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La nascita della sociologia dell’ambiente

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Presentazione sul tema: "La nascita della sociologia dell’ambiente"— Transcript della presentazione:

1 La nascita della sociologia dell’ambiente
Gli anni ‘70 e l’emersione dell’ambiente come “problema sociale” - il “movimentalismo” - gli studiosi - i sociologi: Catton e Dunlap

2 Il paradigma dell’eccezionalismo o esenzionalismo umano (HEP)
la natura unica degli esseri umani i fattori sociali unici determinanti della causazione sociale l’ambiente sociale e culturale come unico contesto della società umana nessun vincolo posto all’azione dell’uomo

3 Il nuovo paradigma ecologico (NEP)
la non unicità della natura umana, specie fra le molte e coinvolta nell’ecosistema globale relazioni di causa effetto fra vicende umane e naturali alla base della causazione sociale il contesto della società umana è un ambiente biofisico finito all’azione umana sono posti vincoli derivanti direttamente dalla finitezza del contesto naturale

4 Il complesso ecologico e il principio della causazione circolare
Una teoria “presa a prestito” e adattata dall’ecologia umana Il complesso ecologico di Duncan (1959): distribuzione di popolazione e gruppi sul territorio, forme organizzative, stratificazione sociale, ... possono essere affrontati attraverso l’analisi (e lo studio delle relazioni) di quattro concetti di riferimento: popolazione, organizzazione, ambiente, tecnologia

5 Il complesso ecologico
Popolazione Organizzazione (sociale) Ambiente Tecnologia Una popolazione trova la sua consistenza in un ambiente determinato, ma si caratterizza per la sua cultura espressa dall’organizzazione sociale e della tecnologia P O T A

6 Il nuovo complesso ecologico
Popolazione Popolazione Tecnologia ambiente Tecnologia Organizzazione Organizzazione Riformulazione concetto Due sistemi e le loro relazioni Sequenza causale circolare Sistema sociale Sistema culturale Sistema della personalità

7 La causazione circolare
S.S. S.A. S.A. S.S. S.S. S.A. S.S. S.A.

8 Ancora la causazione circolare….
} { Popolazione Organizzazione AMBIENTE Tecnologia

9 Uno schema che diventa modello di ricerca
Esempio 1: analisi di un conflitto ambientale gli abitanti del quartiere Quadraro di Roma si oppongono ad un piano di riqualificazione dell’area, ritenendolo snaturante Ss Sc P A Sp T

10 Uno schema che diventa modello di ricerca
Esempio 2: una ricerca su atteggiamenti e comportamenti sul traffico nella V circoscrizione Sc AV PV Ss Sp T

11 I due principali approcci della sociologia dell’ambiente
un taglio più prettamente sociologico, tratta i temi del mutamento, del conflitto, e del rischio ambientale analisi incentrate su una spiegazione politica economica dei problemi ambientali; l’interesse maggiore è per il tema della sostenibilità, dello sviluppo compatibile, del controllo e della salvaguardia delle risorse

12 La comunicazione ambientale
Riguarda ogni processo di scambio di informazione e significati che abbia per oggetto l’ambiente Processo di scambio indica che supera il livello informativo Che ha per oggetto l’ambiente significa che si riferisce alle relazioni sistema sociale e sistema ambientale

13 I tre ambiti L’eco-informazione La comunicazione ambientale
Contenuti a difesa dell’ambiente tramite pubblicità; promozione di prodotti; educazione ambientale… La comunicazione ambientale Fra reti informative e territorio rispetto a problematiche di integrazione sociale La comunicazione ecologia Tipica dei movimenti ambientalisti

14 I metodi: pubblicità istituzionale
Finalizzata alla sensibilizzazione intorno a una tematica di interesse generale, e alla promozione dell’immagine Strumento tipico sia dell’attore pubblico che dell’attore privato Nel pubblico prevale il primo scopo, nel privato il secondo

15 I metodi: pubblicità sociale
Nasce nel ’71 con la prima campagna di Pubblicità Progresso Rappresenta una forma di campagna pubblicitaria nell’interesse collettivo È tuttora tipica di associazioni non profit

16 I metodi: comunicazioni di pubblica utilità
Forniscono informazioni sullo stato dell’ecosistema Aggiornano sui rischi per la salute Sono garantite dalle normative europee (DE 90/313CEE-39/97)

17 Gli attori della comunicazione: la pubblica amministrazione
Chi comunica a chi: Verso l’interno: comunicatori e destinatari Verso l’esterno: media e cittadini Fra i due: altri enti

18 Il pubblico interno Comunicatori: sono esperti esterni o interni che aggiornano i componenti dell’amministrazione su tematiche rilevanti per l’attività dell’ente Destinatari : sono tutti i membri dell’amministrazione, alcuni dei quali diventeranno comunicatori verso l’esterno

