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Università Mediterranea di Reggio Calabria Regione Calabria

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Presentazione sul tema: "Università Mediterranea di Reggio Calabria Regione Calabria"— Transcript della presentazione:

1 Università Mediterranea di Reggio Calabria Regione Calabria
Reggio Calabria 20 Novembre 2008 IL BILANCIO SOCIALE Dott. Francesco Macheda Dirigente Settore Economico Finanziario e Coordinatore Team Bilancio Sociale e Partecipativo Provincia di Reggio Calabria francesco.machedaprovincia.rc.it

2 Illustrazione del percorso dal bilancio contabile al bilancio sociale
Il Sistema di bilancio delle Autonomie Locali Programmazione – Gestione - Rendicontazione del sistema di bilancio nel TUEL Evoluzione della normativa amministrativa e nuovo ruolo delle PP.AA. Rendicontazione sociale nelle PP.AA: governance e accountability Il Bilancio partecipativo e altri strumenti di democrazia partecipativa Ruolo e funzioni del bilancio sociale Classificazioni e modelli di rendicontazione sociale Casi pratici di democrazia partecipativa e rendicontazione sociale

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4 Il Sistema di bilancio degli Enti Locali
Quando si parla generalmente del complesso sistema di bilancio all’interno di un Ente Locale, bisogna far riferimento ad un processo che senza soluzione di continuità si svolge all’interno delle Autonomie Locali e che è ben delineato dal TUEL approvato con D.Lgs.267/2000, ossia:

5 Il Sistema di bilancio degli Enti Locali

6 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Accanto alle fasi del sistema del bilancio così come delineato dal D.Lgs.267/2000, bisogna necessariamente considerare anche i documenti e i procedimenti contabili e finanziari che influiscono sostanzialmente sullo stesso e che derivano: - dall’obbligatorietà per gli Enti Territoriali di conformarsi a quelli che sono i Principi Fondamentali di Finanza Pubblica, di cui all’art.119 della Costituzione, ed così come ad esempio: Patto di Stabilità Interno, Leggi Finanziarie, Parametri di deficitarietà, strutturali ed altre ancora. - Dal sistema dei controlli interni (in particolare quelli di cui al D.Lgs.286/99) ed esterni (in particolare quelli predisposti a partire dalla Legge Finanziaria per il 2006 e che vede l’intervento attivo e costante delle Sezioni Regionali della Corte dei Conti. Il Sistema di bilancio e le varie fasi e gestioni e procedimenti, sono poi caratterizzati dalla prevalenza (non esclusività) di una contabilità di tipo finanziaria di tipo preventivo autorizzatorio: bilancio di previsione, conto del bilancio, gestione delle entrate e delle spese. Infatti, e sebbene il Tuel lasci la facoltà all’Ente Locale di individuare il sistema di contabilità economico che più ritiene adatto alle proprie esigenze, è pur vero un approccio alla contabilità economico patrimoniale e per lo più identificabile nella sola fase della rendicontazione; ciò attraverso la predisposizione del Prospetto di conciliazione e attraverso questi del Conto del Patrimonio e del Conto Economico.

7 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Come noto, e con particolare riferimento e a partire dalla metà degli anni 1990, c’è stata una continua e sostanziale evoluzione della cultura e sensibilità amministrativa, rivolta alla centralità dell’utente pubblico, quale destinatario dell’attività della P.A. finalizzata al soddisfacimento dei bisogni. Il processo è ancora in corso e vede la collettività amministrata (e costituzionalmente sovrana) assumere (sia direttamente, sia in alcuni casi indirettamente) un ruolo sempre più attivo nei processi amministrativi con ruoli progressivamente attivi e partecipativi . Il riferimento oltre che alla normativa costituzionale (Titolo V) riguarda tra le altre le seguenti normative: Legge 142/90 = Legge 241/90 = D.Lgs.29/93 = Legge 81/93 = D.Lgs.77/95 = Leggi 59/97 e 127/97 D.Lgs.286/99 Legge 212/2000 D.Lgs. 267/2000 D.Lgs. 165/2001 Legge 131/2003

8 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Art.5 della Costituzione: =La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Art.114 della Costituzione =La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Legge 142/90 = Partecipazione popolare e forme di referendum. Diritto di accesso e pubblicità degli atti. Diritto di informazione e trasparenza verso i cittadini. Azione popolare davanti al Giudice Amministrativo e istituzione del Difensore Civico. Legge 241/90 = Principi del procedimento, Responsabilità del procedimento, diritto di partecipazione, diritto di accesso, forme di semplificazione della conclusione dei procedimenti, conferenze di servizi. Legge 212/2000= Statuto del contribuente, principi di democraticità e trasparenza del sistema impositivo, contribuendo a migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini. strumenti di tutela e di garanzia nei confronti dell'amministrazione finanziaria, sia in materia di conoscibilità del sistema normativo tributario, sia nell'ambito delle attività di accertamento e riscossione esercitate dagli uffici fiscali.

9 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Leggi 59/97 =(ART.4) 3. I conferimenti di funzioni di cui ai commi 1 e 2 avvengono nell'osservanza dei seguenti princìpi fondamentali: il principio di sussidiarietà, con l'attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai comuni, alle province e alle comunità montane, secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative, con l'esclusione delle sole funzioni incompatibili con le dimensioni medesime, attribuendo le responsabilità pubbliche anche al fine di favorire l'assolvimento di funzioni e di compiti di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni e comunità, alla autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati; DPR 445/2000= Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa

