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Editoria multimediale – Lezione 3

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Presentazione sul tema: "Editoria multimediale – Lezione 3"— Transcript della presentazione:

1 Editoria multimediale – Lezione 3
Analogico: è una riproduzione continua di una grandezza fisica. Le grandezze variano con continuità. Esempio: l’orologio con le lancette This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs License. To view a copy of this license, visit Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

2 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Digitale: rappresenta una grandezza fisica in maniera “discreta”, con una serie di cifre non continue. Esempio: l’orologio con display che indica ore, minuti e secondi. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

3 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Nel digitale, testo, suoni e immagini fisse e/o in movimento sono rappresentati con una serie di cifre binarie. Il codice binario offre vantaggi e svantaggi Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

4 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I vantaggi del codice binario: utilizza solo due cifre 0 e 1 per tutte le componenti della multimedialità (es. vero/falso) Riduce la quantità di informazioni di ogni singola componente Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

5 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Gli svantaggi del codice binario: il digitale deve essere riconvertito in analogico il digitale non può essere compreso dall’uomo e a una trasformazione da analogico a digitale, deve seguire una riconversione da digitale ad analogico. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

6 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Il passaggio da analogico a digitale prevede una codifica e una decodifica delle componenti “naturali” che confluiscono nel multimediale. vengono definite naturali, perché esistono a priori e indipendentemente dal PC Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

7 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Testo Suono Immagine Video A queste “naturali” si contrappongono le componenti “sintetiche”… Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

8 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le componenti “sintetiche” Il computer, sempre utilizzando gli algoritmi, è in grado di produrre formati di suoni immagini e animazioni definite “sintetiche”. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

9 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le conversioni da analogico a digitale Testo: attraverso il codice ASCII Suono: se la riproduzione analogica è una curva che segue l’andamento dell’ampiezza delle frequenze che lo compongono, la digitalizzazione è un campionamento del segnale analogico a intervalli regolari (frequenza di campionamento) Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

10 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le conversioni da analogico a digitale l’immagine: come per il suono con il campionamento, ma attraverso coordinate. L’immagine viene suddivisa con una griglia di punti, che misura anche colore e intensità di luce. Più la griglia è fitta più l’immagine è ad alta risoluzione (misurata in DPI – dots per inch - punti per pollice o PPI, Pixel per Inch). Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

11 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I due spazi colore più utilizzati sono (RGB) detta sintesi additiva dei colori (CMY) detta sintesi sottrattiva dei colori RGB (Red - Green - Blue). E’ quella utilizzata da Monitor, scanner, macchina fotografica digitale (RGB) sintesi additiva dei colori Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

12 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Con la sintesi additiva: i colori vengono generati aggiungendo luce colorata ad altra luce colorata. I colori secondari sono sempre più luminosi e vengono creati utilizzando i colori primari. Bianco: è dato dalla somma dei tre primari alla loro massima intensità; Grigio: somma di valori identici dei tre Nero: è dato dalla “non” somma dei tre primari, vale a dire con il valore uguale a zero. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

13 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
(CMY) sintesi sottrattiva dei colori Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

14 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Con la sintesi sottrattiva la luce viene sottratta e quindi i colori diventano più scuri se togliamo il rosso alla combinazione dei tre colori primari otteniamo il Ciano se togliamo il verde otteniamo il Magenta Se togliamo il blu otterremo il Giallo Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

15 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I sistemi RGB e CMY sono complementari. La differenza è in stampa: alla massima intensità dei colori primari dovremmo ottenere il nero (prima era il bianco), ma in stampa uscirà il marrone. Gli stessi grigi in modalità sottrattiva sono rossastri. Per questo viene mescolato il nero che risolve i problemi delle differenze tra visualizzazione e stampa Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

16 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
La conversione da analogico a digitale: il video Essendo una sequenza di immagini (fotogrammi) accompagnata da uno o più suoni. La digitalizzazione è la somma del campionamento delle immagini e dei suoni. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

17 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
La conversione non è sufficiente: le informazioni sono ancora elevate gli spazi richiesti ancora eccessivi Occorre la compressione di video, audio, immagini e suoni. La riduzione avviene grazie agli algoritmi di compressione con cui vengono eliminate le informazioni ridondanti e successivamente ricostruite in fase di riconversione in analogico. Gli algoritmi di compressione riconoscono le sequenze di bit che si ripetono più volte e assegnano un codice che si sostituirà a tali sequenze. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

18 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I formati compressi: Quick Time, .qt .mov, utilizzato dal sistema Apple, ma compatibile anche con le altre piattaforme AVI, .avi solo per Windows MPEG, .mpg, .mpeg è utilizzato in Rete, per cdrom e DVD, ed è compatibile su tutte le piattaforme. Anche per la televisione. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

19 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I formati audio: Wave .wav: bassa compressione MP3: è il più vantaggioso e utilizzato, deriva dall’ Mpeg che ha un alta compressione, in grado di non incidere sulla qualità. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

