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Il ciclo d’erosione Capp. 26 e 27 p.p. Strahler, Geografia Fisica

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Presentazione sul tema: "Il ciclo d’erosione Capp. 26 e 27 p.p. Strahler, Geografia Fisica"— Transcript della presentazione:

1 Il ciclo d’erosione Capp. 26 e 27 p.p. Strahler, Geografia Fisica
Cap. 18 Press et al., Capire la Terra

2 I modelli dell’evoluzione del rilievo
Modello di Davis: le montagne si innalzano in tempi geologici brevi e poi l’erosione ne produce lo smantellamento. Modello di Penck: i processi geomorfologici attaccano i rilievi montuosi in sollevamento durante tutto il tempo in cui la tettonica è attiva. Alla fine, quando l’entità delle deformazioni si riduce, i processi di erosione predominano e i dislivelli e le quote medie dei rilievi diminuiscono. Modello di Hack: Quando sollevamento ed erosione si protraggono per lunghi tempi l’evoluzione del rilievo raggiunge un equilibrio dinamico. Durante questo periodo di equilibrio le forme del rilievo possono subire aggiustamenti minori, ma la configurazione generale del paesaggio appare più o meno immutata. Pg. 430 Press & Siever

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4 Relazioni tra tettonica ed erosione

5 Il ciclo di erosione in clima umido
Si immagini che un continente o una sua parte sia stata sollevata per fenomeni di dinamica crostale… La regione attraverserà stadi di giovinezza… …tarda giovinezza

6 maturità i versanti diventano progressivamente meno ripidi

7 L’ultimo stadio (F) corrisponde ad una superficie pianeggiante e quasi coincidente con il livello del mare, che prende il nome di livello di base, rappresentando la base verso la quale procede l’erosione.

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9 Lo spartiacque topografico, essendo una linea di displuvio, interseca le isoipse in corrispondenza dei punti di massima curvatura.

10 Il ciclo d’erosione in un deserto montano
giovinezza maturità

11 maturità vecchiaia

12 L’analisi quantitativa delle forme d’erosione

13 Alla confluenza di due segmenti di primo ordine si origina un corso d’acqua di secondo ordine che si sviluppa fino al punto in cui incontra un altro corso d’acqua del secondo ordine, dopo di che si ha un segmento del terzo ordine e così via. Comunque se un segmento del primo ordine intercetta un segmento del secondo o del terzo ordine non si ha nessun incremento di ordine del segmento intercettato in quel punto di confluenza.

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16 Densità della rete idrografica
D = Lunghezza totale dei corsi d’acqua (Km)/Area (Km2)

17 I modelli di drenaggio

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19 Da cosa dipendono il tipo e la densità del reticolo?
Il tipo di roccia Permeabilità del terreno Presenza o assenza della copertura vegetale

20 Le pendenze degli alvei

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22 Esercizio Assegnare gli ordini a tutti i segmenti del sistema fluviale. Usare un foglio di carta trasparente da sovrapporre alla pagina. Scegliere diverse matite di colore differente e assegnare un colore per ogni ordine. Trovare e indicare con colore tutti i segmenti di I ordine. Quindi scegliere e attribuire un colore ai segmenti di II ordine; così di seguito per il III e il IV ordine. Preparare una legenda per riconoscere il significato dei colori. Contare i numeri dei segmenti di ogni ordine. Controllare il risultato almeno due volte. Segnare i dati in una tabella. Riportare i dati su un grafico, su cui in ascisse figura l’ordine dei corsi d’acqua e in ordinate il numero dei corsi d’acqua di un dato ordine (lungo l’asse delle ordinate utilizziamo una scala logaritmica, cioè segniamo un tratto uguale per ogni potenza di 10, es. 1, 10, 100, 1000 etc, come nell’esempio).


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