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PROGETTARE UN PERCORSO PER COMPETENZE

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Presentazione sul tema: "PROGETTARE UN PERCORSO PER COMPETENZE"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTARE UN PERCORSO PER COMPETENZE
Esperienza del 1° Circolo Didattico “G. Siani” , Marigliano

2 «Sognavo di poter un giorno fondare una scuola in cui si potesse apprendere senza annoiarsi, e si fosse stimolati a porre dei problemi e a discuterli; una scuola in cui non si dovessero sentire risposte non sollecitate a domande non poste; in cui non si dovesse studiare al fine di superare gli esami.» (K. Popper, La ricerca non ha fine)

3 PROGRAMMARE E VALUTARE PER COMPETENZE …
COME ?

4 Rapporto tra sapere e fare
 dimostrazione del possesso di capacità e conoscenze  assunzione di comportamenti adeguati al contesto in cui si opera  responsabilità nei confronti del proprio operare e del risultato  padronanza dei saperi, delle tecniche e degli strumenti  la didattica delle competenze è: → un insieme di strategie formative → mettendo gli studenti alla prova

5 Programmazione e Valutazione sono un processo circolare
Per obiettivi Per contenuti Per concetti Per competenze Per problemi Per soglie di padronanza Per sfondo integratore Per gruppi Per obiettivi Per contenuti Per concetti Per competenze Per problemi Per soglie di padronanza Per sfondo integratore Per gruppi

6 Apprendimento significativo Insegnamento significativo
Proporre esperienza e azione Nasce da esperienza ed azione Alunno/a protagonista Creare situazioni in cui l’ alunno è protagonista Interessa non solo il campo cognitivo ma anche quello emotivo affettivo Curare motivazioni socio-affettiva Promuove nello studente autovalutazione Progettare attività di autovalutazione

7 Fasi dell’ apprendimento significativo
“Che cosa sai?” SAPERI NATURALI “Devi sapere che...” MAPPING APPLICAZIONE “Quel che devi fare” “E se invece… allora...” TRANSFER “Cosa hai fatto e perché” RICOSTRUZIONE informazione “Inventa una regola” GENERALIZZAZIONE laboratorio verifica

8 PUNTO DI PARTENZA: I BISOGNI DEGLI ALUNNI
Fase 1 IL SAPERE DEGLI ALUNNI LE ESPERIENZE PREGRESSE Come rilevare i saperi pregressi in riferimento alla competenza/ al concetto da sviluppare Fase 2 MAPPA Come rappresentare il percorso da fare per raggiungere la competenza Fase 3 SVILUPPO/ APPLICAZIONE Quali esercizi, quali applicazioni anche disciplinari Fase 4 TRANSFERT Come applico l’abilità in altri contesti Fase 5 RICOSTRUZIONE Riflessione metacognitiva / ricostruzione consapevole del percorso eseguito Fase 6 GENERALIZZAZIONE Che cosa gli alunni acquisiscono dall’esperienza PUNTO DI ARRIVO: LA COMPETENZA

9 QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
PROGETTARE UN PROGETTO DIDATTICO INTEGRATO DEFINIRE LA COMPETENZA ATTESA PRECISARE GLI APPRENDIMENTI CHE SI VOGLIONO INTEGRARE SCEGLIERE UNA SITUAZIONE-PROBLEMA (centrata sull’allievo, basata sulla mobilitazione di un insieme integrato di risorse, implicante l’esercizio diretto della competenza attesa, significativa, sfidante) STRUTTURARE LE MODALITA’ DI REALIZZAZIONE ciò che fanno gli allievi ciò che fa l’insegnante il materiale a disposizione degli allievi la consegna data agli allievi la modalità di lavoro - le fasi di lavoro gli ostacoli da evitare ……………

10 CURRICOLO : LE VARIABILI ORGANIZZATIVE
articolazione del tempo scolastico, annuale ma anche settimanale utilizzo didattico del tempo – lezione e tipologia di lezione utilizzo degli spazi e delle attrezzature, anche con riferimento alle TIC modalità di raggruppamento degli alunni, anche nello svolgimento delle singole unità di lavoro

11 TEMPI: è opportuno per le scuole riflettere sull’articolazione della giornata e della settimana scolastica, sulla durata degli interventi, sulla loro successione ottimale, sulla distribuzione dei carichi, ecc… SPAZI: uso flessibile e polivalente degli spazi scolastici, disponibilità di luoghi attrezzati che facilitano il processo di esplorazione e di ricerca, uso del territorio MODI DI RAGGRUPPARE GLI ALLIEVI: necessità di ricorrere a diverse forme di raggruppamento che devono favorire lo sviluppo di legami cooperativi ( base per la convivenza) GRUPPO DOCENTE :assumere il criterio della garanzia della collegialità per assicurare l’unitarietà pur in presenza di troppe variabili( numerosità delle classi, numero dei docenti part-time, loro esperienze e competenze, ecc…)

