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1 Gestione dinamica della memoria a heap (nel linguaggio orientato ad oggetti)

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Presentazione sul tema: "1 Gestione dinamica della memoria a heap (nel linguaggio orientato ad oggetti)"— Transcript della presentazione:

1 1 Gestione dinamica della memoria a heap (nel linguaggio orientato ad oggetti)

2 2 Contenuti ¥heap di oggetti, allocazione di oggetti con lista libera, restituzione di oggetti ¥gestione della heap da parte del sistema: garbage collection ¥digressione su altri meccanismi per gestire la heap ¥ la gestione esplicita della restituzione è pericolosa ¥ contatori di riferimenti ¥ problemi con heap disomogenea

3 3 Heap e gestione dinamica della memoria type heap = obj array type pointer = int let newpoint = let count = ref(-1) in function () -> count := !count +1; !count ¥nella implementazione corrente, gli oggetti allocati sulla heap sono realmente permanenti, poiché non esiste alcun modo di “disallocarli” ¥nella tradizionale gestiona della memoria a heap ¥ come quella che abbiamo visto per le liste la heap è gestita non come un “banale” array sequenziale ma attraverso una lista libera ¥ le allocazioni sono fatte prendendo il puntatore dalla lista libera ¥ esiste una operazione per restituire un elemento alla lista libera ¥adattiamo l’implementazione della heap vista per le liste al caso in cui gli elementi da allocare sono oggetti

4 4 La nuova heap let heapsize = 6  la heap let objects = (Array.create heapsize ((Array.create 1 "dummy"),(Array.create 1 Unbound), Denv(-1), (Array.create 1 Undefined)) : heap)  l’array parallelo utilizzato per gestire la lista libera let nexts = Array.create heapsize (-1: pointer)  il puntatore alla testa della lista libera let next = ref((0: pointer))  la heap iniziale (solo lista libera!) let emptyheap() = let index = ref(0) in while !index < heapsize do Array.set nexts !index (!index + 1); Array.set marks !index false; index := !index + 1 done; Array.set nexts (heapsize - 1) (-1); next := 0; svuota (markstack); objects

5 5 Le operazioni sulla heap let applyheap ((x: heap), (y:pointer)) = Array.get x y let allocateheap ((x:heap), (i:pointer), (r:obj)) = Array.set x i r; next := Array.get nexts i; x let disallocate (i:pointer) = let pre = !next in next := i; Array.set nexts i pre

6 6 La disallocazione ¥nel linguaggio didattico (come in Java ed OCAML) la disallocazione non è prevista come operazione a disposizione del programmatore ¥è una operazione eventualmente invocata dal sistema (implementazione!) quando la lista libera diventa vuota e non permette di allocare un nuovo oggetto ¥ gli oggetti che non sono più utilizzati vengono disallocati ¥ lo spazio nella heap da loro occupato è utilizzato per allocare nuovi oggetti ¥ gli oggetti continuano ad essere logicamente permanenti, perché vengono eventualmente distrutti solo quando non servono più ¥ gli oggetti che “non servono più” vengono determinati con una complessa procedura (marcatura) il cui effetto è quello di “marcare” tutti gli oggetti che servono ancora

7 7 Dopo la marcatura ¥la marcatura setta a true il valore di un terzo array parallelo a quello di oggetti let marks = Array.create heapsize false  una volta effettuata la marcatura, tutti gli oggetti non marcati vengono disallocati, restituendoli alla lista libera (garbage collection!) let collect = function () -> let i = ref(0) in while !i < heapsize do (if Array.get marks !i then (Array.set marks !i false) else disallocate(!i)); i := !i +1 done

8 8 Verso la marcatura ¥l’obiettivo è quello di marcare tutti gli oggetti attivi ¥ oggetti raggiungibili a partire dalle strutture che realizzano la pila dei records di attivazione eventualmente passando attraverso altri oggetti attivi ¥è necessario visitare le strutture a grafo costituite da puntatori, radicate in strutture esterne alla heap stessa (ambiente, memoria, temporanei)  per visitare tale struttura è necessario disporre di una “pila per la marcatura” markstack  dopo aver introdotto tale struttura, vedremo la procedura markobject che gestisce la visita della struttura di puntatori  vedremo infine la procedura startingpoints che determina (e inserisce in markstack ) tutti i puntatori contenuti in strutture esterne alla heap (punti di partenza del garbage collector)