10 In tal senso si vedano anche:
Evoluzione normativa Governance ed accountability Evoluzione normativa Governance ed accountability Gli Enti Locali sono stati (e lo sono tutt’ora), particolarmente interessati da tale processo evolutivo, e allo stesso modo viene ancor più valorizzato e riconsiderato il loro ruolo e quello degli strumenti e dei processi attuati all’interno degli stessi. Tra questi i sistemi di pianificazione e controllo e i documenti e i processi del sistema di bilancio. I documenti di programmazione e di bilancio, accanto alle classiche funzioni della contabilità pubblica di tipo autorizzatorio (principio del pareggio, equilibri di bilancio, ed altre ancora) costituiscono ancor di più un mezzo, uno strumento affinché il soddisfacimento dei bisogni pubblici avvenga attraverso l’erogazione di servizi pubblici resi alla collettività resi con equità, efficienza, efficacia ed economicità. Pertanto, concetti quali governance (sistema di relazioni tra anmministratori, dirigenti , stakeholders e cittadini in genere) e accountability (attitudine a rendere conto a informare, ad agire con trasparenza), di origine aziendalistica e collegati alle aziende private, incominciano a entrare in modo progressivo nella quotidianità delle autonomie locali. In tal senso si vedano anche: Art.162 c.8 del D.Lgs.267/ =“ Gli enti assicurano ai cittadini e agli organismi di partecipazione ……, la conoscenza dei contenuti significativi e caratteristici del bilancio annuale e dei suoi allegati con le modalità previste dallo statuto e dai regolamenti”. Finalità e postulati dei principi contabili (punto 20) = Le finalità del sistema di bilancio sono quelle di fornire informazioni in merito ai programmi futuri, a quelli in corso di realizzazione ed all’andamento finanziario dell’Ente a beneficio di un’ampia serie di utilizzatori del processo di decisione politica, sociale ed economica. -

11 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Il riferimento ai concetti prima indicati non poteva ovviamente mancare (come si vedrà meglio a breve) con riferimento al modello di rendicontazione sociale proposto nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2006 (Bilancio Sociale – linee guida per le amministrazioni pubbliche) = Ogni amministrazione pubblica ha il dovere di rendere conto relativamente ai propri ambiti di competenza, in quanto titolare di un mandato e della potestà di scegliere e agire come interprete e garante della tutela degli interessi e della soddisfazione dei bisogni della comunità Principio Contabile n°1 - punto n^4 = Nella formalizzazione del processo di previsione e programmazione all’interno del sistema di bilancio occorre tenere conto di tre elementi chiave, che sono propri dell’ordinamento f-inanziario e contabile: (a) la valenza pluriennale del sistema; (b) la lettura non solo contabile dei documenti; (c) la necessaria coerenza ed interdipendenza dei vari segmenti del sistema di bilancio.

12 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Principio Contabile n°3 –punti 11 e 12 , = 11. Il rendiconto deve soddisfare le esigenze degli utilizzatori del sistema di bilancio: cittadini, consiglieri ed amministratori, organi di controllo e altri enti pubblici, dipendenti, finanziatori, fornitori e altri creditori. Il rendiconto, oltre a fornire informazioni di carattere economico, finanziario e patrimoniale, deve evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti dall’ente. A questo riguardo assume un ruolo fondamentale la relazione al rendiconto della gestione che, oltre a fornire le informazioni sull’andamento economico-finanziario dell’ente, deve consentire di valutare l’impatto delle politiche locali e dei servizi dell’ente sul benessere sociale e sull’economia insediata.  12. L’ente locale deve dimostrare, con la presentazione del rendiconto della gestione, il profilo di “accountability” raggiunto, cioè di responsabilizzazione e di capacità di rendere conto della propria attività. Direttiva DPCM 17/02/2006 = …A regime il processo di realizzazione del bilancio sociale non deve essere separato dal processo di programmazione e controllo, ma strutturalmente integrato ad esso e contribuire al suo miglioramento.

13 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Con particolare riferimento all’accountability”, cioè della responsabilità, della capacità di rendere conto (rendicontare) delle proprie scelte e delle proprie attività, si possono fare le seguenti considerazioni e individuare i seguenti profili: – un profilo interno: se ci si interroga su come sia possibile introdurre, implementare e mantenere all’interno dell’ente locale un clima favorevole e incentivante alla responsabilizzazione sull’utilizzo delle risorse (ad esempio leva del senso di appartenenza e di responsabilità). – un profilo esterno: se ci si interroga e si considera di come l’attività di governo e di gestione dell’ente locale produce modificazioni in termini di equilibrio o disequilibrio economico e finanziario e/o di modificazione della soddisfazione dei cittadini (risultato reale e non economico) come ad esempio sul livello erogato dei singoli servizi al fine di soddisfare i bisogni pubblici, non customer sactisfaction; – un profilo contabile: per cercare di rispondere alla domanda su quale sia il sistema di rilevazione contabile più adatto per cercare di ottenere un elevato livello di accountability. Il grado di responsabilizzazione non aumenta se non si ottiene una capacità di conoscere e monitorare l’andamento della gestione e dell’attività del proprio ente. I tre aspetti sono strettamente interdipendenti connessi e correlati e hanno lo scopo comune di rendere conto dell’impatto dell’azione pubblica sul territorio e sulla collettività amministrata di riferimento.

14 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Con particolare riferimento poi ai primi due profili (impatto dell’implementazione dell’accountability verso i destinatari interni ed esterni) è uitile fare una precisazione che possa servire a chiarire e delimitare meglio alcuni concetti base. Come infatti prima indicato gli impatti dell’accountability all’interno e all’esterno dell’’Ente sono rivolti ai cittadini del territorio dell’ente e alla struttura interna, in genere dunque a tutti i soggetti che nutrono un interesse nei confronti dell’ente per il soddisfacimento dei bisogni con criteri di economicità, efficienza ed efficacia. Mutuando tali concetti dalle discipline aziendalistiche tali soggetti vengono definiti con il nome di stakeholders; ciò perché nella lingua italiana non esiste un termine corrispondente che ne sintetizza efficacemente il contenuto, rispetto al significato che invece il termine inglese. Letteralmente questi sono i c.d. “portatori o titolari d’interesse”, cioè gli interlocutori direttamente o indirettamente coinvolti e interessati dall’attività dell’azienda (nel nostro caso PA). Questi (interni ed esterni), per quanto riguarda l’Ente pubblico, possono essere individuati nelle seguenti categorie: i cittadini come utenti della P.A. e come contribuenti i lavoratori e le loro famiglie; i consulenti; i fornitori di beni e i prestatori di servizi; le banche, la Cassa Depositi e Prestiti , l’Istituto del credito sportivo, le altre PP.AA. , i creditori e i debitori dell’Ente; i cittadini del territorio e quelli che in qualche modo potrebbero essere interessati e/o influenzati dall’attività, i mas media, le comunità locali; i sindacati; – le associazioni di categoria, gli immigrati, gli studenti, gli ambientalisti, gli organi interni ed esterni di controllo.

