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LA DIDATTICA INCLUSIVA: I benefici e le strategie per migliorarla

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Presentazione sul tema: "LA DIDATTICA INCLUSIVA: I benefici e le strategie per migliorarla"— Transcript della presentazione:

1 LA DIDATTICA INCLUSIVA: I benefici e le strategie per migliorarla
Nelle gamma delle risorse per l’integrazione, i compagni di classe rappresentano quella più presente, più diretta, ma forse la meno usata, quella così presente, così normale, così normalizzante, eppure così in secondo piano, messo dietro le quinte. Dalla sintesi di alcune ricerche, emerge che quando noi “utilizziamo” questa risorsa, la risorsa stessa, cioè i compagni normodotati, migliorano.

2 BENEFICI PER I COMPAGNI DI CLASSE DAL COINVOLGIMENTO TOTALE NELL’INTEGRAZIONE
Miglioramento del concetto di sé Maggiore comprensione interpersonale Minore timore delle differenze umane Maggiore tolleranza Maggiore riflessione/sviluppo di principi personali Vissuto di genuina accettazione Vantaggi a livello di apprendimento (aspetti metacognitivi nel tutoring e nei gruppi cooperativi) vantaggi a livello di autostima

3 Reti di amicizie e di relazioni informali di aiuto reciproco
MIGLIORARE LE RELAZIONI INCLUSIVE TRA GLI ALUNNI (più della semplice integrazione) ATTRAVERSO 5 STRATEGIE: Clima di classe e di scuola inclusivo (genuina accettazione dell’altro) Reti di amicizie e di relazioni informali di aiuto reciproco Gruppi cooperativi Tutoring Partecipazione degli alunni alle decisioni

4 Per un clima inclusivo:
simboli di competitività ( fare attenzione a non premiare solo i migliori) linguaggio integrante e cooperativo senso di appartenenza e coesione del gruppo utilizzo dei compagni come risorse valorizzazione reciproca dei successi

5 Per facilitare lo sviluppo di una rete di amicizie e di relazioni informali di aiuto reciproco:
1 -Vicinanza, possibilità e opportunità di interazione 2 - Consapevolezza Valorizzazione ufficiale Sviluppo diretto di abilità pro -sociali: * stile gratificante * aree di competitività * mettersi nella prospettiva dell’altro * condivisione/aiuto * lealtà * soluzione di conflitti Tecniche specifiche: - modeling; - role-playing 5 - Valorizzazione delle differenze 6 - Modelli positivi di amicizia/aiuto

6 Per favorire l’apprendimento cooperativo:
interdipendenza positiva degli obiettivi, dei ruoli e delle risorse responsabilità individuale e di gruppo interazione diretta costruttiva con ruoli diversi e complementari formazione delle abilità interpersonali valutazione individuale e del gruppo sul compito cooperativo

7 Per un buon tutoring (si lavora in coppia):
scelta della coppia (troppo dislivello non va bene, ma neanche troppo poco) dislivello di abilità obiettivi e materiali didattici tempi e luoghi durata e frequenza valutazione e monitoraggio (sia del prodotto che del processo) abilità di insegnamento (formazione del tutor)

8 Partecipazione degli alunni alle decisioni:
Con questa linea di lavoro ci riferiamo agli alunni che vengono investiti direttamente di responsabilità di gestione, programmazione, di accoglienza del loro compagno di classe in situazione di difficoltà. In buona sostanza si parla di gruppo di lavoro che gestisce l’integrazione all’interno della scuola, quindi una partecipazione attiva anche attraverso un comitato di accoglienza che pensi a cosa fare per l’alunno in difficoltà.

9 L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Il primo passo da compiere nel proporre alla classe di lavorare in gruppo consiste nel preparare gli alunni ad affrontare situazioni che richiedono il lavoro cooperativo. Essi infatti dovranno essere in grado di gestirsi anche in assenza del supervisore. E’ necessario introdurre nuovi comportamenti cooperativi nel progetto formativo. Scopo del progetto è la costruzione di nuove norme o regole su come ci si dovrebbe comportare. Il modo migliore di insegnare queste norme e abilità è quello di usare giochi ed esercizi. Ad esempio affinché gli alunni imparino a diventare consapevoli dei bisogni degli altri membri del gruppo e sentirsi responsabili nell’aiutarli per la buona riuscita del gruppo stesso, è utile un esercizio chiamato BROKEN CIRCLES (cerchi rotti).

