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Relatore: Dott.Corrado Aprico

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Presentazione sul tema: "Relatore: Dott.Corrado Aprico"— Transcript della presentazione:

1 Relatore: Dott.Corrado Aprico
Università degli Studi di Foggia “La finanza al servizio del comparto agroalimentare” Il fair value nel bilancio delle imprese agricole: impatti dei principi contabili internazionali Relatore: Dott.Corrado Aprico Partner PwC Foggia, 13 ottobre 2007

2 IFRS: La situazione italiana
D.Lgs 28 febbraio 2005, n° 38 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 11 marzo 2005) IAS/IFRS obbligatori dal 2006 per il bilancio individuale di quotate e banche. Facoltà per consolidato e bilancio individuale di gruppi non quotati dal 2005 Facoltà a tutte le altre imprese a partire da una data futura (non ancora stabilita) Divieto per chi sta nei limiti del bilancio abbreviato Fare un commento sul principio di neutralità fiscale Sotto il profilo fiscale è stato recentemente ribadito il concetto di neutralità fiscale rinveniente dalla adozione dei principi contabili internazionali. Ai fini fiscali si riconosce parità di trattamento alle imprese che adottano gli IAS/IFRS rispetto a quelle che mantengono i criteri di valutazione italiani. La presumibile convergenza dei principi contabili dei singoli paesi europei verso gli IAS/IFRS e le continue richieste relative ad una base imponibile comune consolidata hanno fatto emergere l’idea di collegare la nuova base imponibile comune direttamente alla contabilità basata sugli IAS/IFRS. Da ciò un progetto di valutazione presso la Commissione Europea relativo alla possibilità di determinazione comune dell’imponibile basato sugli IAS/IFRS.

3 Opzioni per i gruppi non quotati
L’Italia, attraverso il D.Lgs. 38/2005, ha deciso, tra l’altro, di concedere la facoltà di utilizzare gli IAS/IFRS anche alle società non quotate. Questa facoltà è esercitabile dalle società non quotate in periodi differenti: a partire dal 2005, se si tratta di società che fanno parte di gruppi italiani che pubblicano un consolidato IAS/IFRS in Italia(*) a partire da una data futura (che sarà decisa da un apposito decreto ministeriale), per tutte le altre aziende(*) (*) escluse le società che possiedono i requisiti per la redazione del bilancio abbreviato

4 In Italia: riepilogo TIPOLOGIA DI SOCIETA’ CONSOLIDATO INDIVIDUALE
a) Quotate obbligo 2005 facoltà obbligo 2006 b) Diffusi c) Banche, finanziarie, SIM, SGR d) Assicurazioni quotate obbligo 2006 se non redige il consolidato. divieto se lo presenta d) Assicurazioni non quotate divieto e) controllate, collegate e j.v. di a), b), c) e d) facoltà 2005 f) società che redigono il consolidato f) controllate collegate e j.v. di f) g) altre N/A facoltà data DM economia Altre con bilancio abbreviato

5 Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA CRESCITA DEL GRUPPO
Quotazione o investimento istituzionale nel capitale di rischio? L’intenzione di andare su un mercato finanziario ai fini di beneficiare degli effetti leva per la propria crescita futura (quotazione), L’apertura del capitale di un’impresa ad un socio istituzionale (fondo comune di investimento, private equity, venture capital) Favorire progetti d’acquisizione d’imprese all’estero, Il desiderio di vendere nel breve periodo la propria impresa ad un investitore internazionale, a una società italiana quotata,… Progettare la quotazione al mercato borsistico, per la cui realizzazione è fondamentale redigere il bilancio utilizzando i principi contabili internazionali. Inoltre, la redazione del bilancio con gli IAS/IFRS favorisce il progetto di acquisizione di imprese all’estero e consente di vendere, nel breve periodo, la società ad un investitore internazionale (venture capital e private equity) per il quale è fondamentale avere a disposizione di bilanci che abbiano il requisito della trasparenza e della attendibilità dei dati e che possano essere comparati a quelli delle altre aziende presenti nel settore e sul mercato. La quotazione è un’opportunità per le imprese perché consente di accedere a capitali di rischio utili per la crescita aziendale. Grazie all’apporto di capitali freschi legati alla quotazione un’azienda può finanziare investimenti strategici in tempi rapidi e con capitale di rischio, svincolandosi dal tradizionale canale di finanziamento bancario. Accedere al mercato borsistico però non significa soltanto accedere ad un nuovo canale di finanziamento: con la quotazione prende vita un processo che modifica sia il sistema proprietario e manageriale, sia i rapporti con i clienti, con i fornitori con i dipendenti e con l’ambiente finanziario. Per accedere al mercato borsistico oggi è fondamentale redigere il bilancio utilizzando i principi contabili internazionali. Utilizzando gli IAS/IFRS nella redazione del bilancio si consente ai lettori istituzionali e a tutti coloro che hanno interesse a visionare il mio bilancio di essere informati circa la dinamica reddituale e finanziaria dell’impresa o del gruppo.

6 RAGIONI LEGATE ALLA QUALITA’ DELLE INFORMAZIONI DEL BILANCIO
Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA QUALITA’ DELLE INFORMAZIONI DEL BILANCIO Presentare alcuni dati patrimoniali allineati al fair value Informazioni trasparenti e qualificate Opportunità di valorizzare meglio la propria società senza impatti fiscali Redazione del bilancio riclassificato con informazioni attendibili e comparabili Poter misurare l’impatto delle decisioni strategiche, di finanziamento e operative La valutazione al valore corrente di alcuni dati aziendali in bilancio può impattare con forza sui principali indici di bilancio: il rapporto di indebitamento tenderà a rafforzarsi grazie agli incrementi di patrimonio netto per variazioni di fair value, mentre gli indicatori di redditività (il ROI e il ROE in particolare) saranno soggetti a forte volatilità, con effetti rilevanti sulle attività e sul patrimonio netto nel primo esercizio di applicazione e correlato impatto (anche negativo) sui ratios richiamati. La scelta in merito alla adozione del fair value su talune attività dello stato patrimoniale consentono (o impongono, in taluni casi) la rivalutazione continuativa di tali attività, allineando il loro valore a quello reale. Questa tecnica di valutazione non è consentita attualmente in Italia dai principi contabili italiani (esclusi i casi di rivalutazioni consentite da leggi speciali). Di conseguenza passando agli IAS/IFRS è possibile migliorare il patrimonio netto presentato in bilancio allineandolo ai valori reali di taluni attività e quindi rivalutandolo rispetto alle norme italiane. In questo modo è possibile che in taluni casi migliori il rating creditizio ottenuto dalle istituzioni finanziare. Ad esempio, gli IAS/IFRS offrono la possibilità di valutare il mio patrimonio immobiliare al “fair value”, imputando le oscillazioni di “fair value” al conto economico di ogni esercizio. E’ previsto anche la possibilità di rivalutare ogni anno il mio attivo di bilancio e il mio patrimonio netto, presentando il bilancio della società in modo più vicino alla reale situazione economica-finanziaria.