12 Unità di Apprendimento
PROGETTARE Unità di Apprendimento

13 CARATTERISTICHE UNITA’ di APPRENDIMENTO
1. Sistematicità. Condivisione di un modello progettuale e di uno strumento comune a tutte le classi. 2. Autoconsistenza. Ogni unità di apprendimento prevede il raggiungimento di specifiche competenze (trasversali e/o disciplinari) spendibili a livello formativo, professionale e sociale. 3. Componibilità. Ogni unità di apprendimento può legarsi ad altre con le quali condividere collegamenti logici, esperienziali, operazionali, contenutistici, ecc. In questo senso l’unità di apprendimento può essere intesa anche come parte di un percorso più ampio, che dà conto della progressione delle competenze e della necessità di procedere per gradi. 4. Autenticità. Per quanto riguarda sia le attività che le prove accertamento/valutazione delle competenze si predilige il ricorso a compiti autentici, ovvero compiti in situazione in grado di verificare se e fino a che punto l’alunno riesce a mobilitare le proprie conoscenze e abilità per la risoluzione di un problema. 5. Personalizzazione. Le unità di apprendimento sono unità di lavoro che puntano alla personalizzazione dell’apprendimento, nella misura in cui prevedono interventi formativi differenziati rivolti a singoli alunni, piccoli gruppi, l’intero gruppo classe. 6. Trasferibilità. Le competenze acquisite ed accertate possono essere impiegate in molteplici contesti scolastici ed extrascolastici e fungere da condizioni di partenza per apprendimenti più complessi e articolati.

14 Al termine di un’unità di apprendimento difficilmente si è in grado di certificare una competenza nel suo complesso, ma è possibile invece certificare una parte significativa di essa, una sua componente, un suo aspetto peculiare tale da attestare il grado di sviluppo della competenza cui ci si riferisce

15 ESEMPIO Unità di Apprendimento

16 UNITA’ DI APPRENDIMENTO Classe: V sez. C-D Scuola: Plesso Siani TITOLO
IL MONDO SUL COMODINO COMPETENZE Trasversali Senso di iniziativa e imprenditorialità: Effettuare valutazioni rispetto alle informazioni ai compiti, al proprio lavoro, al contesto Valutare alternative, prendere decisioni Assumere e portare a termine compiti e iniziative Pianificare e organizzare il proprio lavoro Realizzare semplici progetti Trovare soluzioni nuove a problemi Adottare strategie di problem solving Imparare ad imparare : Porre domande pertinenti Reperire informazioni da varie fonti Organizzare le informazioni (ordinare - confrontare - collegare) Applicare strategie di studio Argomentare in modo critico le conoscenze acquisite Essere autore e avere consapevolezza del proprio apprendimento Collaborare, partecipare e confrontarsi col gruppo, valorizzando le proprie e le altrui capacità. Progettare e realizzare percorsi di studio e di lavoro

17 COMPETENZE Disciplinari Partecipare a scambi comunicativi formulando messaggi chiari e pertinenti Scrivere testi chiari e corretti Leggere testi di vario genere e tipologia esprimendo giudizi e ricavandone informazioni Scrivere correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario Produrre testi multimediali, utilizzando l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Esporre oralmente all'insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). Utilizzare adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale Conoscere le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione e utilizzarle in modo efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione

18 Conoscenze (cosa serve sapere per saper fare)
RISULTATI DI APPRENDIMENTO Conoscenze (cosa serve sapere per saper fare) Principali strutture grammaticali della lingua italiana Elementi di base delle funzioni della lingua Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali Codici fondamentali della comunicazione orale, verbale e non verbale Principi di organizzazione del discorso descrittivo, narrativo, espositivo, argomentativo Modalità tecniche delle diverse forme di produzione scritta: riassunto, lettera, relazioni, ecc. Fasi della produzione scritta: pianificazione, stesura, revisione Metodologie strumenti di organizzazione delle informazioni: sintesi, scalette, grafici, tabelle, diagrammi, mappe concettuali Leggi della memoria e strategie di memorizzazione Strategie di autoregolazione e di organizzazione del tempo, delle priorità, delle risorse Il sistema operativo e i più comuni software applicativi, con particolare riferimento all’office e ai prodotti multimediali anche Open source Procedure per la produzione di testi, ipertesti, presentazioni. Procedure di utilizzo di reti informatiche per ottenere dati, fare ricerche, comunicare Procedure di utilizzo sicuro e legale di reti informatiche per ottenere dati e comunicare (motori di ricerca, sistemi di comunicazione mobile, , chat, social network, protezione degli account, download, diritto d’autore, ecc.)