10 Nel Broken circle un puzzle non può essere completato in modo soddisfacente finché i membri del gruppo non diventano consapevoli dei problemi sperimentati da altri e sono disponibili a cedere i propri pezzi del puzzle pur di raggiungere lo scopo del gruppo. Ogni membro del gruppo riceve una busta contenente dei pezzi di cartoncino. Ogni gruppo deve formare cerchi di eguali misura. Il compito non è concluso finché ogni componente non ha davanti a sé un cerchio perfetto della stessa misura di quello formato dagli altri membri del gruppo. Ci sono delle REGOLE specifiche nella interazione:

11 1) NON SI PUO’ PARLARE 2) I MEMBRI POSSONO SOLO DARE DEI PEZZI AI COMPAGNI CHE POSSONO AVERNE BISOGNO; 3)NON SI POSSONO CHIEDERE PEZZI. Chiaramente l’entità del puzzle e la sua difficoltà è in rapporto all’età degli allievi.

12 COMPORTAMENTI COSTRUTTIVI E DISTRUTTIVI IN UN LAVORO DI GRUPPO
I COMPORTAMENTI COSTRUTTIVI sono quelli che aiutano a: realizzare il lavoro di gruppo Il membro di un gruppo dotato di capacità: ha idee nuove richiede o dà informazioni spiega le proprie idee collega idee chiede se tutti sono pronti a decidere il da farsi Il membro costruttivo di un gruppo: interpella quelli che intervengono meno nel gruppo per sapere come la pensano ascolta con interesse quello che gli altri hanno da dire loda le buone idee e i suggerimenti positivi è disponibile al compromesso

13 I COMPORTAMENTI DISTRUTTIVI sono i comuni problemi che insorgono nei gruppi e che spesso feriscono i sentimenti e producono un esito poco soddisfacente. Un membro distruttivo di un gruppo: - parla troppo - ascolta molto poco - insiste nel voler fare accettare le proprie idee - non riesce a far fronte ai comportamenti distruttivi degli altri - critica le persone invece di criticarne le idee - lascia che siano gli altri a fare tutto il lavoro

14 Si scelgono alcuni di questi comportamenti che si ritengono di particolare importanza secondo quelli che si pensano possano essere i bisogni del gruppo o i problemi che sono emersi durante le discussioni. E’ sempre meglio che siano i membri della classe a scegliere su quali comportamenti lavorare sulla base delle proprie esperienze. E’ utile spiegare agli alunni che questo esercizio li aiuterà proprio in queste abilità. Dopo aver diviso la classe in gruppi di discussione, l’osservatore individuato in ogni gruppo dovrà relazionare, al termine della discussione, evidenziando quante volte è insorto il comportamento distruttivo scelto. A questo punto verranno proposte delle valide strategie per arginare il problema.

15 UN GRUPPO COOPERATIVO PUO’ ESSERE COINVOLTO IN:
A) centro di apprendimento es: 1) risoluzione di problemi con più modalità risolutive 2) costruzione di mappe 3) esperimenti di scienze B) gruppo di discussione

16 I comportamenti richiesti in entrambi i casi sono:
CENTRI DI APPRENDIMENTO porre domande ascoltare aiutare gli altri aiutare gli alunni a fare le cose autonomamente mostrare agli altri come si fa spiegare dicendo il come e il perché scoprire cosa pensano gli altri

17 GRUPPI DI DISCUSSIONE chiedere l’opinione altrui ascoltare riflettere su quanto è stato detto essere concisi motivare le idee permettere a tutti di contribuire mettere insieme le idee scoprire se il gruppo è pronto a prendere la decisione prendere decisioni

18 I RUOLI DI LEADERSHIP Vi sono dei vantaggi nell’uso del leader. Quando una persona è un leader riconosciuto, i membri del gruppo perdono meno tempo a influenzarsi a vicenda di quanto non accada nei gruppi privi di leadership, perché è chiara la gerarchia di status. Quando non tutte le decisioni vanno prese in base al consenso, l’operatività del gruppo è più veloce ed efficiente. Dal punto di vista educativo, la designazione di un leader forte comporta dei problemi. Se dal compito nasce una discussione di gruppo, è probabile che sia un leader forte a predominare. I membri avranno la tendenza ad ascoltare di più il leader sui contenuti del compito, inoltre se il leader indica continuamente a chi tocca la parola, viene ridotto di molto lo scambio fra i membri del gruppo.

19 Un leader con il potere di dirigere la discussione e prendere le decisioni finali sarà causa della rinuncia da parte del gruppo che lascerà svolgere tutto il compito al leader stesso. Il docente deve individuare un leader che abbia funzione di guida all’interno del gruppo. Il ruolo quindi del facilitatore deve assicurare la partecipazione attiva di ogni membro. Quando il facilitatore chiede se tutti hanno capito la scheda di lavoro, il gruppo si impegna spesso in una bella discussione su ciò che dovrebbe fare e su quali strategie dovrebbe impiegare.