7 MIGLIORARE LA VISIBILITA’
Perchè IAS/IFRS? MIGLIORARE LA VISIBILITA’ Ottimizzare l’immagine aziendale Migliorare il rating Costruire rapporti con clienti internazionali Comparabilità delle informazioni patrimoniali/economiche e finanziarie con le altre società presenti nel mio settore Migliorare la visibilità internazionale, rassicurando i potenziali partner stranieri con dati redatti in un linguaggio comune Migliorare i rapporti con clienti e fornitori stranieri. Con il bilancio IAS/IFRS si favoriscono nuove relazioni d’affari con clienti/fornitori stranieri perché questi principi sono conosciuti a livello globale e acquisiscono sempre di più un riconoscimento internazionale nell’ambiente economico.

8 RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEGLI ISTITUTI BANCARI
Perchè IAS/IFRS? RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEGLI ISTITUTI BANCARI Migliorare il merito creditizio (rating) Anticipare gli effetti di Basilea 2 Presentare alcune poste patrimoniali con valori simili a quelli attuali Valutazione del merito creditizio per le banche Migliori performances e rating: valori contabili delle poste patrimoniali ai loro valori effettivi Valorizzare i dati finanziari I dati IAS/IFRS sono un linguaggio comune nel mondo finanziario perché forniscono informazioni sui flussi e sulle prospettive future del gruppo e dell’impresa. Questo linguaggio comune alle banche consente di migliorare i rapporti con esse soprattutto in occasione della richiesta di fidi, prestiti e finanziamenti. Alla fine del 2006 entrerà in vigore per le istituzioni finanziarie “il Nuovo Accordo di Basilea”, più conosciuto come Basilea 2, che comporterà per le banche la necessità di valutare i propri clienti con processi più sofisticati e diversi da quelli attuali. Le innovazioni introdotte dalla nuova normativa, le nuove esigenze informative, la valutazione del merito creditizio da parte delle banche, la necessità di valutare i propri clienti dando adeguati rating che giustifichino l’applicazione di tassi di interesse adeguati obbligherà le banche i richiedere ai propri clienti la redazione di bilanci riclassificati che siano comparabili con quelli delle altre imprese affidate. Le imprese saranno quindi chiamate ad adeguare la propria struttura finanziaria e patrimoniale, nonché la propria struttura di “governance” ed il suo funzionamento al fine di migliorare la propria affidabilità.

9 MONITORARE LE AREE CRITICHE
Perchè IAS/IFRS? MONITORARE LE AREE CRITICHE Introdurre modifiche ai sistemi gestionali che consentano di monitorare la previsione di flussi finanziari Monitorare i rendimenti e le prospettive future in termini di cash flow per anticipare problematiche di impairment Scorporare le attività materiali divise in componenti Monitorare gli investimenti in nuove entità Monitorare i benefici erogati ai dipendenti Monitorare gli investimenti in nuove entità Quando si progetta di acquistare una società., è necessario valutare i differenti elementi che costituiscono il suo valore e ottenere i risultati previsionali e i flussi di cassa futuri. Questo significa che: – l’analisi dei differenti elementi che costituiscono il valore dell’impresa, permetterà di calcolare il «fair value» della società iscritti in bilancio; – la comparazione fra i flussi di cassa futuri determinati al momento dell’acquisizione e quelli ricalcolati negli esercizi futuri, mi permetterà di concludere sulla necessità di svalutare o no l’avviamento e gli attivi immateriali. Gli IAS/IFRS impongono di effettuare test annuali per verificare l’esistenza di perdite di valore nelle attività immateriali a vita utile indefinita, negli avviamenti, o nelle immobilizzazioni materiali non ancora messe in funzione.

10 COMPARABILITA’ DEI DATI
Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA COMPARABILITA’ DEI DATI Utilizzare il linguaggio comune dei mercati finanziari Confrontarsi con i competitor nell’ottica di un mercato globale Migliorare i rapporti con banche e istituzioni finanziarie Rendere confrontabili le informazioni finanziarie con le altre società presenti nel proprio settore di riferimento. Il bilancio IAS/IFRS consente di confrontarsi con i concorrenti internazionali e permette di effettuare le comparazioni di dati basati sulle stesse regole di valutazione e misurazione.

11 Differenze nei criteri di valutazione: dal costo al fair value

12 Diversi criteri di valutazione
IAS 39/41 Ias 36 Ias 19 Ias 39 Fair value Impairment test Benefici ai dipendenti Amortised cost Tecniche di valutazione FV appropriate Value in use FV less cost to selI Discounted cash flow Misurazione FV Il fair value (valore equo) è il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili. Non necessariamente coincide con il valore “corrente” di una attività o di una passività. Il principio del “costo storico” è un caposaldo nella storia della contabilità ed è il criterio di valutazione comunemente adottato dai principi contabili, sia italiani, sia internazionali. Esso si basa sulla misurazione del costo, alla data di acquisizione (per una attività) o di sottoscrizione (per una passività), sulla base delle risorse finanziarie uscite/entrate per tali attività/passività. In sostanza, il criterio del costo storico consente di iscrivere una attività al momento della sua acquisizione in base al all’importo monetario pagato o al fair value del corrispettivo versato per acquisire l’attività stessa, e di iscrivere una passività all’importo del corrispettivo ricevuto in cambio di tale obbligazione. Successivamente, il metodo del costo storico si disinteressa delle modificazioni che possono intervenire durante la vita dell’attività o della passività sottostante, a meno che si verifichino delle perdite di valore, nel qual caso l’attività è svalutata. Nel caso delle attività immobilizzate il criterio del costo storico subisce l’ammortamento per far partecipare le attività utilizzate per più periodi amministrativi ai risultati aziendali, e si denomina “costo storico ammortizzato”. Questo metodo si basa sul presupposto della rilevazione iniziale del costo di acquisizione dell’attività immobilizzata in base al “costo”, che è suddiviso nei periodi successivi di utilizzo del bene tramite l’imputazione dell’ammortamento al conto economico. I valori espressi in bilancio in base al metodo del “costo storico” sono valori molto attendibili, in quanto la loro misurazione è certa e documentabile, ma si tratta di valori “passati”, che non tengono conto dei plusvalori che nel tempo essi hanno maturato nonostante l’utilizzo o l’obsolescenza. Nelle traduzioni ufficiali in italiano il fair value è anche detto valore equo. iLprincipio del “fair value” è un metodo di valutazione che si basa sul presupposto che i valori espressi in bilancio riflettano il loro valore di scambio. Alla data di acquisizione il fair value e il costo storico coincidono. Nei periodi successivi però il valore delle attività e delle passività esposte in bilancio è adeguato al valore equivalente al corrispettivo al quale l’attività può essere scambiata, o la passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili. Dunque i valori esposti in base al fair value sono valori “correnti”, che potrebbero corrispondere il corrispettivo in una vendita possibile in quella data. Certamente sono valori molto utili al lettore del bilancio, perché consentono di valutare il capitale dell’impresa a valori correnti, e quindi consentono di avvicinarsi alla quantificazione del “capitale economico dell’impresa”. Il problema sta nel fatto che la quantificazione del fair value può non essere attendibile per tutte le poste di bilancio, in quanto tale parametro a volte è poco documentabile, oppure certe attività e passività non hanno un mercato attivo nel quale è presumile ottenere quotazioni realistiche. Tecniche attuariali Modelli contabili di ammortamento delle attività e passività finanziarie con adeguati strumenti

