla metà del carico e il valore di quella metà era superiore alle entrate della corona di un intero anno. La regina ordinò che tutti i resoconti scritti del viaggio di Drake fossero tenuti segreti, ai suoi partecipanti fu fatto giurare il silenzio a prezzo della vita; il suo scopo era tenere le attività di Drake lontano dagli occhi della rivale Spagna.

22 Jacques Cartier Jacques Cartier (Saint-Malo, 31 dicembre 1491 – Saint-Malo, 1º settembre 1557) è stato un esploratore francese. Cartier salpò per un secondo viaggio il 19 maggio dell'anno seguente, con 3 navi, 110 uomini e i ragazzi rapiti (che vennero restituiti al padre). Egli risalì il fiume fino ai villaggi Uroni di Stadacona (nel punto dove oggi sorge Québec) e Hochelaga (Montréal) dove arrivò il 2 ottobre Lì udì di una nazione più a nord, chiamata Saguenay, che si diceva fosse piena d'oro e altri tesori. Il 23 maggio 1541 partì da Saint-Malo per il suo terzo viaggio. Questa volta era alla ricerca di Saguenay; comunque, ancora una volta non riuscì ad andare oltre Hochelaga. Dopo un inverno terribile speso in Canada, ritornò in Francia l'anno successivo. Cartier spese il resto della sua vita a Saint- Malo e nella sua vicina tenuta, morì nel 1557.

23 Willem Barents Willem Barents (Terschelling, 1550 – 1597) è stato un navigatore ed esploratore olandese. Esplorò l'Artide.Nacque a Terschelling, cittadina situata nelle isole Frisoni Occidentali. Willem partì da Amsterdam nel 1594 e andò nella Siberia orientale. Egli scoprì inoltre altri posti nordici, quali l'arcipelago delle Svalbard, le isole della Novaja Zemlja, l'isola di Vaygach e la Penisola di Kola. Il Mare di Barents gli deve il nome.

24 Amerigo Vespucci Amerigo Vespucci (Firenze, 9 marzo – Siviglia, 22 febbraio 1512) è stato un navigatore ed esploratore italiano. Fu tra i primi e più importanti esploratori del Nuovo Mondo, tanto da lasciare il suo nome al continente. L'intuizione fondamentale di Vespucci risiedette nell'aver compreso che le nuove terre non costituissero porzioni di territorio del continente asiatico, ma facessero parte di una "quarta parte del globo". Egli notò infatti, compiendo un viaggio al servizio del Portogallo nel 1501, che l'estensione delle zone scoperte si spingeva fino al 50° grado di latitudine sud. Da tale notevole grandezza comprese di essere in presenza di un continente fino ad allora sconosciuto.

25 Ferdinando Magellano Ferdinando Magellano ( 17 ottobre 1480 – Mactan, 27 aprile 1521) è stato un esploratore e navigatore portoghese. Intraprese la prima circumnavigazione del globo al servizio della corona spagnola. Fu il primo a partire dall'Europa verso Ovest diretto in Asia e il primo europeo a navigare nell'Oceano Pacifico. La storia del suo viaggio è pervenuta tramite gli appunti di un suo uomo d'armi, il vicentino Antonio Pigafetta.