20 Prendere decisioni preliminari
Il ruolo dell’insegnante nell’apprendimento cooperativo Prendere decisioni preliminari Definire gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali. Ogni lezione ha obiettivi connessi alle abilità sia (a) scolastiche che (b) interpersonali e di interazione nel piccolo gruppo.

21 Decidere le dimensioni dei gruppi
Decidere le dimensioni dei gruppi. I gruppi di apprendimento dovrebbero essere piccoli ( non più di quattro studenti). Decidere la composizione del gruppo. Assegnare gli studenti ai gruppi secondo una procedura randomizzata o selezionarli personalmente. In genere si tende a formare gruppi il più possibile eterogenei. Assegnare i ruoli. Strutturare le interazioni tra studenti assegnando funzioni diverse come leggere, annotare, incoraggiare la partecipazione e verificare la comprensione.

22 Sistemare l’aula. Nei gruppi gli studenti dovrebbero stare uno di fronte all’altro, ma comunque disposti in modo che possa vedere l’insegnante davanti a loro. Organizzare i materiali. Organizzare i materiali in modo da evidenziare che si lavora “ uno per tutti e tutti per uno”. Dare una sola copia del materiale da studiare per gruppo o darne una parte a ogni membro.

23 Spiegare il compito e l’approccio cooperativo
Spiegare il compito. Spiegare il compito, gli obiettivi della lezione, i concetti e i principi che gli studenti devono conoscere per svolgere la consegna, e le procedure che devono seguire. Spiegare i criteri di valutazione. Il lavoro degli studenti dovrebbe essere valutato sulla base di criteri specifici che andranno loro chiariti.

24 Strutturare l’interdipendenza positiva
Strutturare l’interdipendenza positiva. Gli Studenti devono credere nel principio dell’ “uno per tutti e tutti per uno”, per cui occorre stabilire sempre obiettivi comuni (gli studenti sono responsabili del loro apprendimento e di quello di tutti gli altri membri del gruppo). Combinare l’interdipendenza degli obiettivi con l’interdipendenza a livello di lodi, premi, risorse, ruoli e identità. Strutturare la cooperazione intergruppo. I gruppi devono confrontarsi e aiutarsi a vicenda: in questo modo i benefici della cooperazione si estendono a tutta la classe.

25 Strutturare la responsabilità individuale
Strutturare la responsabilità individuale. Ogni studente deve sentirsi responsabile dello svolgimento della sua parte di lavoro. Per stimolare questa responsabilità si possono interrogare gli studenti spesso a caso, somministrare test individuali e incaricare un membro di ogni gruppo di verificare la comprensione degli altri. Insegnare le abilità sociali. Più chiara sarà la spiegazione del comportamento richiesto e più gli studenti tenderanno a adeguarsi a esso. Le abilità sociali riguardano il comportamento degli studenti

26 (stare con il gruppo, usare un tono di voce appropriato), il funzionamento del gruppo (dare il proprio contributo e incoraggiare la partecipazione degli altri), l’esposizione (riassumere, elaborare) e la stimolazione (discutere, commentare, chiedere spiegazioni). Occorre quindi insegnare regolarmente le abilità interpersonali e di piccolo gruppo che si vogliono vedere applicate nei gruppi di apprendimento

27 Monitoraggio e intervento
Favorire l’interazione costruttiva diretta. Condurre la lezione assicurandosi che gli studenti si aiutino e favoriscano reciprocamente la loro riuscita attraverso un rapporto diretto.

28 Monitorare il comportamento degli studenti.
Questa è la parte divertente! Mentre gli studenti lavorano, si gira di gruppo in gruppo per vedere se comprendono il materiale e il compito assegnati, si fornisce sostegno e rinforzo immediato e si loda il buon uso delle abilità di gruppo. Si raccolgono i dati osservati sui gruppi e gli studenti.

29 Intervenire per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito
Intervenire per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito. Si fornisce aiuto nel lavoro sul compito (chiarimenti, ulteriori informazioni) se gli studenti fanno fatica a capire il materiale. Si fornisce aiuto nel lavoro del gruppo se gli studenti mostrano difficoltà nel lavorare insieme produttivamente. Chiudere la lezione. Per migliorare l’apprendimento degli studenti si chiede loro di ricapitolare i punti salienti della lezione o di rivedere i punti importanti.

30 Verifica e valutazione
Valutare l’apprendimento degli studenti. Valutare la qualità e la quantità dell’apprendimento degli studenti coinvolgendoli nel processo di valutazione.

