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Questo per dire che revisioni teoriche, ristrutturazioni, riforme di pubbliche amministrazioni, da sole non basteranno: occorrerà che siano accompagnate.

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Presentazione sul tema: "Questo per dire che revisioni teoriche, ristrutturazioni, riforme di pubbliche amministrazioni, da sole non basteranno: occorrerà che siano accompagnate."— Transcript della presentazione:

1 Questo per dire che revisioni teoriche, ristrutturazioni, riforme di pubbliche amministrazioni, da sole non basteranno: occorrerà che siano accompagnate da modernizzazione delle leggi regolative dellazione amministrativa: sono due le condizioni per riportare la pace tra pubbliche amministrazioni e cittadini. La pace non la fiducia, perché questa non dipende da leggi e non si avrà finchè non sia cancellata da una diuturna opera illuminata di uomini lodierna figura dello Stato: per i cittadini esso non è un amico sicuro e autorevole, ma una creatura ambigua, irragionevole, lontana, ogni contatto con la quale fa solo ripetere je ne sais de tout temps quelle injuste puissance, laisse le crime in paix e pursuit linnocence Massimo Severo Giannini

2 Principio della responsabilità ministeriale Accentramento e organizzazione gerarchica STRUTTURA AMMINISTRATIVA DELLO STATO FINO AGLI ANNI 80 unamministrazione di tale natura può svolgere le sole funzioni di puissance (ordine pubblico, fisco, lavori pubblici ecc.) e non service public

3 L. 241/90 D.lgs 29/93 Legge n. 59/97 delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa

4 Delega al Governo per il conferimento alle Regioni e agli Enti locali mediante decreti legislativi di funzioni e di compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi ed alla promozione dello sviluppo delle rispettive comunità localizzabili nei rispettivi territori esercitati da organi o amministrazioni dello Stato, o tramite enti o altri soggetti pubblici

5 1997 cambia il bilancio dello Stato Note preliminari corredano la legge di bilancio In esse il Ministro dovrebbe illustrare al Parlamento il programma e gli obiettivi da raggiungere

6 A seguito dellapprovazione della legge di bilancio il Ministro ottiene le risorse finanziarie per lattuazione del suo programma Quindi, avvia la gestione annuale con una direttiva generale per lazione amministrativa rivolta ai dirigenti

7 PASSAGGIO DA / AFFIANCAMENTO DEL CONTROLLOVALUTAZIONE CAUSA Mutata valenza sociale dellazione amministrativa (livello interno e livello esterno)

8 Crescita della società civile /rendicontazione della spesa Livello interno

9 Unione Europea con lEURO richiede la comparazione tra i diversi sistemi nazionali attraverso luso di INDICATORI che con labolizione del cambio renderanno costi comportamenti Livello esterno trasparenti

10 CARATTERISTICHE DEL TRADIZIONALE SISTEMA DEI CONTROLLI Prevalenza degli aspetti giuridico formali Accentuazione degli aspetti tecnici Logica incrementale per la formazione dei bilanci Impossibilità di verificare leffettivo raggiungimento dei risultati rispetto agli obiettivi prefissati

11 D.l.g.s. 286/99 Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dellattività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dellart. 11 della l. 15 marzo 1997, n. 59 Controllo di gestione Verificare lefficacia, lefficienza ed economicità dellazione amministrativa al fine di ottimizzare anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e rendimenti Nelle amministrazioni dello Stato il sistema dei controlli di gestione supporta la funzione dirigenziale

12 Art. 1 Dlgs 286/99 richiama alle pubbliche amministrazioni la necessità di dotarsi di strumenti finalizzati a: Controllo di regolarità amministrativa e contabile per garantire la legittimità, regolarità e correttezza dellazione amministrativa Controllo di gestione per verificare lefficacia ed economicità dellazione amministrativa anche al fine di ottimizzare il rapporto tra costi e rendimenti Valutazione della dirigenza per valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale Valutazione e controllo strategico per valutare ladeguatezza delle scelte compiute nellattuazione di piani, programmi e altri strumenti di determinazione dellindirizzo politico, in termini di congruenza tra obiettivi prefissati e risultati raggiunti

13 LA FORZA DELLA POSIZIONE DI SUPERIORITA PUO ESSERE DETERMINATA DALLA FISSAZIONE DELLE COMPETENZE COMPETENZA ESCLUSIVA COMPETENZA RELATIVAMENTE ESCLUSIVA COMPETENZA ALTERNATIVA

14 La competenza esclusiva si ha quando la norma individua lorgano al quale è attribuita la competenza senza lasciare allorgano superiore la possibilità di interferire sullazione dellorgano inferiore

15 La competenza concorrente si ha quando, in via eccezionale, la competenza è attribuita a più uffici; in tal caso qualsiasi organo della scala gerarchica può esercitare la competenza In questo caso lorgano sovraesposto gerarchicamente ha più potere di intervento: può controllare, riformare, avocare, revocare, delegare

16 La competenza relativamente esclusiva individua lorgano titolare della competenza senza però vietare al superiore gerarchico il potere di controllo sullazione dellorgano inferiore In questo caso lorgano superiore può solo controllare

17 I rapporti interorganici trovano il loro fondamento nella posizione organizzativa reciproca degli organi e degli uffici nellambito dellorganizzazione Secondo tale diversa posizione, agli organi e agli uffici spettano reciprocamente poteri, facoltà, ed altre situazioni soggettive differenziate. Si tratta di uno status organizzativo

