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“Educational Leadership e miglioramento della qualità dell’istruzione”

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Presentazione sul tema: "“Educational Leadership e miglioramento della qualità dell’istruzione”"— Transcript della presentazione:

1 “Educational Leadership e miglioramento della qualità dell’istruzione”
Tricase 18 Maggio 2015 Serena Greco

2 Per il miglioramento INDIRE ha promosso :
PQM, VSQ e VALeS: Le sperimentazioni sono state finalizzate ad attivare processi di valutazione e miglioramento dell'organizzazione scolastica. Per il miglioramento INDIRE ha promosso : la formazione di figure esterne di supporto in grado di seguire e accompagnare le scuole nella pianificazione e realizzazione delle attività di miglioramento; la creazione di strumenti in grado di supportare le scuole ad attivare azioni di riflessione e di autoanalisi alla luce dell’autovalutazione e delle valutazioni esterne ricevute. la progettazione e la sperimentazione di un modello di miglioramento coerente con il quadro di riferimento utilizzato per la valutazione e con i modelli nazionali ed internazionali di valutazione e miglioramento.

3 Circa 20.000 studenti, 500 scuole, 300 docenti tutor di progetto
PQM 2009/ 2013 Circa studenti, 500 scuole, 300 docenti tutor di progetto VSQ 2012/2014 77 scuole 16 docenti tutor metodologici VALeS 300 scuole 130 docenti consulenti per il miglioramento Tutor di progetto 1289/1863 (69,18%) 159/170 (93,52%) 200/635 (31,49 %) 19461

4 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 PQM VALES VSQ Con quale approccio/ strumenti progettare il PdM? Quale profilo e quali metodi per supportare le scuole autonome Come utilizzare i dati dell’autovalutazione/valutazione esterna in funzione del miglioramento? Con quale risposta organizzativa da parte della scuola?

5 Fonti: PQM: Rapporto di monitoraggio per ciascuna annualità (2009/10, 2010/11, 2011/12, 2012/13) e complessivo sui 4 anni della sperimentazione VSQ: Indagine interna (2013) Rapporto finale sull’andamento della sperimentazione (Fondazione G.Agnelli) VALeS: Indagine quali/quantitativa in corso di svolgimento: elaborazione dei primi risultati qualitativi

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7 L’articolazione del progetto PQM
La struttura del progetto PQM può essere rappresentata con l'immagine del "ciclo virtuoso" che evidenzia la relazione costante tra misurazione degli apprendimenti in ingresso, interventi di miglioramento e misurazione degli apprendimenti in uscita. Questo percorso si articola in quattro momenti e vede l'intervento congiunto dell'INVALSI, per quanto riguarda la predisposizione e la somministrazione delle prove di valutazione, e dell‘INDIRE, per quanto concerne invece l'azione formativa di tutor e corsisti e dunque il supporto costante alle scuole coinvolte nelle diverse fasi del progetto.

8 Domanda: Con quale approccio/strumenti progettare il Piano di Miglioramento?

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10 Il modello formativo Gruppo di esperti selezionati (docenti universitari e di scuola secondaria di I e II grado afferenti l’area linguistico espressiva, logico-matematica e psico-pedagogico-didattica) incaricato, in collaborazione con il gruppo di progetto interno a INDIRE, per la formazione dei tutor di progetto e la realizzazione del piano dell’offerta formativa. Tutor di Progetto selezionati - docenti di italiano e matematica di scuola secondaria di I grado, formati in seminari residenziali. Tutor di Istituto - destinatari della formazione da parte dei tutor di progetto ma titolari delle azioni di miglioramento/potenziamento, indicati in numero di due da ogni scuola partecipante al progetto,

11 Il modello formativo Ad ogni tutor di progetto veniva assegnato uno (in alcuni casi due) network composto da max 5 scuole rappresentate ciascuna da 2 tutor di istituto. Erano previsti incontri in presenza nella scuola capofila fino ad un max di 60 ore (?) sia con il network al completo che con gruppi ristretti (coaching, training on the job, anche per sostenere le azioni di formazione tra pari e di disseminazione). Erano possibili inoltre attività di confronto e collaborazione a distanza in ambiente online dedicato (per la progettazione del PdM e per la documentazione di esperienze didattiche originali).

12 QUALE PROFILO E QUALI METODI PER SUPPORTARE LE SCUOLE AUTONOME?

13 EQUIPE ESPERTI DISCPLINARI E METODOLOGICI
Definizione di linee-guida e materiali operativi TUTOR DI PROGETTO Selezionati da INDIRE e formati dagli esperti sulle metodologie di autodiagnosi e sulla didattica disciplinare NETWORK DI 5 SCUOLE 10 TUTOR DI ISTITUTO Attività formative in presenza e on-line per acquisire conoscenze e competenze metodologico-didattiche innovative Produzione esperienze didattiche significative NETWORK DI 5 SCUOLE 10 TUTOR DI ISTITUTO Attività formative in presenza e on-line per acquisire conoscenze e competenze metodologico-didattiche innovative Produzione esperienze didattiche significative NETWORK DI 5 SCUOLE 10 TUTOR DI ISTITUTO Attività formative in presenza e on-line per acquisire conoscenze e competenze metodologico-didattiche innovative Produzione esperienze didattiche significative NETWORK DI 5 SCUOLE 10 TUTOR DI ISTITUTO Attività formative in presenza e on-line per acquisire conoscenze e competenze metodologico-didattiche innovative Produzione esperienze didattiche significative Formazione tra pari realizzata dai tutor di istituto con i colleghi di matematica della scuola di appartenenza trasferibilità di competenze professionali all’interno del dipartimento di matematica Progettazione e realizzazione moduli didattici per gli alunni in orario curriculare ed extra-curriculare