19 Abilità ( cosa deve saper fare l’alunno)
RISULTATI DI APPRENDIMENTO Abilità ( cosa deve saper fare l’alunno) Sa intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni di parola e fornendo un positivo contributo personale. Sa esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all'argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico, precisare fonti e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici). Conosce e applica le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di scrittura, si serve di strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es. mappe,scalette),utilizza strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva, rispetta le convenzioni grafiche. Sa scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) sulla base di modelli sperimentati, adeguandoli a: situazione, argomento, scopo, destinatario, e selezionando il registro più adeguato Utilizza la videoscrittura per i propri testi, curandone l'impaginazione; scrive testi digitali (ad es. , presentazioni anche come supporto all'esposizione orale). Utilizza semplici strategie di memorizzazione Utilizza le informazioni possedute per risolvere semplici problemi d’esperienza Utilizza strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni Utilizza materiali digitali per l’apprendimento Utilizza il PC e la rete per scopi di informazione, comunicazione, ricerca e svago

20 DISCIPLINE COINVOLTE Risorse PERIODO DURATA IN ORE METODOLOGIE
STORIA-GEOGRAFIA-SCIENZE - ITALIANO- TECNOLOGIA - ARTE E IMMAGINE-CITTADINANZA E COSTITUZIONE- INGLESE Risorse LIM con collegamento alla rete internet Materiali di cancelleria Libri PERIODO Novembre-Maggio DURATA IN ORE 50 ore METODOLOGIE messe in campo Metodologia laboratoriale . Ascolto attivo e domande stimolo. Circle time. Brain storming. Problem solving. Uso delle TIC. Cooperative learning VALUTAZIONE Diario di bordo dell'alunno Rubrica di valutazione delle prestazioni Si intende valutare il saper: Leggere e comprendere testi Ricavare informazioni da fonti diverse Risolvere problemi con le informazioni che si possiedono Aiutare i compagni in difficoltà Chiedere e dare aiuto Lavorare in gruppo rispettando tempi e ruoli Realizzare un lavoro di gruppo

21 COMPITO PRODOTTO finale Compito di prestazione : Leggere un libro organizzandolo in una presentazione Power point come elaborazione del lavoro svolto . Prodotto : Presentazione in Power point delle tematiche emerse dalle storie lette . Docenti coinvolti Di Somma Vincenza, Palma Giovanna, Troiano Immacolata

22 CONSEGNA AGLI STUDENTI

23 CONSEGNA AGLI STUDENTI
Questa attività si chiamerà: “ Il mondo sul comodino” Cosa dovrete i fare: Dovrete leggere un libro insieme ai compagni del vostro gruppo. Dovrete , attraverso le domande – stimolo del docente, far capire ai vostri compagni il libro letto e le tematiche sottese. Nello stesso gruppo dovrete approfondire le tematiche e organizzare il lavoro in una presentazione in PowerPoint. Ogni gruppo sarà composto da 6 o 7 alunni. Cosa realizzerete alla fine: Alla fine dovrete esporre la presentazione realizzata ai vostri compagni e ai vostri genitori facendo capire di cosa vi siete occupati.

24 A cosa serve questo lavoro: Serve ad imparare ad apprendere e a mostrare agli altri quello che avete imparato Tempi: Tutto questo vi vedrà impegnati da novembre fino a fine as . Cosa userete: Avrete bisogno di libri, PC,LIM. Cosa valuteremo noi insegnanti: il grado di ascolto, di attenzione e di partecipazione al lavoro; il rispetto dei ruoli e dei tempi nel piccolo gruppo; l’ esposizione orale ; la capacità di chiedere aiuto e aiutare chi ha bisogno. Perché facciamo questo lavoro?: Per capire l’importanza della lettura, riflettere sui valori dello stare bene insieme ,riflettere su cosa e come avete imparato.  In quali discipline e obiettivi sarete valutati: Gli insegnanti disciplinari coinvolti valuteranno il lavoro e gli obiettivi educativi trasversali, quali l’impegno, l’interesse, la partecipazione e la relazione con gli altri.