18 Rapporti tipici tra i soggetti della P.A. gerarchia equiordinazione

19 SOGGETTI EQUIORDINATI SOGGETTI SUBORDINATI NESSUN POTERE DI SUPREMAZIA POTERE GERARCHICO

20 Nelle relazioni di equiordinazione, nessun organo ha poteri di supremazia nei confronti degli altri e nessuno si trova nella posizione di soggezione nei confronti degli altri. Nasce il problema del coordinamento, affinchè lagire di ciascuna struttura equiordinata possa essere condotto in maniera non slegata dallagire delle altre, e seguire gli obiettivi e gli indirizzi dellorganizzazione della quale tutte fanno parte

21 Rapporto gerarchico POTERE GERARCHICO POTERE DI DIREZIONE ordine controllo sostituzione direttive

22 DIRIGENTECONSIGLIO COLLEGIO LIBERTA PROFESSIONALE STATUS IMPIEGATIZIO coordinamento gerarchia DIRETTORE AMMINISTRATIVO SINGOLO DOCENTE

23 LE DIPENDENZE FUNZIONALI DAL DIRIGENTE SCOLASTICO Collegio docenti Dirigente (coordinamento) F.O. Assicura la gestione unitaria della scuola;promuove interventi per assicurare la qualità dei processi formativi; è responsabile dei risultati del servizio. SINGOLI DOCENTI COLLABORATORI

24 LE DIPENDENZE FUNZIONALI DAL DIRIGENTE SCOLASTICO Collegio docenti Dirigente F.O. E IL GARANTE DELLA LEGITTIMITA DEGLI ATTI SINGOLI DOCENTI COLLABORATORI Supremazia gerarchica Direttore amministrativo

25 H. Fayiol riconosce al coordinamento la funzione di sintesi nel complesso eterogeneo delle operazioni di natura tecnica, commerciale, finanziaria, amministrativa ecc.

26 Un continuo scambio di idee, pareri decisioni da e per ogni punto dellorganizzazione La possibilità di confrontare senza difficoltà lavanzamento dei lavori nelle varie sezioni operative Lallargamento della partecipazione collettiva agli obiettivi, ai programmi e alle modalità realizzative SCOPO DEL COORDINAMENTO

27 Art. 396 T.U. 297/94 Art. 25 bis dlgs 29/93 COORDINAMENTO

28 La funzione dirigenziale del coordinamento non è una potestà autonoma ma è lesercizio di alcuni poteri indispensabili alla soddisfazione di esigenze unitarie dellistituzione

29 La funzione del coordinamento è strettamente legata ai principi che regolano lazione amministrativa: il buon andamento, efficienza, tutela degli interessi della collettività Evoluzione dellassetto organizzativo dellamministrazione pubblica verso il riconoscimento di competenze autonome

30 Lattività di coordinamento è caratterizzata da un alto indice di discrezionalità, essendo svolta quasi sempre dal vertice dellistituzione Il coordinamento si pone accanto alla gerarchia e al controllo come rapporto tipico tra diverse figure soggettive della Pubblica Amministrazione

31 Criteri e strumenti del coordinamento Informazione preventiva intese dinieghi motivati socializzazione di momenti decisionali attraverso atti generali di indirizzo meccanismi di autovalutazione che riconoscano a ciascuno le proprie responsabilità sistema di regole assunte da tutti gli operatori

32 Il coordinamento si configura anche allinterno del rapporto gerarchico. In questo caso la potestà ordinatoria ricomprende in sé la potestà di coordinamento che si realizza attraverso luso di direttive Nellistituzione scolastica il modello si ripropone tra il dirigente e il direttore dei servizi generali e amministrativi

33 Art.21, comma 16 l. 59/97 rapporto tra dirigente e direttore regolato sulla base di direttive di massima

34 La direttiva è uno strumento flessibile e adatto alla gestione di una società complessa Nella direttiva vengono indicati gli obiettivi ed eventualmente altri elementi che possono guidare lazione

35 Rapporti tra lorgano gestionale - dirigente - e gli altri soggetti allinterno dellistituzione scolastica dirigente Collegio docenti Consiglio di istituto docente Direttore SGA I RAPPORTI TRA IL DS E QUESTI SOGGETTI REGOLATI DA DIRETTIVE. LORDINE HA UNA FUNZIONE RESIDUALE E RIGUARDA LA RICHIESTA DI ADEMPIMENTI FORMALI, CHE NON COINVOLGONO LA DISCREZIONALITA PROFESSIONALE DELLOPERATORE

36 CONSIGLIO DI ISTITUTO COLLEGIO DEI DOCENTI DS FUNZIONE PONTE DELLAZIONE DIRIGENZIALE, ATTRAVERSO DIRETTIVE, NEI MOMENTI SEQUENZIALI DELLE DECISIONI

37 La direttiva lascia al destinatario dellatto la discrezionalità sullorganizzazione delle modalità realizzative.

38 Il destinatario della direttiva può disattendere le indicazioni contenute nella direttiva motivando il suo dissenso Se il superiore gerarchico riscontra un errato adempimento da parte del sottoposto, può emanare un ordine gerarchico che lo vincola in modo diretto

39 La violazione di una direttiva, secondo una parte della dottrina, comporta laddebito delleccesso di potere al destinatario della direttiva che la disattende senza motivare il suo comportamento


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