13 Fair value e costo storico
Verificabilità /Attendibilità Metodo del costo storico Metodo del fair value Le valutazioni al fair value di tutte le attività e le passività di stato patrimoniale sono però impossibili, soprattutto quando la quantificazione del fair value non è effettuabile in modo diretto (assenza di un mercato attivo) oppure quando non esistono tecniche di valutazione accettabili dal mondo economico, documentabili e ripercorribili. Se non c’è un mercato attivo, per uno strumento finanziario, si devono utilizzare tecniche di valutazione. Le tecniche di valutazione comprendono l’uso di operazioni recenti tra parti indipendenti e informate, se disponibili, il riferimento al fair value di un altro strumento sostanzialmente simile, l’analisi di flussi di cassa e i modelli di valutazione delle opzioni. L’obiettivo di una tecnica di valutazione è quello di determinare il prezzo al quale un’operazione determinata da normali motivazioni di business avrebbe potuto avvenire tra terzi informati alla data del bilancio. Le tecniche di valutazione devono basarsi il più possibile sull’uso di input di mercato ed il meno possibile su input specifici dell’impresa. È prevedibile che un tecnica di valutazione porti a una stima realistica del fair value se: riflette ragionevolmente come il mercato valuterebbe lo strumento; e gli input della valutazione rappresentano ragionevolmente le aspettative del mercato e i fattori di rischio inerenti allo strumento; Una tecnica di valutazione incorpora tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nel valutare un prezzo ed è coerente con le metodologie economiche accettate per valutare gli strumenti finanziari. Rilevanza

14 Il concetto di “rilevanza”
Un’informazione è rilevante quando la mancata indicazione potrebbe influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori. La rilevanza dipende da: Valore della transazione (in termini quantitativi) Natura dell’evento

15 Metodo del costo storico (senza amm.to) Metodo del costo storico
Fair value e costo storico Metodo del costo storico (senza amm.to) Metodo del fair value Metodo del costo storico con ammortamento t

16 Uso del fair value e volatilità del conto economico
Gli IFRS consentono e impongono l’uso del fair value nelle valutazioni: FACOLTATIVO Immobili, impianti e macchinari Investimenti immobiliari Attività immateriali OBBLIGATORIO Business combination Attività biologiche Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) Attività immobilizzate da dismettere Attività/Passività finanziarie a fair value La definizione di fair value è basata sul presupposto che un impresa in situazione di continuità aziendale non ha alcuna intenzione o necessità di liquidare, ridurre in modo rilevante le sue operazioni o effettuare operazioni a condizioni sconvenienti. Il fair value pertanto non è l’ammontare che un’impresa potrebbe incassare o pagare in un operazione forzata o una liquidazione involontaria. Il fair value comunque riflette la qualità di credito dello strumento. Il fair value è il metodo preferito per la valutazione delle attività e di alcune passività finanziarie, nonché per la valutazione degli strumenti finanziari derivati. Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono facilmente e regolarmente disponibili da una borsa, un intermediario, un’associazione di categoria, o enti di supervisione, e quei prezzi rappresentano operazioni reali avvenute tra terzi indipendenti. L’obbiettivo della determinazione del fair value per uno strumento finanziario che è negoziato in un mercato attivo, è determinare il prezzo al quale avverrebbe, alla data del bilancio, un’operazione riguardante esattamente quello strumento, non combinato con altri o modificato, sul mercato più vantaggioso al quale l’entità ha accesso. L’impresa deve comunque modificare il prezzo del mercato più vantaggioso per tener conto del diverso rischio di controparte tra lo strumento trattato sul mercato e quello valutato. L’esistenza di quotazioni dei prezzi pubblicate in un mercato attivo è la migliore evidenza del fair value, e quando esse esistono devono essere utilizzate per valutare le attività e le passività finanziarie. Se il mercato quota un tasso piuttosto che un prezzo, il tasso deve essere utilizzato quale elemento di input nelle tecniche di valutazione utilizzate per determinare il fair value.

17 Come si misura il fair value?
Il fair value è l’ammontare a cui un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, tra controparti consapevoli e consenzienti, in un’operazione tra soggetti indipendenti. Il fair value è pressochè sempre determinabile, sebbene esso implichi l’utilizzazione di modelli o di altre tecniche di stima. If we map the IFRS valuation hierarchy to the generally accepted approaches we see that most of the IFRS suggestions for determining fair value fall under the market approach. This is consistent with the IASB’s focus on price comparison which is, as mentioned before, the most robust and defensible valuation approach. The discounted cash flow approach is clearly an income based approach and we see that the cost approach does not get a mention because, you will recall, it is not really a valuation. The only time that the cost approach to valuation is mentioned is in IAS 16 in the context of applying the depreciated replacement cost approach to plant and machinery.