25 PIANO DI LAVORO UdA SPECIFICAZIONE delle FASI

26 Fasi Attività Strumenti Tempi Valutazione 1
Lettura di libri di narrativa selezionati dal docente Libri Novembre dicembre Comprensione del testo Utilizzo del linguaggio verbale e scritto

27 Laboratori di animazione alla lettura e di scrittura creativa
Fasi Attività Strumenti Tempi Valutazione 2 Laboratori di animazione alla lettura e di scrittura creativa Libri Cartoncini Macchina fotografica Materiale di cancelleria Gennaio Marzo Comprensione del testo Esposizione orale Ricchezza lessicale Coerenza rispetto alle storie lette

28 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA
L’animatore ha il ruolo di moderatore, i partecipanti sono i relatori, uno è l’ interrogatore. Intorno a un tavolo si siedono i relatori, al centro il moderatore, un po’ lontano l’interrogatore. Il moderatore espone il contenuto del libro. Presenta i relatori indicando quali aspetti del libro tratteranno. Dopo cinque minuti di riflessione ogni relatore espone il suo punto di vista. L’interrogatore rivolge una domanda a ognuno di essi. Infine il pubblico, chiede la parola per fare delle domande ai relatori.

29 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA
Abbiamo raccontato la trama. Ognuno di noi è entrato nel vivo del dialogo illustrando cosa ci è piaciuto di più, cosa ci è sembrato più divertente e cosa più profondo, più realistico o più misterioso, cosa più noioso e cosa più interessante. …la vita reale con le sue problematiche. Abbiamo poi confrontato ciò che abbiamo letto…

30 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA
Abbiamo ricordato brevemente l’argomento del libro. A ciascuno di noi l’ animatore ha dato un cartoncino sul quale abbiamo letto il titolo. Dopo qualche minuto di riflessione abbiamo associato il titolo al capitolo del libro. Poi abbiamo argomentato le nostre associazioni.

31 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA
L’animatore ha formulato delle domande sui personaggi più importanti del libro. Dopo un po’ di riflessione li abbiamo definiti, preso in considerazione il loro aspetto fisico, la loro personalità e abbiamo anche analizzato i loro sentimenti che abbiamo dedotto fra vari atteggiamenti.

32 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA
Ci siamo disposti in circolo. L’ animatore ha fatto scegliere a ciascuno una scheda. Ci ha concesso cinque minuti per leggere la scheda e preparare la risposta. Scaduto il tempo ognuno di noi ha dato la risposta . Infine abbiamo espresso la nostra opinione sui personaggi e sulla storia .

33 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA “SI PARLA DI…”
L’animatore ci ha consegnato un foglio che riportava un passo del libro. Abbiamo dovuto verificare dove era inserito. Abbiamo individuato i protagonisti. Ognuno di noi ha fatto l’autovalutazione del proprio lavoro.

34 RUBRICHE

35 La rubrica deve essere condivisa con gli allievi con le modalità che si ritengono più adatte nel rispetto dell’età, dei fattori ambientali e delle consuetudini tipiche del gruppo classe. La valutazione deve favorire la responsabilizzazione e la consapevolezza dell’alunno rispetto al proprio percorso formativo in una logica di apprendimento permanente (valenza orientativa)

36 rubriche di standard attesi
Italiano 4 3 2 1 Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi ascoltati. scrivere semplici testi relativi al proprio vissuto. Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi ecc. Comprende, ricorda e riferisce i contenuti essenziali dei testi ascoltati Comprende, ricorda e riferisce alcuni contenuti essenziali dei testi ascoltati Comprende, ricorda e riferisce solo contenuti parziali dei testi ascoltati Comprende memorizza contenuti parziali dei testi ascoltati, con difficoltà a memorizzare Scrive semplici testi relativi al proprio vissuto Scrive testi molto semplici relativi al proprio vissuto Scrive testi parziali relativi al proprio vissuto Scrive solo poche frasi Legge, comprende e memorizza brevi testi Legge, comprende e memorizza brevi frasi Legge, comprende senza memorizzare brevi testi Legge, brevi testi con difficoltà a comprendere

37 Rubrica per l’argomentazione
DIMENSIONI/ Capacità di: Iniziale Intermedio Avanzato 1. PRESENTARE IL TEMA-ARGOMENTO Enuncia il tema senza fornire elementi utili per la sua comprensione. Presenta il problema fornendo elementi utili alla sua comprensione. Presenta e descrive la situazione problematica riconoscendone la tipologia e analizzandone gli elementi espliciti e impliciti. 2. SVILUPPARE UNA TESI ARGOMENTATIVA Espone la propria opinione senza motivarla. Espone la propria opinione apportando motivazioni persuasive alla sua validità. Espone le sue motivazioni con procedimento logico e coerente considerando e confutando punti di vista contrapposti.