31 Valutare il funzionamento dei gruppi.
Assicurarsi che ogni studente riceva informazioni, analizzi i dati sul funzionamento del gruppo, si ponga degli obiettivi per migliorare e partecipi al festeggiamento di gruppo. Far annotare regolarmente a tutti i gruppi le tre cose che hanno fatto bene lavorando insieme a una cosa che faranno meglio il giorno seguente. Fare una ricapitolazione generale con l’intera classe. Fare in modo che i gruppi festeggino il loro lavoro e i risultati positivi.

32 … RIEPILOGANDO Il lavoro di gruppo cambia incredibilmente il ruolo dell’insegnante, che non è più supervisore diretto degli studenti responsabile dell’esecuzione del loro lavoro esattamente secondo quanto ha prescritto. Non è più sua responsabilità osservare e correggere immediatamente ogni errore. L’autorità viene invece delegata agli studenti, hanno facoltà di commettere errori, di scoprire cos’è che non ha funzionato e cosa si potrebbe fare per rimediare.

33 Il che non significa che l’insegnante rinuncia alla propria posizione di autorità nella classe. Al contrario, è l’autorità che dà le istruzioni per lo svolgimento del compito, detta le regole, forma gli studenti all’uso di norme mirate alla cooperazione, assegna gli studenti ai rispettivi gruppi, delega l’autorità a quegli studenti che devono svolgere determinati ruoli e, ancor più importante, ritiene il gruppo responsabile del prodotto del proprio lavoro.

34 Percorso tipico di sviluppo di un gruppo di apprendimento cooperativo
INIZIO Si organizza un’attività di gruppo Gli studenti competono in maniera serrata Incapacità di stabilire un’interdipendenza positiva Pseudogruppo, gli studenti si lamentano

35 Gli studenti cercano di sfruttare le risorse altrui senza condividere le proprie
Si stabilisce un’interdipendenza di risorse senza interdipendenza di obiettivi Si rimane allo pseudogruppo, i genitori si lamentano Gli studenti oppongono resistenza: rifiutano di assumersi responsabilità per l’apprendimento altrui Si stabilisce l’interdipendenza degli obiettivi Si procede verso il gruppo di apprendimento tradizionale, ma non a tutti gli studenti piace

36 Si aggiunge l’interdipendenza delle risorse, dei ruoli e dei successi
Gli studenti iniziano ad interessarsi Si aggiunge l’interdipendenza delle risorse, dei ruoli e dei successi Si fa un passo avanti verso l’apprendimento cooperativo Alcuni studenti oziano e lasciano che altri lavorino per loro Incapacità di stabilire la responsabilità individuale Si rimane nel gruppo di apprendimento tradizionale

37 Ogni studente svolge la sua parte di lavoro
Si stabilisce la responsabilità individuale Si fa un altro passo avanti verso l’apprendimento cooperativo Gli studenti non familiarizzano, nessun impegno personale nei confronti del gruppo Non c’è interazione costruttiva Si rimane nel gruppo di apprendimento tradizionale

38 Gli studenti si incoraggiano, si assistono e si sostengono reciprocamente; si sviluppano rapporti d’amicizia Si rende necessaria l’interazione costruttiva diretta Avete fatto un altro passo avanti verso l’apprendimento cooperativo

39 Gli studenti mancano di abilità interpersonali e di piccolo gruppo
Il lavoro di gruppo viene trascurato; gli studenti coordinano male i loro sforzi Gli studenti mancano di abilità interpersonali e di piccolo gruppo Si fa un passo indietro e si rimane nel gruppo di apprendimento tradizionale Gli studenti coordinano gli sforzi per lavorare in gruppo efficacemente Si insegnano abilità interpersonali e di piccolo gruppo Si fa un altro passo avanti verso l’apprendimento cooperativo

40 I componenti del gruppo non imparano dai loro errori; nessun piano di miglioramento
I gruppi non valutano la loro efficacia Si ritorna indietro e si rimane nel gruppo di apprendimento tradizionale Gli studenti apprezzano il lavoro di gruppo e fanno dei programmi per migliorare I gruppi valutano e festeggiano l’efficacia del lavoro di squadra Si va avanti verso il gruppo apprendimento cooperativo

41 Congratulazioni! Siete arrivati all’apprendimento cooperativo
Il lavoro del gruppo e sul compito funzionano Gli studenti conseguono risultati migliori. Si sviluppano relazioni più positive e un maggiore benessere psicologico Congratulazioni! Siete arrivati all’apprendimento cooperativo


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