26 La spedizione Nello stesso periodo Magellano entrò in possesso di una carta geografica che ipotizzava un passaggio verso l'Oceano Pacifico poco più a sud del Rio de la Plata. Si convinse di poter in questo modo trovare una via per l'Asia più breve di quella intorno all'Africa. Questo avrebbe permesso di scoprire un passaggio a sud-ovest di collegamento dell'Atlantico con il Pacifico. Di tale passaggio, ritenuto geograficamente probabile ma del quale nessuno aveva notizia attendibile, favoleggiavano da tempo i cartografi. In realtà, lo scopo strategico della spedizione sarebbe stato quello di cercare una nuova via marittima per le Isole delle Spezie, nell'arcipelago Indonesiano delle Molucche, evitando l'aggiramento dell'Africa, i cui porti occidentali e meridionali erano tutti in mano al Portogallo. Se possibile, si sarebbe dovuto anche provare che le Molucche si trovavano effettivamente a ovest dell'antimeridiano della linea di demarcazione che, secondo i trattati, divideva le zone di influenza e possesso coloniale tra spagnoli e portoghesi. Naturalmente, non meno importante sarebbe stata l'eventuale scoperta di nuove terre da annettere al già immenso impero del re di Spagna Convinto Carlo V a finanziare l'impresa, la spedizione di cinque navi salpò il 20 settembre 1519 da San Lucar de Barrameda (il 10 agosto dal porto di Siviglia). Il 28 novembre 1520, rimasto con tre sole navi (una era naufragata, l'altra aveva disertato), attraversò lo stretto che da lui prese il nome, e per la prima volta si inoltrò in un grande oceano sconosciuto agli occidentali, che per tutti i tre mesi di navigazione in direzione nord-ovest rimase tranquillo, al punto che gli venne attribuito il nome di Pacifico. Nel marzo del 1521 raggiunse le Isole Marianne e poi le Filippine, chiamate Isole di San Lazzaro, dove trovò la morte per mano degli indigeni. Secondo il racconto di Pigafetta, nelle Filippine, Magellano era riuscito a convertire il re dell'isola di Cebu, Rajah Humabon e molti dei suoi sudditi al Cristianesimo. Quando Cebu si sottomise alla corona spagnola, scoppiò una rivolta sulla vicina isola di Mactan. Magellano decise di usare la forza per conquistare Mactan alla Spagna e al Cristianesimo. Quando sbarcò la mattina del 27 aprile a Mactan, venne ucciso dagli abitanti dell'isola. Stele a ricordo di Magellano nel luogo in cui si ritiene sia stato ucciso. Il viaggio si concluse il 6 settembre 1522, quando il "Victoria", sola nave superstite, rientrò al porto di partenza dopo aver completato la prima circumnavigazione del globo in 2 anni, 11 mesi e 17 giorni. A bordo della piccola nave (85 tonnellate), che imbarcava acqua ed aveva una velatura di fortuna, vi erano soltanto 18 uomini dei 235 partiti, tra marinai e soldati. Tra i superstiti vi erano due italiani, Antonio Lombardo, detto Pigafetta, colui che scriverà la storia della spedizione, e Martino de Judicibus.

27 La prima circumnavigazione della Terra
La circumnavigazione non era stato il fine di Magellano, che aveva solo voluto trovare il passaggio ad Ovest verso le Isole delle Spezie e le Indie. Questo traguardo lo vide realizzato in vita. Solo Juan Sebastián Elcano riconobbe la vera importanza del viaggio intorno alla terra. A lui e ai suoi 17 uomini superstiti spetta l'onore di aver compiuto il primo viaggio continuo intorno alla Terra. Questo vale anche per i 13 uomini che rimasero prigionieri dei portoghesi a Capo Verde, che si trova più ad Occidente rispetto alla Spagna. Ma anche Magellano stesso nella sua vita aveva circumnavigato la terra completamente: dal 1505 al 1511 era già stato in Oriente, dove aveva visitato anche le Molucche. Anche se non vi sarebbe tornato, nel 1521 era arrivato alle Filippine avendo quindi già tagliato il meridiano delle Molucche. Tuttavia, la prima persona ad aver attraversato tutti i meridiani potrebbe essere stato lo schiavo ed interprete Enrique, probabilmente di origine filippina. Acquistato nel 1511 da Magellano a Sumatra, aveva accompagnato questo in tutti i suoi viaggi successivi. Alla morte dell'ammiraglio a Mactan, Enrique fuggì a casa aiutato dal re di Cebu; così almeno il racconto di Antonio Pigafetta. Ma Enrique potrebbe anche essere stato di origine malese: in questo caso forse non ha mai compiuto la circumnavigazione. Magellano morì in uno scontro con gli indigeni di Cebu Mactan

28 Alfonso de Albuquerque
Alfonso de Albuquerque ( 1453 – 1515) è stato un esploratore portoghese. Fu un hidalgo portoghese, ufficiale della marina le cui attività amministrative resero possibile la creazione dell'impero coloniale portoghese nell'oceano Indiano. Generalmente considerato un genio militare, venne nominato come primo duca di Goa dal re Manuele I del Portogallo poco prima della sua morte, il primo duca non appartenente alla famiglia reale, e primo titolo dato all'esterno della terra madre. Alfonso tentò di chiudere i passaggi per l'oceano indiano ed impedire l'entrata delle potenze turche e Hindu, trasformandolo di fatto in un Mare Nostrum portoghese. Una varietà di mango che Albuquerque soleva portare con sé durante i viaggi in India è stata chiamata con il nome Mango Alphonso in suo onore; questo frutto è venduto in tutto il mondo.