15 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Volendo riepilogare e sintetizzare il concetto di stakeholders per la PA, è possibile affermare che: gli stessi corrispondono : Alla luce delle considerazioni prima espresse e sotto un profilo terminologico, si considera inadeguato, adattare sic et simpliciter alle P.A. la traduzione letterale di stakeholders (portatori d’interesse). Infatti nella P.A. e verso la P.A. i cittadini, più che portatori di interessi sono portatori di diritti e di bisogni . A conferma di ciò e come si vedrà a breve trattando delle linee guida del Dipartimento della Funzione Pubblica sul bilancio sociale, utilizzi il termine di “Interlocutori sociali”. Allo stesso modo realtà pubbliche che hanno già sperimentato ed attuato forme di accountability (rendicontazione sociale e interventi di democrazia partecipativa), volutamente evitano di impiegare il termine (ambiguo per una P.A.) di stakeholders e usano piuttosto termini quali beneficiari sociali o soggetti della sussidiarietà.

16 Evoluzione normativa Governance ed accountability
Government = Esercizio del potere decisionale derivante dal sistema istituzionale formale Governance = Esercizio dei poteri formali e informali con l'obiettivo di creare consenso attorno a determinate scelte, attraverso la partecipazione, il coinvolgimento attivo, l'accountability e la comunicazione verso la collettività amministrata di riferimento e gli altri stakeholders pubblici (Le PP.AA. non sono nate per erogare servizi ma per soddisfare i bisogni pubblici attraverso l'erogazione dei servizi) . Il termine Governance in origine, deriva dal francese antico e privo di un sostantivo corrispondente nella lingua italiana, il termini anglosassone “governance” negli ultimi venti anni è diventato popolare nel dibattito politico e accademico. La stessa definizione del concetto ha subito cambiamenti e integrazioni, seppure in generale si può sostenere che economisti, politologi ed esperti di relazioni internazionali, lo hanno usato, innanzitutto, per marcare una distinzione, e una contrapposizione con il “government” inteso quale istituzione, apparato e organizzazione. Corporate Governance = “governo societario”, invece, indica l’insieme delle procedure connesse al processo di formulazione delle decisioni, alla performance e al controllo dell’impresa, nonché alla messa a punto di sistemi in grado di indirizzare complessivamente l’impresa a soddisfare le ragionevoli aspettative di “accountability” dei soggetti esterni che in essa detengono interessi.

17 Evoluzione normativa Governance ed accountability
New Public Management = E' una teoria nata negli anni 80 e sviluppatasi nel decennio che mette in discussione l’esistenza di una cultura e di forme di gestione specifiche della Pubblica Amministrazione sostenendo la necessità di applicare ad essa, adattandoli opportunamente, i principi e le tecniche del management privato. In quello stesso periodo c'è un notevole passo in avanti della principale normativa amministrativa. Pubblic Governance = un nuovo stile di governo, distinto dal modello del controllo gerarchico e caratterizzato da un maggior grado di cooperazione e dall’interazione tra lo stato e attori non statuali all’interno di reti decisionali miste pubblico/private” (Mayntz, 1999)‏ Accountability = Attitudine a rendere conto, a raccontare, a informare soggetti diversi, essere trasparenti nelle relazioni (Chinna) Stakeholders = Sono tutti coloro che a vario titolo hanno un'interesse nell'attività dell'azienda o dell'Ente (soggetti interni ed esterni) e senza il cui appoggio o consenso l'organizzazione non è in grado di sopravvivere .

18 Il Bilancio Partecipativo
Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (partecipazione civica o democrazia partecipativa), che si caratterizza riguardo al procedimento seguito e/o al documento prodotto e/o ad entrambe le tipologie. Non è uno strumento obbligatorio ex lege, ma sicuramente opportuno, visto lo scenario sociale e normativo ormai delineatosi (soprattutto e come visto in precedenza per l’Italia a decorrere dai primi anni novanta) che vede il cittadino, porsi nei confronti della propria amministrazione, in modo sempre più attivo partecipato, abbandonando così quella veste simbolica di pseudo suddito che invece ha caratterizzato la Pubblica Amministrazione Italiana, fino a non molti anni addietro. Tuttavia un imput e impulso alla sperimentazione e attuazione di forma di democrazia partecipata, in Italia viene proprio dal Tuel; in particolare agli articoli che vanno dal 6 al 10, laddove vengono trattati argomenti quali; Statuti, Regolamenti, partecipazione popolare, azione popolare, associazioni di protezione ambientale, diritto di accesso e di informazione. L'esperienza più celebre di bilancio partecipativo a livello mondiale si è avuta a Porto Alegre – Rio Grande do sul – Brasile, città di 1,3 milioni di abitanti. L'esperienza ha avuto inizio nel allo scopo di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale. Con il metodo usato a Porto Alegre (Orçamento partecipativo) la partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale, Circondari, Circoscrizioni, Quartieri. Attraverso riunioni pubbliche o altre forme di consultazione, la popolazione è chiamata ad individuare e a precisare bisogni, esigenze collettive e priorita' in vari campi o settori di competenza dell’Ente. A questo approccio, si aggiunge poi una partecipazione complementare organizzata su base settoriale attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative.

19 Il Bilancio Partecipativo
Ciò allo scopo di avere una visione più completo del territorio attraverso il coinvolgimento di tutte le aree produttive della città. Gli organi preposti dell’Ente sono presenti a tutte le riunioni per territorio e tematiche allo scopo di fornire informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte; senza tuttavia influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni. Al termine degli incontri ogni gruppo territoriale o tematico presenta priorità e proposte all'Ufficio o gruppo di lavoro competente che stila successivamente un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio dell’Ente. Questo è uno dei tanti metodi e processi seguiti anche da alcuni comuni e città nel mondo e in Europa. La scelta del modello o criterio da seguire per la formazione e approvazione del bilancio partecipativo è lasciata alla discrezionalità del singolo Ente, che può determinarsi a secondo delle proprie peculiarietà, demografiche, socio territoriali economiche e amministrative. Di solito le amministrazioni locali, invece di creare un documento ad hoc , considerano il bilancio partecipativo un processo che si inserisce all’interno di quello ufficiale del sistema di bilancio. Pertanto, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini utenti pubblici/beneficiari sociali, e la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio Ufficiale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%. Altre esperienze importanti all’estero si sono avute in Francia Bobigny ), Germania , Spagna e Gran Bretagna, oltre che naturalmente in altri Stati Sudamericani e città, Prefetture del Brasile.

