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TECNICHE DI MANUTENZIONE E RESTAURO Dott. Agronomo Pietro Petroni

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Presentazione sul tema: "TECNICHE DI MANUTENZIONE E RESTAURO Dott. Agronomo Pietro Petroni"— Transcript della presentazione:

1 TECNICHE DI MANUTENZIONE E RESTAURO Dott. Agronomo Pietro Petroni
AREE VERDI Introduzione: funzioni del verde (pubblico e privato); Tipologie di verde ed utilizzo delle specie in relazione all’uso; La gestione del verde: interventi richiesti e ruolo dell’agronomo Dott. Agronomo Pietro Petroni

2 I ruoli del verde pubblico e privato:
Perché il verde? I ruoli del verde pubblico e privato: Sociale: vita stressante in città, bisogno di verde vicino alle residenze Ricreativo: giochi (bambini), sport e tempo libero (adulti ed anziani) Igienico: moto, distensione psicologica, “aria buona” Sanitario: fotosintesi (O2), schermi antirumore, riduzione inquinamento Culturale: studio scientifico (riserve naturali), educazione ambientale (orti botanici) Estetico: arredo urbano, abbellimento residenze Produttivo: boschi, arboreti, colture agrarie, prati e pascoli Protettivo: foreste e boschi soprattutto i disetanei Gli ultimi due ruoli, prevalenti in campagna, non sono svolti dal verde urbano

3 Provvedimenti normativi: Cos’è il piano del verde?
Perché il verde? Provvedimenti normativi: Legge n.1444 del mq. di verde per ciascun abitante; Limiti superiori all’aumentare della densità della popolazione; Leggi di istituzione dei parchi naturali e delle aree protette; Leggi regionali che regolamentano la gestione dei boschi privati; Per il verde sito entro il territorio urbano alcuni Comuni redigono il Piano di gestione del verde urbano (o PIANO DEL VERDE) Cos’è il piano del verde?

4 Il piano del verde Perché il verde? Contenuti del piano:
Monitoraggio: consistenza, condizioni e valore del verde (catasto); Manutenzione: programmazione degli interventi; Sviluppo: criteri per la realizzazione di aree verdi in sintonia con il PRG e la viabilità; Norme tecniche per la progettazione, l’allestimento e la gestione delle varie tipologie di verde; Norme per l’educazione ed il coinvolgimento dei cittadini per una corretta fruizione delle piante PIANO VERDE E PRG pianificano le componenti vegetazionale ed antropica (insediamenti umani) presenti sul territorio

5 Tipologie di verde Tipologie di verde Alberature stradali
Parchi e giardini Parcheggi Aiuole spartitraffico Barriere frangivento Barriere fonoassorbenti Alberature antinquinanti Recupero ex insediamenti industriali Salvaguardia e/o recupero paesaggistico (ex cave) Alberature antismottamento Orti botanici Verde scolastico Verde sportivo…

6 Tipologia: parco attrezzato (giochi-sport)

7 Tipologia: parco cittadino

8 Funzioni delle piante utilizzate nell’arredo urbano
Il ruolo del verde in città Funzioni delle piante utilizzate nell’arredo urbano ridurre i riflessi delle superfici (muri, vetrate…) fare da spartitraffico evitare l’erosione del suolo filtrare l’aria assorbire i rumori influenzare il microclima schermare i raggi solari attutire gli effetti delle precipitazioni fare da frangivento Funzioni tecniche: forme e colori portamento fogliame cortecce fiori Funzione estetica: Funzioni architettoniche: schermare una vista rivelarla progressivamente articolare gli spazi (es.: movimentare superfici piane con vegetali di diversa altezza o dividere un’area in più zone: zona giardino, orto, piscina ecc.)

