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Quantificazione del danno:

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Presentazione sul tema: "Quantificazione del danno:"— Transcript della presentazione:

1 Quantificazione del danno:
“I criteri contabili” Udine, 25 novembre 2011 Relatore: Roberto Guerrini

2 Intangibles Definizione:
L’intangibile è quel bene suscettibile di una valutazione di mercato che da la possibilità, per chi lo utilizza, di realizzare maggiori profitti di quelli realizzati con l’uso di capitali materiali già impiegati. Tali sovraprofitti possono essere realizzati tramite: tecnologie che riducono i costi e garantiscono un monopolio industriale (come i brevetti); marchi o nomi commerciali che permettono di maggiorare i prezzi rispetto a beni non marchiati; accesso a fattori di produzione non disponibili per altre imprese (come il know how manageriale). I capitali immateriali consentono alle imprese utilizzatrici un guadagno sopra la media, vale a dire, un sovraprofitto dovuto alla posizione di maggior forza competitiva sul mercato.

3 Riferimenti normativi
Aree Tematiche Contabile: Codice civile art (schema di bilancio); Principi contabili Italiani (P.C.24); Principi contabili internazionali (IAS 38); Tutela specifica degli intangibles: codice di tutela della proprietà industriale (art ed art. 125) OCSE: Prezzi di trasferimento degli Intangibles.

4 Area tematica contabilità

5 Requisiti delle attività immateriali
L’attività immateriale è iscrivibile a bilancio se sussistono tre requisiti: Identificabilità = se è capace di esser separata o scomposta, venduta, data in licenza, locata o scambiata. Inoltre potrà esser provata da contratti od altri diritti reali; Controllo = se può limitare l’accesso ai terzi dei benefici economici attesi; Benefici economici futuri = l’attività deve generare tali benefici attraverso: Ricavi dalla vendita dei prodotti; Ricavi da royalties; Risparmi di costi.

6 Non sono intangibili Secondo lo IAS 38 non sono intangibles:
costi di ricerca; spese di costituzione; costi sostenuti prima dell’apertura di un nuovo stabilimento (start-up); spese per la formazione ed addestramento del personale; costi di pubblicità ed oneri relativi; costi relativi alla manutenzione del software; costi per la ristrutturazione o per la riorganizzazione di un business. Anche il p.c. 24 non definisce tali beni come intangibili ma come “ONERI PLURIENNALI”

7 Attività immateriali Attività immateriali legate al marketing
Marchi di fabbrica, nomi commerciali, marchi di servizi, marchi collettivi e marchi di qualità; Nomi di dominio internet; Presentazione commerciale (colore, forma, design della confezione); Testate giornalistiche; Patti di non concorrenza. Attività immateriali legate al cliente Anagrafiche dei clienti (solo se acquistate all’esterno); Portafoglio di ordini di produzione; Contratti con i clienti e rapporti con la clientela; Relazioni con la clientela di natura non contrattuale. Attività immateriali legate ad attività artistiche Spettacoli teatrali, opere e balletti; Libri, periodici, quotidiani ed altre opere di tipo letterario; Opere musicali quali composizioni, testi di canzoni e sigle pubblicitarie; Immagini e fotografie; Materiali video ed audiovisivi, inclusi film, video musicali e programmi televisivi.

8 Attività immateriali Attività immateriali basate sul contratto
Accordi di licenza, di royalty e di obbligo di non fare (standstill agreement) Contratti pubblicitari, commesse a lungo termine, contratti di gestione, di servizio e di fornitura; Contratti di leasing; Licenze di costruzione; Contratti di franchising; Contratti di servizio quali i contratti ipotecari. Attività immateriali basate sulla tecnologia Tecnologia brevettata; Software per computer e programmi aziendali; Tecnologia non brevettata; Database; Segreti industriali quali formule, ricette o processi segreti.