38 3. SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO
Scrive in forma semplice ma chiara il tema e la propria opinione. Nella stesura del testo argomentativo usa connettivi logici (causa-effetto, dimostrativi, avversativi, additivi) per legare frasi e periodi. Interpreta in modo personale producendo cambiamenti (o trasposizioni esemplificative), commenta i procedimenti utilizzati confrontandoli con altri. 4. USO DI STRUMENTI Usa qualche schema o semplice rappresentazione grafica. Usa grafici o schemi o simboli, per aiutarsi nel portare avanti la sua argomentazione. Usa grafici o schemi o simboli, chiarificatori dell’argomentazione in modo appropriato.

39 RUBRICA per la DISCUSSIONE in classe
Dimensioni Iniziale Intermedio Avanzato Esperto 1. MODALITÀ di INTERVENTO capacità di autocontrollo verbale e non verbale Interviene solo se sollecitato mantenendosi in argomento anche se con osservazioni banali o assecondando l’intervento di altri o mostrando indifferenza. Interviene qualche volta, di sua iniziativa, rispettando il turno e mantenendosi in argomento. Interviene spesso spontaneamente in riferimento all’argomento rispettando il turno di discussione. È attento allo scopo della discussione e apporta elementi nuovi. È attento allo scopo della discussione e presenta approcci creativi all’argomento interagendo spesso. Controlla e/o valuta la consistenza di un ragionamento, avanzando domande, delimitazioni, obiezioni.

40 2. ESPRESSIONE DI OPINIONI:
ricorso a esperienze personali, fatti, conoscenze pregresse formulazione di ipotesi, e apporto di nuovi elementi Esprime pareri o idee in modo chiaro, e/o senza connessione all’argomento Difficilmente collega l’argomento a sue conoscenza, o esperienze precedenti. Esprime idee e opinioni spontaneamente Occasionalmente formula ipotesi interpretative e/o risolutive Riconosce conoscenze pregresse se citate da altri rievocando esperienze precedenti e/o occasioni Extrascolastiche. Esprime opinioni e idee spontaneamente in modo chiaro e conciso, con evidenti connessioni all’argomento. Formula ipotesi interpretative e/o risolutive. Utilizza conoscenze pregresse per sostenere le sue idee, anche rievocando esperienze precedenti e/o occasioni extrascolastiche. Fa esempi per chiarire. Utilizza conoscenze pregresse per sostenere le sue idée, extrascolastiche. Fa esempi per chiarire Argomenta le ipotesi. Pone o riformula problemi. Dichiara le procedure e/o le informazioni utilizzate.

41 3. INTERAZIONE RISPETTO AD INTERVENTI ALTRUI:
regolazione del proprio intervento in base al feedback ricevuto Segue solo un suo filo del discorso senza prendere in considerazione quanto detto da altri. Ascolta gli interventi degli altri e esprime accordo o disaccordo ma non riesce a motivare il perché. Considera gli interventi degli altri, li valuta e esprime accordo o disaccordo con argomentazioni. Rileva difficoltà e/o gli errori. 4. COMUNICAZIONE DEL PROPRIO PENSIERO: uso di linguaggio appropriato Utilizza frasario povero e termini non specifici. Utilizza termini adeguati e frasi articolate. Utilizza termini specifici, frasi articolate e corrette con una certa ricchezza di lessico.

42 5. DISPONIBILITÀ A CAMBIARE IDEA:
essere capaci di rivedere le proprie posizioni Rimane rigidamente sulle sue posizioni o indifferente. Ammette di aver cambiato idea senza saper esprimere la motivazione. Ammette di aver cambiato idea in seguito alle idee espresse da altri. Ammette di aver cambiato idea in seguito alle idee espresse da altri e motiva il cambiamento. 6. CONSAPEVOLEZZA DEL PERCORSO DI CONOSCENZA DELLA DISCUSSIONE: essere in grado di ricostruire il percorso argomentativo Esprime in modo approssimativo l’argomento della discussione. Esprime il punto di partenza, comprende la conclusione ma non sa ricostruire il percorso. Esprime il punto di partenza, comprende la conclusione e ricostruisce il percorso. Ricostruisce in modo sintetico, il tema obiettivo della discussione, il percorso e le conclusioni.