20 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
La compressione delle immagini risulta fondamentale per il loro inserimento sia in piattaforma On-Line che Off-Line, per la forte incidenza di spazio occupato. I principali formati - TIFF .tif per immagini tipografiche, satellitari - JPEG .jpg, jpeg per immagini web - GIF .gif per bottoni, linee e animazioni web - PICT .pict: lo standard di Macintosh Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

21 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I suoni e le immagini di sintesi o sintetiche Il computer offre la particolarità di poter creare immagini e suoni, senza bisogno di acquisizione da materiali “naturali”. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

22 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Audio il formato Midi (Musical Instrument Digital Interface); il computer sintetizza le note e gli strumenti inseriti in memoria. Immagini Grafica pittoriale Grafica vettoriale Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

23 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Il formato digitale offre vantaggi: Versatilità: è nell’utilizzo che ne deriva, dalla TV al telefono, dal CD al DVD Quantitativo: è nella riduzione dello spazio occupato dalla singola informazione nei supporti a vantaggio dell’incremento delle informazioni - Qualitativo: con la compressione abbiamo la riduzione del numero di informazioni, ma non c’è perdita delle stesse. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

24 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le differenze tra vecchi e nuovi media un nuovo media è un media analogico convertito in digitale (da continuo a discreto) Tutti i media digitali hanno in comune lo stesso codice digitale e per riprodurre i diversi tipi di media possono essere riprodotti con da un’unica macchina il pc che funge da lettore multimediale Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

25 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le differenze tra vecchi e nuovi media I nuovi media permettono l’accesso random. Dalla forma sequenziale (VHS) l’archiviazione permette l’accesso a qualunque dato con rapidità La digitalizzazione comporta perdita di informazioni Le copie digitali sono infinite senza perdita di qualità I nuovi media sono interattivi Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

26 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Ridefiniamo l’editoria multimediale Editoria versatile che, grazie agli apparati di conversione da analogico a digitale, può memorizzare, elaborare e produrre una grande quantità di informazioni senza perdita di qualità, e realizzare opere composte da testo, immagini (fisse e/o in movimento) e suoni grazie alla compressione di queste componenti. La grande conseguenza: L’indistinguibilità della copia dall’orginale Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

27 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Quale è la caratteristica di un multimedia? L’interattività Quando un dispositivo (mezzo di comunicazione) reagisce agli stimoli provenienti dall’esterno (utente) producendo fenomeni percepibili da chi ha generato gli stimoli stessi (Norbert Wiener, nel 1947 la cibernetica e il feedback) Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

28 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
L’interattività Con il media tradizionale l’utente è solo destinatario dell’informazione Con il media interattivo: l’utente è mittente e destinatario del messaggio Le caratteristiche dell’interattività fornire risposte all’utente fornire le informazioni in base alle esigenze dell’utente la manipolabilità Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

29 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le caratteristiche dei contenuti interattivi La digitalizzazione: i contenuti sono elaborati, conservati e trasmessi su supporti non cartacei La multimedialità: si realizza con l’integrazione tra testo, immagini, fisse e/o in movimento, audio La manipolabilità: avviene la ristrutturazione dell’informazione trasmessa. Cambiare il colore di una pagina, il carattere del testo, l’ipertesto ecc. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

30 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
L’ipertestualità: è data dall’organizzazione a isole non sequenziali Il feedback: avviene quando si producono fenomeni percepibili da chi ha generato gli stimoli stessi Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

31 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Il prodotto tradizionale e quello multimediale: caratteristiche Prodotto tradizionale: distinguibile e separato per supporto e contenuto Prodotto digitale: il medesimo formato, l’integrazione del supporto, l’utilizzo della tecnologia per fruirli e l’integrazione dei mercati li rende meno distinguibili. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

32 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Il passaggio dall’analogico al digitale è il momento fondamentale per arrivare alla multimedialità. La rivoluzione digitale ha dato origine alla cultura digitale La cultura digitale si sviluppa in base anche alle teorie della comunicazione. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

33 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Claude Shannon e Warren Weaver: formulano la prima Teoria matematica della comunicazione alla fine degli anni ’40: La comunicazione è il trasferimento di informazioni mediante segnali da una fonte a un destinatario. E’ una teoria fisico-matematica e si basa sull’efficienza della trasmissione dei segnali Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

34 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Nel processo comunicativo di un messaggio intervengono: - Una fonte - Un apparato trasmittente che genera un segnale - Una trasmissione - Un ricettore del segnale che converte il messaggio - Un destinatario del messaggio L’ostacolo: il rumore, disturbi lungo il canale che possono danneggiare i segnali Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

