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VERSO IL PIANO STRATEGICO DEL DISTRETTO CERAMICO 2007-2013 Presentazione del percorso di pianificazione strategica al tavolo ANTEVERTO del 26.11.07 Documento.

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1 VERSO IL PIANO STRATEGICO DEL DISTRETTO CERAMICO 2007-2013 Presentazione del percorso di pianificazione strategica al tavolo ANTEVERTO del 26.11.07 Documento di lavoro

2 AREA DEL DISTRETTO CERAMICO Il territorio 10 Comuni: COMUNE DI CASALGRANDE, COMUNE DI CASTELLARANO, COMUNE DI CASTELVETRO, COMUNE DI FIORANO MODENESE, COMUNE DI FORMIGINE, COMUNE DI MARANELLO, COMUNE DI RUBIERA, COMUNE DI SASSUOLO, COMUNE DI SCANDIANO, COMUNE DI VIANO 2 Province: PROVINCIA DI MODENA E PROVINCIA DI REGGIO EMILIA AreaUnità Locali* per Km 2 Abitanti per KM 2 Distretto42,6423,4 Provincia di Modena23,4229,9 Provincia di Reggio E.19,2201,9 Emilia-Romagna17,6189,3 Densità elevata: di popolazione e di imprese Polarizzazione su alcuni comuni Forte mobilità all’interno del territorio Area urbana senza soluzione di continuità Sassuolo120,71047,7 Fiorano Modenese65,0603,1 * U.L. alle imprese Fonte: ISTAT, Censimento 2001

3 L’obiettivo del Consiglio europeo di Lisbona di: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di un crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” pone l’accento sulla questione dell’innovazione, quale motore della crescita della ricchezza, e sulla questione della coesione sociale quale garanzia di uno sviluppo sostenibile che limiti i fenomeni di disgregazione e disagio sociale. Dal punto di vista socio-economico, i “sistemi territoriali locali” sono i luoghi privilegiati per l’attività di riproduzione del capitale sociale: luoghi in cui le relazioni creano ancora fiducia ma che, al tempo stesso, sono aperti alle connessioni con le reti globali della conoscenza. Il distretto ceramico ha dato prova negli anni di possedere grandi capacità in termini di innovazione e di coesione, ne sono testimoni: le politiche sociali che sono state realizzate ed hanno dato vita ad un ampio sistema di welfare locale, la forza e l’ingegnosità espressa dai singoli imprenditori e lavoratori impegnati a sviluppare imprese sempre più competitive ed aperte all’internazionalizzazione, la capacità di mediazione e di lettura attenta dei fenomeni socio-economici dimostrata sia dalle associazioni di categoria, sia dai sindacati dei lavoratori, il supporto del sistema universitario e della ricerca oltre che le politiche di sostegno allo sviluppo e all’innovazione attivate a livello provinciale, regionale e nazionale ma soprattutto un obiettivo di crescita economica e sociale trainato dalla ceramica che è stato condiviso sia a livello di singolo cittadino, sia a livello politico e istituzionale. Le sfide però, se si pensa in particolare al fenomeno della globalizzazione, non sono finite e stanno imponendo al distretto una ennesima trasformazione che potrebbe essere gestita senza eccessivi traumi nel momento in cui venisse riattivata una “governance pro-attiva” in grado di superare il modello preterintenzionale che in questi anni si è affermato tra pubbliche dichiarazioni d’intenti e una quotidianità impostata sulle relazioni bilaterali. CONTESTO