14 Modulo di intervento a cura di ogni scuola
Domanda : come utilizzare i dati dell’autovalutazione/valutazione esterna in funzione del miglioramento? Modulo di intervento a cura di ogni scuola selezione del nucleo tematico NUMERI SPAZIO E FIGURE RELAZIONI E FUNZIONI MISURA, DATI E PREVISIONI GRAMMATICA COMPRENSIONE DEL TESTO Nuclei Tematici (Matematica/Italiano) TITOLO DELL’INTERVENTO (titolo del modulo formativo per la sperimentazione in classe)

15 Con quale risposta organizzativa da parte della scuola?
TUTOR DI PROGETTO TUTOR DI ISTITUTO La percezione, da parte di entrambi i tipi di Tutor, di aver acquisito nuove competenze grazie alla formazione svolta nell’ambito del progetto è piuttosto elevata. Nel complesso comunque i Tutor di Progetto dichiarano un’acquisizione di competenze maggiore in confronto a quanto dichiarato dai Tutor di Istituto. In particolare, i primi dichiarano di aver acquisito in modo più elevato soprattutto competenze per la didattica interdisciplinare, seguite poi da quelle di tipo orientativo.

16 Con quale risposta organizzativa da parte della scuola?
PQM ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Con quale risposta organizzativa da parte della scuola? Dirigenti Scolastici In sintesi, è possibile dunque sostenere che il progetto abbia riscontrato l’apprezzamento dei Dirigenti Scolastici soprattutto per il suo carattere innovativo sia per quanto concerne la didattica e la metodologia, sia per gli aspetti legati alla valutazione. Il progetto si è rivelato maggiormente critico invece rispetto alle tempistiche di erogazione dei finanziamenti necessari per la sua realizzazione e dei tempi di attuazione del progetto in concomitanza con le scadenze e la durata dell’anno scolastico, criticità che tende a ridursi nel caso di DS che hanno accumulato un numero di annualità di esperienza più elevato, e quindi una maggiore familiarità sia con gli attori coinvolti nel progetto, sia con le concrete necessità derivanti dall’attuazione dello stesso.

17 Francesca Storai, Napoli 14-15 Maggio 2015

18 Domanda: Con quale approccio/strumenti progettare il Piano di Miglioramento?
Didattica Team di esperti Formazione metodologica Organizzativa Tutor metodologico Valutazione esterna SCUOLE Impostazione meritocratica con premialità ranking regionale: Arezzo Pavia-Mantova Siracusa Team di miglioramento della scuola Elaborazione P.D.M Team di miglioramento della scuola Team di miglioramento della scuola Valutazione esterna

19 Tutor metodologico (docente)
Domanda : Quale profilo e quali metodi per supportare le scuole autonome Tutor metodologico (docente) Supporto al team di miglioramento interno alla scuola nella individuazione delle aree da migliorare Seguire e “monitorare” il processo di valutazione/ miglioramento durante la sua attuazione Offrire dall’esterno un supporto al processo interno, basato sulla condivisione e scambio in modo da favorire, all’interno delle organizzazioni, sviluppo delle competenze [Hargreaves, 2012] migliorando il grado di efficienza a vantaggio sia del singolo che dell’organizzazione stessa. L’acquisizione delle competenze professionali risponde, infatti, ad una dimensione sociale fondata essenzialmente sulla condivisione e scambio reciproci per favorire, all’interno delle organizzazioni, lo sviluppo del capitale umano e del capitale sociale [Hargreaves, 2012] migliorando produttività a vantaggio sia del singolo che dell’organizzazione stessa. [Hargreaves, 2012]

20 Domanda : Quale profilo e quali metodi per supportare le scuole autonome
Figura 2.6 Alcuni di loro, precisamente quattro, hanno utilizzato lo spazio aperto (“ALTRO”) per descrivere quali fossero le loro aspettative riguardo l’intervento di una figura esterna con il compito di accompagnare la realizzazione del miglioramento scolastico. Percentuali risposte Dirigenti alla domanda del questionario-fase rispecchiamento