19 I pubblici esterni: i media
Tramite della comunicazione indiretta con i cittadini: Destinatario delicato per il ruolo di influenza e condizionamento Destinatario tendenzialmente poco preparato e vago Destinatario stagionale e sensazionalista

20 I pubblici esterni: i cittadini
Il destinatario principale della comunicazione pubblica ambientale: La trasmissione del valore ambiente Le informazioni necessarie a difenderlo La necessità di cambiare i comportamenti per difendere sé e gli altri

21 Destinatari di altri enti
Comunicatori e destinatari da ambo le parti: La necessità di scambio di informazioni e dati La necessità di coordinamento La necessità di sinergia

22 Gli strumenti della comunicazione interna
Newsletter Interna Forum Elettronico Banca Dati Convegni- Seminari Attività formative

23 Gli strumenti della comunicazione esterna
Pubblicità attraverso i mass – media Prodotti editoriali ( newsletter, manifesti, opuscoli, volantini) I Rapporti ambientali e di Sostenibilità Prodotti audiovisivi Comunicazione diretta (direct mail, urp) Organizzazione di eventi Ufficio Stampa Internet

24 Gli strumenti della comunicazione con gli altri enti
Relazione e gestione del consenso Incontri con i decisori locali Tavoli territoriali Dibattiti pubblici di movimenti locali Bollettini informativi

25 Gli attori della comunicazione: le imprese private
La comunicazione interna e i suoi scopi La comunicazione esterna e i suoi scopi

26 Gli attori della comunicazione: i comitati dei cittadini
Un campanello di allarme sui conflitti ambientali La necessità del coinvolgimento: Partecipazione come ricerca di consenso

27 Gli attori della comunicazione: i movimenti ecologisti
La sussidiarietà Hanno un ruolo fondamentale di stimolo Sono spesso fonte di dati rilevanti Le problematiche Possono dar vita ad un tipo di comunicazione “assordante” La necessità della collaborazione

28 La comunicazione del rischio
Le particolarità Presentazione e discussione di casi

29 Quando il rischio genera conflitto
Ogni volta che il tipo di rischio entra in contraddizione con valori o principi Ogni volta che l’entità delle conseguenze supera la soglia di accettabilità, che è variabile da gruppo a gruppo Ogni volta che le informazioni sono insufficienti o contraddittorie

30 La comunicazione del rischio e la gestione dei conflitti
Le cause dei conflitti: La sindrome Nimby Troppe voci dai media… … e troppo silenzio dagli esperti e dalle autorità

31 Il ruolo degli esperti Risulta fondamentale il loro contributo in ordine all’aggiornamento delle conoscenze e alla produzione di dati per le valutazioni È diretto fondamentalmente verso i media e verso le autorità Sempre più frequentemente i media li mettono a contatto con il pubblico: qui sono investiti di una responsabilità determinante perché sottolineare alcuni rischi può ingenerare sicurezze improprie su altri fronti

32 Il ruolo delle autorità: le premesse
Indire e controllare le procedure di valutazione Aggiornare costantemente le conoscenze con la consultazione costante degli esperti Monitorare le situazioni per identificare precocemente situazioni di rischio

33 Il ruolo delle autorità: l’azione diretta
Trasmettere informazioni ampie ai media e controllarne la divulgazione Avviare processi di comunicazione diretta e indiretta verso il pubblico: Informativa aggiornata sulle situazioni Diramazione di rapporti e di dati Predisposizione di campagne specifiche

34 La comunicazione del rischio e la gestione dei conflitti
Il ruolo dell’informazione e della comunicazione La necessità di favorire la partecipazione

35 Come comunicare l’ambiente
Il piano di comunicazione La comunicazione attraverso un evento

36 Nessuno comunica nel deserto
I canali attraverso i quali siamo costretti a passare per diffondere le nostre informazioni sono già pieni di messaggi L’attenzione al pubblico alla quale ci rivolgiamo è distratta da una quantità di sollecitazioni e suggestioni I messaggi che affollano i canali della comunicazione sono spesso realizzati avvalendosi di codici e linguaggi estremamente raffinati

37 La comunicazione costa
Investire nella formazione delle persone a cui si assegnerà il compito di seguire i processi comunicativi Individuare i canali adeguati per raggiungere il tipo di pubblico a cui sono destinati i nostri messaggi Studiare i tempi e i modi di diffusione dei messaggi per sfruttare al meglio i mezzi adoperati

38 La comunicazione è un flusso
L’interpretazione di un messaggio non dipende solo dalle intenzioni di chi lo diffonde ma anche dal contesto in cui si colloca e da pregiudizi e giudizi delle persone a cui arriva Per governare il processo della comunicazione dobbiamo tenere sotto controllo tutto il processo La continuità della comunicazione è importante almeno quanto la sua efficacia

39 La comunicazione ambientale
La comunicazione costituisce un aspetto centrale in quanto non è solo strumento di trasmissione delle informazioni e conoscenze ma anche elemento costitutivo nella definizione del rischio stesso e nella sua acquisizione sociale.

