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PIANI STRATEGICI E PROGETTI METROPOLITANI

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Presentazione sul tema: "PIANI STRATEGICI E PROGETTI METROPOLITANI"— Transcript della presentazione:

1 PIANI STRATEGICI E PROGETTI METROPOLITANI

2 CRISI DELLA PIANIFICAZIONE E AMBIGUITà DEI PROGETTI
L’esperienza storica mostra l’importanza dei piani, delle regole, di una visione generale del rapporto tra edifici, attività e spazi pubblici nel concepimento di una città. Ad oggi vi è rinnovata tendenza a riconoscere ruolo normativo e promozionale delle p.a. nel definire progetti su grande scala, per quanto “l’inerzia ideologica” degli anni Ottanta ha portato molte amministrazioni a rinunciare a tale ruolo e ad affidarsi ciecamente all’iniziativa privata. Una lettura critica dei progetti avviati unicamente sulla base di un vantaggio privato a breve termine dovrebbe portare gli enti pubblici a riassumere le proprie responsabilità.

3 PROGETTI SU GRANDE SCALA devono soddisfare almeno 3 condizioni:
La “città estesa”, metropoli, richiede un intervento su grande scala che tenga conto del territorio. Tale intervento è inteso come una serie di operazioni funzionali specializzate, spesso correlate alle comunicazioni o alle attività connesse ad un’economia globale. (Il rischio è che tale fenomeno esasperi diversità e frammenti e segreghi sia aree produttive che i gruppi sociali.) Gli interventi vanno distinti in base alle loro dimensioni ed alla loro relazione con la progettazione, ciò implica strategie economico-sociali con effetti sul territorio. PROGETTI SU GRANDE SCALA devono soddisfare almeno 3 condizioni: Si devono riferire ad uno scenario con obiettivi futuri, economici sociali e culturali. Coerente con altri progetti e con dinamiche in atto in altre parti del territorio Deve produrre nel proprio hinterland effetti a metastasi, in grado di generare iniziative che aumentino il suo potenziali di collegamento.

4 LA SCALA INTERMEDIA: si applica a città già esistenti: interventi di rinnovo del centro urbano, promozione di nuove assi di sviluppo e di nuove centralità. Valore strategico è dato da: coerenza del progetto con altri progetti, qualità nell’esecuzione, capacità di movimentare iniziative e fondi pubblici e privati. LA SCALA LIMITATA: si applica a progetti specifici, capacità di fornire risposte a sfide o contingenze che condizionano lo sviluppo urbano.

5 Le misure contemplate fanno riferimento per esempio a:
Pianificazione strategica: è un modo di indirizzare il cambiamento sulla basi di un’analisi collettiva di una situazione e della sua possibile evoluzione e su una strategia di investimento in alcuni punti critici delle risorse limitatamente disponibili. Si individua la situazione ottimale che viene presa come punto di partenza per tracciare un progetto ivi mirato, si identificano gli obiettivi, l’implementazione di una linea strategica. Le misure contemplate fanno riferimento per esempio a: Accessibilità e mobilità, equilibrio sociale, risorse umane, informazione e telecomunicazioni, qualità amministrazione e servizi pubblici, infrastrutture economiche: Tra i benefici vi sono: Risultati a breve termine, utilizzo più efficace delle risorse, sviluppo di progetti campione, coscienza cittadina e costruzione del consenso, collaborazione tra pubblico e privato. L’obiettivo finale è una diffusione del pensiero strategico considerando il processo, le modalità, più importante degli stessi risultati.

6 DIFFERENZE TRA PIANO STRATEGICO E PIANO CONVENZIONALE
progettazione integrale con alcuni ob. Territoriali ordina gli spazi urbani accorda priorità ai progetti, ma non li colloca necessariamente nello spazio determina uso del territorio come insieme e localizza con precisione i sistemi generali e la grandi opere pubbliche. È basato su consenso e partecipazione in tutte le sue fasi è resp della p.a con partecipazione a posteriori. utilizza analisi qualitative e fattori critici utilizza studi sul territorio e sull’ambiente prevede piano di impegni tra i soggetti per interventi immediati e a breve termine. prevede piano regolatore che fissi norme per eventuali interessi privati nel futuro è un piano d’azione è un piano normativo.

7 RISCHI: mancata partecipazione sociale e di consenso, definizione errata degli obiettivi, creare aspettative superiori alla portata finale dell’intervento. PARTECIPAZIONE DI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI: è elemento caratterizzante. Essa è presente in ogni fase della progettazione, dovrebbe includere tutti i soggetti privati e pubblici. Gli accordi sugli interventi strategici insieme al controllo sociale costituiscono il fattore essenziale del processo di partecipazione.

8 RAPPORTO TRA PIANO STRATEGICO E PROGGETTO URBANO SU GRANDE SCALA
Il piano strategico diventa un processo che da legittimità ai progetti urbani su grande scala, conferisce loro coerenza territoriale ed economica e assicura che abbiano funzione di collegare tra loro gli spazi urbano-regionali visti come unico insieme. L’impatto o effetti derivanti da questi progetti devono mantenere un equilibrio tra competitività economica, sostenibilità ambientale e coesione sociale. La natura partecipativa del p.s. deve aiutare a integrare queste dimensioni nei progetti a grande scala.