21 Domanda: con quale risposta organizzativa da parte della scuola?
Analisi delle piste nei Piani di Miglioramento Azioni di miglioramento individuate (dato nazionale) 11,9% 16,4% 73,1% 67,1% 22% miglioramento” (84%); tuttavia la percentuale scende nelle scelte fatte dalle scuole (67,1%). La maggior parte degli interventi di miglioramento nelle piste suggerite nei rapporti di valutazione ha riguardato l‘area “la capacità di sostenere il Mettendo a confronto le piste indicate nei rapporto di valutazione e quelle inserite nei piani di miglioramento dalle scuole, si può vedere che alcune scuole hanno compiuto scelte differenti rispetto alle piste consigliate. Le vediamo nel dettaglio. ed esterna. Altri due aspetti importanti sono la collaborazione tra insegnanti e le attività di autovalutazione/valutazione interna. Considerando dunque quanto quest’area sia vasta e quanto i processi analizzati siano cruciali nel funzionamento di una scuola efficace è facile comprendere perché la maggior In questa area sono stati indagati gli stili di direzione e coordinamento, le modalità di gestione delle risorse finanziarie, la modalità di collaborazione interna Al contrario l’area della “Progettazione didattica” ha avuto un incremento nelle scelte effettuate nei piani di miglioramento, passando dal 63% al 73%. Alcune scuole, quindi, hanno scelto di concentrare gli sforzi per il miglioramento di quest’area pur non avendone avuto diretta indicazione. parte delle piste suggerite abbiano riguardato questi aspetti. inerenti il miglioramento dei risultati, si può ipotizzare che sia stato valorizzato il miglioramento dei processi interni alla scuola come motore primario del Accostando questo dato alla percentuale molto inferiore che identifica le piste Un’altra differenza rilevante tra i due grafici riguarda l’area dei “Processi in atto tra scuola e territorio” e in particolare sulla capacità di fare rete con altre scuole o con le istituzioni del territorio: molte scuole infatti non hanno ritenuto prioritario 24 concentrarsi su questo aspetto proposto nel 49% delle piste dei rapporti di valutazione, ma mantenuto solo nel 16,4% nei piani di miglioramento. cambiamento, in linea con il concetto promosso da Indire nella fase di progettazione dei PdM nonché nella formazione dei tutor. scuola” (che per questo non è stata inserita nei grafici): quest’ area indaga, più nello specifico, gli aspetti inerenti al clima, alle relazioni (tra studenti e docenti, tra insegnati stessi, tra la scuola e le famiglie) e alle strategie messe in atto per affrontare le situazioni difficili (assenze, contenziosi). Il fatto di non avere avuto interventi progettati in un’area comunque importante per il funzionamento della miglioramento del rapporto con le famiglie e al loro grado di soddisfazione Un dato cha fa riflettere è la percentuale nulla che riguarda le piste della “Vita a Sono stati invece considerati in modo modesto gli aspetti relazionali e il clima all’interno della scuola, così come una scarsa attenzione è stata data al gli interventi relativi a questi temi sono confluiti in piste riguardanti altre aree, indicatori ha fornito risultati poco discriminanti tra le scuole; dall’altro al fatto che scuola può essere dovuta da un lato al fatto che la misurazione di questi Il primo momento di ricerca su campo è stato svolto ad inizio luglio attraverso un 2.3 Il Focus Group con i Dirigenti Scolastici quali ad esempio “la progettazione” e “la capacità di sostenere il miglioramento”. indagare la loro percezione rispetto all’andamento del progetto per ipotizzare Pavia-Mantova. L’obiettivo principale di questo focus group è stato quello focus group con un campione di Dirigenti scolastici delle province di Arezzo e dell’organizzazione scolastica. possibili scenari futuri di progettazione e realizzazione del miglioramento poste delle domande a cui ognuno risponde anonimamente utilizzando dei utilizzare il metodo dei foglietti: per ciascuno degli indicatori individuati vengono Per ottenere un riscontro che sia il più veritiero possibile è stato scelto di “Con il metodo dei foglietti si ottengono diversi vantaggi: lo scrivere aiuta a successivamente tutti insieme. foglietti dove scrivere la propria opinione, in modo da discuterne dalle dinamiche di gruppo”. propria opinione e, inoltre, si riescono a evitare alcune influenze che derivano chiarire il pensiero e a semplificarlo; tutti, anche i più timidi, possono esprimere la 1- Le caratteristiche di un miglioramento efficace Si riportano i risultati emersi nei focus per ciascun indicatore indagato. 9 I Dirigenti di Arezzo hanno unanimemente auspicato un maggior coinvolgimento - Quali sono gli aspetti che valuteresti per verificare che una scuola “funziona”? - Chi sono gli attori da coinvolgere per fare un miglioramento efficace della scuola? una condivisione di obiettivi all’interno della scuola, il bisogno di una maggiore Un elevato consenso è stato riscosso anche da altri temi, come la necessità di di tutto il personale della scuola. Stagi, 2000, p.72.

22 Il Piano di Miglioramento come:
una visione strategica del miglioramento, non la semplice sommatoria di progetti insieme di interventi coerenti e collegati tra loro analisi e selezione tra alternative individuazione delle priorità Considerare il processo di miglioramento in un’ottica strategica Il Piano di Miglioramento: definizione di una linea strategica e progettazione delle attività di miglioramento sulla base di fattibilità ed impatto.

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24 Consulente per il miglioramento Formazione metodologica
Domanda: Con quale approccio/strumenti progettare il Piano di Miglioramento? Auto valutazione Didattica Consulente per il miglioramento Formazione metodologica Organizzativa Valutazione esterna SCUOLE Team di miglioramento della scuola Team di miglioramento della scuola Team di miglioramento della scuola Elaborazione P.D.M

25 Organizzazione e articolazione delle attività e metodologia:
Il Progetto Organizzazione e articolazione delle attività e metodologia: Prima annualità (a.s ): FASE di AUTOVALUTAZIONE (a cura dell’Istituto Scolastico): Dicembre Luglio 2013 Analisi dati forniti dal sistema informativo MIUR (Scuola in chiaro) e da Invalsi (Questionario Invalsi) + Elementi significativi individuati dalla scuola Rapporto di autovalutazione sulla base del Quadro riferimento fornito da Invalsi e prima individuazione di piste di miglioramento.

