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LA REPUBBLICA SIAMO NOI

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Presentazione sul tema: "LA REPUBBLICA SIAMO NOI"— Transcript della presentazione:

1 LA REPUBBLICA SIAMO NOI
con la collaborazione di ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI SEZIONE DI ROMA LA REPUBBLICA SIAMO NOI “La Costituzione nella vita e la vita nella Costituzione” “I diritti umani frontiera avanzata dell’antifascismo” 27 Gennnaio 2011 Liceo Ginnasio Statale Immanuel Kant Piazza Zambeccari, Sponsor del Concorso “STORIE DI COSTITUZIONE E DI VITA”

2 AGENDA INCONTRO INGRESSO 09.00 Benvenuto ed Introduzione al film di Giulietta Stirati 09.10 Proiezione di «Concorrenza sleale» di Ettore Scola 11.00 Intervallo 11.10 Intervento di Nicola Tranfaglia 11.45 Testimonianza di Primo De Lazzari 12.00 Dibattito 13.00 Conclusione USCITA

3 Le origini della Costituzione
Don Giuseppe Dossetti, da I valori della Costituzione, in Costituzione italiana istruzioni per l’uso, pagg. 12 – 15 (..) Anche il più sprovveduto o il più ideologizzato dei costituenti non poteva non sentire alle sue spalle l’evento globale della guerra testé finita. Non poteva, anche che lo avesse cercato di proposito, in ogni modo, dimenticare le decine di milioni di morti, […], la necessità impellente della ricostruzione economica e sociale all’interno e tra le nazioni, l’urgere di una nuova solidarietà e l’aspirazione al bando della guerra.

4 Le origini della Costituzione
(Piero Calamandrei, da un discorso all’Assemblea Costituente nel 1947) “fra un secolo si immaginerà che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva sulla nuova costituzione repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri, di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato un popolo di morti, […]. Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all’Italia libertà e dignità. […]. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili ed oneste il loro sogno di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore. […]. Non dobbiamo tradirli”

5 Consegnata da chi ha dato la Vita
La Costituzione è la carta che definisce forma e struttura della nostra società, ne indica le aspirazioni e i valori fondamentali, ne stabilisce le regole e ne descrive il carattere Aforismi indiani La terra non ci è data in eredità dai nostri genitori ma in prestito dai nostri figli Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro. Piero Calamandrei 1955 Discorso agli studenti milanesi La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.

6 Vissuta da chi spera in un futuro migliore
LA COSTITUZIONE DA’ UN QUADRO DI RIFERIMENTO PER RICERCARE SOLUZIONI ALLE SFIDE ATTUALI. NON ESISTONO SOLUZIONI CERTE PREDEFINITE. DEVONO ESSERE COMPATIBILI CON LE PROMESSE IN ESSA CONTENUTE “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” Eleanor Roosvelt Presidente Commissione Onu Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

7 Le costituzioni sono fatte per durare nel tempo e per superare le diverse fasi della vita politica.
La nostra Costituzione è nata dopo una guerra mondiale che solo in Europa aveva prodotto 50 milioni di morti; dopo una guerra civile interna in Italia. Eravamo in una situazione dove tutto sembrava dissolto: da “Napoli: il trauma della liberazione” di A.Papa da un rapporto di Edgar Hume capo del governo alleato della Campania (1944) […] al tempo del nostro arrivo la città era in oscuramento. Non vi era corrente elettrica, gas, fognature, mezzi per raccogliere i rifiuti, la possibilità di seppellire i morti […]. L’acqua era scarsa a tale punto che la popolazione non ne aveva più di un quarto a persona. Gli ospedali erano stati spogliati delle loro attrezzature e rifornimenti […]. Il grande porto, secondo in Italia, era  quasi interamente distrutto. Tutte le banche erano chiuse e il sistema finanziario della città completamente bloccato. Vi era immondizia nelle strade e tutti i negozi erano chiusi. […]

8 da “Napoli 1944” di Norman Lewis, Adelphi, Milano 1993
[…] alla luce di questi dati sembra incredibile che i napoletani abbiano la forza non dico di lavorare ma di reggersi in piedi […] ormai tutti sanno che il mercato nero opera sotto la protezione di alti funzionari dell’Allied Military Government […] sono arrivato alla conclusione che questa gente non deve poterne proprio più di noi. Un anno fa li abbiamo liberati dal Mostro Fascista e loro sono ancora lì a fare del loro meglio per sorriderci educatamente, affamati come sempre, più che mai fiaccati dalle malattie, circondati dalle macerie della loro meravigliosa città dove l’ordine costituito non esiste più. E alla fine cosa ci guadagneranno? La rinascita della democrazia. La fulgida prospettiva di poter un giorno scegliere i propri governanti in una lista di potenti, la cui corruzione nella maggior parte dei casi è notoria e accettata con stanca rassegnazione. “

9 da “Fascisti inconsapevoli” di Mario Ferrara in <<Risorgimento liberale>>, 5 agosto 1944
[…] non siamo affatto al di là del fascismo; siamo ancora  come costume, come metodo e persino come pensiero politico se non al di qua entro il fascismo […]. Il fascismo, mentre induceva gli spiriti alla pigrizia letale, aveva un suo metodo rumoroso con il quale simulava la vita. Tutti lo conosciamo: adunate, bandiere, clamori, parole grosse, formule pubblicitarie, rivoluzione permanente, mistica fede, adorazione del Capo. E’ doloroso, ma c’è ancora molto di tutto questo nella nostra vita pubblica.

