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Silvia Scozzese Milano, 14 luglio 2009 I Comuni Italiani hanno partecipato al risanamento dei conti pubblici applicando le regole del Patto di Stabilità.

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2 Silvia Scozzese Milano, 14 luglio 2009

3 I Comuni Italiani hanno partecipato al risanamento dei conti pubblici applicando le regole del Patto di Stabilità Interno. 2 Deficit ISTAT Con regole diverse si è tentato di migliorare il deficit e il debito dei Comuni Fonte: elaborazioni IFEL su dati ISTAT – Conto economico 1980-2008

4 Il saldo ISTAT del conto economico è calcolato considerando: c Entrate correnti proprie (competenza) + compart. IRPEF Spesa corrente (competenza) Spesa c/capitale (cassa) 3 Deficit ISTAT e manovre dello Stato Fonte: elaborazioni IFEL su dati ISTAT Taglio 2007 al Fondo ordinario Tagli 2008 al Fondo ordinario Una parte del Deficit può dunque dipendere da decisioni statali INFATTI Trasferimenti erariali (cassa) Reintegro Fondo ordinario 2008 del taglio 2007 (609-70 certificazioni)

5 Non è valida allo stato attuale l’argomentazione che il deficit dovrebbe essere calcolato al netto dei trasferimenti erariali, in quanto lo Stato centrale in questi anni ha compresso più volte l’autonomia degli Enti – es. ICI – o compartecipazione IRPEF. Il deficit è una grandezza che riguarda l’equilibrio finanziario ed economico dei bilanci dei Comuni, e quindi il rapporto tra entrate e spese; altrimenti i Comuni si troverebbero a sostenere gli effetti delle decisioni prese a livello centrale. 4 OGGI i Comuni si trovano a “pagare” un deficit non proprio ma di altri settori della P.A. In altre parole Deficit

6 5 Riduzione trasferimenti nel triennio Fonte: elaborazioni IFEL 2009 competenza VOCI Entrate potenziali/ Certificazioni Importo taglioCausale Integrazioni taglio Entrate finaliDifferenza Fondo ordinario8.400.000.000 818.000.000ex rurali748.000.000 7.949.000.000451.000.000 251.000.000 risparmio costi politica 200.000.000 taglio fondo ordinario ICI ex rurali70.000.000 0 ICI prima casa3.432.000.000 2.604.000.000 828.000.000 TOTALI11.902.000.0004.631.000.0003.352.000.00010.623.000.0001.279.000.000 N.B. Il taglio per ex rurali 2008- 2009 è ristorato tramite assestamento di bilancio AS 1646. Dal 2010, pur consolidando il taglio 2009, la legge dispone comunque il trasferimento compensativo pari alla differenza tra taglio e certificazioni. L’ICI prima casa è stimata considerando l’incremento annuo del tributo pari a circa al 3,8% 2010 competenza VOCI Entrate potenziali/ Certificazioni Importo taglioCausale Integrazioni taglio Entrate finaliDifferenza Fondo ordinario8.400.000.000 818000.000ex rurali748.000.000 7.201.000.0001.199.000.000 251.000.000 risparmio costi politica 200.000.000 taglio fondo ordinario ICI ex rurali70.000.000 0 ICI prima casa3.560.000.000 2.604.000.000 956.000.000 TOTALI12.030.000.0004.759.000.0003.352.000.0009.875.000.0002.155.000.000 N.B Taglio ex rurali - vizio CASSA: ancora non è stata erogata la differenza tra quanto tagliato e quanto certificato per l’anno 2008 (713 milioni di euro) e per il 2009 (748 milioni di euro).