40 La comunicazione ambientale
L’accento posto su alcuni aspetti piuttosto che su altri contribuisce alla definizione del problema ambientale Forma e orienta l’opinione pubblica

41 Comunicazione ambientale e sociale
la comunicazione ambientale non è solo rivolta a informare, ma a rendere i cittadini consapevoli dell’importanza di un loro approccio attivo al problema attraverso le pratiche quotidiane La comunicazione ambientale assume la valenza di quella sociale in quanto è rivolta a scopi di pubblica utilità e induce a comportamenti prosociali

42 Gli step fondamentali del piano di comunicazione
Analisi dello Scenario Definizione degli obiettivi di comunicazione Individuazione dei pubblici Scelta della strategia e dei tempi Determinazione delle risorse che si possono investire Controllo dell’impatto e dell’efficacia del piano di comunicazione

43 L’evento di comunicazione
L’evento di comunicazione rappresenta una manifestazione pubblica organizzata al fine di attirare attenzione sul soggetto promotore o su una tematica prevede la partecipazione di un pubblico più o meno allargato, interessato ai contenuti presentati in loco è volto a suscitare visibilità presso l’opinione pubblica e ad attivare una comunicazione mirata, che ha per destinatari target specifici

44 I pubblici pubblico diretto, target dell’avvenimento, attivamente presente in loco, che costituisce solo un sottogruppo di un pubblico più ampio di destinatari; pubblico indiretto, intercettato per mezzo di iniziative promozionali supplementari e tramite la copertura informativa dell’evento ad opera dei media prima, durante e dopo lo svolgimento.

45 Le tipologie di evento convegni, congressi, tavole rotonde Fiere
Inaugurazioni Finalità approfondimento di temi rilevanti per il soggetto promotore presentazione e/o esposizione di prodotti/servizi celebrazione dell’avvio di una nuova attività dell’organizzazione Target tutti i pubblici interni ed esterni pubblici esterni Criticità scarsa riconoscibilità dell’identità del soggetto promotore orientamento puramente commerciale alla vendita diretta scarsa risonanza presso la sfera pubblica

46 Le tipologie di evento Conventions Feste e celebrazioni
Visite e open day Finalità socializzazione di nuove iniziative all’interno dell’organizzazione; individuazione di indirizzi comuni creazione e rigenerazione del senso di appartenenza all’organizzazione presentazione diretta dell’organizzazione e del suo funzionamento Target pubblici interni e sistema dei media tutti i pubblici interni ed esterni pubblici esterni Criticità scarsa motivazione e coinvolgimento dei dipendenti e del management scarsa rilevanza del contenuto della celebrazione scarso afflusso di visitatori e invitati

47 Le quattro fasi della progettazione di un evento:
ideazione gestione comunicazione verifica

48 Fase preliminare In ogni processo di ideazione è necessario considerare il “contesto” di riferimento nel quale si andrà ad operare.

49 Fase preliminare Definizione del budget
Scelta della località e del luogo Definizione dei tempi di realizzazione Costituzione di un gruppo di lavoro Individuazione delle modalità di comunicazione interne e esterne

50 Fase intermedia momento centrale dell’organizzazione di un evento, in cui devono essere curati gli aspetti logistici e di contenuto indicati dal piano di lavoro, dalla scelta della location all’allestimento della scenografia, dall’utilizzo di strumenti di supporto all’individuazione di una linea grafica efficace e coerente, dalla definizione del budget al controllo dei costi.

51 Fase intermedia il programma i pubblici da coinvolgere
la linea grafica ( da applicare ai programmi, le cartelline, i pannelli per l’arredo)

52 Le “forze” coinvolte elementi economici e finanziari
elementi materiali e logistici professionalità da utilizzare

53 Elementi logistici Scelte sul “quando” Scelta dello “spazio”
utilizzo di uno spazio apposito creazione di un nuovo spazio utilizzo di uno spazio creato per altri scopi

54 Le professionalità Direttore comunicazione responsabile budget
segretario organizzativo personale di contatto responsabile grafico responsabile sponsorizzazioni responsabile allestimenti ufficio stampa

55 Fase esecutiva Nella fase esecutiva appare centrale la comunicazione e promozione dell’evento sia in forma diretta Scelta del target Scelta del mezzo Scelta dello stile comunicativo che in forma indiretta Attività dell’ ufficio stampa per la produzione e distribuzione dei materiali informativi relativi all’evento per sollecitare l’interessamento dei media (comunicato stampa, interviste, conferenze stampa etc.)

56 Fase conclusiva Si tratta di una fase cruciale, finalizzata all’analisi e al controllo dei risultati sulla base degli obiettivi fissati in sede progettuale. stima del numero dei partecipanti visibilità nella stampa predisposizione di un questionario rivolto ai partecipanti


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