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Giuliana Pupazzoni Milano 4 febbraio 2009 Lesperienza di alternanza scuola lavoro in Lombardia.

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Presentazione sul tema: "Giuliana Pupazzoni Milano 4 febbraio 2009 Lesperienza di alternanza scuola lavoro in Lombardia."— Transcript della presentazione:

1 Giuliana Pupazzoni Milano 4 febbraio 2009 Lesperienza di alternanza scuola lavoro in Lombardia

2 Giuliana Pupazzoni La strategia di Lisbona Consiglio di Stoccolma - Marzo 2001 Obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione 3 obiettivi strategici 1.migliorare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione Europea 2.facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione 3.aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione

3 Giuliana Pupazzoni Scuola e territorio La scuola dellautonomia è sempre più sollecitata a interagire con il contesto economico e culturale in cui è inserita e ad avviare con il territorio un dialogo per il quale sono però necessari luoghi e di tempi appositamente individuati strumenti e modalità di collaborazione

4 Giuliana Pupazzoni Scuola e territorio Il contesto lombardo si caratterizza per la lunga e consolidata tradizione di rapporti interistituzionali tra scuole, aziende, centri di ricerca, associazioni di categoria e proprio per questo si è dimostrato terreno ideale per la realizzazione di un sistema ormai consolidato di esperienze di alternanza scuola lavoro Progettazione di una offerta formativa sostenibile in riferimento alla legislazione nazionale e regionale allinteresse manifestato dalla domanda dei giovani al mercato del lavoro

5 Giuliana Pupazzoni Alternanza: il contesto di avvio Legge 53/03 – Decreto Legislativo 15.04.2005, n. 77 Possibilità di realizzare percorsi sia nei licei sia nellistruzione e formazione professionale per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, lacquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dellistituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza, con le CCIAA, con enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore

6 Giuliana Pupazzoni Alternanza: il contesto di avvio Legge 53/03 – Decreto Legislativo 15.04.2005,n. 77 Finalità Attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con lesperienza pratica Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con lacquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro Favorire lorientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile Correlare lofferta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio

7 Giuliana Pupazzoni Alternanza come ricerca metodologica centrata su un approccio di realtà (dalla cultura pratica alla cultura teorica) valore orientativo (un giovane posto in una situazione concreta, sollecitato a risolvere problemi concreti, può meglio riconoscere le proprie possibilità e individuare la propria vocazione personale e professionale) strumento e luogo di integrazione per realizzare un organico collegamento tra scuola, mondo del lavoro e società processo fortemente radicato nelle pratiche delle scuole lombarde e per questo non sottoposto allo stop and go dei processi di riforma I percorsi di alternanza in Lombardia

8 Giuliana Pupazzoni Personalizzazione dei percorsi di apprendimento apprendimento centrato sullo studente per favorire lo sviluppo delle potenzialità e delle attitudini individuali Sviluppo di competenze di tipo alto e professionale effetti positivi sulla motivazione ad apprendere Valenza orientativa legata allaspetto professionale dei percorsi Utilizzo di modalità di osservazione e valutazione che prevedono la partecipazione degli studenti conoscenza di sé, elaborazione di un progetto personale e professionale I percorsi di alternanza in Lombardia

9 Giuliana Pupazzoni LE INDICAZIONI EMERGENTI Ricerche internazionali (progetto De.Se.Co) Indagini comparative (PISA) Indicazioni europee (Quadro Europee delle Qualifiche, Raccomandazione sulle Competenze Chiave) Indicazioni nazionali (Innalzamento obbligo, riordino dei tecnici) Focus sulle competenze funzionali finalizzazione funzionale degli apprendimenti

10 Giuliana Pupazzoni Il percorso in alternanza Percorso pluriennale 2° 30 ore di orientamento co-progettato con aziende partner 3° 80 ore di permanenza in azienda 4° 120 ore di permanenza in azienda Supporto di tutor scolastico e tutor aziendale Documentazione attraverso strumenti predisposti (Diario di bordo, Portfolio) Dichiarazione delle competenze acquisite nel percorso Il percorso in alternanza non è una aggiunta al curricolo, non è solo uno stage di lavoro, ma è parte integrante dellintero percorso formativo