7 6 Debito della Pubblica Amministrazione Fonte: elaborazioni IFEL su dati Banca d'Italia e ISTAT * Include gli Enti previdenziali Valori in milioni di euro 20022003200420052006200720082009 Amministrazioni Centrali (*) 1.324.817 1.324.8481.369.2241.425.4381.471.119 1.488.4551.555.8731.640.908 Comuni 16.746 33.318 35.286 40.820 45.205 46.561 47.494 48.660 Province 1.960 4.790 5.685 7.281 8.648 8.826 9.054 9.224 Regioni 19.425 24.869 27.779 31.454 42.603 44.828 41.419 42.641 Altri Enti Locali 5.564 5.670 5.630 7.786 14.434 10.265 8.717 8.959 Totale P. A. 1.368.512 1.393.4951.443.6041.512.7791.582.009 1.598.9351.662.5571.750.392 20022003200420052006200720082009 Debito dei Comuni su PA1,2%2,4% 2,7%2,9% 2,8% Debito PA/Entrate correnti239,6%240,4%237,8%241,8%233,8%222,1%228,3%242,9% Debito/Entrate correnti38,4%72,2%71,4%81,4%83,7%87,5%82,7%83,5% Dinamica debito dei Comuni 99,0%5,9%15,7%10,7%3,0%2,0%2,5% Il raddoppio è dovuto all’effetto contabile dell’esclusione della CDDPP dalla P.A. Contabilizzazione del debito dei Comuni verso la CDDPP nel conto della P.A.

8 L’analisi della struttura del bilancio e della spesa degli Enti locali evidenzia il fatto che buona parte della spesa totale dei Comuni - in media il 24,9% - è di natura discrezionale, poiché destinata agli investimenti. 7 Manovre particolarmente pesanti come quelle degli ultimi anni si scaricano inevitabilmente sulla parte discrezionale del bilancio: la spesa per investimenti Struttura Spesa Enti locali Fonte: elaborazioni IFEL su dati ISTAT – Conto economico 1980-2008

9 Individuare una regola stabile di Patto di Stabilità Interno dei bilanci comunali. Negli ultimi anni invece la regola di stabilità è stata utilizzata come manovra finanziaria. 8 Obiettivo Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno – Consuntivi 2006 e 2007 Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ragioneria Generale dello Stato Effetti 2007 – 2008 Residui passivi costantiComuni in avanzo aumentano Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ragioneria Generale dello Stato

10 In un contesto di forte autonomia finanziaria, in cui gli Enti hanno capacità di manovra sulle entrate, la regola dei saldi è la più rispettosa dell’autonomia, perché è l’unica che consente margini di manovrabilità di bilancio e adattabilità alla realtà concreta dell’Ente. 9 Regole contabili Molto difficile per gli Enti a causa dell’entità della manovra, ma anche a causa del blocco delle entrate, che ha tradotto la regola in un tetto di spesa, scaricatosi in maniera ingente sulla parte capitale. 2009

11 Meccanismo più simile alla competenza economica che viene utilizzata per i conti europei 10 Competenza ibrida – regola vigente competenza parte corrente e cassa conto capitale

12 In sintesi l’obiettivo è uno solo, la spesa corrente è considerata solo per la competenza, perché l’andamento di cassa e competenza di questa voce è sostanzialmente costante, invece la spesa in conto capitale è naturalmente incostante 11 Competenza ibrida – regola vigente

13 Questo sistema – a prescindere dall’entità della manovra - necessita di una programmazione della spesa in conto capitale molto attenta. I primi anni di applicazione sono stati molto difficili perché era già stata avviata una programmazione in conto capitale che non poteva essere rispettata. A medio-lungo termine si verificherebbero comunque degli assestamenti tra la programmazione e la capacità di spesa 12 Competenza ibrida – regola vigente Fonte: elaborazioni IFEL su dati ISTAT – Consuntivi 2007

14 La situazione finanziaria del comparto presenta risultati che consentono di scegliere un meccanismo di controllo dei conti ancora più rispettoso dell’autonomia dell’Ente, che elimina la difficoltà di governare annualmente la spesa in conto capitale: la golden rule 13 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE L’Ente è in grado di programmare la spesa in conto capitale e di rispettare gli impegni presi con le imprese e con i cittadini, e di avere un bilancio sano di parte corrente. Il controllo della spesa in conto capitale è il risultato naturale del rispetto della regola sul debito. Ogni Comune dovrebbe raggiungere l’equilibrio di parte corrente, in modo da non creare deficit di parte corrente, ed avere un obiettivo stringente di debito, coerente ovviamente con gli obiettivi fissati a livello europeo La soglia “europea” del debito è fissata in rapporto al PIL, parametro non valido per i Comuni. Bisogna ragionare in termini di stabilità del debito rispetto alle entrate correnti in corrispondenza di un pareggio di bilancio. Tale soglia, per i Comuni, corrisponde al 150%.