4 L’azione politica dell’ente locale può favorire i collegamenti all’interno del distretto attraverso un processo di “networking istituzionale”. Qualsiasi pretesa di “programmare il sistema” da parte di un unico attore corre il rischio di ostacolare l’emersione di quella “intelligenza collettiva di distretto” che potrebbe contribuire a mantenere coeso e competitivo il distretto. Si tratta di mettersi in gioco pensando che il tutto è certamente di più della somma delle parti ma allo stesso tempo non riuscirà mai a comprendere il valore di ogni singola parte. Il futuro del distretto, come quello di altre eccellenze modenesi e reggiane, dipende dalla capacità del sistema di mantenere attiva una rete multidimensionale accomunata da una progettualità condivisa che individui strumenti utili alle esigenze dei diversi attori. Le realtà locali debbono attivare azioni tese valorizzare le proprie risorse: per il distretto ceramico, tali risorse corrispondono ad un patrimonio generato da una straordinaria accumulazione delle competenze. Il Piano strategico rappresenta l’occasione per sviluppare un disegno politico di medio-lungo termine che integri in un quadro unitario i molteplici strumenti attivati e insieme rappresenti il punto di partenza per lo sviluppo di nuove iniziative. Tale coordinamento può offrire, inoltre, concrete occasioni di realizzazione degli interventi programmati sotto il profilo socio-economico e pianificati sotto il profilo urbanistico, attraverso l’accesso a programmi e risorse finanziarie regionali, nazionali e comunitarie. Proprio con riferimento alle risorse comunitarie, l’attivazione di un Piano strategico in questa fase può rappresentare per il distretto ceramico una opportunità unica per giocare un ruolo di primo piano nell’ambito della nuova programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2007-2013. CONTESTO

5 IL PIANO STRATEGICO COMPETIZIONE FRA TERRITORI NODO DELLA RETE GLOBALE SIA PER GLI ASPETTI MATERIALI, SIA PER QUELLI IMMATERIALI STRUMENTI E RISORSE PER LO SVILUPPO: FONDI STRUTTURALI, VII PROGRAMMA QUADRO, INDUSTRIA 2015, PTR, PTCP ACCORDO TRA GLI ATTORI SOCIALI SULLA REALIZZAZIONE NEL MEDIO – LUNGO PERIODO DI ALCUNE AZIONI RILEVANTI, RISPETTO ALLE QUALI VENGONO ORIENTATE LE POLITICHE E LE STRATEGIE INDIVIDUALI

6 GIUGNO 2007 – GIUGNO 2008 INSEDIAMENTO Primo confronto sul quadro di analisi, la visione strategica e gli assi ANALISI DEL LAVORO DEI GRUPPI TEMATICI GOVERNANCE DEL SISTEMA Gruppo Innovazione e Ricerca Gruppo Istruzione, Formazione e Lavoro Gruppo Mobilità Gruppo Riqualificazione territoriale GRUPPI DI LAVORO TEMATICI TAVOLO DI CONCERTAZIONE SISTEMASISTEMA CONFERENZACONFERENZA DIDI SISTEMASISTEMA CONFERENZACONFERENZA DIDI METODOLOGIA E TEMPI