9 9 Le strutture per la marcatura let markstacksize = 100 let markstack = emptystack(markstacksize, (0:pointer)) let pushmarkstack (i: pointer) = if lungh(markstack) = markstacksize then failwith("markstack length has to be increased") else push(i, markstack)

10 10 Marcare un oggetto let markobject (i: pointer) = if Array.get marks i then () else (Array.set marks i true; let ob = Array.get objects i in let den = getden(ob) in let st = getst(ob) in let index = ref(0) in while !index < Array.length den do (match Array.get den !index with | Dobject j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index := !index + 1 done; index := 0; while !index < Array.length st do (match Array.get st !index with | Mobject j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index := !index + 1 done)  identifico (e inserisco in markstack ) i puntatori contenuti tra i dval e gli mval di ambiente e memoria locali dell’oggetto ¥se l’oggetto era già marcato (ciclo!) non faccio niente

11 11 I punti di partenza del garbage collector ¥quali strutture dello stato possono contenere puntatori alla heap? ¥ solo quelle rosse cstack: labeledconstruct stack stack tempvalstack: eval stack stack tempdvalstack: dval stack stack labelstack: labeledconstruct stack namestack: ide array stack dvalstack: dval array stack slinkstack: dval env stack storestack: mval array stack  devo cercare tutti i puntatori lì contenuti (con i prefissi-tipo Object, Dobject e Mobject )

12 12 I punti di partenza 1 let startingpoints() = let index1 = ref(0) in let index2 = ref(0) in (* dvalstack *) while !index1 <= lungh(dvalstack) do let adval = access(dvalstack, !index1) in index2 := 0; while !index2 < Array.length adval do (match Array.get adval !index2 with | Dobject j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index2 := !index2 + 1 done; index1 := !index1 + 1 done; index1 := 0; (* storestack *) while !index1 <= lungh(storestack) do let adval = access(storestack, !index1) in index2 := 0; while !index2 < Array.length adval do (match Array.get adval !index2 with | Mobject j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index2 := !index2 + 1 done; index1 := !index1 + 1 done;

13 13 I punti di partenza 2 let startingpoints() = let index1 = ref(0) in let index2 = ref(0) in..... (* tempvalstack *) index1 := 0; while !index1 <= lungh(tempvalstack) do let tempstack = access(tempvalstack, !index1) in index2 := 0; while !index2 <= lungh(tempstack) do (match access(tempstack,!index2) with | Object j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index2 := !index2 + 1 done; index1 := !index1 + 1 done; (* tempdvalstack *) index1 := 0; while !index1 <= lungh(tempdvalstack) do let tempstack = access(tempdvalstack, !index1) in index2 := 0; while !index2 <= lungh(tempstack) do (match access(tempstack,!index2) with | Dobject j -> pushmarkstack(j) | _ -> ()); index2 := !index2 + 1 done; index1 := !index1 + 1 done

14 14 Allocazione di oggetti con (eventuale) recupero let mark() = startingpoints(); while not(empty(markstack)) do let current = top(markstack) in pop(markstack); markobject(current) done let newpoint() = if not(!next = -1) then !next else (mark(); collect(); if !next = -1 then failwith("the heap size is not sufficient") else !next)

15 15 Condizioni per poter realizzare un garbage collector ¥per ogni struttura dello stato (pila dei records di attivazione) devo sapere dove possono esserci puntatori alla heap  per poter realizzare startingpoints ¥per ogni struttura nella heap devo sapere dove possono esserci puntatori ad altri elementi della heap  per poter realizzare markobject

16 16 Digressione su altri costrutti ed altre tecniche ¥la realizzazione di una gestione automatica della heap via garbage collection è stata prima di Java limitata ai linguaggi funzionali e logici ¥ semplice struttura della pila dei records di attivazione ¥ uniformità delle strutture allocate sulla heap (s-espressioni, termini)  linguaggi come PASCAL, C, C++ hanno scelto di affidare al programmatore la restituzione di strutture e oggetti alla memoria libera, fornendo costrutti del tipo free o dispose ¥ le strutture non sono più davvero permanenti ¥ il programmatore dovrebbe eliminare una struttura solo quando essa è logicamente non più attiva (priva di cammini d’accesso) è difficile tenere traccia della dinamica dei cammini d’accesso creati con i puntatori un primo rischio è quello di creare garbage –se il programmatore si dimentica di restituire una struttura quando muore l’ultimo camino d’accesso –non essendoci altri cammini d’accesso il garbage non potrà più essere restituito un secondo rischio (ben più grave!) è quello di creare dangling references