18 Metodologie di valutazione del fair value
Market approach Valori riferiti a transazioni correnti nel mercato Income approach Valori che si generano con riferimento all’attesa di utili futuri che si genereranno Cost approach Si applica quando entrambi i due metodi precedenti non sono applicabili Esistono diversi metodi di valutazione del fair value che possono essere raggurppati in tre categorie: : The Market Approach values the subject by reference to actual transactions in the market either of the subject property or of similar properties. If there are no actual transactions in the subject property, the valuer will consider the impact on his valuation of differences between the subject property and that for a similar property for which market data is available. The Market Approach is the most robust valuation approach but has its limitations if there is no active market in similar properties. The Income Approach values the subject property by reference to the income which it is expected to generate in the future. A variety of methods adopt the Income Approach and it is the most commonly used approach in practice. The Cost Approach is usually applied when all else fails as cost is rarely an indicator of value. The Cost Approach is based on the premise that a willing buyer would pay no more for the asset in question than it would cost him to recreate the asset.

19 Gerarchia nella scelta del fair value
Mercato attivo – prezzi quotati Prezzi delle più recenti transazioni Market comparisons – transazioni in beni simili Sector benchmarks Discounted cash flow approach Market Approach IFRS gives a “hierarchy” of valuation in IAS 39 and IAS 41 which is shown on the slide. The key point to make is that most valuation will involve a degree of subjectivity. The IASB is extremely keen on basing fair values on prices quoted in an active market. Unfortunately, for many of the assets for which fair values are required, there is no active market. This is not, however, an excuse for not estimating fair value! An active market as defined by IFRS exists for relatively few assets, quoted shares and commodities being perhaps the two most obvious. However, where such a market does exist it enables a robust and indisputable valuation conclusion to be reached swiftly. This also applies to the use of the latest transaction price, provided that this price is still relevant. As one moves further down the IFRS valuation hierarchy more judgement is involved and thus any valuation becomes more subject to challenge. For example, if an item is valued by market comparison with transactions in similar items – how similar is similar? The market prices of the similar items are adjusted for points of difference between those items and the item being valued. This again involves subjective judgement. One point of interest is that the use of sector benchmarks appears to be considered by the IASB to be a primary valuation methodology and one which the Board considers to be more robust than the discounted cash flow methodology as it appears higher in the hierarchy than DCF. A professional valuer would only consider such methodology as a cross check to his primary valuation method of DCF or market comparison. In the discounted cash flow approach a relatively small change to either the cash flows or to the discount rate may change the valuation conclusion significantly. It is therefore important that the cash flows are robust and that the selection of the discount rate is well documented and defensible. Income Approach

20 Nuove competenze per effetto degli Impairment: IAS 36
Impairment review Verifica preliminare: ad ogni chiusura d’esercizio, un’impresa deve valutare se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subìto una perdita di valore. Verifica completa: in caso affermativo, si deve procedere alla verifica completa della perdita di valore per stimare il valore recuperabile dell’attività. Viceversa, non sono svolte ulteriori verifiche. Una verifica completa annuale della perdita di valore è richiesta in ogni caso per: Avviamento Attività immateriali a vita utile indefinita, o non ancora disponibili per l’uso

21 IAS 36: implicazioni rilavanti
Relazione con gli investitori e impatti sulle procedure Maggiore aderenza dei prospetti contabili all’effettiva consistenza economica e patrimoniale; Stato patrimoniale “rafforzato” grazie al mancato ammortamento del goodwill; Conto economico più volatile poiché all’ammortamento del goodwill (e degli intangibles a vita indefinita) si sostituisce la procedura di impairment (che può comportare il riconoscimento di una perdita da spesare nell’esercizio); Cambiamenti nel ROI e nel ROE; La verifica periodica del goodwill richiederà dei cambiamenti nei sistemi informativi e procedurali; Maggiore soggettività nella redazione dei bilanci

22 I principali impatti nella prima adozione degli IFRS Aspetti pratici
Quasi tutte le poste di bilancio sono toccate, in misura più o meno rilevante, dall’applicazione degli IAS/IFRS Le differenze esistenti tra il corpo dei principi contabili internazionali e quelli italiani causano, durante il processo di prima adozione degli IFA/IFRS, un rilevante impatto sul patrimonio netto di apertura. I differenti criteri di valutazione e le opzioni contabili concesse dagli IFRS nella valutazione delle attività immobilizzate, delle attività finanziarie, delle aggregazioni di imprese e altro possono modificare in misura significativa il patrimonio netto dell’impresa che “passa” agli IAS. Le aziende devono scegliere attentamente quali criteri di valutazione applicare nello stato patrimoniale di apertura IFRS, avendo piena comprensione delle implicazioni sia per il suddetto stato patrimoniale di apertura IFRS, sia per i bilanci degli esercizi successivi. Il primo bilancio IFRS viene redatto utilizzando criteri di valutazione conformi ai principi internazionali IFRS in vigore alla “data del primo bilancio IFRS”: di conseguenza, per le imprese che rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento Europeo 1606/2002 i principi contabili internazionali da applicare sono quelli in vigore al 31 dicembre Un’azienda può applicare un principio che è stato emesso alla data di bilancio, anche se non è obbligatorio, purché il principio stesso preveda la possibilità di adozione anticipata.

23 Una modifica importante agli indicatori finanziari e ai ratios
Differenti criteri di valutazione Differenti poste negli schemi di bilancio Differenti classificazioni nella presentazione dei dati La concezione differente dell’informazione finanziaria derivante dafli IFRS oltre a un maggior volume di inf.ni complementari, comporta Diversi criteri di valutazione Diversi criteri di presentazione dei dati e delle poste esistenti L’impatto ha due tipi conseguenze sul patrimonio netto di apertura con impatti sulla struttura patrimoniale e finanziaria Sui risultati futuri come conseguenza del macro impatto iniziale Come si modificano le performances rispetto ai dati precedenti?

24 Principali impatti derivanti dal passaggio agli IFRS nelle società italiane
Bilanci 2004 +1,9 miliardi di profitti dovuti al passaggio agli IFRS(*) Avremo bilanci più comparabili. Se le cose stanno come dice lo studio di >Milano Finanza il rapporto prezzo-uili delle società considerate andrà incontro ad un miglioramento, dal momento che i profitti si sono rivelati in aumento in quasi i tutti i casi presiin cosiderazione. Ma il maggiore cambiamento riguarda la comparabilità dei bilanci (afferma il considgliere dell’AIAF) che in questo modo si estende a società apparteneti a paesi diversi) (*) Indagine condotta da Milano Finanza (pubbl. 15/10/2005) sui 46 maggiori gruppi aziendali italiani, (inclusi negli indici S&P/Mib e Midex)

25 Differenze tra IFRS e principi contabili italiani
La stampa ha riportato con evidenza per i maggiori gruppi quotati: “L’applicazione degli IFRS ha fatto emergere 1,9 miliardi di profitti che non comparivano nei bilanci Sono solo buone notizie?” (Banche ed Assicurazioni escluse) I profitti passano da 13,2 a 15,1 miliardi Gli impatti oggetto di analisi sono stati su: Risultato netto Patrimonio netto Posizione finanziaria

26 I principali impatti sul bilancio
In termini di valutazione…. Quasi tutte le poste di bilancio sono toccate, in misura più o meno rilevante, dall’applicazione degli IAS/IFRS.