43 SCHEDE DI AUTOVALUTAZIONE

44 Alunno/a………………………………………….classe…………………………….data………
AUTOVALUTAZIONE- COMPITO AUTENTICO QUESTA PROVA MI E’ SEMBRATA NEL COMPLESSO: Facile Abbastanza facile Abbastanza difficile Molto difficile IN QUESTA PROVA PENSO DI AVER DIMOSTRATO CHE : SEMPRE CON DIFFICOLTA’ Ho prestato attenzione per tutta la durata della comunicazione Ho riconosciuto i punti essenziali del messaggio Sono stato in grado di specificare le notizie dal messaggio (personaggi, luoghi, tempi, cause e conseguenze) Ho individuato l’ordine logico e cronologico del testo ascoltato Ho selezionato le informazioni in base a criteri dati Ho individuato l’intenzione comunicativa dell’emittente Ho preso appunti finalizzati allo scopo, riuscendo a riordinarli

45 Il docente: resiste alla tentazione di correggere subito! Accoglie
Ascolta Facilita Fa domande … ma, soprattutto … resiste alla tentazione di correggere subito!

46 Fasi Attività Strumenti Tempi Valutazione
4 Realizzazione di una presentazione power point Computer , lim , libri , rete internet , aprile maggio Capacità di sintesi Capacità di lavorare in gruppo rispettando tempi e ruoli Capacità di realizzare un lavoro di gruppo Capacità di autovalutazione del lavoro svolto

47 Fasi Attività Strumenti Tempi Valutazione
5 Esposizione del lavoro svolto Computer ,lim , video proiettore maggio Valutazione specifica del compito/prodotto: proprietà di linguaggio, accuratezza comunicativa rispetto al contesto, al contenuto e al destinatario delle comunicazioni, pertinenza, completezza, ricchezza, originalità, puntualità, estetica.

48 L’efficacia dell’apprendimento cooperativo
Si può affermare, con un buon margine di sicurezza, che questa modalità sia più efficace di altre, soprattutto per quanto riguarda i risultati scolastici, l’autostima, la motivazione e il recupero degli alunni più deboli. (M. Comoglio, Università Pontificia Salesiana,1996)

49 IL GRUPPO Da tradizionale A cooperativo
Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli (Vygotskji) Da tradizionale A cooperativo Condivisione di: obiettivi compiti: chiari e gestibili regole e metodi ruoli precisi valutazione del prodotto e del metodo PROF griglie osservazione Esplicitazione problemi I gruppi cooperativi possono essere: Informali Formali Di base

50 Il gruppo Gestionali Di stimolo Facilitatore ruoli specifici
Di apprendimento Facilitatore favorisce la partecipazione aiuta chi è in difficoltà ruoli specifici Gestionali Verbalizzatore ricapitola il lavoro elenca le difficoltà guida ricorda le istruzioni fornisce suggerimenti Controllore controlla il tono di voce attribuisce la parola fa attenzione ai tempi

51 Cooperative learning per la realizzazione del prodotto

52 Rubrica per l’argomentazione
DIMENSIONI/ Capacità di: Iniziale Intermedio Avanzato 1. PRESENTARE IL TEMA-ARGOMENTO Enuncia il tema senza fornire elementi utili per la sua comprensione. Presenta il problema fornendo elementi utili alla sua comprensione. Presenta e descrive la situazione problematica riconoscendone la tipologia e analizzandone gli elementi espliciti e impliciti. 2. SVILUPPARE UNA TESI ARGOMENTATIVA Espone la propria opinione senza motivarla. Espone la propria opinione apportando motivazioni persuasive alla sua validità. Espone le sue motivazioni con procedimento logico e coerente considerando e confutando punti di vista contrapposti.

53 3. SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO
Scrive in forma semplice ma chiara il tema e la propria opinione. Nella stesura del testo argomentativo usa connettivi logici (causa-effetto, dimostrativi, avversativi, additivi) per legare frasi e periodi. Interpreta in modo personale producendo cambiamenti (o trasposizioni esemplificative), commenta i procedimenti utilizzati confrontandoli con altri. 4. USO DI STRUMENTI Usa qualche schema o semplice rappresentazione grafica. Usa grafici o schemi o simboli, per aiutarsi nel portare avanti la sua argomentazione. Usa grafici o schemi o simboli, chiarificatori dell’argomentazione in modo appropriato.