10 da  “Nascita di un giornale” di Leonida Repaci in <<L’Epoca>>, febbraio 1945
Durante il fascismo il popolo italiano è stato alla finestra a guardare la mascherata di sé medesimo per le strade. Per ogni italiano che stava spettatore alla finestra, diviso tra la paura che tutto fosse un orribile sogno e quell’incredibile compiacimento che prende la creatura umana man mano che degrada, c’era un sosia che faceva il tourbillon per le strade sotto l’occhio sospettoso del caposettore, capo manipolo o caposquadra che fosse. Il 25 luglio l’italiano della finestra ha preteso dal diavolo che gli restituisse l’anima alienata. Ne ha avuta una qualunque in prestito e con quella si è buttato alla disperazione per le strade mentre il suo sosia era inghiottito dai selciati. Gli alleati si stanno domandando chi era il vero o il falso italiano, se quello della finestra o la sua copia che faceva massa davanti al famoso balcone

11 da “La nostra realtà” di Corrado Alvaro in <<Mercurio>>, novembre 1944
Noi ci lamentiamo che un esercito straniero, atteso in Italia da liberatore, abbia il dubbio che il nostro sia un paese morto […]. Noi gli abbiamo chiesto di guarire i nostri mali diligentemente covati in settant’anni di vita nazionale. Infine, poiché il miracolo non accadde subito, ci siamo avviliti. In altri termini, ci addolora di cadere dalla irrealtà dei nostri sogni malsani e di dover guardare in faccia, finalmente, la verità: che l’Italia va rifatta daccapo

12 da  “Una generazione tra due guerre” di Mario Pannunzio in <<Risorgimento liberale>>, agosto 1944 L’Italia, come il bastimento di Ibsen, porta un cadavere nella stiva. Quel cadavere è il cadavere del fascismo. I vecchi piloti della nave ignorano o vogliono ignorare. Ma l’equipaggio più giovane e più sveglio è colpito dall’orribile persistente odore che avvelena il respiro. Il fascismo è stato per i minori di quarant’anni la prima e l’unica spietata esperienza politica. Molti hanno creduto appassionatamente, altri si sono lasciati ingannare senza resistenza. Ebbene, è proprio per questo che su la maggior parte di essi pesa una condanna che toglie ogni ragione di vita. Troppi devono nascondersi, restare in disparte. Nello stesso modo che durante il fascismo era delitto l’essere stato antifascista, oggi è delitto essere stato, senza colpa, iscritto a un partito che si chiamava fascista. Nessuno si alza a parlare in nome di un’intera generazione infelice e ripudiata.

13 vero e proprio miracolo della assemblea costituente
ripacificazione vero e proprio miracolo della assemblea costituente Dopo la guerra oltre il mondo di fatto diviso in due fronti contrapposti in Italia: il referendum del 2 giugno 1946 aveva visto l’Italia spaccata mettendo in evidenza la necessità di un patto tra le forze politiche. Eravamo in una situazione di caos (armato) dove si fronteggiavano fascisti, comunisti, il mondo cattolico con il rischio di una lotta di classe. Per fortuna humus comune dei costituenti fu il desiderio della pace : bisogno di stabilire istituzioni, principi del convivere, dei principi di civiltà in grado di progettare, immaginare una vita comune pacifica, pacificata.

14 L’attuazione della Costituzione
Ieri Regioni = realizzazione delle autonomie locali versus potere centralizzato (Le regioni ordinarie istituite soltanto nel 1958) Corte costituzionale = conformità delle leggi alla Costituzione (1953) CSM = indipendenza magistratura dal governo e dal potere politico (1958) Legge dei diritti dei lavoratori nelle fabbriche, lo statuto dei lavoratori, la riforma del diritto di famiglia che hanno inciso profondamente nella vita dei cittadini. (Anni ’70)

15 L’attuazione della Costituzione
Oggi la Costituzione continua ad essere molto vitale: tutte le questioni civili hanno in essa il punto di riferimento: Incidenti sul lavoro art. 41 su iniziativa economica Deficienze organizzazione sanitaria art. 32 Crisi della scuola artt Corruzione ed Evasione Fiscale art. 2, art ,

16 A proposito di crisi della scuola
Piero Calamandrei 1950 Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale [….] vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. […] Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest’ultimo è il metodo più pericoloso. È la fase più pericolosa di tutta l’operazione [...]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito [...].

17 L’attuazione della Costituzione
Oggi La nostra Costituzione fa parte di un quadro di diritti universalmente riconosciuti anche se non universalmente attuati dando contributi originali: Doveri costituzionali e Solidarietà politica sociale economica art. 2, art. 34 (istruzione), art. 48 (voto), art. 53 (contribuzione progressiva) e art. 54 (disciplina ed onore) Uguaglianza sostanziale art. 3, art 31 famiglie, art 38 (inabili), art (utilità sociale- gestione beni comuni)


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