27 La valutazione dei macro impatti sul bilancio: il passaggio dai principi italiani agli IFRS
Diversi criteri di valutazione Diversi criteri di esposizione e classificazione Modifiche al patrimonio netto di apertura Effetti sulla struttura degli schemi Stato patrimoniale Conto economico Rendiconto finanziario Variazioni dell’equity

28 Prospetti di bilancio Gli effetti sulla struttura degli schemi
OBBLIGATORI Stato Patrimoniale Conto economico Rendiconto finanziario Movimentazioni PN Note al bilancio FACOLTATIVI Relazione sulla gestione Ulteriori informazioni (Es. Bilancio ambientale, Sociale)

29 Principali effetti su:
Differenze tra IFRS e principi contabili italiani Principali effetti su: Area di consolidamento Risultati spinti da minori ammortamenti (Goodwill) Impairment Capitalizzazione dei costi di sviluppo Vita utile dei cespiti Factoring e Securitisation Gli effetti degli IAS sul risultato d’es. sono quelli più noti, essendo abbastanza comune l’equazione: IAS = miglioramento dell’uyile per effetto del venir meno dell’ammortamento del goodwill. Ma questa equazione ha finito per banalizzare tanti altri aspetti delivcati e non irrilevanti. Il venir meno dell’amm.to sulle imm. immateriali a vita indefinita ha inciso parecchio sui risultati d’es. del 2004 Il problema si sposta sugli impairment: gli organi di controllo dovranno monitorare le imm. immateriali a vita indefinita: il venir meno dell’amm.to ha comportato la necessità di effettuare l’impairment test ogni anno. E come conseguenza, migliorano i risultati ‘es. e le imm. imm. assumono una incidenza sempre maggiore nei bilanci, fino a superare talvolta la stessa consistenza contabile dei patrimoni. Ma gli IAS richiedono la verifica annuale su tali valori della non esistenza di perdite di valore, e la congruità dei valori iscritti. Altre differenze però con effetti negativo sui risultati riguardano le altre imm. immob: spesso taluni costi che in Italia sono nell’attivo patrimoniale perché considerati costi sospesi devono invece essere imputati al conto economico X gli IAS/IFRS: es. costi di pubblicità (lancio nuovi marchi), costi id impianto e ampliamento e costi di start-up

30 Cambiamenti nell’area di consolidamento:
Differenze tra IFRS e principi contabili italiani Cambiamenti nell’area di consolidamento: Consolidamento di tutte le controllate anche se con attività dissimili (es: consolidamento Juventus in IFI/IFIL) – IAS 27 Consolidamento joint ventures (IAS 31) con importanti effetti sull’indebitamento Consolidamento Special Purpose Entities (SPE) – IAS 27 / SIC 12 (come veicoli per securitisation) Deconsolidamento di attività destinate alla vendita – IFRS 5

31 Differenze tra IFRS e principi contabili italiani
Costi di sviluppo da capitalizzare – IFRS 1 / IAS 38 Costi non capitalizzabili come spese d’impianto ed ampliamento, pubblicità e altri intangibles – IAS 38 Rivalutazioni di attività immateriali a vita indefinita – IFRS 1 / IFRS 3 / IAS 38 con sospensione dell’ammortamento Immobilizzazioni materiali (IAS 16) con cambiamento vita utile dei cespiti Leasing (IAS 17) – Leaseback e leasing finanziari contabilizzati

32 Differenze tra IFRS e principi contabili italiani
Rimanenze (IAS 2) – abbandono del LIFO (non più ammesso) Benefici per i dipendenti - IAS 19 TFR attualizzazione del debito Rilevazione di debiti per impegni futuri (es: ENEL ha rilevato lo sconto energia per dipendenti)

33 In termini di valutazione…
Le principali differenze nei principi In termini di valutazione… Derivati: iscritti in bilancio e valutati a fair value Valutazione separata degli “embedded derivatives” (IAS 39) Attività finanziarie normalmente a fair value (IAS 39) Passività finanziarie generalmente ad Amortised Cost (IAS 39)

34 Lo IAS 39 e gli strumenti finanziari: i principali cambiamenti
Fair value per tutti i derivati (incluso “embedded derivatives”) Opzione per la valutazione al fair value di alcuni strumenti finanziari Valutazione al fair value per la maggior parte delle attività finanziarie Applicazione dell’ Effective Interest Method (non consentito il metodo straight line) Criteri stringenti per l’applicazione del hedge accounting JJ

35 Quali standard hanno dato maggiori problemi nel processo di transizione agli IFRS nel 2005?
Indagine PwC in Europa sull’esperienza dei clienti che hanno effettuato la transizione agli IFRS Gradua-toria Standard Titolo % 1 IAS 18 Riconoscimento dei ricavi 14% 2 IAS 1 Presentazione del bilancio 13% 3 IAS 32/39 Derivati incorporati, hedge accounting 11% 4 IAS 38 Costi di sviluppo e immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita 10% 5 IAS 21 Moneta funzionale e copertura delle variazioni di cambio 6% 6 IAS 36 Impairment 5%

36 “Revenue recognition”
I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 18” “Revenue recognition” Si possono rilevare i ricavi quando sono stati forniti prodotti e servizi. Una delle aree problematiche ha riguardato settori in cui si forniscono contemporaneamente prodotti e servizi, (manutenzioni, installazioni, servizi accessori), per la definizione del momento in cui rilevare i diversi ricavi. Alcune entità hanno dovuto rivedere le loro precedenti politiche contabili.

37 “Presentazione del bilancio”
I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 1” “Presentazione del bilancio” I prospetti previsti dal codice civile e dalle normative del settore finanziario e assicurativo non sono IAS compliant. Anche in Europa le normative locali e di settore richiedevano prospetti di bilancio diversi da quelli richesti dallo IAS 1. Le informazioni nelle note al bilancio sono più analitiche, dettagliate e minuziose.

38 Diverso è il profilo delle immobilizzazioni immateriali:
I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 38” “Intangible assets” Diverso è il profilo delle immobilizzazioni immateriali: non sono compresi gli oneri poliennali; diversa è la capitalizzazione dei costi di sviluppo; ammortamento del goodwill.