54 Schema del diario di bordo dello studente
RELAZIONE INDIVIDUALE Descrivi il percorso generale dell’attività :    Indica come avete svolto il compito e cosa hai fatto tu:  Indica quali crisi hai dovuto affrontare e come le hai risolte:  Che cosa hai imparato da questa unità di apprendimento: Cosa devi ancora imparare : Come valuti il lavoro da te svolto :

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57 PRESENTAZIONE ORALE DEL PRODOTTO AI COMPAGNI

58 Rubrica per l’autovalutazione, da parte dell’alunno, di una presentazione orale
LISTA DI CONTROLLO DELLA PRESENTAZIONE ORALE Nome…………………………………………………………………………………………………………………………………………… Di che cosa ho parlato Come ho trovato e usato le informazioni Come ho organizzato la mia presentazione Sussidi di presentazione Come ho parlato agli altri □ Ho parlato di fatti □ Ho usato i libri della/e biblioteca/he □ Ho detto i punti principali del mo discorso, quindi ho spiegato □ Ho usato grafici, manifesti, locandine… per mostrare le informazioni □ Ho guardato il pubblico, non il pavimento □ Ho usato le parole che tutti conoscevano □ Ho usato i giornali □ Ho detto cosa è accaduto in primo luogo, in secondo in terzo… □ Ho spiegato i grafici, i manifesti… □ Ho comunicato con tutti □ Ho detto il mio parere □ Ho usato Internet □ Ho parlato della cosa più importante che ho imparato □ I manifesti, i grafici erano facili da vedere e da comprendere □ Ho parlato chiaramente □ Ho spiegato i particolari □ Ho intervistato □ Ho usato parole come “in primo luogo”, “allora”, “quindi”, “infine”… □ Ho usato la musica e il suono per mostrare le informazioni □ Non ho comunicato troppo velocemente □ Ho messo a fuoco l’idea principale □ Ho fatto una lista dei luoghi dove ho ottenuto le informazioni □ Alla fine ho espresso il mio parere spèiegandone il perché □ La musica era facile da ascoltare: non era bassa né alta □ La mia voce era facile da sentirsi □ Ho detto qualcosa di nuovo rispetto al soggetto □ Ho detto le cose con le mie proprie parole □ Mi sono alzato in piedi □ Ho risposto alle domande □ Ho usato mani, faccia, occhi per comunicare □ Ho sorriso

59 Rubrica per la valutazione, tra pari, di una presentazione orale
Nome…………………………………………………………………………………………………………………………………………… 1 2 3 Ha effettuato un’introduzione interessante Ha spiegato l’argomento in modo chiaro Le informazioni sono state presentate ordinatamente Ha usato frasi complete Ha formulato la conclusione Ha parlato chiaramente, correttamente, distintamente Guardava negli occhi La posizione del corpo era corretta La presentazione era interessante Ha risposto alle domande con chiarezza

60 Valutazione dell’insegnante Punti possibili totali
Rubrica per la valutazione, da parte dell’insegnante, di una presentazione orale Nome…………………………………………………………………………………………………………………………………………… Punti possibili Autovalutazione Valutazione dell’insegnante Approfondimento del tema 10 Presentazione ben progettata e coerente Ha integrato con l’esperienza personale Ha dato spiegazioni e motivi per le conclusioni I sussidi di comunicazione sono stati chiari e utili Le informazioni sono state complete Punti possibili totali 60 Valutazione secondo la seguente scala: 10/9= eccellente; /7= molto buono; /5= soddisfacente; 4/3= scarso; /1= insoddisfacente

61 RUBRICA PER LA VALUTAZIONE DEL PRODOTTO FINALE
DIMENSIONI AVANZATO INTERMEDIO ESSENZIALE COMPRENSIONE DELLA CONSEGNA Ascolta e comprende le istruzioni orali in modo autonomo e consapevole Ascolta e comprende le istruzioni orali in modo abbastanza autonomo Ascolta e comprende le istruzioni orali ma necessita di una guida ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI Consulta autonomamente siti internet. Acquisisce e seleziona le informazioni Consulta siti internet. Acquisisce e seleziona gran parte delle informazioni Consulta siti internet con la guida dell’insegnante. Acquisisce e seleziona informazioni inadeguate o parzialmente adeguate ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI Organizza i contenuti secondo una logica e rielabora le conoscenze in modo originale integrando i diversi saperi Organizza i contenuti secondo una logica Organizza i contenuti in modo approssimativo ESPOSIZIONE Espone i contenuti con chiarezza e proprietà di linguaggio, sottolineando con il tono della voce e la gestualità i passaggi più importanti Espone i contenuti con chiarezza sottolineando con il tono della voce e la gestualità alcuni passaggi Espone i contenuti in modo non sempre chiaro e con tono generalmente monotono; ha bisogno spesso di guardare gli appunti AUTOREGOLAZIONE DEI TEMPI Rispetta i tempi di esposizione assegnati. Riassume le informazioni principali Rispetta abbastanza i tempi di esposizione assegnati. Riassume la maggior parte delle informazioni principali Fatica a rispettare i tempi di esposizione assegnati Riassume solo alcune delle informazioni principali, si disperde in informazioni secondarie ADATTAMENTO DELL’ESPOSIZIONE ALLE ESIGENZE DEGLI UDITORI Durante l’esposizione osserva attentamente i compagni e segue le loro reazioni. Se nota segnali di distrazione torna ad attirare l’attenzione con voce e gesti. Se nota segnali di noia accorcia i tempi Durante l’esposizione osserva i compagni cogliendone le reazioni e riesce complessivamente a recuperarne l’attenzione con voce e gesti Pensa più all’esposizione che alle reazioni dell’uditorio. Regola a fatica voce e gesti e riesce a recuperare l’audience a stento. Ha difficoltà a regolare i tempi in base all’atteggiamento degli uditori CONTROLLO DELL’EMOTIVITA’ Parla in modo sciolto e disinvolto. Adotta stili comunicativi funzionali all’esposizione Parla in modo sciolto. Adotta stili comunicativi complessivamente funzionali all’esposizione Parla in modo impacciato. Va supportato dall’insegnante durante l’esposizione e va indirizzato all’utilizzo di stili comunicativi funziionali all’esposizione