20 Il Bilancio Partecipativo
In Italia, il Bilancio partecipato ha visto una decisa diffusione, soprattutto nei comuni dell'Italia centrale, a partire dalla fine degli anni '90. In particolare , il Comune di Pieve Emanuele e altri Comuni che hanno aderito alla Rete del Nuovo Municipio. Questa è un'associazione senza fini di lucro costituita fra amministratori locali, esponenti del mondo associativo di base e ricercatori, tutti già attivi intorno alle tematiche della democrazia partecipativa e delle nuove forme di cittadinanza contenute nella Carta del nuovo Municipio. L‘obiettivo della Rete, come si legge anche dal sito web della stessa è quello “…di collegare in una struttura operativa stabile le iniziative puntiformi già in atto sul territorio nazionale, per conferire loro una forte valenza propositiva ed anticipatrice del nuovo orizzonte strategico di sviluppo locale autosostenibile disegnato dalla Carta. La struttura a rete è stata scelta per le sue potenzialità comunicative ed operative, che dovrebbero consentire una rapida diffusione ed un'efficiente accumulazione del "sapere partecipativo" che, in via definitiva, rappresenta il suo unico patrimonio; un patrimonio di natura estremamente mobile e perennemente in via di costruzione e ridiscussione da parte di tutti gli afferenti alla Rete…”. Altre importanti esperienze in Italia sia ormai collaudate , sia a livello sperimentale sono quelle della Provincia di Cagliari, del Comune di Modena,Comune di Udine, Comune di San Benedetto del Tronto, Provincia di Milano, Municipio di Roma e…Provincia di Reggio Calabria .

21 Il Bilancio Partecipativo
L'idea della Provincia di Reggio Calabria di attuare forme di democrazia partecipata innovative e condivise, trae origine da un insieme ordinato di norme e procedimenti. Sotto l'aspetto normativo sono innanzitutto da citare gli articoli da 6 a 10 del Testo Unico degli Enti Locali In particolare l'art.7 TUEL nella parte in cui dispone che la potestà regolamentare si esercita "…in particolare per l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli Uffici e per l'esercizio delle funzioni…“; Subito dopo è da citare sicuramente l'art.1 commi 4 e 5 del vigente Statuto della Provincia di Reggio Calabria là dove è espressamente previsto che: "…4.L'autogoverno della Comunità è realizzato mediante l'effettiva partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali, delle associazioni di volontariato ai processi decisionali ed all'attività politica e amministrativa della comunità. A tal fine la Provincia garantisce l'informazione sull'attività provinciale e istituisce i circondari…5. La Provincia promuove le relazioni con le altre autonomie locali italiane ed europee ed attiva la collaborazione con tutti i soggetti pubblici e privati, allo scopo di coordinare l'esercizio delle funzioni e dei servizi d'interesse provinciale, interprovinciale e ultraprovinciale…"; Ed ancora al Titolo III e del Capo I del già citato Statuto dell'Ente, denominati rispettivamente "…Partecipazione popolare…" e "…Partecipazione alle attività dell'Amministrazione…". In particolare il comma 1 dell''art. 14 dello stesso Statuto, là dove dispone che: "…La Provincia di Reggio Calabria promuove ed assicura la partecipazione dei cittadini e dei Comuni alle scelte politiche ed all'attività di amministrazione…"; Ad ulteriore rafforzamento dell'orientamento della Provincia verso una consapevole e condivisa partecipazione civica, sono anche da citare:

22 Il Bilancio Partecipativo
Riguardo ai procedimenti seguiti dalla Provincia: E' stato istituito apposito capitolo di spesa finalizzato a finanziare tutte le attività per il bilancio partecipativo, la promozione della cittadinanza attiva europea e i progetti comunitari su questi temi; B) E' stata pianificata e attuata concretamente una prima attività d'intervento e di consultazione sul territorio sia pure su una piccola parte del territorio provinciale per verificare il grado di conoscenza, interesse e sensibilità di una parte di popolazione sul tema del bilancio partecipativo e la democrazia partecipata in genere. Nel mese di luglio 2005 è stata infatti effettuata la distribuzione di un questionario (predisposto e definito durante alcune riunioni del Team di lavoro) finalizzato a iniziare a percepire il grado di conoscenza di una parte della popolazione del territorio provinciale sui temi del bilancio partecipativo, della partecipazione civica in generale e della cittadinanza europea attiva. Considerato che tale attività di consultazione si è per il momento svolta all'interno di una piccolissima parte del territorio provinciale (quartiere di San Cristofaro), il risultato conseguito può considerarsi sicuramente soddisfacente n°247 questionari debitamente compilati dalla popolazione del quartiere e le cui risultanze denotano comunque un positivo e crescente interesse sugli argomenti in questione. C) E' stata avviata ed è tuttora in corso una concreta attività di benchmarking e di ricerca verso altri Enti Locali nazionali ed esteri, attraverso lo strumento di una nota ufficiale trasmessa per posta elettronica (e dunque senza alcun costo per l'Amministrazione) alle varie Province ed Enti Locali del mondo. Lo studio in oggetto, (ancora in corso) mira ad evidenziare e studiare le diverse forme di democrazia partecipativa nei vari Enti Locali del mondo; con riferimento particolare alle modalità di coinvolgimento dei cittadini dei rispettivi territori al momento della pianificazione, programmazione e predisposizione dei bilanci annuali di previsione e degli altri documenti programmatici.