26 Organizzazione e articolazione delle attività e metodologia:
Seconda annualità (a.s ) FASE DI VALUTAZIONE ESTERNA (a cura di INVALSI) Gennaio- Aprile 2014 Visite nuclei valutazione esterna Consegna del Rapporto di Valutazione Individuazione degli obiettivi di miglioramento FASE DI RECLUTAMENTO E FORMAZIONE DEI CONSULENTI PER IL MIGLIORAMENTO (a cura di Indire) Gennaio - Maggio 2014 Individuazione tramite apposita selezione con bando pubblico (decr. 5 del 7 gennaio 2014). Formazione dei consulenti (tramite ambiente di formazione online e seminari in presenza) Assegnazione scuole ai consulenti Contrattualizzazione

27 Organizzazione e articolazione delle attività e metodologia:
Terza annualità (a.s ) PROGETTO DI RICERCA (a cura di INDIRE-UNIVERSITA’) Da Gennaio 2014 a Maggio 2015 Ricerca finalizzata allo sviluppo di azioni di autodiagnosi e di sostegno ai processi di miglioramento in collaborazione con le Università individuate con apposita selezione. FASE DI MIGLIORAMENTO (a cura di INDIRE) Da Settembre 2014 a Maggio 2015 La seconda fase progettuale prevede che la scuola, dopo aver individuato gli obiettivi di Miglioramento, attui il PdM con il supporto del Consulente per il miglioramento, formato e contrattualizzato da Indire. In questa fase ogni istituto scolastico potrà inoltre, utilizzando le risorse finanziarie messe a disposizione, intraprendere propri percorsi, ricorrendo alle Università o ad altre risorse culturali e professionali presenti sul territorio.

28 Ambienti a supporto del progetto Vales
Sito web - informativo Fine febbraio 2014 Piattaforma per la formazione dei consulenti per il miglioramento accesso riservato da Piattaforma di supporto per consulenti e scuole a cura di esperti INDIRE e Università accesso riservato da A partire da fine maggio 2014 iscrizioni e accesso

29 Seminari di formazione rivolti ai Consulenti per il miglioramento
Lucca, 24 e 25 Marzo 2014, incontro scuole NORD Napoli, 31 Marzo- 2 Aprile 2014 incontro scuole PON Hanno partecipato agli incontri i Consulenti per il miglioramento individuati con selezione Decr. 5 del 7 gennaio 2014. L’incontro di formazione per i Consulenti per il miglioramento è stato occasione per effettuare le associazioni dei Consulenti alle varie scuole Vales.

30 Firenze, 19 maggio 2014, incontro scuole NORD
Seminari di informazione rivolti ai Dirigenti scolastici delle scuole coinvolte Napoli, 14 aprile 2014, incontro scuole PON Firenze, 19 maggio 2014, incontro scuole NORD

31 Domanda : Quale profilo e quali metodi per supportare le scuole autonome
Il consulente per il miglioramento : n.6 incontri per scuola È una figura che: supporta dal punto di vista metodologico, i processi di preparazione del piano di miglioramento e di promozione di “azioni riflessive”, al fine di attivare il ciclo virtuoso del miglioramento continuo all’interno dell’organizzazione scolastica; segue le differenti fasi progettuali garantendo un supporto costante alle scuole; accompagna la scuola nella individuazione di azioni coerenti con il piano di miglioramento, orienta la scuola nell’adozione di percorsi di formazione e nell’uso delle altre risorse messe a disposizione da INDIRE anche nell’ambito di azioni finanziate es. Erasmus +;

32 Domanda : Quale profilo e quali metodi per supportare le scuole autonome
Il consulente per il miglioramento È una figura che: svolge il ruolo di mentor, attento e presente nel rispondere alle diverse esigenze e problematiche che le scuole potrebbero trovarsi ad affrontare e quello di coach, che accompagna il team nel riconoscimento e nello sviluppo delle potenzialità, nella definizione delle priorità e degli obiettivi da raggiungere; cura il rapporto con il DS e il suo staff, secondo le modalità con cui viene organizzata e distribuita la leadership interna; fornisce supporto alla “comunità professionale” della scuola suggerendo soluzioni adatte ad affrontare le diverse situazioni problematiche che emergono nel contesto in cui si trova a operare;

33 Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Aziendali, referente scientifico Prof. Angelo Paletta : “Educational Leadership e miglioramento della qualità dell’istruzione” Domande di ricerca: «Quali fattori spiegano un maggior impegno nei processi di Miglioramento da parte delle scuole?» «Quando siamo in presenza di un miglioramento efficace dentro la scuola?» Finalità: identificare nuovi modelli organizzativi delle scuole incentrati su un approccio di leadership for learning; riconoscere e valorizzare i ruoli di leadership distribuita nei processi di valutazione e miglioramento della qualità dell’istruzione. Tempi: dicembre maggio 2015 Metodi: Focus group, interviste e questionari