17 17 Dangling references ¥quando il programmatore restituisce alla lista libera una struttura che ha ancora dei cammini d’accesso ¥ l’esecuzione può finire in uno stato di errore, perché si cerca di seguire un “puntatore a nulla” ¥ la cella della heap restituita potrebbe essere stata riutilizzata per allocare altre strutture, che verrebbero manipolate in modo scorretto ¥ in quei casi in cui una parte del contenuto della struttura (vedi liste ed s- espressioni in LISP) è utilizzata per rappresentare la lista libera, un accesso ad un dangling reference potrebbe portare a distruggere senza rimedio gran parte della lista libera  sono tutti errori molto difficili da localizzare anche perché non necessariamente ripetibili ¥ l’effetto dipende dalle dimensioni della heap e persino da possibili esecuzioni pregresse ¥ecco perché Java è tanto migliore di C++!

18 18 Altre gestioni da parte del sistema ¥altri algoritmi di garbage collector ¥ l’algoritmo di marcatura naif che abbiamo visto può essere migliorato in molti modi e vengono utilizzati molti altri algoritmi ¥ segnaliamo soltanto due problemi “storici” dell’algoritmo naif la marcatura richiede una pila tanto più grande quanto maggiore è il numero di strutture marcate –e quanto meno utile è il garbage collector –affrontato con l’algoritmo classico di Schorr & Waite che utilizza la struttura a grafo stessa “per ricordare quello che resta da visitare” la marcatura parte quando si esaurisce la lista libera e si cerca di allocare una nuova struttura –a quel punto, la computazione si sospende per dare spazio alla marcatura –la cosa è quasi sempre visibile e può essere fastidiosa soprattutto in una applicazione interattiva –affrontato con i garbage collectors incrementali ¥quest’ultimo problema ¥ non concentrare in una unica fase temporale il costo della gestione automatica si può risolvere con una tecnica alternativa al garbage collector ¥ i contatori di riferimento

19 19 I contatori di riferimenti ¥ogni struttura allocata nella heap ha associato un contatore ¥ che conta il numero di cammini d’accesso alla struttura ¥tutte le operazioni che manipolano puntatori vengono appesantite ¥ perché devono gestire (incrementare, decrementare) i contatori ¥una struttura viene restituita alla lista libera quando il suo contatore diventa 0 ¥ il costo della gestione è distribuito nel tempo ¥ maggiore occupazione di memoria (un intero per ogni struttura) ¥ non funziona con strutture dati circolari

20 20 Heap disomogenea ¥se gli elementi da allocare nella heap sono disomogenei ¥ la lista libera è una lista di “blocchi” non tutti della stessa dimensione all’inizio è addirittura formata da un unico blocco che contiene tutto ¥ il blocco liberato da un elemento restituito non sempre va bene per allocare un nuovo elemento ¥esiste un problema di politiche di allocazione e di organizzazione dell’informazione nella lista libera ¥ politica “first-fit” si prende il primo blocco libero sufficiente a contenere il nuovo elemento ¥ politica “best-fit” si prende il miglior blocco, cioè quello che produce il minore “sfrido” facile da implementare, se i blocchi nella lista libera sono ordinati per dimensione ¥in ogni caso, si può presentare il problema della frammentazione ¥ la memoria ancora disponibile è divisa in blocchi così piccoli da essere inutilizzabili ¥ si può tentare di risolvere il problema con il compattamento

21 21 Il compattamento ¥ha come obiettivo la generazioni di blocchi più grandi ¥ possibilmente uno solo! a partire da una heap frammentata ¥ il problema esiste solo se la heap è disomogenea  nella versione banale (compattamento parziale) ¥ si fondono blocchi adiacenti ¥ facile da fare, se la lista libera è ordinata per indirizzi  nella versione complessa (compattamento totale) ¥ si spostano ad una estremità tutte le strutture attive e si ricava un unico blocco di tutto quello che resta ¥ più complicato ancora della marcatura, perché vanno modificati tutti i puntatori


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