23 Il Bilancio Partecipativo
-Heidelberg Stadt (comune di Heidelberg) Germania. -Mannheim Stadt - Germania. -Comunidad de Asuncion (Paraguay). -Prefeitura de Manaus - Amazzonia - (Brasile). -County of Rutland - England - United Kingdom. -County of Essex - England - United Kingdom. -County of Cumbria - England - United Kingdom. -County of Lancashire - England - United Kingdom. -County of Linconlshire - England - United Kingdom. -County of Hertfordshire - England - United Kingdom. -County of Buckinghamshire - England - United Kingdom. -County of Nottinghamshire - England - United Kingdom. -County of Cambridgeshire - England - United Kingdom. -County of Surrey - England - United Kingdom. -County of Clackmannanshire - Scotland - United Kingdom. -County of City of Belfast - Northern Ireland - United Kingdom. -City of London - England - United Kingdom.

24 Il Bilancio Partecipativo
Accanto al bilancio partecipativo, esistono altre forme di democrazia partecipativa e rendicontazione sociale. Ecco alcuni esempi. Bilancio ambientale = Il bilancio ambientale è un documento informativo nel quale sono descritte tutte le principali relazioni tra l'impresa e l'ambiente. Esso è pubblicato volontariamente dalle aziende allo scopo di comunicare direttamente con il pubblico interessato. Bilancio di genere = E’ un processo di accountability che monitora il bilancio classico di un Ente pubblico allo scopo di verificare se all’interno dello stesso siano state approntate, politiche e scelte coerenti con l’obiettivo di assicurare le pari opportunità e l’eguaglianza tra i generi. Agenda 21 = Agenda 21 è un programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo sostenibile: consiste in una pianificazione completa delle azioni da intraprendere, a livello mondiale, nazionale e locale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite, dai governi e dalle amministrazioni in ogni area in cui la presenza umana ha impatti sull'ambiente. La cifra 21 che fa da attributo alla parola Agenda si riferisce al XXI secolo, in quanto temi prioritari di questo programma sono le emergenze climatico - ambientali e socio-economiche che l'inizio del Terzo millennio pone inderogabilmente dinnanzi all'intera Umanità. L’Agenda 21 è quindi un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile, da realizzare su scala globale, nazionale e locale con il coinvolgimento più ampio possibile di tutti i portatori di interesse ( stakeholders ) che operano su un determinato territorio.

25 Il Bilancio Sociale "Il Bilancio Sociale è uno strumento straordinario, rappresenta infatti la certificazione di un profilo etico, l'elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento, un momento per enfatizzare il proprio legame con il territorio, un'occasione per affermare il concetto di impresa come buon cittadino, cioè un soggetto economico che perseguendo il proprio interesse prevalente contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito. La missione aziendale e la sua condivisione sono elementi importanti per ottenere il consenso della clientela, del proprio personale, dell'opinione pubblica". Dall’home page del sito bilancio sociale. La definizione ovviamente è generica e generale e vale per qualsiasi Ente o organizzazione. Anche il bilancio sociale interviene nell’ambito della democrazia partecipativa e dell’accountability. Il bilancio sociale, così come il bilancio partecipativo, non è un bilancio a se stante, ma un percorso che si integra con il bilancio ufficiale dell’Ente . Bisogna anche considerare un aspetto fondamentale del bilancio sociale o processo di rendicontazione sociale: le tecniche e i percorsi di redazione di redazione del bilancio sociale devono tenere conto del necessario e correlato processo di comunicazione ai beneficiari sociali. Comunicazione a due vie e non mera informazione dunque. Ciò allo scopo di creare alcune fondamentali condizioni quali: la consapevolezza della reale volontà di porre in essere efficaci meccanismi di responsabilità sociale nei comportamenti effettivi; la credibilità all’informazione sociale; la fiducia da parte degli stakeholders pubblici.

26 DELEGA PROPRIETÀ RES PUBLICA GESTIONE RES PUBLICA RAPPRESENTANTI
CITTADINI RAPPORTO DI ACCOUNTABILITY= DOVERE

27 w Interlocutori interni Interlocutori esterni
Il Bilancio Sociale Il bilancio sociale è l’esito di un processo con il quale l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione. Interlocutori interni Interlocutori esterni È un processo che aiuta a: Conoscere Verificare Partecipare

28 w Il Bilancio Sociale Il bilancio sociale deve rendere conto non solo di ciò che è stato direttamente attuato dall’amministrazione, ma anche dell’attività di soggetti pubblici e privati che concorrono alla realizzazione degli obiettivi dell’amministrazione. Elementi qualificanti del processo di rendicontazione sociale sono: Coinvolgimento trasversale della struttura interna all’Ente Allineamento dei sistemi di programmazione Integrazione dei sistemi di controllo Coinvolgimento dei portatori di interessi - Continuità dell’iniziativa

29 RESPONSABILITÀ SOCIALE RENDICONTAZIONE SOCIALE
ACCOUNTABILITY RENDICONTAZIONE SOCIALE BILANCIO SOCIALE

30 LA CATENA DI SENSO DEL B.S.
LA LOGICA DI RENDICONTAZIONE SOCIALE MISSIONE E VISIONE POLITICHE E OBIETTIVI RISORSE ALLOCATE INTERVENTI REALIZZATI RICOSTRUIRE LA CATENA DI SENSO RISULTATI OTTENUTI EFFETTI PRODOTTI Tratto da C. Rogate, T. Tarquini. “Il Bilancio sociale negli Enti locali”. Maggioli Editore, Rimini 2004

31 BS PIANIFICAZIONE STRATEGICA COMUNICAZIONE E VALUTAZIONE
PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE RENDICONTAZIONE CONTROLLO

32 Il Bilancio Sociale Queste come può facilmente rilevarsi, sono condizioni che difficilmente possono essere ottenute con un unico documento di rendicontazione in un solo esercizio, e che pertanto presuppongono un processo di continuità e di comunicazione sociale. Il bilancio sociale è dunque l’esito di un processo con il quale l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. Il bilancio sociale è un documento di carattere volontario e consuntivo (nel caso in cui prende in considerazione l’intero quinquennio di legislatura, viene denominato bilancio sociale di mandato). Lo scopo e la sua finalità sono quelle di informare in maniera chiara e trasparente i destinatari sull’attività svolta dall’ente locale in termini di coerenza tra gli obiettivi programmati, i risultati raggiunti e gli effetti sociali e ambientali prodotti. In pratica le PP.AA. Attraverso la rendicontazione sociale illustrano e rendono conto ai loro stakeholders di come sono state utilizzate e impiegate le risorse pubbliche, di come siano stati attuati meccanismi e processi di controllo che siano collegate con il processo di programmazione e controllo annuale. Bilancio di mandato = Mentre il bilancio sociale di un ente pubblico fa riferimento a un anno o esercizio, il bilancio di mandato fa invece riferimento all’intero mandato amministrativo. In pratica è un bilancio sociale quinquennale o di lungo periodo che tiene conto (non è una entità a se del bilancio sociale di ogni singolo anno) .