34 “Non esiste un modo migliore per organizzare e dirigere le scuole”
Pensieri Condivisi… “Non esiste un modo migliore per organizzare e dirigere le scuole” “Non tutti i modi di organizzare e dirigere le scuole sono ugualmente efficaci in una data situazione; l’efficacia è contingente in funzione dell’appropriatezza della progettazione allo specifico contesto di riferimento”

35 Obiettivi generali della ricerca
1) in che modo, attraverso quali approcci, sistemi e metodi, il dirigente scolastico e la leadership di una scuola influenzano gli apprendimenti degli studenti e più in generale il miglioramento scolastico? Questa prima domanda richiama la distinzione tra effetti diretti ed effetti indiretti associati alla leadership e apre all’analisi delle possibili forme di leadership per l’apprendimento (Hallinger, 2011; Leithwood, Harris, Hopkins, 2008); In termini quantitativi degli effetti della Leadership su miglioramento del clima scolastico e dell’autoefficacia. Il Clima scolastico Positivo e l’ autoefficacia percepita sono variabili predittive rispetto all’ efficacia del Miglioramento;

36 Obiettivi generali della ricerca
2) quali sono i vincoli istituzionali che i dirigenti scolastici italiani incontrano nell’attuare un efficace approccio di leadership for learning? Con specifico riguardo alle scuole del progetto Vales, quali evidenze emergono dalla ricerca sul campo in ordine ai comportamenti virtuosi rispetto alla promozione del miglioramento scolastico? Questa domanda apre una seconda questione in merito a come le pratiche di miglioramento si modificano attraverso tipologie di scuole e contesti tra loro differenti (Belchetz, Leithwood, 2007).

37 Indagine quantitativa Pubblicazione degli esiti della ricerca
Fasi della ricerca Predisposizione dei questionari per DS e per Docenti Individuazione delle scuole per il pre- test degli strumenti Somministrazione del questionario Analisi dei dati Indagine quantitativa Predisposizione degli strumenti per l’indagine qualitativa: focus group e intervista al DS Individuazione delle scuole in cui verrà fatta un’indagine in profondità in base agli esiti dei questionari (successiva all’analisi dei dati della ricerca quantitativa) Focus e Interviste nelle scuole Studi di caso Indagine qualitativa Modello teorico Presentazione della ricerca: impianto, obiettivi e metodologia Analisi quantitative Analisi qualitativa della leadership per il miglioramento. 5 studi di caso Pubblicazione degli esiti della ricerca

38 Fasi della ricerca ENTRO FINE MAGGIO 2015
I FASE: INDAGINE QUANTITATIVA definizione campione II FASE: INDAGINE QUANTITATIVA Somministrazione questionario III Fase: INDAGINE QUANTITATIVA Analisi dei dati APRILE 2015 MARZO 2015 GENNAIO FEBBRAIO 2015 V Fase: RAPPORTO FINALE IV fase: INDAGINE QUALITATIVA DICEMBRE 2014

39 I-III FASE Indagine quantitativa (dicembre 2014- marzo 2015)
Obiettivo dell’indagine quantitativa conoscere le opinioni sui processi di miglioramento scolastico, il ruolo della leadership e il coinvolgimento del personale nelle attività di miglioramento, in che modo il piano di miglioramento sta modificando le pratiche professionali, le specifiche azioni intraprese sui temi della valutazione e miglioramento e, più in generale, il modo in cui tale tematica viene percepita nella scuola.

40 I-III FASE Indagine quantitativa –pre test
Predisposizione dei questionari per DS e per Docenti Individuazione delle scuole per il pre- test degli strumenti Somministrazione del questionario Analisi dei dati Riformulazione dei questionari Per l’attività di pre-test degli strumenti quantitativi: questionario DS questionario docenti Sono state utilizzate 4 scuole: IC Asola Mantova IC Virgilio Roma IS Pirelli Roma Liceo Quadri Vicenza

41 I-III FASE Indagine quantitativa
Questionario docenti: n. 32 item su: Dati generali > variabili di controllo Convinzioni e comportamenti > Interattività rispetto alla comunità dei docenti; Processi decisionali (stile leadership) PdM della scuola > variabili «esplicative» del miglioramento in termini di pianificazione dei processi di miglioramento ed effetto sul clima.

42 I-III FASE Indagine quantitativa
Questionario docenti: n. 32 item su: 3. Sviluppo professionale continuo: variabili «esplicative» del miglioramento in termini di pianificazione dei processi di miglioramento stesso ed effetto sull’ autoefficacia percepita. 4. La leadership del DS: tipologia, middle management, condivisione effetti quantitativi della Leadership su clima ed autoefficacia degli insegnanti 5. Clima scolastico > clima percepito a scuola, come variabile «predittiva» del Miglioramento

43 I-III FASE Indagine quantitativa
Questionario Dirigenti n. 33 item Dati generali Convinzioni e comportamenti PdM della scuola Sviluppo professionale continuo La leadership del DS Clima scolastico

44 I-III FASE Piano di ricerca - I soggetti
Per l’indagine quantitativa sono stati coinvolti: I ds e i docenti delle 4 scuole pre test Tutti i Dirigenti scolastici delle scuole del PON e del Centro Nord aderenti a Vales Un campione casuale di docenti individuato in ogni scuola Per garantire un alto numero di risposte abbiamo previsto un sovra-campionamento del 30% in più rispetto al numero di docenti individuati nella fase di pre-test. INDIRE ha provveduto all’estrazione del campione in ogni scuola sulla base dell’anagrafica resa disponibile dal MIUR ed ha inviato l’elenco dei docenti estratti nel campione ad ogni DS, unitamente alla comunicazione per la registrazione al sistema