9 Utilizzo delle specie in relazione all’uso
E’ possibile far svolgere agli alberi e agli arbusti una funzione prevalente a seconda: Delle caratteristiche (morfologiche e fisiologiche) peculiari della specie Del luogo di utilizzazione Del numero di esemplari utilizzati Delle modalità di piantagione (distanze e sesto d’impianto) Nel mondo vegetale non c’è una specializzazione preponderante  una pianta usata per uno scopo specifico comporta anche effetti o prodotti secondari es.: produzione di ossigeno e sostanza organica, assorbimento anidride carbonica…

10 Una stessa specie può assolvere diverse funzioni:
Utilizzo delle specie in relazione all’uso Una stessa specie può assolvere diverse funzioni: Estetica: se cresce come esemplare isolato all’interno di un parco; Schermante: se piantata ai margini del giardino di una villa o sul perimetro di un’area con capannoni industriali; Antirumore: se utilizzata nella formazione di una barriera fonoassorbente; Antinquinamento: se utilizzata per formare alberature stradali; Ombreggiante: se collocata entro parcheggi; Protettiva: se usata per consolidare una scarpata e limitarne l’erosione; Altro… Per assolvere al meglio ad una determinata funzione verranno comunque scelte le specie con le caratteristiche più idonee

11 Prima di progettare e realizzare un arboreto è necessario conoscere:
Utilizzo delle specie in relazione all’uso Prima di progettare e realizzare un arboreto è necessario conoscere: La tipologia di arboreto (o di verde) da realizzare; La superficie d’impianto e i possibili fruitori (utilizzatori) dell’arboreto; Le caratteristiche delle specie impiegabili e loro esigenze pedo-climatiche; Le caratteristiche pedo-climatiche del luogo che ospiterà gli alberi; Il contesto ambientale nel quale l’arboreto è inserito (vegetazione circostante) Una corretta progettazione e realizzazione dell’impianto determina: la sua riuscita in relazione alle funzioni richieste la semplificazione della sua futura manutenzione (numero di interventi e costi) una maggiore durata dell’impianto (impiego di specie ben adattate al luogo)

12 Scelta delle specie in relazione all’uso
Utilizzo delle specie in relazione all’uso Scelta delle specie in relazione all’uso FATTORI PRIMARI distribuzione dei vegetali nelle aree geografiche Fattori climatici (radiazione luminosa, UR, temperatura, acqua e vento) Fattori pedologici (struttura fisica e composizione chimica del terreno) FATTORI CONNESSI ALL’USO la cui importanza varia con l’utilizzo Portamento o forma della chioma, dimensione e densità; Vigoria e rusticità; Rapidità di accrescimento, longevità, durezza e consistenza del legno; Portamento dell’apparato radicale; Forma, dimensioni e colore delle foglie e dei fiori; Resistenza verso stress biotici e abiotici; Esigenze gestionali o di manutenzione; Produzione di elementi nocivi, sostanze imbrattanti e allergeni; Compatibilità con altri vegetali; Attrazione verso la fauna ecc.

13 Caratteristiche salienti per alberi in
Utilizzo delle specie in relazione all’uso Caratteristiche salienti per alberi in giardini e parchi Esigenze pedo-climatiche (specie adatte al sito d’impianto) Durezza e consistenza del legno (specie a rapido accrescimento  pericolo) Produzione di grosse quantità di polline (allergie) Presenza di elementi nocivi (spine, sostanze urticanti, frutti o foglie velenosi) Produzione di sostanze imbrattanti Compatibilità con altri vegetali Resistenza a fattori biotici, abiotici ed antropici Forma, colore e dimensioni di foglie e fiori Attrazione verso la fauna

14 Errori frequenti nella realizzazione di alberature private
ALBERI A GRANDE SVILUPPO TROPPO VICINI ALLA CASA Le chiome ombreggiano la casa e mantengono UR elevata nelle adiacenze, la vegetazione interferisce con le strutture e sono necessari interventi periodici per la rimozione delle foglie e il contenimento della vegetazione Le radici arrecano danni alle pavimentazioni, ai muri, alle condotte, alle fognature ecc.

15 Esemplari di Pinus Pinea che interferiscono con un fabbricato

16 NE LA CHIOMA NE L’OMBRA VANNO OLTRE IL CONFINE!
GLI ALBERI DEVONO VENIRE PIANTATI AD UNA DISTANZA DALLE CASE COMPATIBILE COL LORO PIENO SVILUPPO (questo criterio vale anche per le distanze d’impianto tra loro) SI EVITANO COSI’ INTERFERENZE DEI RAMI E DELLE RADICI CON MURI, TERRAZZI, GRONDAIE, FILI ELETTRICI E TELEFONICI, FOGNATURE NE LA CHIOMA NE L’OMBRA VANNO OLTRE IL CONFINE! VICINO ALLE CASE TROVANO POSTO ALBERI A MODESTO SVILUPPO O PIANTE A PORTAMENTO FASTIGATO (eretto)