33 Il Bilancio Sociale Per ottenere concretamente e durevolmente lo scopo che il bilancio sociale e il processo di rendicontazione sociale si prefiggono, oltre ai contenuti fondamentali, sono necessari anche dei requisiti base. Così ad esempio: 1) validità, ovvero deve essere approvato ufficialmente dal massimo organo con potere gestionale (consiglio o Giunta) per indicare che gli obiettivi etico-sociali hanno un peso fondamentale nelle scelte gestionali dell’ente/azienda; 2) Credibilità, attendibilità, trasparenza, verificabilità: se il lettore del bilancio sociale non ha questa sensazione, il bilancio stesso non è efficace e si otterranno effetti opposti a quelli auspicati; 3) Dinamicità ed adattabilità; il bilancio sociale deve risultare chiaramente un documento non statico, un insieme di tappe progressive nel processo dinamico di miglioramento continuo rispetto ai prefissati valori etico sociali; 4) Leggibilità, comprensione e qualità dell’informazione: bisogna saper evidenziare i risultati ottenuti utilizzando tecniche di comunicazione efficaci; 5) Coerenza: è uno degli aspetti pratici fondamentali in grado di determinare un giudizio complessivo positivo o negativo. Se dai comportamenti effettivi emerge la mancanza di coerenza con gli obiettivi che si intendono perseguire, è inutile e controproducente l’applicazione del bilancio sociale; 6) Partecipazione: gli stakeholders devono sentirsi in qualche modo partecipi degli sforzi che l’ente/azienda compie applicando il bilancio sociale.

34 Reggio Calabria 20 Novembre 2008 - Il bilancio sociale
Il modello o standard adottato dalla Provincia è quello riferito alla Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche, pubblicata sulla G.U. 16 marzo 2006, n. 63, l’anno 2007 segna l’emanazione delle Linee guida per la rendicontazione sociale da parte dell’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali. La struttura ed i contenuti del bilancio sociale sono pertanto individuati in via ufficiale per le Pubbliche Amministrazioni locali. Struttura :

35 Caratteristiche Principali del bilancio sociale Strumento volontario
Consente la misurazione dei risultati Fa parte di un processo di rendicontazione sistematico - In termini di mission - riguardo agli stakeholders Ha una rilevanza esterna riguardo alle informazioni E’ integrato e inserito nel processo di pianificazione programmazione e controllo

36 Il Bilancio sociale non deve essere confuso con altri procedimenti o provvedimenti
Non è solo un processo di comunicazione dei dati di bilancio Ha invece lo scopo di rendere più semplice e comprensibile i dati del bilancio e di rendere partecipi i cittadini nei procedimenti che riguardano il bilancio. Non è solo un strumento che serve a fare propaganda politica Non ha finalità pubblicitarie, ma ha la funzione di rappresentare in termini oggettivi i risultati conseguiti attraverso informazioni e serie e attendibili. E’ al tempo stesso un documento e un procedimento a carattere sistematico

37 MODELLI E CLASSIFICAZIONI DEL BILANCIO SOCIALE
Gruppo Bilancio sociale GBS DIRETTIVA DFP GLOBAL REPORTING INITIATIVE

38 GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Reggio Calabria 20 Novembre Il bilancio sociale GLOBAL REPORTING INITIATIVE Il bilancio sociale redatto secondo lo standard del GRI, fa riferimento alle “ Linee Guida per il Report di sostenibilità “ emanate nel mese di marzo del 2005 e contenute in un documento dal titolo “ Sector Supplement for Public Agencies “. E’ una iniziativa internazionale finalizzata allo sviluppo e alla diffusione in periodo a lungo termine di alcune linee guida applicabili in via generale a tutte le organizzazioni pubbliche che intendano attuare volontariamente politiche e processi nell’ambito della Rendicontazione Sociale. In particolare, per tutte le Pubbliche Amministrazioni che intendono rendicontare i loro operato e i loro risultati alla collettività amministrata sotto il profilo sociale, economico ed ambientale. Il CERES (Coalition for environmentallly Responsible Economics) è l’organizzazione non Governa- tiva internazionale, che assieme all’UNEP (United National Environment Program) e ad altre associazioni che operano in campo ambientale e sociale, ha promosso e sostie-ne le politiche di rendicontazione sociale secondo il modello GRI Le linee guida per il bilancio di sostenibilità sono rivolte a tutte le PP.AA. a livello nazionale e alle Organizzazioni Internazionali. Il modello proposto, più che a un procedimento sistematico ha come riferimento il bilancio sociale di sostenibilità, visto come documento, focalizzando l’attenzione direttamente sulla sua struttura finale, piuttosto che sul processo che l’ha generato.