39 Gli IAS/IFRS nelle imprese agricole
Quasi tutte le poste di bilancio sono toccate, in misura più o meno rilevante, dall’applicazione degli IAS/IFRS Le differenze esistenti tra il corpo dei principi contabili internazionali e quelli italiani causano, durante il processo di prima adozione degli IFA/IFRS, un rilevante impatto sul patrimonio netto di apertura. I differenti criteri di valutazione e le opzioni contabili concesse dagli IFRS nella valutazione delle attività immobilizzate, delle attività finanziarie, delle aggregazioni di imprese e altro possono modificare in misura significativa il patrimonio netto dell’impresa che “passa” agli IAS. Le aziende devono scegliere attentamente quali criteri di valutazione applicare nello stato patrimoniale di apertura IFRS, avendo piena comprensione delle implicazioni sia per il suddetto stato patrimoniale di apertura IFRS, sia per i bilanci degli esercizi successivi. Il primo bilancio IFRS viene redatto utilizzando criteri di valutazione conformi ai principi internazionali IFRS in vigore alla “data del primo bilancio IFRS”: di conseguenza, per le imprese che rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento Europeo 1606/2002 i principi contabili internazionali da applicare sono quelli in vigore al 31 dicembre Un’azienda può applicare un principio che è stato emesso alla data di bilancio, anche se non è obbligatorio, purché il principio stesso preveda la possibilità di adozione anticipata.

40 Imprese agricole: principi contabili applicabili
Data la specificità dell’argomento lo IASB ha emesso un apposito documento valido solo per le imprese che svolgono attività agricola in via esclusiva oppure in via accessoria e complementare IAS 41 Approvato nel dicembre 2000 ed in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2003 o da data successiva.

41 Imprese agricole: principi contabili applicabili
Perché è stato necessario elaborare un documento ad hoc? IAS 41 Alcune delle attività connesse all’attività agricola erano escluse dall’ambito di applicazione di altri principi (Es. IAS 2 - Rimanenze) Gli eventi associati all’attività agricola sono difficilmente rappresentabili da un modello contabile basato sul costo storico e sul concetto di realizzo

42 Principi contabili applicabili
Lo IAS 41 non è l’unico principio contabile applicabile ai bilanci delle imprese agricole.

43 Principi contabili applicabili
Lo IAS 41 prevede alcune fattispecie contabili e si riferisce a voci di Bilancio che ne definiscono l’ambito di applicazione. Per le rimanenti voci ed aree di Bilancio rimangono applicabili i principi contabili internazionali ad esse relative. In particolare:

44 IAS 41: ambito di applicazione
Lo IAS 41 si applica con riferimento ai seguenti ambiti: Attività biologiche (animali vivi o piante); Prodotti agricoli sino al momento del raccolto; Contributi pubblici. Con riferimento al punto b) si evidenzia che lo IAS 41 non considera il processo del prodotto agricolo successivo al raccolto. Ad es. lo IAS non tratta il processo di trasformazione dell’uva in vino da parte del produttore di vini che ha coltivato l’uva medesima. Dal momento del raccolto in avanti si applica lo IAS 2 – Rimanenze o altro principio contabile internazionale che risulti opportuno.

45 IAS 41: ambito di applicazione
Lo IAS 41 espone ulteriori esempi di attività successive al raccolto che non rientrano nel suo ambito di applicazione:

46 IAS 41: ambito di applicazione
Lo IAS 41 non si applica a: Terreni impiegati per l’attività agricola (IAS 16 e IAS 40) Lo IAS 16 – Immobili, impianti e macchinari richiede che il terreno sia valutato al costo al netto di qualsiasi perdita di valore accumulata o al loro valore rivalutato. Lo IAS 40 – Investimenti immobiliari richiede che i terreni che rientrano nella categoria degli investimenti immobiliari siano valutati al fair value o al costo al netto di qualsiasi perdita di valore accumulata. Attività immateriali connesse ad attività agricole (IAS 38 – Attività immateriali)

47 IAS 41: definizioni Trasformazione biologica
L’attività agricola: è la gestione di un’impresa che si occupa della trasformazione biologica delle attività biologiche (animali vivi o piante) per la loro vendita come prodotti agricoli o come ulteriori attività biologiche. Prodotti agricoli Vendita sul mercato Attività biologica (animali vivi o piante) Attività biologica Trasformazione biologica

48 IAS 41: definizioni Attività biologica: è un animale vivente o una pianta (es. alberi, pecore, ecc.). Possono essere trasformate in prodotti agricoli (albero trasformato in legname) o in altre attività biologiche (la mucca che genera il vitello). Trasformazione biologica: comprende i processi di crescita, degenerazione, maturazione, produzione e procreazione che originano mutamenti qualitativi o quantitativi di un’attività biologica. Prodotto agricolo: è il prodotto raccolto dall’attività biologica dell’impresa. Esempi di attività agricola: coltivazioni di frutteti, allevamenti di bestiame, terreni boschivi, la floricoltura ecc.

49 IAS 41: aspetti contabili, esposizione in bilancio ed informativa
Gli aspetti contabili e di bilancio legati all’attività agricola definiti dallo IAS 41 riguardano: la rilevazione iniziale la valutazione di attività biologiche la valutazione di prodotti agricoli i proventi e gli oneri i contributi pubblici l’esposizione in bilancio l’informativa di bilancio

50 IAS 41: rilevazione iniziale
Un’impresa deve iscrivere un’attività biologica o un prodotto agricolo quando e solo quando: detiene il controllo dell’attività in virtù di eventi passati (ad es. proprietà legale o marchiatura del bestiame); è probabile che i benefici economici futuri associati all’attività affluiranno all’impresa e il fair value o il costo dell’attività può essere valutato in modo attendibile.

51 IAS 41: valutazione Una volta accertata la presenza dei requisiti per l’iscrizione dell’attività biologica o dei prodotti agricoli, occorre procedere alla valutazione che deve essere effettuata all’atto della rilevazione iniziale e a ogni data di riferimento del bilancio. VALUTAZIONE 31.12.n 31.12.n+1 Rilevazione iniziale Attività biologiche Prodotti agricoli

52 IAS 41: valutazione delle attività biologiche
Secondo lo IAS 41 “un’attività biologica deve essere valutata alla rilevazione iniziale e a ogni data di riferimento del bilancio al suo fair value al netto dei costi stimati al punto vendita fatta eccezione per il caso in cui il fair value non può essere valutato attendibilmente”. Fair value al netto dei costi stimati al punto vendita Attività biologiche

53 IAS 41: valutazione delle attività biologiche
Fair Value E’ il prezzo di mercato al netto degli eventuali costi del trasporto e degli altri costi che devono essere sostenuti per portare l’attività biologica al mercato stesso. E’ basato sull’attuale localizzazione e condizione dell’attività in oggetto. Ad es. prezzo del bestiame nei pertinenti mercati.