45 I-III FASE Indagine quantitativa
N. 285 scuole coinvolte in Vales (189 PON -96 Nord ) N. 4 scuole (su 285) usate per la fase di pre-test della ricerca sulla leadership 255 scuole hanno partecipato alla ricerca sulla leadership N rispondenti al questionario Docenti N. 255 rispondenti al questionario DS

46 IV FASE - Indagine qualitativa (aprile - maggio 2015)
Predisposizione degli strumenti per l’indagine qualitativa: focus group e intervista al DS Individuazione delle scuole in cui verrà fatta un’indagine in profondità in base agli esiti dei questionari (successiva all’analisi dei dati della ricerca quantitativa) Focus e Interviste nelle scuole Studi di caso

47 IV fase: Indagine Qualitativa
Sulla base degli esiti della ricerca quantitativa verranno individuate 5 scuole (1 liceo, 1 tecnico, 1 professionale, 2 istituti comprensivi con diverse dimensioni) che risulteranno avere la migliore leadership in cui effettuare analisi in profondità Focus group con il team e interviste con DS in sessioni parallele 5 dirigenti e 5 team miglioramento

48 IV fase – fine maggio Pubblicazione degli esiti della ricerca
Modello teorico Presentazione della ricerca: impianto, obiettivi e metodologia Analisi delle frequenze e considerazioni statistiche. Descrizione dei dati Modello di regressione effetti quantitativi della Leadership rispetto ai processi di miglioramento e al clima scolastico Analisi qualitativa della leadership per il miglioramento. 5 studi di caso Ad ogni scuola Vales verrà inviata copia degli esiti delle ricerche

49 Strumenti della ricerca
Questionario -Dirigenti di tutte le scuole Vales Questionario –Docenti, un campione in tutte le scuole VALeS Creazione di un database con variabili di contesto sulla base di scuola in chiaro Interviste al DS nelle 5 scuole individuate per gli studi di caso Focus Group (componenti TpM) nelle 5 scuole individuate per gli studi di caso

50 Voci…dal Forum

51 Domanda stimolo n.1 Provate a indicare il tipo di leadership del Dirigente Scolastico della vostra scuola

52 Dai modelli di Leadership Distribuita
Anarchia Organizzata Distribuzione Attiva Distribuzione Emergente Distribuzione Guidata Delega Progressiva Delega Tradizionale Autocrazia

53 Diffusa – distribuita – condivisa Appassionata - Carismatica
Efficace – illuminata – funzionale Manageriale Modello Leadership: distribuita Il “potere” è nelle mani del gruppo di lavoro ed il potere decisionale viene distribuito in base alle aree di competenza e non rimane concentrato nelle mani del DS. - Distribuizione guidata: Creazione di un ambiente volto al miglioramento della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Tra il personale viene diffusa la cultura del sostegno reciproco e della collaborazione.

54 Autorevole - Poco o per nulla distribuita – Accentratrice
Modello Leadership: Concentrata - Autocrazia Il “potere” è nelle mani di pochi, il DS tende a decidere in autonomia limitando la partecipazione a pochi soggetti di fiducia contrastando qualsiasi forma di leadership al di fuori delle proprie “cerchie”.

55 Di coordinamento Modello Leadership: Concentrata – Delega tradizionale Il Ds individua gli obiettivi scolastici e sviluppa i piani strategici delegando alle figure appositamente designate compiti specifici di pertinenza.

56 Democratica - Mediatore
Modello Leadership: Distribuzione emergente Il Ds dimostra capacità di ascolto; sa consigliare, selezionare e promuovere le idee che possono incrementare la performance scolastica. Ciò muove dalla presenza di gruppi tendenti verso nuove direzioni ma in ambienti in cui non appare un leader formale (corridoi, laboratori…)

57 Umorale - opportunistica
Assente Umorale - opportunistica Modello Leadership: Anarchia Il Ds non riesce a trasmettere le sue convinzioni e ad influenzare; è poco coinvolgente e superficiale o vago e instabile nelle proprie decisioni e/o agisce esclusivamente nel proprio interesse

58 Chi sono questi DS?

59 - Dirigenti di “lungo corso” e/o con anni di esperienza nella stessa scuola;
Immessi in ruolo con ultimo concorso; Reggenti; Docenti con incarico di dirigente.

60 Quali caratteristiche lasciano emergere i DS?
Preparazione e senso di responsabilità; Carisma // figura debole; Buona - ottima capacità oratoria; Capacità di ascolto; Attenzione alla comunicazione; Attenzione alle relazioni interpersonali;

61 Quali caratteristiche lasciano emergere i DS?
Curatori della motivazione; Sensibilità verso i bisogni dell’utenza; Apertura verso l’innovazione ed il cambiamento // apatici o refrattari alle innovazioni; Promotori del cambiamento.

62 Domanda stimolo n.2 Provate ad indicare il tipo di organizzazione di cui la scuola si è dotata

63 Staff di dirigenza (collaboratore vicario e secondo collaboratore);
Funzioni Strumentali; Gruppi di lavoro con coordinatori o referenti tra cui il TdM.