7 ASSI TITOLIOBIETTIVIESEMPI DI TEMI INNOVAZIONE E RICERCA Caratterizzare il sistema produttivo territoriale come sistema di eccellenza per attività di ricerca e sviluppo e per l’alto contenuto innovativo dell’offerta grazie ad un sistema di raccordo tra Università-Centri di ricerca e trasferimento tecnologico ed imprese, anche attraverso processi di integrazione e rafforzamento degli enti preposti alla ricerca, che consenta di innalzare il valore aggiunto dei prodotti e di esplorare nuove tecnologie e nicchie di mercato.  Integrazione tra i centri di ricerca  Nuove funzioni del prodotto, Energia, Mobilità e Ambiente  Trasferimento tecnologico  Integrazione col Piano telematico regionale  Tecnopoli  Qualificazione del sistema fieristico  Funzioni di aziende pubbliche innovative es SAT-COM ISTRUZIONE, FORMAZIONE, QUALITA’ E SICUREZZA DEL LAVORO Qualificare il sistema della istruzione e formazione attraverso programmi d’azione specifici per favorire lo sviluppo e l’adeguamento delle professionalità ai processi di innovazione e diversificazione del sistema produttivo, con attenzione ai soggetti deboli; garantire la qualità, la sicurezza, la stabilità e la regolarità del lavoro anche attraverso un sistema di strumenti di salvaguardia all’occupazione nei casi di crisi aziendale e processi di riorganizzazione della produzione; sviluppare un sistema di formazione continua e permanente per sostenere le professionalità dei lavoratori e adeguarla nel tempo.  Università per la ceramica  Formazione di competenze produttive e tecniche qualificate e accompagnamento ai lavoratori nei processi di terziarizzazione, con attenzione particolare ai soggetti deboli (immigrati, donne, ecc)  Definire azioni per alzare la qualità e sicurezza del lavoro, nonché garantire la regolarità  Definire strumenti di sostegno alla stabilità del lavoro nel caso di crisi o ristrutturazioni aziendali  Interventi per la formazione continua  Corsi per la logistica MOBILITA’ Sviluppare una piattaforma infrastrutturale e logistica di area vasta caratterizzata da un sistema trasportistico integrato (viario e ferroviario) adeguato ed efficiente per la mobilità di merci e persone, attraverso investimenti infrastrutturali e strumenti di programmazione logistica dei carichi.  Gestione coordinata della “piattaforma logistica”  Bretella e infrastrutture  Agenzia per la mobilità  Collegamenti alla alta velocità  Modalità di gestione delle merci per ottimizzare i carichi RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE Programmare interveti integrati di livello sovracomunale per un utilizzo coerente del territorio e delle sue risorse in chiave di sostenibilità ambientale e di aumento della qualità della vita, nonché generare vantaggi competitivi sul piano energetico e ambientale per il sistema produttivo attraverso progetti di riqualificazione di aree di insediamento industriale e artigianale.  Piano integrato delle aree industriali, con recupero aree dimesse in forma di APEA con lotti a prezzi convenzionati  EMAS e CSR-RSI di distretto  Piano integrato di insediamento delle imprese di servizi  Piano integrato dell’impiego dei beni architettonici

8 PIANO STRATEGICO studi e pubblicazioni di riferimento Il sistema ceramico di fronte alla globalizzazione: strategie di impresa e strategie di sistema RICERCA UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Indagine sulle condizioni economiche e sociali delle famiglie del distretto ceramico RICERCA POLEIS – AGENZIA EMILIA ROMAGNA LAVORO Osservatorio sul comparto dei corredi ceramici INDAGINE CONGIUNTURALE CERARTE-PROMO- FEDERIMPRESA-CNA Indagine statistica nazionale e Analisi di bilancio CONFINDUSTRIA CERAMICA Indagine statistica nazionale ACIMAC Programma d’area: “area del distretto ceramico” REGIONE EMILIA-ROMAGNA-PROVINCIA DI MODENA-PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Analisi ambientale iniziale per l’EMAS del distretto ceramico REGIONE EMILIA ROMAGNA-PROVINCE, COMUNI E ASSOCIAZIONI DEL DISTRETTO La competitività delle imprese nel sistema produttivo locale delle ceramiche PROGETTO D.E.S.K. – CNA - ECIPAR Per una agenda strategica del comprensorio ceramico DEMOCRATICI DI SINISTRA L’uomo delle ceramiche ARCHIVIO OSVALDO PIACENTINI

9 OBIETTIVO Individuare azioni strategiche tese a rafforzare in modo sostenibile la competitività economica, l’occupazione e la coesione sociale dell’area MODALITA’ Definizione condivisa delle azioni attraverso la partecipazione dei sottoscrittori al Tavolo di concertazione, ai Gruppi di lavoro tematici e alle Conferenze di sistema SOTTOSCRITTORI Comuni, Province, Associazioni di categoria, Sindacati dei lavoratori PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ELABORAZIONE DEL PIANO STRATEGICO


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