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“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”

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Presentazione sul tema: "“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”"— Transcript della presentazione:

1 “Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”
Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione Facoltà di Sociologia Università Milano-Bicocca 2009 Simone Sarti

2 La ricerca sociale Si occupa di indagare un eterogeneo insieme di fenomeni umani: Le disuguaglianze sociali I conflitti religiosi Il funzionamento delle istituzioni La devianza sociale I consumi culturali La moda La partecipazione politica Ecc...

3 SPIEGAZIONE/COMPRENSIONE
Gli scopi della ricerca sociale Rispondere ad interrogativi su: - come si manifesta un certo fenomeno? - quali sono le “cause”? - come evolverà? DESCRIZIONE SPIEGAZIONE/COMPRENSIONE PREVISIONE

4 Presupposto della ricerca sociale
Le azioni umane sono indagate in relazione al contesto sociale in cui si collocano, ossia in relazione al sistema di interazione di cui fanno parte. L’individuo è parte di un contesto col quale interagisce.

5 La società condiziona i comportamenti dell’individuo, allo stesso tempo l’individuo partecipa alla strutturazione della società. Azione dell’individuo Caratteristiche individuali Condizioni sociali L’uomo è un prodotto sociale ed allo stesso tempo la società è un prodotto umano.

6 ESEMPI DI FEEDBACK DELLE AZIONI INDIVIDUALI
CONDIZIONI SOCIALI INFLUENZA SULLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI FEEDBACK Normativa sulla sicurezza stradale Comportamenti di guida Provvedimenti di welfare Aiuti economici Rete amicale Slang Pubblicità nei media Comportamenti di consumo Capitale culturale familiare Percorso scolastico dei figli Comizi elettorali Voto

7 ESEMPI DI FEEDBACK DELLE AZIONI INDIVIDUALI
CONDIZIONI SOCIALI INFLUENZA SULLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI FEEDBACK Normativa sulla sicurezza stradale Comportamenti di guida Patologia sociale Provvedimenti di welfare Aiuti economici Diminuzione iniquità Rete amicale Slang Nascita di subculture Pubblicità nei media Comportamenti di consumo Aumento prezzi Capitale culturale familiare Percorso scolastico dei figli Riproduzione di classe Propaganda elettorale Voto Delega della rappresentanza

8 RICERCA SOCIALE COME STUDIO DEI PROCESSI DI RIPRODUZIONE DEI FENOMENI
L’individuo incorpora dalla società un habitus (un sistema di schemi percettivi, un insieme di abitudini e stili di vita, un sistema valoriale) che lo predispone a certi comportamenti. Questi comportamenti strutturano la società andando a creare le condizioni oggettive che plasmeranno l’habitus. SOCIETA’ individuo Bourdieu 1972

9 La ricerca sociale Si occupa di studiare:
- le azioni “non logiche” (Pareto) - i “determinismi sociali” (Durkheim) Boudon 1994

10 Le azioni “non logiche”
L’asino di Buridano: un asino perfettamente razionale, a metà strada tra due sacchi d’avena morirebbe di fame perché non saprebbe quale scegliere. L’azione non logica o irrazionale permette all’asino di decidere un percorso che gli salva la vita. Esempi: Il consumo di tabacco. Il voto alle elezioni.

11 I “determinismi sociali”: “Il suicidio (1897)”
Emile Durkheim: L’atto “individuale” per eccellenza si mostra correlato a variabili sociali legate al tipo di società. La tesi di Durkheim è che le società protestanti, in cui è maggiore la responsabilità personale dei propri “successi” nella vita, carichino maggiormente di angoscia gli individui. Diversamente avviene nelle società cattoliche, dove il maggiore fatalismo è visto come attenuante dei propri “insuccessi”.

12 I “determinismi sociali”: la mobilità sociale
Le origini sociali familiari (in termini occupazionali) si mostrano fortemente correlate con i destini occupazionali dei figli. Così per il titolo di studio. Ad esempio un anno di scuola in più del padre si traduce, in media in 0,5 anni in più per il figlio. Due figli che hanno, il primo un padre con scuola dell’obbligo (8 anni di scolarità), e il secondo un padre analfabeta (0 anni di scolarità), avranno in media 4 anni di differenza. Grossomodo il primo sarà diplomato, il secondo no.