54 IAS 41: valutazione delle attività biologiche
Il fair value determinato può essere differente a seconda che si disponga oppure no di prezzi significativi su mercati attivi. Un mercato si definisce attivo quando: - gli elementi commercializzati sul mercato sono omogenei; - acquirenti e venditori disponibili possono essere trovati in qualsiasi momento; - i prezzi sono disponibili al pubblico.

55 IAS 41: valutazione delle attività biologiche
Pertanto: 1) se si dispone di un mercato attivo il prezzo che si forma su tale mercato costituisce il criterio appropriato per la valutazione del fair value. Nell’ipotesi esistano più mercati attivi occorre far riferimento a quello che presumibilmente verrà usato. 2) se non si dispone di un mercato attivo per la determinazione del fair value le imprese utilizzano se disponibile: il prezzo della più recente transazione di mercato avvenuta; i prezzi di mercato di attività simili; i parametri di riferimento del settore (ad es. il valore di frutteto espresso per ettaro o il valore del bestiame per chilogrammo).

56 IAS 41: valutazione delle attività biologiche
3) Nel caso le prime due ipotesi non siano praticabili l’impresa può determinare il fair value: come valore attuale dei flussi finanziari attesi dall’attività attualizzati ad un tasso corrente di mercato; come approssimazione del costo se e solo se: si sono verificate solo piccole trasformazioni biologiche dal sostenimento del costo iniziale (es. semi di alberi da frutto piantanti poco prima della data di bilancio; - l’impatto della trasformazione biologica sul prezzo non è atteso rilevante (es. l’iniziale crescita nel ciclo produttivo di una piantagione trentennale).

57 IAS 41: valutazione attività biologiche
Esiste un mercato attivo? Si No Sono disponibili prezzi di recenti transazioni, prezzi di mercato di attività simili, o altri parametri di riferimento del settore? Valore attuale flussi finanziari attesi Costo come approssimazione del fair value Fair Value oppure

58 IAS 41: valutazione attività biologiche
Costi stimati al punto vendita Includono le commissioni a mediatori ed agenti, i contributi ad autorità di sorveglianza e borse merci, le imposte e oneri su trasferimenti. Escludono i costi di trasporto e gli altri costi necessari per portare fisicamente l’attività nel luogo di vendita in quanto questi sono ricompresi nella definizione stessa di fair value.

59 IAS 41: valutazione attività biologiche
Tuttavia, se il fair value di una attività biologica non può essere valutato attendibilmente lo IAS 41 consente: Costo al netto di ammortamenti accumulati e perdite di valore accumulate Attività biologiche Ricordiamo la definizione fornita dallo IAS 41: “Un’attività biologica deve essere valutata alla rilevazione iniziale e a ogni data di riferimento del bilancio al suo fair value al netto dei costi stimati al punto vendita fatta eccezione per il caso in cui il fair value non può essere valutato attendibilmente”.

60 IAS 41: valutazione attività biologiche
Esiste una presunzione relativa in merito al fatto che il fair value di un’attività biologica possa essere valutato in modo attendibile. Tale presunzione può essere vinta solo in sede di rilevazione iniziale nelle ipotesi in cui i prezzi o i valori determinati dal mercato non sono disponibili e stime alternative del fair value sono considerate inattendibili. Pertanto se un’impresa ha iniziato a valutare un’attività biologica al fair value al netto dei costi stimati al punto vendita continuano a valutare l’attività in tal modo anche successivamente.

61 IAS 41: valutazione attività biologiche
Caso 1: rilevazione iniziale a Fair value Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate 31.12.n+1 Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate 31.12.n+2 FV al netto dei costi stimati al punto vendita Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate Rilevazione iniziale 31.12.n FV al netto dei costi stimati al punto vendita 31.12.n FV al netto dei costi stimati al punto vendita 31.12.n+1 FV al netto dei costi stimati al punto vendita 31.12.n+2 FV al netto dei costi stimati al punto vendita Rilevazione iniziale

62 IAS 41: valutazione attività biologiche
Caso 2: rilevazione iniziale al Costo Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate Rilevazione iniziale 31.12.n 31.12.n+1 31.12.n+2 Costo al netto di amm.ti accumulati e perdite di valore accumulate FV al netto dei costi stimati al punto vendita FV al netto dei costi stimati al punto vendita FV al netto dei costi stimati al punto vendita Rilevazione iniziale 31.12.n 31.12.n+1 31.12.n+2

63 IAS 41: valutazione prodotti agricoli
Con riferimento ai prodotti agricoli lo IAS 41 stabilisce che: “un prodotto agricolo raccolto dalle attività biologiche dell’impresa deve essere valutato al suo fair value al netto dei costi stimati al punto vendita al momento del raccolto. Tale valutazione rappresenta il costo alla data in cui viene applicato lo IAS 2 – Rimanenze o altro principio contabile internazionale applicabile.” Fair value al netto dei costi stimati al punto vendita Prodotti agricoli

64 IAS 41: valutazione prodotti agricoli
In sostanza il criterio di valutazione è lo stesso di quello indicato per le attività biologiche ma, mentre per queste ultime lo IAS 41 consente valutazioni al costo (*) nel caso in cui il fair value non possa essere valutato attendibilmente, per i prodotti agricoli il fair value va applicato “in tutte le circostanze”. Infatti, il principio parte dal presupposto che è sempre possibile valutare attendibilmente il fair value del prodotto agricolo al momento del raccolto. (*) al netto degli ammortamenti accumulati e perdite di valore accumulate.

65 IAS 41: valutazione prodotti agricoli
Con riferimento alle modalità di determinazione del fair value e dei costi stimati al punto vendita valgono le medesime considerazioni esposte per la valutazione delle attività biologiche. Come noto, dal momento del raccolto in poi si esce dall’ambito di applicazione dello IAS 41 e si entra in quello dello IAS 2 – Rimanenze. Il fair value del prodotto agricolo raccolto al netto dei costi stimati al punto vendita, determinato secondo le modalità in precedenza descritte, rappresenterà il costo alla data in cui viene applicato lo IAS 2.