9 Reperimento degli Intangibili
ACQUISTATI DURATA DETERMINATA INDETERMINATA PRODOTTI INTERNAMENTE Regole contabili non certe Contabilizzazione Ammortamento Impairment text annuale

10 Esempio acquisto a titolo originario
Caso Invenzione industriale prodotta internamente Regola di capitalizzazione (pci 24): La capitalizzazione dei costi è strettamente legata alla previsione che i ricavi attesi dallo sfruttamento dell’invenzione siano almeno sufficienti a coprire i costi sostenuti per lo sviluppo e realizzazione della stessa e degli ulteriori costi di vendita per la commercializzazione del prodotto. Rischio di aleatorietà della valutazione Capitalizzazione dei soli costi recuperabili Principio della “Prudenza”

11 Esempio acquisto oneroso
Caso Perizia di stima su marchio commerciale Percorso applicativo: DIRETTO determinazione del valore residuo dei costi effettivamente sostenuti per il loro ottenimento e la sua diffusione; attualizzazione dei costi da sopportare per un’ipotetica riproduzione del marchio; attualizzazione dei redditi differenziali conseguibili tramite il marchio (royalty ideale) INDIRETTO metodo del patrimonio misto; metodo dei flussi di cassa; metodo dei moltiplicatori. Formula: Misurazione ind.= W – K’ – V.Imm (esclusi i marchi) dove: W = valore dell'azienda K’ = valore patrimoniale rettificato V.Imm. = valore degli intangible assets presenti nell’azienda.

12 Classificazione per dominanza
INTANGIBILI MARKETING INTANGIBILI TECNOLOGICI Nome e luogo delle società; Marchio (denominazione); Insegne; Marche secondarie; Idee pubblicitarie; Strategie di marketing; Garanzie su prodotti; Grafica; Pubbliche relazioni; Design Imballaggio; Registrazione di marchi. Tecnologia; Know how produttivo; Progetti di ricerca e sviluppo; Brevetti; Segreti industriali; Design – Styling; Software; Database

13 Criteri e Metodi Metodo del costo storico; Metodo del costo residuale;
Metodo del costo di riproduzione. Criterio del costo Metodo del premium price (attualizzazione dei risultati differenziali); Metodo del costo della perdita. Criterio dei risultati differenziali Metodo delle transazioni comparabili; Metodo delle royalties rate; Metodo dei multipli impliciti; Metodo dei multipli empirici; Metodo dei differenziali di multiplo. Criterio comparativo

14 (segue)…. Criteri e Metodi
Criterio delle ricerche di mercato Metodo brand rating; Metodo interbrand. Criterio del valore della relazione con il cliente

15 Documenti utili alla stima
DOCUMENTI CONTABILI Bilanci d’esercizio; Libri sociali; Mastri contabili; Fatture di vendita; Il prezzo unitario effettivo di vendita; Documenti relativi alla ripartizione territoriale della clientela; L’elenco dei clienti del danneggiato; Andamento delle vendite post inibitoria; Report dei costi di produzione (contabilità industriale); Documentazione relativa ad operazioni straordinarie (se intervenute).

16 Documenti utili alla stima
DOCUMENTI EXTRACONTABILI Posizionamento sul mercato del danneggiato; Esame dell’andamento di articoli similari (dati rilevabili dal marcato); Listini prezzo ed accordi commerciali; Budget di vendita ed analisi degli scostamenti; Comunicazione pubblicitaria ed analisi del mercato.

17 Area tematica tutela

18 Documentazione (deroga)
L’art 121 cpi al comma 5 consente al CTU di ricevere i documenti inerenti ai quesiti posti dal giudice anche se non ancora prodotti in causa rendendoli noti a tutte le parti. deroga Al codice di procedura civile art. 198 comma 2 (ed al protocollo d’intesa stipulato dall’ordine degli Avvocati di Udine, Magistrati e funzionari della Cancelleria che al comma 12 punto b.) che prevede il divieto per il CTU di ricevere e consultare altri documenti rispetto a quelli presenti nel fascicolo di parte.

19 Risarcimento del danno
E’ definito all’art. 125 c.p.i. e prevede che il danneggiato debba esser liquidato in base alle disposizioni previste dal codice civile: art risarcimento del danno; art valutazione equitativa del danno; art concorso del fatto colposo del creditore. L’art. 125 ribadisce che il risarcimento del danno deve contemplare due aspetti fondamentali: danno emergente; lucro cessante.

20 Danno Emergente Definizione:
è verificabile se si compie un’azione mirata a sottrarre, distruggere o ridurre i beni o le utilità già esistenti nel patrimonio del danneggiato. Quantificazione dei costi: Spese sostenute per acquisire la prova della contraffazione; Spese per la tutela legale e per difesa dell’illecito; Spese già sostenute rese inutili dall’illecito; Effetto di disturbo della posizione sul mercato; Discredito e danno d’immagine.