13 Questione epistemologica Questione metodologica
La sociologia è oggi una disciplina multiparadigmatica Nella ricerca sociale attualmente non esiste un paradigma dominante, infatti esistono visioni diverse rispetto alle questioni essenziali che definiscono una scienza Questione ontologica Questione epistemologica Questione metodologica

14 Riguarda la natura della realtà sociale.
Questione ontologica Riguarda la natura della realtà sociale. QUANTI. Essa esiste oggettivamente (al di fuori della nostra soggettività), i fenomeni sociali sono veri e in certo modo misurabili – Post-positivismo. QUALI. Ognuno (ogni individuo, gruppo, cultura) vive un mondo unico e incommensurabile - Costruttivismo. I fenomeni sociali sono solo rappresentazioni simboliche di fenomeni la cui realtà non è conoscibile. Il ricercatore ha accesso solo alle rappresentazioni simboliche - Relativismo.

15 Questione epistemologica
Definisce il rapporto tra “chi” e “cosa”, tra l’osservatore e il fenomeno osservato. QUANTI. l’osservatore riesce a misurare i fenomeni sociali in modo oggettivo – Positivismo. Può misurare i fenomeni ma solo in modo imperfetto; leggi probabilistiche. Ricerca generalizzazioni e leggi (pur provvisorie).– Post-positivismo. QUALI. L’osservatore non può misurare i fenomeni perché non può estraniarsi da essi. C’è interdipendenza. Non cerca regole o leggi o spiegazioni, ma attribuisce significato attraverso interpretazioni comprendenti.

16 Questione metodologica
Riguarda i metodi usati per l’indagine sociale: QUANTI. Osservazione e misurazione dei fenomeni. Disegno della ricerca pre-definito. Uso di tecniche statistiche. QUALI. Interazione empatica con gli individui studiati. Uso di tecniche qualitative (intervista in profondità, osservazione partecipante, focus group, ecc.).

17 Esempio di ricerca quantitativa _1
Indagine sulla valutazione sociale delle occupazioni (PRIN 2005) INTERROGATIVO DI RICERCA (>>> IPOTESI): Nella società italiana negli ultimi decenni è cambiata la percezione del prestigio che gli individui assegnano alle occupazioni ? TEORIA: Teorie sulle scale di stratificazione: (Treiman, de Lillo, Schizzerotto, ecc.) Scala di stratificazione del 1985.

18 Esempio di ricerca quantitativa _1
RILEVAZIONE: campione “rappresentativo” della popolazione occupata italiana (2000 casi). Interviste effettuate faccia a faccia tramite questionario strutturato. ANALISI: Costruzione della scala nel 2005. Analisi comparative tra la nuova scala di stratificazione e quella del 1985, allo scopo di testare le ipotesi di partenza

19 Esempio di ricerca quantitativa _1
OUTPUT: Tabelle e grafici e indici di associazione che evidenziano la stabilità e i mutamenti nella scala di stratificazione tra il 1985 e il 2005. COMMENTO: commento ai risultati in relazione all’interrogativo iniziale e alla letteratura.

20 Rappresentazione dello spazio sociale
Pr= P

21 Regressione lineare e I.C.

22 Esempio di ricerca quantitativa _2
Studi di politiche sociali sulla salute (2008 Fondazione Gorrieri) INTERROGATIVO DI RICERCA (>>> IPOTESI): I sistemi sanitari regionali riescono a mitigare le disuguaglianze di salute ? TEORIA: Teorie sulle disuguaglianze di salute: (Wilkinson, Costa, Krieger)

23 Esempio di ricerca quantitativa _2
DATI: campione “rappresentativo” della popolazione italiana (circa casi). Interviste effettuate faccia a faccia tramite questionario strutturato. Indagine Multiscopo. + Dati amministrativi ricavati da Governance dei sistemi sanitari regionali ANALISI: Descrizione dei sistemi sanitari regionali. Analisi (multilivello) dell’eterogeneità della salute individuale in relazione ai sistemi sanitari regionali.

24 Esempio di ricerca quantitativa _2
OUTPUT: Tabelle e grafici che evidenziano le differenze regionali nei sistemi sanitari, ma non la loro rilevanza sulla salute (periodo ). COMMENTO: Commento ai risultati in relazione all’interrogativo iniziale e alla letteratura. Rimando ad altri studi/dati.

25 La sanità pubblica è gestita a livello regionale. I sistemi regionali differiscono rispetto a: Domanda Offerta Performance FORMEZ 2007 I sistemi di governance dei servizi sanitari regionali, Quaderni, n 57.