17 Altezza impalcatura Altezza chioma

18 Quali sono gli errori? Gli alberi sono disposti a caso, si ombreggiano e interferiscono con lo sviluppo del prato I sempreverdi impiantati a sud danno ombra alla casa ed eccesso di UR in inverno

19 E’ corretto? Perché? In un giardino non molto grande vanno impiantati al massimo due o tre alberi di medie dimensioni; questi vengono sistemati a distanza dalla casa lungo il perimetro della corte t.c. isolino da viste esterne e filtrino i rumori I sempreverdi a nord non fanno ombra ed i raggi del sole mantengono asciutte le adiacenze della casa E’ stato lasciato uno spazio aperto per il sole, il prato, le fioriture sul fronte della casa e gli alberi impiantati a sud sono caducifoglie t.c. d’estate ombreggiano mentre d’inverno passa la luce

20 Criteri di realizzazione barriere fonoassorbenti
Utilizzo delle specie in relazione all’uso Criteri di realizzazione barriere fonoassorbenti Formare una parete vegetale continua e inclinata verso l’alto (riflessione suono); Giusta densità della vegetazione (influenza il rapporto riflessione/frantumazione); Tomentosità e mobilità del fogliame aumentano la frantumazione delle onde; Le specie più adatte sono le latifoglie sempreverdi; La movimentazione del suolo aumenta la funzione fonoassorbente (riflessione) Superfici scabre sottostanti la barriera contribuiscono a deviare l’onda sonora (es.: prato) 1. RIFLESSIONE DELL’ONDA SONORA VERSO L’ALTO 2. FRANTUMAZIONE DELL’ONDA ENTRO LA BARRIERA Meccanismi di abbattimento del rumore da parte di una barriera vegetale pluristratificata (1,2)

21 La gestione del verde prevede tre fasi:
Progettazione Allestimento Manutenzione Tanto più corrette saranno le prime due fasi, tanto meno necessaria e onerosa sarà la manutenzione; Insieme all’agronomo partecipano alla gestione altre figure professionali (architetto, ingegnere, geometra, biologo, medico, ecc…) La vegetazione è solo una delle componenti delle aree verdi (quasi esclusiva nei parchi, prevalente nei giardini, secondaria nelle alberature)

22 Il ruolo dell’agronomo nella gestione del verde
In fase di progettazione dovrà: Indicare le specie vegetali più idonee alle caratteristiche ambientali, alle esigenze funzionali ed estetiche espresse da altre competenze ed alla tipologia di verde da realizzare; Indicare gli interventi agronomici per rendere l’ambiente ospitale ai vegetali in presenza delle strutture tipiche della tipologia di verde (percorsi, panchine, fontane, attrezzature sportive…); Indicare come utilizzare gli alberi e gli arbusti per una migliore fruibilità dell’area (densità, sesto, consociazioni…)

23 Il ruolo dell’agronomo nella gestione del verde
In fase di allestimento l’interviene: Nella preparazione del terreno; Nella scelta del materiale vivaistico; Nella messa a dimora delle piante; Negli interventi agronomici alle piante ed al suolo per garantire una adeguata attività vegetativa; Dovrà inoltre concordare con le altre figure professionali il momento migliore per eseguire i lavori per l’impianto in funzione: Delle esigenze di ordine agronomico Degli altri interventi necessari per allestire l’area verde

24 Allestimento di un’area verde: sequenza dei lavori
La gestione del verde Allestimento di un’area verde: sequenza dei lavori Muri di sostegno Movimentazione terra Canalizzazione (condotte irrigazione, drenaggio, fogne…) Preparazione e fertilizzazione del terreno Sistemazione rete di illuminazione fuori terra Realizzazione sentieri, aree di sosta e/o di svago Messa a dimora piante ed arbusti Semina prato e piante ornamentali Sistemazione arredi (panchine, attrezzature, ecc…)

25 Il ruolo dell’agronomo nella gestione del verde
In fase di manutenzione è responsabile di tutti gli interventi sulla e per la componente vegetale: Difesa Fertilizzazione Potatura Deve altresì indicare le soluzioni a minor danno qualora si rendano necessari interventi in prossimità delle radici o delle chiome degli alberi (canalizzazioni, linee elettriche, strade, ecc…)


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