9 LA METROPOLI: I SUOI SISTEMI E PROGETTI URBANI Metropoli: rete di geometria variabile, articolata da nodi, forti punti di accentramento, connotati dalla loro accessibilità. Qualità della vita dipenderà da frequenza di connessione tra questi nodi, dalla loro multifunzionalità e dalla loro capacità di integrare l’insieme della popolazione e del territorio tramite sistema adeguato che garantisca la mobilità. Essa è soprattutto il risultato di tre fondamentali processi: Globalizzazione: frammenta il territorio urbano-regionale in aree e gruppi sono dentro o fuori e allo stesso tempo universalizza i prodotti e i messaggi della metropoli. Concentrazione di attività e funzioni: rende il territorio urbano sede naturale delle attività economiche, caratterizzate da collegamenti con mercati a geometria variabile e dalle sinergie tra i soggetti interdipendenti coinvolti. Comunicazione: prerequisito per il funzionamento della nuova metropoli. Sviluppare al massimo sia verso l’esterno che verso l’interno. Ogni intervento metropolitano deve corrispondere a 3 requisiti: competitività, integrazione e sostenibilità.

10 Il percorso che si basa sulla pianificazione strategica è costituita da tre principi:
Definizione degli obiettivi sulla base delle dinamiche in atto; Costante dialettica tra obiettivi-progetti-ripercussioni; Collaborazione di soggetti pubblici e privati in ogni fase dell’elaborazione e della realizzazione. Rispetto alle città del passato nella metropoli agiscono due visioni opposte della città: Da un lato vi è urbanizzazione come spazio risultante da un flusso, un territorio di geometria variabile, insieme di nodi monofunzionali che generano punti deboli => urbanizzazione senza città. Dall’altro vi è creazione di città in quanto spazio che ottimizzi sinergie, territorio caratterizzato da coesione e governabilità e da una serie di “punti forti” che generano identità culturale.

11 Obiettivi principali di qualsiasi intervento strategico sono quelli che
consentono una svolta in termini di mobilità e accesso allo spazio urbano regionale e nei confronti della riconversione delle centralità in un territorio urbano regionale inteso come unico insieme. Infatti accesso interno e mobilità sono prerequisiti affinchè città funzioni a livello competitivo come strumento economico. Da ciò derivano gli interventi sul piano stradale e dei trasporti, creazione di zone per attività logistiche e realizzazione o riconversione di infrastrutture di comunicazione.

12 I progetti urbani su grande scala sono ciò che oggi delinea la costruzione di una metropoli. Essi devono essere parte di un progetto articolato e hanno un valore strategico in base alla loro capacità di favorire quelle trasformazioni del tessuto urbano-regionale che ne migliorano attrattiva e coesione. Per essere efficaci essi devono: Essere parte di un progetto cittadino; Saper approfittare della opportunità, preesistenti o inventate. ottica di base deve essere globale e multifunzionale. Integrazione e trasformazione del tessuto urbano: integrazione con ambiente circostante, equilibrio tra cambiamento di attività e conservazione del tessuto proprio dell’area e dei suoi gruppi sociali, effetto propulsivo. Creazione di nuove centralità, intese come: insieme di azioni complementari e concentrate in poche aree, interventi in atto o pianificati che riguardano infrastrutture e nodi di comunicazione, interventi articolati tra soggetti pubblici e privati. => il territorio si espande all’interno della sfera urbano regionale. Modello urbano in termini formali è l’ingrediente per la fattibilità economica di ogni progetto urbano: prima si disegna e si costruisce un modello, poi vengono le regole, il piano.

13 7) Modello esecutivo dei progetti su grande scala deve essere definito fin dall’inizio, e deve comprendere: pianificazione delle operazioni, def progetti, finanziamenti, coordinamento tra soggetti, esecuzione lavori, commercializzazione prodotto e manutenzione del tutto. In particolare i finanziamenti pubblici e privati vanno pianificati fin dall’inizio su base di una previsione di entrate o recuperando guadagni in conto capitale e uno sviluppo urbano complementare.

14 DECALOGO A USO DEI MANAGER DELLO SVILUPPO URBANO
Le città hanno vie, non strade. Città è insieme di spazi pubblici circondati da edifici e da alberi. Lavori pubblici devono essere portati a termine correttamente e nel breve termine. Lo sviluppo urbano si concretizza solo se risponde ad un progetto globale equilibrato e noto a tutti. Le operazioni di sviluppo urbano sono azioni integrate e strategiche, ogni azione deve avere il suo complemento e continuità in servizi. Nella città il cammino più breve fra due punti è il migliore. Funzione dell’estetica urbana. Una città democratica è una città più visibile: luoghi centrali devono essere accessibili e multifunzionali in termini di utilizzo urbano e di significato culturale. Creare e rendere accessibili strumenti che fanno sì che il progetto accolga i bisogni e i desideri della maggioranza. Il progresso della città è misurato in relazione al progresso in quantità e qualità dei suoi spazi pubblici. Non esiste uno sviluppo urbano positivo senza una capacità di inventare e pianificare. Riscoprire il passato per disegnare la città a partire dal presente. Qualità dello sviluppo urbano dipende dal grado di coinvolgimento della cultura civica negli organismi burocratici e nelle corporazioni professionali, dall’integrazione delle istanze sociali e delle nevrosi collettive. Percorrere la città a piedi o saltando da un mezzo all’altro.