15 14 GOLDEN RULEOGGI Saldo competenza mista Entrate correnti c/competenza – Spese correnti in c/competenza Entrate in c/capitale (al netto dei mutui) – (Spese in c/capitale + residui passivi) Saldo obiettivo interessi + quota capitale < 15% entrate correnti Entrate correnti c/competenza – Spese correnti in c/competenza Entrate in c/capitale (+ ∆ debito) – (Spese in c/capitale + residui passivi) Saldo obiettivo Stock di debito < 150% entrate correnti

16 I numeri del 2008 dei Comuni soggetti a Patto Avanzo Corrente: 1.415 milioni di euro Deficit in Conto Capitale: 1.642 milioni di euro 15 Disavanzo Complessivo (competenza mista) di 227 milioni di euro Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE

17 I numeri del 2008 dei Comuni soggetti a Patto 1.573 Comuni in Avanzo corrente (per un valore di 1.684 milioni ) 350 Comuni in deficit corrente (per un valore di 269 milioni ) 3 Comuni in pareggio 16 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE Un obiettivo di pareggio in queste condizioni equivale ad una manovra molto espansiva

18 I numeri del 2008 dei Comuni soggetti a Patto 616 comuni in avanzo capitale (per un valore di 558 milioni ) 1.306 Comuni in deficit capitale (per un valore di 2.200 milioni ) 4 comuni in pareggio 17 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE Un obiettivo di pareggio (computando virtualmente le entrate da indebitamento) in queste condizioni equivale ad una manovra molto restrittiva o ad eccessivo indebitamento

19 Percorso attuativo Per riequilibrare la situazione finanziaria dei Comuni attraverso l’adozione di una golden rule si sono adottati i seguenti parametri, scelti in modo da limitare l’importo annuo delle correzioni in termini di deficit o debito (valutate in proporzione alle uscite finali): Obiettivo di pareggio del saldo corrente: la percentuale di aggiustamento da un anno all’altro adottata è stata il 30%, in modo simmetrico. Stessa ipotesi per il saldo in conto capitale al netto dell’indebitamento e degli investimenti correlati. Ricorso al debito, si stabilisce che gli Enti con un rapporto debito/entrate correnti inferiore al 150%, se non hanno risorse proprie (avanzo corrente o in conto capitale), possono indebitarsi per una valore pari al 5% del differenziale tra soglia e rapporto debito/entrate correnti (es.: 100 entrate correnti, 150 debito soglia, 50 debito effettivo, indebitamento consentito il primo anno, via via calante). Gli Enti sopra tale soglia di indebitamento devono ridurre di un quinto il loro differenziale negativo. Il risultato che si ottiene è la convergenza verso il pareggio di bilancio (considerando anche le entrate da indebitamento) e il raggiungimento della soglia limite del rapporto debito/entrate correnti del 150%, con soli 15 comuni in casi estremi (variazione del saldo complessivo superiore al 20% delle spese finali). 18 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE Ovviamente, la simulazione non tiene conto della manovra di bilancio imposta dalle esigenze di finanza pubblica, ma si preoccupa solo delle condizioni di stabilizzazione vista la situazione iniziale.

20 Percorso attuativo - Nei grafici seguenti si fornisce una rappresentazione dei risultati per l’aggregato e per alcuni Comuni di maggiori dimensioni. 19 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE

21 Confronto Golden Rule - Finanziaria 20 Una ipotesi alternativa: la GOLDEN RULE

22 21 La GOLDEN RULE – un esempio numerico D (debito/entrate correnti) = dato del Comune D (debito/entrate correnti) = soglia limite = 150% Voceimporto Golden rule manovra obiettivo strutturale obiettivo annuo - riduzione % saldo corrente e capitale 30% Entrate correnti1.000 Uscite correnti1.100 Saldo corrente (competenza)-100300-70 Saldo c/capitale (cassa)-100300-70 peggioramento saldo (indebitamento e/o smaltimento residui) 25 REGOLA ANNUA SULL’INDEBITAMENTO Se D<D obiettivo: 5%(D-D) x E correnti Se D>D obiettivo: 20%(D-D) x E correnti hp D = 100% D<D: 5%(D-D) x E correnti 5% x (150-100)% x 1.100 Saldo con competenza ibrida (= -200) e hp 2009 48%Manovra importo = 96 Manovra totale = (30+30-25) = 35 REGOLA ANNUA SUI SALDI Riduzione del 30% rispetto all’anno precedente


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