64 Che tipo di scuole emergono?
Scuole in centri medio – grandi: buona stabilità e continuità Scuole dimensionate Scuole “tentennanti”: VALeS sì… VALeS no Scuole ai margini… della provincia: turn over

65 n. 3 Ricercatori Indire e Dirigente di ricerca:
Università di Milano-Bicocca , Dipartimento di scienze umane per la formazione "Riccardo Massa, referente scientifico Prof.ssa Susanna Mantovani: “La professionalità del Consulente per il miglioramento della scuola” (profilo di competenze, funzioni e finalità, approcci e strumenti metodologici di intervento) n. 3 Ricercatori Indire e Dirigente di ricerca: M. Faggioli, E. Morini, F. Rossi, A. Turchi. Tempi: dicembre 2014-maggio 2015 Metodi: Focus group, interviste e questionari

66 Obiettivo della ricerca con Bicocca
Studio approfondito della professionalità del consulente per il miglioramento della scuola attraverso un’indagine di tipo teorico e di ricerca empirica, al fine di costruire un solido riferimento teorico di tipo metodologico, una documentazione esperienziale, un panorama di proposte operative e di strumenti per la ricerca, la supervisione e la formazione nelle scuole.

67 Dal riconoscimento della complessità del ruolo e delle finalità…
Rendere il processo di valutazione e di miglioramento un processo situato dentro a una certa comunità scolastica, i cui attori siano protagonisti attivi e motivati. Introdurre progressivamente gli attori della scuola in un processo di analisi dei problemi e di costruzione di percorsi di risoluzione. Far assumere agli insegnanti stessi e al dirigente scolastico il ruolo di ricercatori, facilitando e accompagnando in qualità di consulenti l’attività di ricerca e di miglioramento della scuola.

68 …alle domande di ricerca
Che cosa accade nell’attività concreta di consulenza? Quali sono criticità e punti di forza del ruolo dei consulenti e della loro azione nel rapporto con i Dirigenti e con i Team per il Miglioramento? Quali competenze sono richieste e sollecitate dalle scuole? Quali le ricadute effettive e percepite nelle scuole? ..

69 Il gruppo di lavoro dei Consulenti Approccio metodologico
Key-informants Una prospettiva di ricerca collaborativa che: accompagna in modo riflessivo l’azione che si sta svolgendo nelle scuole; consente un’analisi approfondita e condivisa su ruolo, funzioni e competenze del Consulente per il miglioramento

70 Piano di ricerca I soggetti Per l’indagine qualitativa sono stati coinvolti: 6 Consulenti per il Miglioramento individuati dal gruppo di ricerca con i seguenti criteri: 1 consulente per ciascuna delle 4 regioni PON e 2 per le regioni centro-nord 3 per il primo ciclo e 3 per il secondo ciclo esperienza pregressa in progetti INDIRE legati al miglioramento o in progetti analoghi 6 Dirigenti Scolastici delle scuole in cui operano i consulenti 6 Team per il Miglioramento delle scuole in cui operano i consulenti

71 Piano di ricerca I soggetti
Per l’indagine quantitativa: 149 Consulenti per il miglioramento 285 Dirigenti Scolastici circa 2026 componenti dei Team per il Miglioramento … delle scuole selezionate per il progetto VALeS

72 Fasi della ricerca IV Fase: Follow up e rapporto finale
I FASE Qualitativa-esplorativa II FASE: Qualitativa- estensiva III Fase: Quantitativa - estensiva IV Fase: Follow up e rapporto finale entro metà mag 2015 feb-apr 2015 gen-feb 2015 dic 2014

73 Indagine quantitativa Pubblicazione degli esiti della ricerca
Fasi della ricerca Individuazione del campione con il quale verrà fatta un’indagine in profondità Predisposizione degli strumenti per l’indagine qualitativa: interviste e focus group Focus e Interviste Studi di caso Indagine qualitativa Predisposizione dei questionari per DS, Consulenti e Componenti del Team Fase di pre- test degli strumenti Somministrazione del questionario Analisi dei dati Indagine quantitativa Dalla teoria alla pratica Presentazione della ricerca: impianto, obiettivi, metodologia e strumenti Analisi quantitative: alcuni dati dai questionari Analisi qualitativa: sintesi di alcuni risultati dalle interviste e focus group e studi di caso Pubblicazione degli esiti della ricerca

74 I FASE Qualitativa-esplorativa (dicembre 2014)
Presentazione in sincrono del piano della ricerca ai 6 Consulenti per il Miglioramento individuati: obiettivi e prospettiva metodologica; assegnazione di un primo compito osservativo-riflessivo,… 18 interviste online/presenza: 6 interviste ai Consulenti del gruppo selezionato 6 interviste ai DS delle scuole seguite dai Consulenti selezionati 6 interviste ai componenti del TpM delle scuole seguite dai Consulenti selezionati

75 II FASE: Qualitativa- estensiva (gennaio-febbraio 2015)
Debriefing dati raccolti nella fase pilota per costruire tracce di incontro con i Consulenti e di focus group con i componenti del TpM Incontro in presenza con il gruppo ristretto di 6 consulenti (3 febbraio - Firenze) e assegnazione del secondo compito osservativo-riflessivo Focus group con i TpM delle scuole selezionate Studi di caso