15 Colonia: il piano regionale dei costi di trasporto
La base del piano è l’intermodalità. Il piano prevedeva attuazione di un gran numero di progetti: caso più importante è il terminal intermodale Colonia-Eifeltor, punto strategico per l’intera regione del Reno.=> ha portato la città di Colonia e la Deutsche Bahn ad associarsi per sviluppare un alta tecnologia di base, attraverso stretta negoziazione e cooperazione. La compagnia ferroviaria e la posta avranno le loro piattaforme di distribuzione grazie a un’infrastruttura di dimensioni europee. Inoltre verrà costruito un altro terminal logistico riservato alle compagnie regionali che operano nei trasporti. Si è cercato di trasferire sulla rete ferroviaria la maggior parte del traffico su strada, incrementando la rete tranviaria, di cui la città di Colonia è azionista di maggioranza. Infatti a causa della sua posizione geografica, colonia è caratterizzata dalla vicinanza a tre grandi porti europei e all’Europa centrale e è interessata da un traffico massiccio di camion: Dei automezzi pesanti in viaggio ogni giorno in regione, ben transitano dalla città.

16 Per questo Colonia ha elaborato due schemi di cooperazione:
Cooperazione tra le compagnie di trasporto con livelli produttivi comparabili: esse condividono i camion per i clienti in comune; Installazione di un terminal logistico urbano dove vengono depositate tutte le merci che devono essere distribuite in una determinata zona della città. Nel dicembre 1995 Rhienland-Westphalia Land ha dichiarato Colonia una delle città modello per le strutture logistiche urbane. In particolare si evidenzia l’intensa collaborazione tra amministrazione della città e il settore industriale che ha consentito la realizzazione di interventi che hanno reso efficiente l’organizzazione dei trasporti.

17 ROTTERDAM: IL PROGETTO DI RIJNMOND ROM
Rotterdam vanta il porto più grande del mondo. In considerazione del desiderio di migliorare la qualità ambientale e la creazione di occupazione si decise di offrire alla gente un grande complesso industriale, la cui realizzazione è fissata per il 2010. Il cuore del progetto è rafforzamento delle attività portuali e l’acquisizione di mezzi per migliorare le condizioni abitative dell’area di Rijmond. Il successo del progetto sta nella metodologia con cui è stato realizzato: l’approccio è integrale, anche nel coinvolgimento di tutti i soggetti e partner, inoltre è modulare e passibili di sviluppi. La sua realizzazione è sottoposta a continui controlli e messe a punto, e il tutto procede secondo decisioni prese congiuntamente che accentuano il carattere democratico del processo. Le azioni prioritarie sono: l’allargamento del porto, il miglioramento dell’accesso al porto e all’area industriale, lo sviluppo del trasporto pubblico, il costo del trasporto su ferrovia nave o oleodotto, espansione della aree naturali e di svago. Il costo totale dell’operazione ammonta a 5 miliardi di dollari e le prime indicazioni mostrano come piano abbia avuto effetti positivi: Creazione di posti lavoro attraverso attività portuali, incremento di 1200 ettari dell’area industriale, creazione di 1750 ettari di verde e di svago, consistente diminuzione di numero di persone affette da patologie dovute all’inquinamento ambientale e attenuazione dei rischi associati al vivere vicino a un porto di tali dimensioni.

18 Conclusioni: Lo scopo principale di una politica urbana odierna è creazione di senso civico; Determinante per il governo della città è capacità di creare una leadership in grado di metter a punto o portare avanti un progetto urbano; Tale progetto si traduce poi in una serie di progetti su grande scala che devono essere versatili e articolarsi in un insieme coerente, cioè strategico. Questione chiave è la dialettica tra mobilità e centralità. La globalizzazione pone la città di fronte ad un paradosso: Da un lato richiede istituzioni e apparati politici vicini al territorio. Dall’altro i governi locali hanno ridotto peso internazionale. Date queste circostanze la creazione di una leadership forte e responsabile è affidata molto più all’iniziativa politica che a quella legale istituzionale. Fattore determinante è che il processo sia legittimato e trasparente per la società.

19 Le opere infrastrutturali di grande portata possono anche favorire una ridistribuzione del reddito se garantiscono la creazione di centralità accessibili alla cittadinanza e migliorano strutture e servizi dell’area circostante. Per esempio: Opere di risanamento di una periferia degradata sono spese che vanno a detrimento di altri investimenti produttive, ma in realtà essa possono garantire risparmi sotto altre voci (sicurezza, inquinamento..) O ancora: investimenti in strutture culturali contribuiscono sia all’integrazione sociale sia alla competitività e sviluppando una cultura civica hanno un impatto positivo sulla sostenibilità.


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