11 Giuliana Pupazzoni 27.521 studenti 500 i docenti coinvolti nella progettazione e realizzazione IMPRESA FORMATIVA SIMULATA 51 scuole 118 imprese 2.000 studenti un quarto dellintero volume del traffico nazionale Le dimensioni dellalternanza in Lombardia

12 Giuliana Pupazzoni Le dimensioni dellalternanza in Lombardia 2003-04 10 scuole 2004-05 18 scuole 2005-06 97 scuole 2006-07 137 scuole 2007-08 160 scuole 2008-09 160 scuole (dopo verifica progetti...) Sondrio 4 13 24 10 26 9 48 10 7 7 1

13 Giuliana Pupazzoni Un necessario momento di riallineamento Dopo la fase di forte espansione quantitativa degli ultimi due anni, che ha portato il numero delle scuole interessate a ben 163 (1/3 del totale regionale), il Gruppo di Coordinamento Regionale ha ritenuto necessaria una fase di ricognizione e di riallineamento dei progetti presentati dalle scuole. Riallineamento non vuol dire naturalmente omologazione ma, in primo luogo, verifica delleffettiva tenuta del modello lombardo così come elaborato e diffuso negli anni scorsi nel passaggio dalla sperimentazione ad una fase che possiamo considerare di quasi-ordinarietà.

14 Giuliana Pupazzoni Gli obiettivi del percorso dello scorso anno Verificare la corrispondenza alle indicazioni organizzative date dal nuovo format, reso obbligatorio sia per i progetti nuovi, sia per quelli vecchi (consistenza oraria, utilizzo delle risorse umane, ruolo degli organi collegiali nella progettazione, ruolo del tutor scolastico e di quello aziendale, grado di co-progettazione, modalità di verifica). Verificare il grado di condivisione del lessico, particolarmente per quanto riguarda laccezione con cui viene usato il termine competenze e la declinazione in abilità e conoscenze. Coinvolgere le Commissioni provinciali, che sono i soggetti della selezione dei nuovi progetti, in un lavoro di analisi anche di quelli vecchi, cui pure è stata garantita a priori la prosecuzione.

15 Giuliana Pupazzoni 1.Fasi e articolazioni del progetto 2.Motivazione dellidea progettuale 3.Struttura organizzativa 4.Competenze, abilità e conoscenze da acquisire nel percorso in alternanza nella nota, richiamo alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18.12.2007, accolta nel Decreto 22.08.2007 5.Attività previste per il percorso in azienda 6.Modalità di accertamento e di valutazione del grado di acquisizione delle competenze 7.Modalità di dichiarazione delle competenze 8.Soggetti, modalità e tempi di verifica del progetto Quel che si chiede oggi ai progetti delle scuole in alternanza 1.Motivazione del progetto coerente con limpianto culturale e didattico della scuola 2- Significativo ed esplicitato grado di partnership esercitato dallazienda nella progettazione dellesperienza 3.Identificazione delle funzioni assegnate al referente e al gruppo di progetto, al tutor scolastico e aziendale 4.Esplicitazione di c ompetenze, abilità e conoscenze da acquisire nel percorso in alternanza 5.Esplicitazione delle attività previste durante il percorso in azienda (che devono essere il più possibile coerenti con le abilità individuate) 6.Esplicitazione delle modalità di accertamento e del grado di acquisizione delle competenze ( o dei segmenti di competenza) previsti dal progetto sia in esito della permanenza in azienda, sia in esito allattività daula 7. Identificazione delle modalità di dichiarazione delle abilità e competenze sviluppate 8. Identificazione di soggetti, modalità e tempi di verifica del progetto