29 LE SPEDIZIONI Nel 1503 Alfonso partì per la sua prima spedizione verso oriente, scena dei suoi trionfi futuri. In compagnia del parente Francisco, percorse la rotta che lo portò a circumnavigare il Capo di Buona Speranza e che lo condusse in India, dove aiutò il Re di Cochin; in cambio venne dato il permesso di costruire un forte, ponendo le prime basi dell'impero portoghese in oriente. Albuquerque ritornò a casa nel luglio 1504, e venne ricevuto dal re Manuele I, il quale lo mise a comando di uno squadrone formato da cinque vascelli in una flotta di sedici che partì per l'India nel sotto Tristão da Cunha. Dopo diversi attacchi andati a segno contro le città arabe sulla costa orientale africana, Albuquerque si separò da Tristão, e partì con il proprio squadrone contro l'isola di Hormuz, nel golfo persico, che all'epoca era uno dei maggiori centri commerciali dell'oriente. Giunse sul luogo il 25 settembre 1507, e in breve ottenne il possesso dell'isola anche se non lo mantennein seguito a lungo. Fu responsabile della costruzione del castello portoghese sull'isola di Hormuz. Con il suo squadrone e altre tre unità aggiuntesi raggiunse la costa di Malabar alla fine del 1508, e con il consenso del Re scalzò dal comando il governatore Don Francisco de Almeida. Almeida rifiutò di riconoscere il fatto e fece imprigionare Alfonso, il quale venne liberato tre mesi dopo con l'arrivo del gran maresciallo portoghese nel Con Almeida mandato in patria, Albuquerque mostrò presto la propria energia e la determinazione del suo carattere, diventando il secondo viceré dello Stato dell'India, posizione che mantenne fino alla sua morte.

30 Le imbarcazioni a vela – LA cocca
Cocca: La cocca era un veliero da trasporto di origine nordica. La grande innovazione del XIV secolo fu costituita dalla diffusione della cocca. I vantaggi della cocca consistevano in una minor grandezza in un minor costo di costruzione e in una maggiore sicurezza,legata a una maggiore manovrabilità. Questo veliero si caratterizzava per l’uso di una vela quadra sull’albero maestro,spesso unico,e per l’impiego del timone unico e incernierato a poppa. Aveva lo scafo di forme piene,completamente pontato e alto. Pare che la maggior maneggevolezza permettesse alla cocca di utilizzare,a parità di carico,un numero minore di marinai.

31 IL GALEONE Il galeone era una nave oceanica del XVI secolo,variante minore della galea tutta a vale con tre quattro alberi e con alti bordi. A prora era munito di un alto castello e a poppa di un cassero ancora più alto. Era armato anche quando faceva servizio di trasporto merci:in genere con una trentina di cannoni maggiori e altrettanti minuti. Non ci si deve far ingannare dal nome,cos’ erano infatti denominati i grossi velieri oceanici che in età moderna facevano la spola tra l’America e la Spagna

32 LE CARAVELLE Dal portoghese caravela questo tipo di nave a scafo nasce in Portogallo,fu usata per prima da Cristoforo Colombo per la scoperta dell’America. Esso come è noto nel suo primo viaggio “Americano” del 1492 utilizzò una piccola nave la “Santa Maria”,utilizzò due caravelle la “Santa Clara” meglio conosciuta come “Nina” e la “Pinta” La caravella fu usata nei viaggi di esplorazione Molte furono dotate di un cassero a poppa,del castello di prua e di imbarcazioni più piccole da portare in coperta Piccola,maneggevole,più bassa sul mare,di forma allungata,manovrabile da un piccolo equipaggio e quindi bisognosa di poche riserve,dal pescaggio limitato e pertanto adotta ai fiordi nord-occidentali della penisola iberica come agli estuari dei grandi fiumi africani,con le sue duo o tre vele latine e quindi più adatta a rimontare,entro una certa misura,il vento,la caravella è stata giudicata dallo storico francese Pierre Chaunu lo strumento perfetto del viaggio di scoperta.

33 Conseguenze delle scoperte geografiche
Durante i viaggi i grandi navigatori vogliono scoprire nuove terre e nuove rotte commerciali; altri uomini, chiamati conquistadores, partono per le Americhe perché vogliono rubare le ricchezze di quei luoghi, fare prigionieri i loro abitanti e renderli schiavi. Le nuove scoperte geografiche, per diversi motivi, portano delle importanti conseguenze. Per prima cosa i navigatori capiscono che la Terra non è piatta ma sferica, cioè rotonda, e quindi si può navigare e tornare al punto di partenza. Nei viaggi di esplorazione sono conosciuti, soprattutto nelle Americhe, popoli molto importanti per la loro antica civiltà come gli Aztechi, i Maya e gli Incas.

34 Ancora dall' America i navigatori riportano in Europa nuovi prodotti alimentari allora sconosciuti come le patate, i pomodori e il mais. Un'ultima conseguenza molto importante è la nascita del colonialismo. La Spagna, per esempio, conquista molte terre in tutto il mondo e forma un vero e proprio impero coloniale e riesce così a far arrivare da quei Paesi le ricchezze e gran parte di quello che producono. Anche il Portogallo, la Francia, l'Inghilterra e l'Olanda sono riuscite a fondare diverse colonie in varie parti del mondo.


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