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I modelli di capitalismo

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Presentazione sul tema: "I modelli di capitalismo"— Transcript della presentazione:

1 I modelli di capitalismo
Il dibattito negli anni ‘70

2 Come controllare gli effetti perversi del keynesismo?

3 Teoria neo-liberista progressiva contraddizione
tra economia e democrazia

4 La terapia proposta ridimensionamento del ruolo dello stato in campo economico; ripristino della disciplina di mercato.

5 IL NEO-LIBERISMO DIVENTA LA TEORIA DOMINANTE E PREVALE SUL PIANO POLITICO VUOLE LIMITARE LA ‘CRISI DI SOVRACCARICO’ DEI SISTEMI OCCIDENTALI CHE SI TRADUCE IN CRISI DI GOVERNABILITA’

6 IL NEO-LIBERISMO INVERTE I PILASTRI DEL KEYNESISMO
AGISCE SULL’OFFERTA E NON SULLA DOMANDA LIMITA LA MONETA RIDUCE LE TASSE SUI RICCHI SCORAGGIA IL RICORSO AL DEFICIT DI BILANCIO

7 IL NEO-LIBERISMO DOMINA PER TRENT’ANNI ANCHE NELL’IMPOSTAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA ASSICURA LA CRESCITA MA CON SQUILIBRI ENTRA IN CRISI CON LA BOLLA FINANZIARIA DEL 2008

8 Tuttavia….. Perché Usa, Italia e Gran Bretagna presentano
alti tassi di inflazione e una conflittualità molto più elevata dei paesi scandinavi, dell’Austria e della Germania?

9 Migliori risultati nel controllo delle tensioni
economiche e sociali provocate dal keynesismo sono associati a un sistema di rappresentanza degli interessi e di decisione politica di tipo neocorporativo.

10 Neocorporativismo Sistema di regolazione dell’economia
nel quale grandi associazioni di rappresentanza degli interessi partecipano insieme alle autorità pubbliche in forma concertata al processo di decisione e attuazione delle politiche economiche e sociali.

11 Primo accordo neo-corporativo:
Il neo-corporativismo si sviluppa nei paesi del centro e del nord Europa tra gli anni ‘30 e ‘70 Primo accordo neo-corporativo: Svezia, 1938

12 Fattori che favoriscono il neo-corporativismo

13 FATTORI RILEVANTI sindacati forti: devono essere in grado di mettere in discussione con il conflitto il potere degli imprenditori; monopolio della rappresentanza: poche grandi associazioni di rappresentanza; L’adesione resta volontaria, ma in pratica non ci sono alternative

14 FATTORI RILEVANTI governi pro-labour: aumentano la fiducia dei sindacati che devono rinunciare a benefici di lungo periodo per altri che richiedono più tempo per dispiegarsi; efficienza delle strutture amministrative: gli apparati dello stato devono essere in grado di fornire in modo rapido e efficiente le prestazioni.

15 SCAMBIO POLITICO (PIZZORNO)
E’ IL CONCETTO CHE SPIEGA LE RAGIONI DEL RAPPORTO TRA GOVERNI E GRANDI ORGANIZZAZIONI QUESTE OTTENGONO BENEFICI DI VARIA NATURA I GOVERNI CERCANO PER QUESTA VIA DI MANTENERE CONSENSO

16 PERCHE’ DECLINA IL NEO-CORPORATIVISMO
LE POLITICHE NEO-LIBERISTE LO BYPASSANO I SINDACATI SI INDEBOLISCONO E HANNO MENO POTERE DI VETO LE RISORSE ECONOMICHE PER LO SCAMBIO POLITICO SI RIDUCONO


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