35 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Lo schema della comunicazione di Roman Jakobson è degli anni ‘60: Il mittente invia un messaggio al destinatario Per essere operante, il messaggio richiede: 1) un contesto comune tra mittente e destinatario e la comunicazione deve essere verbale 2) il codice interamente, o parzialmente, comune al mittente e al destinatario 3) un contatto, un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente ed il destinatario, che permetta loro di stabilire e mantenere la comunicazione. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

36 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Rispetto alla teoria precedente caso scompaiono: - la distinzione tra fonte e trasmittente - la distinzione ricettore e destinatario - le nozioni di segnale e di rumore Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

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Lo studio della comunicazione umana non può prescindere da una analisi delle tecnologie della comunicazione. Dagli anni ‘60 si analizzano numerosi strumenti della comunicazione: scrittura radio televisione computer Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

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Marshall McLuhan e il concetto di medium (1964) “Medium: qualsiasi tecnologia che crei estensioni del corpo e dei sensi, dall'abbigliamento al calcolatore". Difetto di generalizzazione: in una sola categoria fenomeni che ricadono codici diversi linguaggio verbale la scrittura tecnologie (la stampa, l'elettricità e il telefono) Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

39 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
In una sola categoria fenomeni di messaggio abiti quadri Ma sono messaggi anche treno autostrade Marshall McLuhan : "il medium è il messaggio". Interpretazioni: nella comunicazione ciò che conta non è il contenuto, ma il mezzo utilizzato. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

40 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Le intuizioni: Il concetto di medium non coincide con quello di apparato tecnico di comunicazione, ma indica il complesso sistema costituito da: apparato tecnologico relazioni tra apparato e i processi percettivi e cognitivi rapporto tra apparato e linguaggi della comunicazione funzione che tale sistema assume nel contesto delle relazioni sociali. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

41 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Una conclusione: La mediazione di un apparato strumentale artificiale e le sue caratteristiche agiscono: sulla comunicazione e la percezione del messaggio Quindi la comunicazione è il fondamento su cui si basano: - il pensiero - la conoscenza individuale - la conoscenza collettiva Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

42 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
L’unione di pensiero e conoscenza danno origine alla cultura Conseguenza: la natura degli strumenti del comunicare diventa un fattore di trasformazione del pensiero, della cultura e dunque della società Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

43 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
L'aspetto tecnologico ha un ruolo centrale nella definizione della natura e delle caratteristiche dei media. Ma non basta: ogni medium ha un suo linguaggio. Occorre studiare il rapporto tra medium e i fattori della comunicazione: - i diversi linguaggi - i tipi di contenuto - le modalità di emissione - le modalità di fruizione Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

44 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I linguaggi Media monocodice (es. il libro) che contiene testo scritto e immagini, i font, le note che orientano la lettura. L’univocità nasconde una molteplicità Media pluricodice (es. televisione) che contiene gesti, musica, parole, testi abbiamo una molteplicità che porta all’univocità del linguaggio. Il cinema è simile, ma il linguaggio è differente dalla TV Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

45 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Ogni media crea un proprio linguaggio, anzi ogni differenziazione dello stesso media crea un linguaggio proprio. Es. Tv generalista, Tv tematica I media, in genere, quando nascono utilizzano il linguaggio dei media che li hanno preceduti e poi li modificano fino a crearne uno proprio Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

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I rapporti comunicativi tra media/fruitore possono essere di tre tipi - verticali o unidirezionali - orizzontali o bidirezionali - reticolari o circolari Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

47 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Media verticali o unidirezionali: il mittente è unico mentre i destinatari sono molti senza inversione del ruolo Es. libro, stampa, radio, cinema e televisione Media orizzontali o bidirezionali abbiamo la pluralità di mittenti e destinatari che possono scambiarsi i ruoli. Es. il telefono, lo scambio epistolare Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

48 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Media reticolari hanno origine da quelli orizzontali Si ha la pluralità di emittenti e di destinatari, che possono scambiarsi di ruolo e comunicare tra loro. Abbiamo una interazione collettiva. Es. Chat, forum Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

49 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
Il prodotto multimediale Dopo aver definito: le origini le caratteristiche dei contenuti l’innovazione tecnologica Le teorie Differenzieremo i prodotti editoriali multimediali Fruibilità Arena di mercato Approccio Figure professionali Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

50 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
La distinzione classica I prodotti Off-line: sono quelli fruibili attraverso un PC (ma non solo) non connesso a una rete: enciclopedie, aggiornamenti, didattica, attraverso l’utilizzo di CDROM o DVD. I prodotti On-line: sono quelli fruibili attraverso un PC (non solo) connesso la rete: informazione, biblioteche, servizi, didattica. Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

51 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
STAMPA DIVENTA MULTIMEDIALE LIBRO AZIENDA CD ROM, DVD ROM OFF-LINE GIORNALI SITO WEB ON-LINE Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio

52 Lezione 3 - dall’analogico al digitale
I prodotti tra on-line e off-line Il D.V.D. cinematografico Le testate Free Press digitali L’E-book Editoria multimediale – CIM – – Fabio Muzzio


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