76 III Fase: Quantitativa - estensiva
(febbraio-marzo 2015) Debriefing dei dati raccolti nei focus group Costruzione del questionario Validazione – test pilota del questionario (somministrazione rivolta ai 6 Consulenti per il Miglioramento, 6 DS e 1 rappresentante per ciascuno dei 6 TpM) Somministrazione del questionario a 149 Consulenti, 285 DS e circa 2026 componenti dei TpM

77 IV Fase: Follow up e rapporto finale
(aprile-maggio 2015) Prima analisi dei dati per la costruzione delle interviste finali 6 interviste di follow up ai DS e ai componenti dei Team (gli stessi soggetti intervistati nella prima fase della ricerca) Incontro online con i Consulenti per il Miglioramento Rapporto finale (con lettura di follow up da parte dei consulenti del gruppo ristretto)

78 Questionario Rivolto a: DS (54 item) CONSULENTI (96 item)
TEAM (54 item) su 6 campi di indagine: Dati demografici e professionali Informazioni sul Team per il miglioramento Il lavoro di consulenza nella scuola I bisogni della scuola e le competenze richieste al Consulente Percezioni sul ruolo e sull’attività del Consulente Convinzioni e possibili cambiamenti auspicati

79 Pubblicazione degli esiti della ricerca
Introduzione: esperienze passate e prospettive future La figura del consulente per il miglioramento Il lavoro di INDIRE con i consulenti: la formazione, il diario del Consulente, la relazione finale e gli strumenti di lavoro Disegno e strumenti di ricerca  Il gruppo dei consulenti coinvolti: selezione e incontri  Sintesi di alcuni risultati dalle interviste e focus group  Alcuni dati dai questionari  Studi di caso  Riflessioni conclusive Ad ogni scuola Vales verrà inviata copia degli esiti delle ricerche

80 Strumenti della ricerca
Interviste (6 Consulenti per il Miglioramento, 6 DS e 6 TpM) Focus Group (componenti TpM) Questionari (Consulenti per il Miglioramento, DS e TpM di tutte le scuole VALeS) Strumenti riflessivo-osservativi (6 Consulenti per il Miglioramento) Diario (6 Consulenti per il Miglioramento) Relazione finale (tutti i Consulenti per il Miglioramento VALeS)

81 STRUMENTO OSSERVATIVO E RIFLESSIVO
I STEP PARTE I – LE ATTIVITA’ SVOLTE: Che cosa ho fatto dall’inizio della consulenza a oggi? Provo ad elencare nella tabella sottostante tutte le azioni che ho svolto all’interno della scuola dall’inizio dell’attività di consulenza a oggi.

82 (riunione, colloquio, focus group…) SOGGETTI COINVOLTI CONTENUTI
TEMPI (data e durata) AZIONE (riunione, colloquio, focus group…) SOGGETTI COINVOLTI CONTENUTI NOTE/COMMENTI 2.   3.   4.   5. ...

83 PARTE II - APPROFONDIMENTO – ‘CASE STUDY’
Scelgo una delle azioni che ho svolto, significativa rispetto all’attività di consulenza che sto effettuando nella scuola, che mi ha suscitato riflessioni e domande che desidero condividere.

84 Traccia di riflessione
Come mai ho scelto proprio questa azione Descrivo in modo dettagliato … : chi ha partecipato, quali erano gli obiettivi, come si è svolta l’attività, quali risorse e competenze ho messo in campo efficacemente come consulente e per quali motivi, quali richieste mi sono state poste o quali complessità durante l’incontro/azione mi hanno messo in difficoltà e per quali motivi, se l’intervento di consulenza mi è sembrato utile e per quali motivi.

85 STRUMENTO OSSERVATIVO E RIFLESSIVO
II STEP PARTE I – Il quadro del consulente Sei un pittore che sta dipingendo un quadro sul Consulente per il Miglioramento …: … scegli una figura (dal web) che rappresenti il ruolo del CONSULENTE per come lo stai vivendo nel corso di questa tua esperienza e rispondi alle seguenti domande: come mai hai scelto proprio questa immagine? ritieni che si dovrebbe aggiungere o togliere qualcosa a questa figura per renderla ancora più rappresentativa e vicina al ruolo di consulente che hai in mente? PS. Se si sente l’esigenza di scegliere più di una immagine, si può arrivare al massimo a tre.

86 PARTE II – La lettera a un futuro collega
Immagina di scrivere una lettera a un collega che il prossimo anno svolgerà il lavoro di consulente in una scuola e raccontagli, in base alla tua esperienza: qual è il bello di questo lavoro, quali soddisfazioni permette di raccogliere e quali le ricedute sulla scuola (da raccontare con esempi); che cosa gli/le servirà per svolgere al meglio il proprio lavoro in termini di (da descrivere motivando): formazione, competenze, metodi e strumenti; quali difficoltà potrebbe incontrare (le spine e gli ostacoli…) (da descrivere con esempi) che cosa ti auguri sarà cambiato/migliorato rispetto alla figura professionale del Consulente quando lui/lei eserciterà questa professione (da descrivere motivando). Infine, dagli un consiglio, quello che ritieni più prezioso e utile per affrontare al meglio questa avventura.

87 Grazie per l’ attenzione.


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