66 IAS 41: valutazione in presenza di contratti di vendita
Aspetti pratici Spesso le imprese stipulano contratti per vendere le loro attività biologiche o i loro prodotti agricoli a una data futura. Lo IAS 41 precisa che i prezzi del contratto non sono necessariamente rilevanti nel valutare il fair value in quanto quest’ultimo deve riflettere la situazione attuale del mercato in cui avviene la transazione. Si può affermare pertanto che il fair value di un’attività biologica o di un prodotto agricolo non è inficiato dall’esistenza di un contratto.

67 IAS 41: proventi ed oneri Lo IAS 41 prevede che i proventi ed oneri relativi ad un’attività biologica o ad un prodotto agricolo debbano essere inclusi nel conto economico dell’esercizio in cui questi si verificano.

68 IAS 41: proventi ed oneri I suddetti proventi ed oneri possono essere dovuti a: Ad es. oneri si generano all’atto della rilevazione iniziale in particolare per l’effetto dei costi stimati al punto vendita che abbattono il fair value. Proventi invece si possono generare alla rilevazione iniziale quando per esempio nasce un vitello. Rilevazione iniziale di un’attività biologica o di un prodotto agricolo Ad es. proventi o oneri si generano all’atto della valutazione in sede di chiusura di bilancio in forza di variazioni del fair value rispetto alla precedente rilevazione. Cambiamenti di fair value di un’attività biologica

69 IAS 41: contributi pubblici
Contributi pubblici non vincolati Un contributo pubblico non vincolato connesso ad un’attività biologica valutata a fair value al netto dei costi stimati al punto vendita deve essere rilevato come provento quando e solo quando il contributo pubblico diviene esigibile. Contributi pubblici vincolati Se un contributo pubblico connesso ad un’attività biologica valutata a fair value al netto dei costi stimati al punto vendita è vincolato l’impresa deve rilevare come provento il contributo quando e solo quando le condizioni necessarie per usufruire del contributo pubblico sono soddisfatte.

70 IAS 41: esposizione in bilancio
Lo IAS 41 impone dei vincoli importanti per quel che riguarda la rappresentazione in bilancio e per l’informativa da fornire con riferimento alle attività biologiche. In particolare, con riferimento alla esposizione in bilancio è stabilito che “le imprese devono esporre separatamente il valore contabile delle proprie attività biologiche nel prospetto di stato patrimoniale”. L’esposizione può avvenire in aggregato o per gruppi di attività omogenei (es. animali vivi, piante ecc.). Le variazioni nette di fair value nelle attività biologiche vanno invece indicate nel conto economico come componente separato oppure indicato in nota integrativa.

71 IAS 41: Esempio di rappresentazione in bilancio

72 IAS 41: Esempio di rappresentazione in bilancio

73 IAS 41: informativa di bilancio
Nelle note al bilancio occorre fornire informazioni circa la natura e lo stato di crescita delle attività biologiche. Lo IAS incoraggia le imprese a distinguere le attività tra: consumabili (es. bestiame da carne, cereali ecc.) fruttifere (es. bestiame da latte, alberi da frutta ecc.) mature (hanno le caratteristiche per essere raccolte) non mature (non hanno le caratteristiche per essere raccolte)

74 IAS 41: informativa di bilancio
Con riferimento alla determinazione del fair value ed agli effetti dalle valutazioni l’impresa dovrà: indicare i criteri considerati nel determinare il fair value di attività biologiche e prodotti agricoli; indicare il fair value al netto dei costi stimati al punto vendita del prodotto agricolo raccolto nel corso dell’esercizio, determinato al momento del raccolto; i mutamenti di fair value dovuti a cambiamenti fisici o di prezzo; il provento o l’onere in aggregato derivante dalla rilevazione iniziale al fair value e dai cambiamenti di fair value intervenuti nel corso dell’esercizio;

75 IAS 41: informativa di bilancio
Una riconciliazione dei cambiamenti di valore contabile delle attività biologiche tra l’inizio e la fine dell’esercizio in corso. La riconciliazione deve includere: (i) il provento o l’onere derivante dal cambiamento del fair value (valore equo) al netto dei costi stimati al punto di vendita; (ii) gli incrementi dovuti agli acquisti; (iii) i decrementi dovuti alle vendite; (iv) i decrementi dovuti al raccolto; (v) gli incrementi risultanti dalle aggregazioni di imprese; (vi) le differenze nette di cambio derivanti dalla traduzione del bilancio di un’entità economica estera; e (vii) gli altri cambiamenti.

76 IAS 41: informativa di bilancio
Con riferimento ai contributi pubblici le imprese devono indicare: la natura e la misura dei contributi pubblici indicati in bilancio; le condizioni non soddisfatte (per i contributi vincolati) e le altre sopravvenienze connesse ai contributi; i decrementi rilevanti attesi dei contributi pubblici erogati.

77 IAS 41: valutazione prodotti agricoli
Se un’impresa valuta le attività biologiche al costo deve indicare con riferimento a tali attività: una descrizione delle attività; una spiegazione del perché il fair value non può essere valutato attendibilmente; il tasso di ammortamento utilizzato; le vite utili o i tassi di ammortamento utilizzati; il valore contabile lordo e l’ammortamento accumulato all’inizio e alla fine del periodo.

78 Transizione agli IAS/IFRS
Approccio retroattivo Lo IAS 41, in sede di prima adozione, va applicato in maniera retroattiva in modo da rappresentare gli effetti come se si fosse sempre adottato il principio contabile in questione.

79 Transizione agli IAS/IFRS
Differenze con i principi italiani I bilanci delle aziende agricole italiane hanno utilizzato, per quanto applicabili, i criteri di valutazione stabiliti dal codice civile. Il metodo di valutazione più diffuso è quello detto “dell’accrescimento” che è una variante dei metodi di valutazione al costo adottati dalle aziende industriali e che consiste nel valutare le attività tipiche dell’impresa agricola al costo specifico. La suddetta prassi è incompatibile con quanto previsto dallo IAS 41 soprattutto in considerazione del fatto che le peculiarità dell’impresa agricola rendono poco significativa la valutazione al costo delle attività.

80 Transizione agli IAS/IFRS
Il primo bilancio IAS/IFRS di apertura In sede di redazione del bilancio di apertura alla data di transizione le attività biologiche ed i prodotti agricoli a tale data andranno valutati al fair value. La variazione che si genererà rispetto al valore contabile presente nei bilanci redatti secondo i principi italiani sarà rappresentata nel patrimonio netto di apertura.

81 pwc


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