21 (segue)… Danno Emergente
Attività svolta dal CTU: verificare che la documentazione in suo possesso sia riconducibile o meno al prodotto contraffatto; confermare il collegamento esistente tra spesa dedotta e la condotta dell’illecito. Tale attività sarà supportata da: perizia di stima; buget; delibere del cda attinenti; lettere dei distributori in ordine alle lamentele dei clienti. identificare i documenti contabili e fiscali provanti l’avvenuto sostenimento dei costi.

22 (segue)… Danno Emergente
Monitoraggio documentale per il CTU: elementi da verificare sono: il titolo di concessione (per verifica della effettiva durata); i bilanci del titolare del diritto; licenze d’uso o di distribuzione (se esistono); contratti di licenza per prodotti simili; pregressi atti di trasferimento dell’intangibile per sua valorizzazione. il timing di monitoraggio sarà rivolto a verificare: che la durata della contraffazione sia avvenuta sino all’inibitoria; quale sia l’andamento delle vendite dopo l’inibitoria.

23 Lucro cessante I criteri fondamentali richiamati dall’art. 125 c.p.i. e già noti alla giurisprudenza per quantificare detta componente di danno e richiamati esplicitamente nel testo di legge sono: mancato guadagno (per la vittima della contraffazione); sovraprofitto realizzato dal contraffattore; mancata royalty (il prezzo da pagare qualora il contraffattore avesse ottenuto licenza dal titolare del diritto).

24 Mancato guadagno (margine)
Si ottiene dalla definizione dei “Mancato Mark up” Legenda coefficienti: Rp = Ricavi persi; Pu = Prezzo unitario; Pnv = numero di pezzi non venduti; ∑Ca = (sommatoria) Costi aggiuntivi non sostenuti Formule: Rp = (Pu * Pnv) ∑ Ca Mancato Mark up = (Rp – ∑Ca) Criticità: È un criterio rigoroso e valido sotto il profilo dell’attendibilità, solo che è di difficile applicazione.

25 Sovraprofitto realizzato dal contraffattore
E’ l’art. 125 del codice di protezione industriale a far riferimento a questa modalità di verifica e successiva quantificazione del lucro. Modalità operativa: Si provvede a definire gli extra utili generati dal contraffattore. Quindi la stima è simile a quella realizzata applicando il metodo del mancato guadagno. (Mark up) Criticità: Tale criterio obbliga il CTU ad analizzare la posizione contabile del contraffattore.

26 Royalty La royalty da applicare al contraffattore a titolo di risarcimento sarà più elevata rispetto a quella di mercato perché: la royalty liquidata dal giudice non è una royalty negoziata (essa deve tener conto di una serie di condizioni di mercato e contrattuali che invece nel caso di pronuncia giudiziale sono del tutto assenti); il rischio di invalidità del brevetto grava esclusivamente sul titolare. Criticità: Criterio di per sé meno favorevole a chi subisca la contraffazione.

27 Area tematica OCSE

28 Normativa Futuro: Il Comitato per gli Affari Fiscali OCSE ha in agenda per il 2013 il varo di una revisione completa del capitolo VI delle Guidelines emanate il 22 luglio 2010 relativamente alla definizione dei beni immateriali. Scopo allineare la definizione attuale (stringente) a quella prevista dallo IAS 38 (con estensione della tutela alla proprietà intellettuale).

29 Prezzi di trasferimento
1) Definire chi è proprietario dell’intangibile: 2) Analisi funzionale 3) Benchmark Developer Assister Costs Contribution Agreements Produttore Distributore Catena del valore Mark up Scelta del metodo di valutazione per il confronto con comparabili indipendenti. Secondo la best method rule è il TNMM (transational net margin method) è il metodo più indicato per il confronto di intangibili marketing. Database specifico Royaltystat

30 Effetti Considerazioni:
Se esiste un gruppo che opera a livello internazionale è probabile che in presenza di intangibili la documentazione sui prezzi di trasferimento riporti ulteriori elementi di indagine per il CTU; La documentazione di proprietà (registrazione, licenza) non è l’unico elemento provante la proprietà dell’intangibile, anche il comportamento infragruppo determina effetti contabili/fiscali rilevanti.

31 grazie Riferimenti: Studio Associato dottori commercialisti
Ardito – Cojutti – Corciulo – Graffi Brunoro - Zilli Sedi: Udine Via Roma 43 corte Roma int. 11/d tel 0432/ Fax 0432/ (sede centrale) Codroipo Piazza Garibaldi 28 Tel e Fax 0432/913530 Tarvisio Via Roma 43 Tel e Fax 0428/2115 San Giovanni al Natisone Viale delle scuole 4 Tel 0432/ Fax 0432/757530 Website:


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