39 GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Reggio Calabria 20 Novembre Il bilancio sociale GLOBAL REPORTING INITIATIVE Il bilancio di sostenibilità, redatto secondo il modello del GRI è così composto: Indicatori per le performances Tavola contenuti e Sezione riassuntiva Informazioni e indicatori Struttura governo Ente & Sistemi di gestione Profilo dell’Ente Caratteristiche del report Visione Strategia STRUTTURA BILANCIO SOSTENIBILITA’ MODELO GRI

40 GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Reggio Calabria 20 Novembre Il bilancio sociale GLOBAL REPORTING INITIATIVE Il bilancio di sostenibilità, redatto secondo il modello del GRI si basa e si caratterizza per le moda- lità con le quali vengono definite le modalità di rappresentazione dei risultati ottenuti attraverso i Processi di rendicontazione applicati secondo lo stesso modello. Lo strumento tipicamente utilizza – to dal modello GRI per tale finalità è definito Triple Bottom Up . Il Triple Bottom Line è dunque un approccio gestionale che permette a un'impresa o a una organizzazione di misurare le proprie perfomance sulla base di tre obiettivi perseguiti simultaneamente: prosperità economica, qualità ambientale ed equità sociale. Questi sono anche i tre pilastri fondamentali dello sviluppo sostenibile. Secondo il Rapporto Bruntland dell’Onu nel 1987 e a propria volta, lo sviluppo sostenibile è stato definito come: “ uno sviluppo che risponda alle necessità del presente, senza com- promettere le capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze. Altra importante caratteristica del modello GRI è l’individuazione di tre differenti livelli nella rendicontazione dei risultati: a) livello delle performance organizzative; b)rendicon- tazione dei risultati con un attenzione alle politiche pubbliche attuate sul territorio; c) rendicontazione dei risultati a livello territoriale a prescindere dalle politiche attuate. Allo scopo di supportare le singole amministrazioni, il modello prevede poi un’ampia (forse troppo ai fini pratici) batteria di indicatori per le performance sotto il profilo economico ambientale e sociale. L’abbondanza di indicatori, se da un lato permette l’attuazione di tecniche di benchmarking con altri Enti, d’altra parte fa diventare eccessivamente complicata e costosa la stesura del bilancio sociale secondo il modello GRI.

41 GBS – GRUPPO BILANCIO SOCIALE
L’altro modello di bilancio sociale generalmente utilizzato per i processi di rendicontazione sociale è quello predisposto dal GBS,Gruppo di studio per il bilancio sociale “…L'iniziativa trae origine, risale al 1997 in occasione di un semi- seminario internazionale sul tema del-la responsabilità sociale delle imprese, tenuto a Taormina e promosso dall'Istituto di Economia Aziendale dell'Università di Messina e dalla Fondazione Bonino - Pulejo, cui hanno partecipato diversi paesi come Francia, Inghilterra, Spagna, Belgio e rappresentanti accademici di massimo livello. In data ottobre 2001, il G.B.S. si è costituito formalmente come Associazione di ricerca non profit assumendo la medesima denominazione, uno statuto e organi esecutivi e di ricerca, con la missione dello “sviluppo e promozione della ricerca scientifica sul Bilancio Sociale e sulle tematiche sui pro- cessi di gestione responsabile di imprese al fine di favorire la diffusione della responsabilità sociale aziendale e la sua applicazione nei contesti nazionale ed internazionale,,,”. Il bilancio sociale è uno strumento di rendicontazione che consente alle aziende di realizzare una strategia di comunicazione diffusa e trasparente, in grado di perseguire il consenso e la legittimazione sociale che sono la premessa per il raggiungimento di qualunque altro obiettivo, compresi quelli di tipo reddituale e competitivo. Si tratta di un documento da affiancare a quelli già esistenti, in grado di fornire, ai diversi soggetti interessati, informazioni sugli effetti sociali e ambientali che derivano dalle scelte delle aziende. Si tratta di un documento autonomo, in grado di fornire in informa- zioni qualitative e quantitative sugli effetti dell'attività aziendale. Il bilancio sociale, in prima approssimazione, deve essere redatto da tutte le aziende, sia quelle che producono per il consumo interno (azienda di consumo), sia quelle che producono per il mercato (imprese), sia quelle che destinano la produzione a terzi in forma diversa dallo scambio (azienda di erogazione). Il bilancio sociale deve essere redatto periodicamente; di norma alla fine di ogni esercizio. Si tratta, quindi, di un documento consuntivo nel quale sono indicate le linee programmatiche per il futuro..” ( Dal sito Ufficiale del GBS).

42 GBS – GRUPPO BILANCIO SOCIALE
Sebbene i principi e gli ambiti di applicazione del bilancio sociale secondo il modello GBS, siano in ori- gine riferiti alle aziende e al settore privato; nell’aprile del 2005, sono stati elaborati anche i princi- pi per le aziende del settore pubblico;ciò anche sulla spinta delle norme sulla privatizzazione del pub- blico impiego (che sono espressamente richiamate) e di altre riforme amministrative. Così come per il modello precedente del GRI, anche quello del bilancio sociale proposto dal GBS pone una particola- re enfasi più sulla composizione e la struttura del documento finale, piuttosto che sul procedimento seguito per la sua elaborazione. La composizione del bilancio sociale secondo il modello GBS, fa riferimento a tre sezioni (per ognuna delle tre sono dettagliatamente indicate le informazioni da rendicontare) : STRUTTURA BILANCIO SOCIALE GBS IDENTITA’ AZIENDALE RICLASSIFICAZIONE DATI CONTABILI & CALCOLO DEL VALORE AGGIUNTO RELAZIONE SOCIALE

43 GBS – GRUPPO BILANCIO SOCIALE
STRUTTURA BILANCIO SOCIALE GBS IDENTITA’ AZIENDALE RICLASSIFICAZIONE DATI CONTABILI & CALCOLO DEL VALORE AGGIUNTO RELAZIONE SOCIALE Presenta lo scenario e il contesto di riferimento dell’Ente , gli assetti di go- verno e organizzativo, la mission e Il disegno strategico dell’Ente Mette in evidenza le risorse utilizzate Quelle distribuite e specifica le aree di Intervento e di gestione dell’Ente Si espongono i risultati ottenuti Con riferimento alle aree di interevento e di gestione Indicazione effetti per stakeholders

44 GBS – GRUPPO BILANCIO SOCIALE
Uno degli elementi peculiari del modello GBS è rappresentato dal c.d. Valore Aggiunto. Il valore aggiunto è una grandezza contabile che si determina partendo dalla riclassifi- cazione dei costi e dei ricavi, reperiti dal Conto Economico. Attraverso l’analisi del valore aggiunto si vuole rappresentare e dimostrare di come l’A- zienda crea la ricchezza e di come la distribuisce ai portatori di interesse. Il pregio del valore aggiunto e che crea un collegamento con la contabilità analitica ed economica dell’azienda ed evidenzia con chiarezza i costi/benefici che deriva dalla partecipazione alla gestione dell’Azienda. Al fine di calcolare il prospetto del valore aggiunto, bisogna reperire i dati dal Conto Economico e compilare due prospetti: Prospetto di determinazione del valore aggiunto globale = raffronta i proventi della gestione e i costi intermedi di produzione. Da tale prospetto è possibile ricavare valuta- zioni sul livello di efficienza raggiunto dall’Ente nell’impiego delle proprie risorse. Prospetto di riparto del valore aggiunto globale = rappresenta la sommatoria delle re- munerazioni percepite dagli stakeholders. Da entrambi i prospetti deriva il valore aggiunto globale netto, che rappresenta il valo- re economico creato dall’Ente per la collettività.