16 Giuliana Pupazzoni Elementi di forza Sinergia tra scuola e azienda nella progettazione e realizzazione dellesperienza Forte valenza orientativa dei percorsi Forte motivazione e coinvolgimento degli studenti Forte capacità innovativa Ripresa del confronto metrodologico-didattico tra i docenti e con i tutor aziendali Progettazione per competenze Elementi di criticità Integrazione delle attività di alternanza nelle normali attività curricolari Coinvolgimento di tutto il CdC Dichiarazione delle competenze e valutazione dei percorsi Disponibilità aziende (in alcuni periodi dellanno) Avvio di un dialogo tra scuola e mondo del lavoro È stato fatto un buon cammino ma la strada è ancora lunga e richiede la cooperazione di tutti i soggetti In sintesi, i risultati

17 Giuliana Pupazzoni la convenzione con Confservizi ha consentito Un percorso triennale che spazia in settori professionali avanzati che consente un rapporto strutturato con aziende particolarmente collegate con il territorio e i suoi bisogni risorse aggiuntive In questa logica,

18 Giuliana Pupazzoni Il ruolo dellUSR ha perciò individuato nella collaborazione con il sistema delle imprese e nella costituzione delle reti le priorità per avviare un processo virtuoso di integrazione sul territorio LUSR non gestisce ma opera per determinare la cornice più favorevole e per creare le condizioni per lo sviluppo dei progetti di innovazione ritiene lintegrazione lunico metodo per la governance

19 Giuliana Pupazzoni Fin dalla.s. 2004-2005 è stato costituito un Gruppo di coordinamento, in cui sono presenti Confindustria, Associazioni Industriali provinciali, Camere di Commercio,API, Confartigianato, ANSAS Lombardia, rappresentanze sindacali, associazioni di volontariato come Sodalitas) Dalla sottoscrizione della convenzione, del Gruppo di Coordinamento è entrata a far parte anche Confservizi Dalla.s. 2006-2007 in tutte le province sono stati istituiti con le stesse modalità gruppi di coordinamento aperti agli Enti locali con il compito di: validare i progetti promuovere una formazione con le caratteristiche della ricerca-azione Supportare la crescita dei sistemi territoriali e delle reti In particolare…

20 Giuliana Pupazzoni mettere in campo azioni di sistema volte a favorire lintegrazione tra istruzione, formazione e lavoro attraverso un meccanismo che permetta ai giovani di mantenere un rapporto con listruzione non rigido e flessibile, in coerenza con le attitudini e le motivazioni personali, con le esperienze e le competenze sviluppate introdurre nellattività didattica elementi e pratiche innovative per avvicinare la teoria alla pratica consolidare i rapporti di integrazione già avviati tra tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte per garantire ai giovani azioni formative e di orientamento che forniscano loro gli strumenti necessari per effettuare scelte di studio o di inserimento professionale Prospettive di lavoro

21 Giuliana Pupazzoni Alcune linee di sviluppo Diffondere la metodologia dellalternanza anche nei licei: in fase di decollo un progetto rivolto ad un gruppo ristretto di scuole, realizzato in collaborazione con Museimpresa Mondadori e RAI Fare dellalternanza uno degli strumenti privilegiati per lo sviluppo della nuova istruzione tecnica e professionale Estendere e stabilizzare la rete di collaborazione con aziende forti, motivate e socialmente utili come Confservizi

22 Giuliana Pupazzoni La partnership con il territorio è la chiave di volta per dare enfasi alla costruzione della conoscenza e non alla sua riproduzione; evitare eccessive semplificazioni nel rappresentare la complessità delle situazioni reali; presentare compiti autentici (contestualizzare piuttosto che astrarre); offrire ambienti dapprendimento derivati dal mondo reale piuttosto che sequenze istruttive predeterminate; offrire rappresentazioni multiple della realtà; permettere costruzioni di conoscenze collegate al contesto reale; favorire la costruzione cooperativa della conoscenza, attraverso la collaborazione con altri. (JONASSEN 1993)


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