26 Indicatori di domanda Tasso di mortalità (M e F) per 100 abitanti (2004) Percentuale di popolazione anziana (>=65 anni) (2005) Percentuale di soggetti con almeno una malattia cronica importante ( ) Ricoveri ospedalieri per malattie acute, per 1000 abitanti (2003) Consumo farmaceutico DDD (Dose Definite Die) per 1000 abitanti (2005) Percentuale di disabili con più di 6 anni (2005)

27 Indicatori di offerta Posti letto in ospedale per 1000 abitanti (2004)
Posti letto in strutture extra-ospedaliere per abitanti (2004) Posti letto in strutture residenziali private per abitanti (2004)  Dottori per 1000 abitanti (2004) Spesa netta pro-capite (2005) TAC in ospedali pubblici per un milione di abitanti (2004)

28 Indicatori di performance
Bilancio di mobilità: tasso di attrattività – tasso di fuga (2003) Percentuale di dimissioni volontarie (2003) Percentuale di parti cesarei (2003) Percentuale di ricoveri 43DRG, a rischio inappropriatezza (2003) Assistenza domicialiare anziani per 1000 soggetti anziani (2005) Soddifazione delle cure, percentuale di persone molto soddisfatte per 100 pazienti ( )

29 Mappa delle distanze fra i sistemi regionali

30 FACTOR ANALYSIS FATTORI Varianza spiegata Indicatori correlati
DOMANDA: Vecchiaia 44 % > % persone anziane, > tasso mortalità, < ricoveri per acuzie Morbilità 34 % > % malattie croniche, > consumo farmaci, > % disabili OFFERTA: Strutture 33 % > TAC, > posti letto, > spesa, > dottori Extra-servizi 32 % > Strutture extra-osped., > dottori, < Posti letto in strutture private PERFORMANCE: Funzionamento 57 % Soddisfazione, < Cesarei, < dimissioni volontarie, >ricoveri a rischio inapproprietazza Attrattività 20 % > Bilancio di mobilità, > assistenza domiciliare SOCIO-ECONOMICI: Svantaggio economico 94 % < PIL, > tasso di discoccupazione, > famiglie povere

31 DOMANDA OFFERTA PERFORMANCE ECON. Anzianità Morbilità Strutture Extra servizi Funziona mento Attrattività Svantaggio economico V.d’Aosta + - - - Piemonte - - - Lombardia Trentino Veneto ++ FriuliVG Liguria +++ Emilia R. -- Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Symbols correspond to the following Z intervals: >1,5 “+++”; >1 “++”; >0,5 “+”; <-1,5 “- - -“; <-1 “- -“; <-0,5 “-“. Z scores indicate the distance from the average in standard deviation.

32 MODELLI DI REGRESSIONE MULTILIVELLO
Relazioni tra le disuguaglianze di salute individuale e i sistemi regionali sanitari MODELLI DI REGRESSIONE MULTILIVELLO Lo scopo è controllare gli effetti di contesto dei sistemi danitari regionali sulle disuguaglianze di salute individuali. La salute individuale è la variabili dipendente. Viene misurata attraverso una variabile metrica. Indice psico-fisico (da 14 a 68, dove maggiore è migliore) (Multiscopo sulle condizioni di salute )

33 … STRUTTURA DEL MODELLO 20 REGIONI Individui CARATTERISTICHE REGIONALI
CARATTERISTICHE INDIVIDUALI Individui

34 Modelli sull’indice di benessere psico-fisico Intra-unit Correlation
da 0,2 a 3,2% La variabilità al secondo livello (regioni) è molto bassa!

35 Residuals are lows Model 3 – Psychophysical index
Conditional growth curve Model 1 – Psychophysical index Grand mean Residuals are lows

36 Tassi di mortalità (std) per area geografica in Italia 1990-2004
DATI SUPPLEMENTARI A SOSTEGNO DEI RISULTATI Tassi di mortalità (std) per area geografica in Italia Fonte: HFA - Istat

37 DATI SUPPLEMENTARI A SOSTEGNO DEI RISULTATI
Tassi di mortalità regionali nel 2004 (std) - maschi Fonte: HFA - Istat

38 Esempio di ricerca qualitativa _1
“Islands in the street” Studio del 1991 di Jankowski OBIETTIVO: Comprendere il fenomeno delle gang urbane. Non parte da ipotesi definite o da una teoria stringente.

39 Esempio di ricerca qualitativa _1
RILEVAZIONE: Osservazione partecipante. Convivere con diverse gang per comprendere specificità e somiglianze. Coinvolgimento nella quotidianità delle gang. Registrazione di appunti su un taccuino durante i periodi di convivenza con 37 diverse gang di differenti zone metropolitane (New York, Boston, ecc.). La rilevazione è durata complessivamente 10 anni. INTERPRETAZIONE DEL MATERIALE: Riflessioni sulle esperienze vissute e sul materiale raccolto.