45 BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
LINEE GUIDA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA PRIMA PARTE Finalità caratteristiche del bilancio sociale SECONDA PARTE Contenuti Del Bilancio Sociale TERZA PARTE Realizzazione

46 d BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
PARTE 1^ - FINALITA’ E CARATTERISTICHE B.S. RESPONSABILITÀ, RENDICONTAZIONE E BILANCIO SOCIALE = Ogni istituzione è responsabile degli effetti che la propria azione produce nei confronti dei suoi interlocutori e della comunità. Tale responsabilità richiede di dar conto della propria azione ai diversi interlocutori, costruendo con essi un rapporto fiduciario e di dialogo permanente. DEFINIZIONE DI BILANCIO SOCIALE = Il bilancio sociale è l’esito di un processo con il quale l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. OGGETTO DEL BILANCIO SOCIALE = Il bilancio sociale deve avere per oggetto le diverse tipo - logie d’intervento poste in essere dall’amministrazione nell’esercizio delle proprie funzioni e nell’ambito delle proprie competenze, quali la formulazione e l’attuazione di politiche, la realizzazione di piani, programmi e progetti, le azioni di tipo normativo e l’erogazione di servizi.

47 d BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
PARTE 1^ - FINALITA’ E CARATTERISTICHE B.S. DESTINATARI DEL BILANCIO SOCIALE = Il bilancio sociale è rivolto a tutti quei soggetti pubblici e privati che direttamente o indirettamente sono interlocutori dell’amministrazione o che sono comunque interessati alla sua azione. CONDIZIONI PER L’ADOZIONE DEL BILANCIO SOCIALE = Le amministrazioni possono avviare, sviluppare e consolidare la pratica del bilancio sociale in modo graduale. È possibile prevedere una prima applicazione circoscritta ad uno o più ambiti di attività dell’amministrazione, con una successiva estensione a tutti gli altri.

48 d BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
PARTE 2^ - CONTENUTI DEL BILANCIO SOCIALE VALORI DI RIFERIMENTO, VISIONE E PROGRAMMA DELL’AMMINISTRAZIONE = Il bilancio sociale deve rendere conto del modo in cui l’amministrazione interpreta la propria missione istituzionale, esplicitandone i valori di riferimento, la visione e le priorità di intervento, con riferimento alle caratteristiche e all’evoluzione del contesto in cui opera. RENDICONTAZIONE DELLE POLITICHE E DEI SERVIZI = Il bilancio sociale deve rendicontare le politiche e i servizi resi dall’amministrazione, in modo da evidenziare i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi dichiarati. RENDICONTAZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI E UTILIZZATE = Il bilancio sociale deve rendere conto delle risorse di cui l’amministrazione ha potuto disporre per svolgere la propria attività e delle modalità della loro gestione. PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO E NOTA METODOLOGICA = Il bilancio sociale deve contenere una presentazione con cui l’amministrazione chiarisce finalità e contenuti del documento e fornisce ogni altra informazione utile a contestualizzarne la funzione.

49 d BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
PARTE 3^ - REALIZZAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE Elemento fondamentale del bilancio sociale è il processo che guida la sua realizzazione. La qualità del processo di rendicontazione incide direttamente sulla capacità del documento di rispondere alle esigenze conoscitive dei diversi interlocutori e di costruire con essi un dialogo permanente, dando piena attuazione al principio della responsabilità sociale.= Il bilancio sociale deve Rendicontare le politiche e i servizi resi dall’Ente in modo da evidenziare i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi dichiarati. LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI RENDICONTAZIONE = Si definisce la struttura di base del bilancio sociale. Si esplicita la visione e il programma dell’amministrazione, si individuano le diverse aree di rendicontazione e per ciascuna di esse si definiscono tutti gli elementi informativi e gli indicatori necessari. LA RILEVAZIONE DELLE INFORMAZIONI = Il bilancio sociale deve contenere una presentazione Con cui l’amministrazione chiarisce finalità e contenuti del documento e fornisce ogni altra informazione utile a contestualizzarne la funzione.

50 d BILANCIO SOCIALE – DIRETTIVA PCM 7.2.2206
PARTE 3^ - REALIZZAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE LA REDAZIONE E L’APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO = Si organizzano in modo strutturato le informazioni qualitative e quantitative in un documento approvato e comunque fatto proprio dall’organo di governo dell’amministrazione. LA COMUNICAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE = Si pianificano e si realizzano azioni di diffusione e di partecipazione del bilancio sociale all’interno e all’esterno dell’amministrazione. Nello svolgimento di ciascuna delle fasi del processo, è necessario garantire: - il coinvolgimento della struttura interna; - il raccordo con il sistema di programmazione e controllo.

51 s ALLEGATI E CASI PRATICI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE
Bilancio partecipativo della Provincia di Reggio Calabria Pagina web e questionario Democrazia e Trasparenza Amministrativa – Il Consiglio d’Europa Pagina web Provincia RC Pagina web Forum PA Pagina web Consiglio d’Europa Delibera Consiglio Provinciale Bilancio Sociale Provincia di Reggio Calabria Pagina web Provincia RC Pagina web Formez Rapporto finale laboratorio sperimentale per la Calabria Modello Formez di Bilancio Sociale

52 Reggio Calabria 20 Novembre 2008 - Il bilancio sociale


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