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Alberto Oliverio Sapienza, Università di Roma I movimenti e la costruzione della mente www.oliverio.it.

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Presentazione sul tema: "Alberto Oliverio Sapienza, Università di Roma I movimenti e la costruzione della mente www.oliverio.it."— Transcript della presentazione:

1 Alberto Oliverio Sapienza, Università di Roma I movimenti e la costruzione della mente

2 Il metodo Montessori e la motricità
I bambini sono invitati a movimenti coordinati, precisi, educati e in ogni caso ad esercizi di autocontrollo, di autocorrezione, di prudenza e rispetto, facendosi ‘maestri’ del proprio movimento e padroni del proprio carattere: “Così il bambino avanza nella propria perfezione ed è così che egli viene a coordinare perfettamente i suoi movimenti volontari” (Maria Montessori, L’Autoeducazione nelle scuole elementari, 1916 (I edizione Garzanti 1962)

3 Quando vado in bicicletta sento l’aria e se vado più forte sento il vento e il cuore che batte. (From Reggio tutta, Reggio Children 2000)

4 -I segnali corporei hanno un ruolo critico nella costruzione della mente.
-Le tensioni muscolari, le pulsazioni cardiache, le modifiche vegetative sono tutte percezioni che contribuiscono a rappresentare il mondo esterno. -Il corpo è un costituente essenziale della mente ed è difficile postulare l’esistenza di funzioni simboliche disincarnate.

5 I movimenti materni. Il mondo di un neonato è scandito dai movimenti materni L’azione esercita un profondo effetto sulle strutture cognitive. I tempi dei movimenti (il prima e il dopo) e le loro conseguenze (nessi di cause e effetto) sono alla base delle categorie temporali e causali delle strutture linguistiche.

6 Strategie evolutive sinergiche e globali
. I movimenti di un singolo dito, come l’indice, sono caratterizzati dall’attivazione di tutta l’area della mano a livello della corteccia. In realtà, il movimento di un solo dito richiede un maggior controllo rispetto a quello di tutta la mano quando, ad esempio, afferra un oggetto. Nei movimenti di un singolo dito alcuni neuroni motori devono inibire l’attività delle altre dita che è naturalmente coordinata.

7 I complessi schemi motori che governano la sequenza temporale dei muscoli di un arto fanno capo a memorie procedurali. I movimenti vengono affinati tramite tentativi ed errori, raffinati e infine consegnati a una memoria che codifica lo schema del movimento, facendo sì che questo venga eseguito in modo stereotipato e fluido.

8 Nella fase che precede il linguaggio I bambini piccoli muovono le mani: la struttura di questi movimenti è simile alla lallazione.

9 La nostra mente si serve di moduli o sistemi diversi
La mente fa capo a una serie di sistemi o moduli neurofisiologici. La loro varietà è una sfida al concetto di uniformità. Questi sistemi sono un prodotto dell’evoluzione naturale. In qualche modo la nostra mente rassomiglia a un temperino dell’esercito svizzero in quanto alberga strumenti diversi. I moduli mentali sono strategie che ci permettono di fronteggiare situazioni diverse.

10 Analisi Ambiente modificato
Input sensoriale  Analisi  Output motorio Ambiente modificato B. Output motorio Analisi Ambiente modificato Sensazione Nello schema "A", più “classico” viene enfatizzata una sequenza lineare di eventi che va dalla percezione all’analisi e all’azione mentre nello schema "B" gli eventi si susseguono in modo circolare e continuo: l’azione modifica l’ambiente e la percezione di questi effetti induce ulteriori azioni.

11 La coscienza dipende anche da quelle aree corticali che sono coinvolte nei movimenti reali o immaginati: in altre parole, la stessa area del cervello è coinvolta nell’immaginare o nel realizzare un’azione motoria.

12 Il cervello è un immenso archivio di repertori motori, schemi complessi che Alexander Lurija ha definito “melodie cinetiche" per indicare quella fluidità degli schemi motori che ognuno di noi mette in atto quotidianamente. E.J. Marey, 1880

13 I “neuroni specchio” stabiliscono un ponte tra l’osservatore e l’attore. Sono alla base di quei movimenti imitativi che giocano un ruolo fondamentale nell’intelligenza

14 Neuroni specchio. Quando osserviamo un movimento si attiva una parte della nostra corteccia che si prepara ad eseguirlo Area marginale della corteccia premotoria F5: neuroni normali Area centrale della corteccia premotoria F5: Mirror neurons Rizzolatti, Gallese, Jeannerod et al., 1995

15 Meltzoff e Moore, 1983 Comprendiamo un’azione in quanto la sua rappresentazione motoria è attiva nel nostro cervello.

16 Agire vuol dire compiere movimenti:
Corteccia parietale Agire vuol dire compiere movimenti: Le informazioni provenienti dalla corteccia parietale e dall’ippocampo passano alla corteccia premotoria, che rappresenta il movimento, e infine a quella motoria che lo esegue.

17 Concepire un movimento.
Quando concepiamo un movimento si attiva la corteccia premotoria mentre la sua esecuzione dipende da quella motoria. Alcune aree corticali si preparano al movimento e altre lo eseguono. Questo rapporto tra l’immaginazione e l’esecuzione si verifica anche per diverse capacità sensoriali: immaginare un oggetto, ad esempio una rosa, stimola quelle aree della corteccia visiva che si attivano quando vediamo realmente una rosa.

18 Le aree corticali che elaborano le informazioni sensoriali e controllano i movimenti sono anche coinvolte in diversi aspetti delle memorie linguistiche. Pronunciare parole relative a un colore (rosso, blu, giallo) attiva la quelle aree della corteccia ventro-temporale che sono responsabile della percezione del colore; profferire parole relative al movimento (correre, colpire, battere) attiva aree situate anteriormente a quelle coinvolte nella percezione dei movimenti e aree motorie della corteccia frontale…

19 Esperienze cenestesiche come in alto, in basso, a destra e a sinistra, dentro e fuori, forniscono gradualmente le basi fisiche per lo sviluppo dei simboli e delle metafore.

20 L’evoluzione dei comportamenti motori, come l’abilità di costruire e manipolare strumenti, si basa su raffinate sequenze di passi concatenati. La corteccia motoria (controllo del movimento) a premotoria (pianificazione) hanno sviluppato una capacità sequenziale che fa sì che l’area di Broca (movimenti del linguaggio) generi successioni di sillabe linguistiche. In termini di sequenze muscolari, articolare una successione di sillabe non è molto diverso dallo scheggiare una pietra o scagliare una lancia. I-ma-ge

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22 P. Ekman, 1983. Tom Harrison mima un’espressione di paura

23 Il progetto montessoriano:
Educazione al movimento. Il movimento naturale e spontaneo Il tempo dell’io e il tempo sociale: passato, presente, futuro. La misura del tempo cronologico. Il tempo biologico. Tempi e cicli della natura… Analisi fonologica del linguaggio articolato. Composizione e scomposizione del continuum fonico: giuochi ed esercizi (l’orchestra dei fonemi).


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