40 Esempio di ricerca qualitativa _1
ESITO DELLA RICERCA: La partecipazione alle gang non è un fenomeno di devianza sociale, ma anzi la condivisione di norme comportamentali specifiche degli slums, a livello individuale (aggressività, individualismo, ecc.), a livello di gang (rispetto della leadership, prestigio, ecc.) e a livello di relazioni della comunità locale (scambio di servizi). RIMANDI AL MATERIALE RACCOLTO: “…sono entrato per tutto quello che succedeva nei bats… belle ragazze frequentavano il gruppo e stavano con loro. E le loro feste erano grandiose. C’era dell’ottima musica e l’erba era l amigliore che si potesse trovare …” (Fox, 23 anni, membro della gang dei Bats a New York)

41 Esempio di ricerca qualitativa _1
MATERIALE DELLA RILEVAZIONE: Registrazione di appunti su un taccuino durante i periodi di convivenza con 37 diverse gang di differenti zone metropolitane (New York, Boston, ecc.). INTERPRETAZIONE DEL MATERIALE: La partecipazione alle gang non è un fenomeno di devianza sociale, ma anzi la condivisione di norme comportamentali specifiche degli slums, a livello individuale (aggressività, individualismo, ecc.), a livello di gang (rispetto della leadership, prestigio, ecc.) e a livello di relazioni della comunità locale (scambio di servizi).

42 Esempio di ricerca qualitativa _2
“Valutazione regionale sul rinnovamento delle biblioteche in Lombardia” Studio del Irer OBIETTIVO: Comprendere quale è stato l’impatto del rinnovamento delle biblioteche sul tessuto sociale cittadino. Non parte da ipotesi definite o da una teoria stringente.

43 Esempio di ricerca qualitativa _2
RILEVAZIONE: Interviste in profondità secondo una traccia semi-strutturata. Intervistare i testimoni privilegiati della ristrutturazione: direttori di biblioteche, assessori alla cultura e responsabili di associazioni locali. Registrazione audio delle interviste. La rilevazione è durata complessivamente alcuni mesi. INTERPRETAZIONE DEL MATERIALE: Riflessioni sulle interviste “sbobinate”.

44 Esempio di ricerca qualitativa _2
ESITO DELLA RICERCA: L’impatto del rinnovamento è stato positivo. Aumento dell’utenza e della fruizione dei servizi (nuovi a ampliati) e delle iniziative sociali legate alle biblioteche rinnovate. RIMANDI AL MATERIALE RACCOLTO: “…da quando abbiamo rinnovato la biblioteca molte persone mi fermano per strada per complimentarsi con il comune … ” (Assessore al tempo libero del comune di XXX) “Vengo contattato per delle iniziative da tenersi presso la biblioteca … ” (Direttore della biblioteca del comune di XXX)

45 Esempio di ricerca qualitativa _2
MATERIALE DELLA RILEVAZIONE: Registrazione delle interviste, sbobinatura (trascrizione delle interviste su file word). INTERPRETAZIONE DEL MATERIALE: Il rinnovamento ha avuto ripercussioni generalmente molto positive, sia in termini di aumento degli utenti che di apprezzamento degli interventi. Ha anche incentivato attività collaterali alle biblioteche (mostre, presentazioni di libri, ecc.). Ha inoltre attivato un circuito di marketing culturale che può entrare in competizione con altre realtà dell’associazionismo.

46 CARATTERISTICHE della ricerca quantitativa e qualitativa

47 Caratteristiche della ricerca quantitativa
Strutturata. Generalmente metodo deduttivo. Distacco osservatore/osservato. Rassegna della letteratura. Osservazione neutrale. Campione “rappresentativo”. Operativizzazione dei concetti. Dati standard (matrice dati): variable based. Analisi statistiche. Spiegare variabili in funzione di altre variabili. Tabelle, grafici e commenti. Modelli descrittivi, causali e predittivi Generalizzabilità dei risultati.

48 Caratteristiche della ricerca qualitativa
Non strutturata, aperta. Generalmente metodo induttivo. Interazione osservatore/osservato. Rassegna della letteratura (non sempre). Osservazione empatica. Campione non “rappresentativo”. Concetti simbolici – tipi ideali. Informazioni non standard: case based. Nessun uso della statistica inferenziale. Comprendere il significato delle azioni dei casi. Brani di interviste, testi. Classificazioni, tipologie. Specificità dei risultati.


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