62 Uno dei prodotti finali realizzato dagli alunni

63 1° Circolo Didattico «G. Siani» Marigliano classi quinte sez. C-D
PROGETTO DI CIRCOLO «IL MONDO SUL COMODINO»

64 S.O.S MARE Splende il sole a Rocca Marina, ma qualcosa di stranamente luccicante galleggia tra gli scogli. Cosa sarà successo? Nonno Avventura, il vecchio pescatore, ha un’idea, ma per scoprire la verità ha bisogno dei suoi più fedeli amici: Roby, Sandy, Mirko e Pacio. Riusciranno insieme a scoprire il colpevole e a salvare il mare dal pericolo di inquinamento ?

65 L’ AMICO NEL TASCHINO Un uomo disperato senza un euro in tasca, incontra nel bosco una piccola creatura con le sembianze di una scimmia, alto una decina di centimetri, chiamato Buth che appartiene ad una razza chiamata Thrutzi. L’ uomo, pur essendo povero, cerca in ogni modo con il suo amico sempre nel taschino di salvare il bosco per non far distruggere la sua abitazione posizionata lì.

66 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA “SI PARLA DI …”
Obiettivi Esercitare l’ attenzione nella lettura Saper leggere in profondità Apprezzare le cose

67 LABORATORIO DI ANIMAZIONE ALLA LETTURA “SI PARLA DI…”
L’animatore ci ha consegnato un foglio che riportava un passo del libro. Abbiamo dovuto verificare dove era inserito. Abbiamo individuato i protagonisti. Ognuno di noi ha fatto l’autovalutazione del proprio lavoro.

68 “S.O.S. MARE” L’ inquinamento idrico è una alterazione degli ecosistemi che hanno come componente fondamentale l’ acqua.

69 Cause dell’inquinamento
scarichi delle navi urbani industriali idrocarburi rifiuti solidi

70 La via diretta dell’inquinamento
Sversamento diretto nei corsi d’ acqua senza nessun trattamento di depurazione.

71 La via indiretta dell’inquinamento
Sostanze inquinanti nei corsi d’acqua tramite aria e suolo. Agricoltura (fertilizzanti pesticidi) Discariche (percolato) Industrie (rifiuti non trattati) alluv

72 INQUINAMENTO TERRESTRE
È un fenomeno di alterazione della composizione chimica del terreno

73 Inquinamento industriale
POLVERI SOTTILI aumento di tumori ai polmoni PRODUZIONE DI CO2 buco nell’ozono effetto serra

74

75 SEGNI DI INCIVILTÀ

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77 Il risparmio energetico
è l’insieme dei comportamenti, processi e interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle nostre attività. L’utilizzo efficiente dell’energia è il mezzo che permette, nella pratica, di ridurre il consumo di risorse. Nel nostro piccolo ognuno di noi può contribuire a risparmiare energia modificando con piccoli accorgimenti le proprie abitudini evitando gli sprechi.

78 Adottando semplici suggerimenti risparmieremo energia, risparmieremo denaro e AIUTEREMO L’AMBIENTE!

79 In sintesi… Didattica flessibile e personalizzata (nelle attività, negli spazi, nei tempi, negli strumenti …) Insegnante facilitatore Alunno responsabile, coinvolto, attivo Sapere significativo, basato sulla ricerca Scambio tra docenti, circolarità documentazione Motivazione basata sulla scoperta e sulle attività Pluralità dei linguaggi

80 “Si impara meglio facendo. Ma si impara ancora meglio
se si combina il fare con il parlare di quello che si è fatto e con il riflettere su quanto si è fatto”. Seymour Papert


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