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E TI VENGO A CERCARE E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo.

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Presentazione sul tema: "E TI VENGO A CERCARE E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo."— Transcript della presentazione:

1 E TI VENGO A CERCARE E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé.

2 E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo ormai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male essere un'immagine divina di questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza. (Franco Battiato)

3 IL “CHE COSA” OSSIA I CONTENUTI DELLA PERSONALITA’

4 Cosa troviamo entro le strutture di cui si compone l’IO
Cosa troviamo entro le strutture di cui si compone l’IO?... Quali sono gli elementi essenziali che offrono sostanza ai movimenti emotivi e razionali, cioè alla modalità di funzionamento del soggetto? Che cosa si evolve o resta bloccato nel suo cammino di crescita psicologica? In una parola; quali sono i contenuti psichici fondamentali della personalità?[1] [1] A.M. RAVAGLIOLI, Psicologia, EDB, Bologna 2006, p.193

5 I COSTITUENTI ESSENZIALI DELL’IO :
Strutture Contenuti dialettiche

6 LE STRUTTURE IO ATTUALE MANIFESTO: l’uomo che si è, avendo una qualche conoscenza e consapevolezza di esserlo IO LATENTE: ciò che si è, pur rimanendone all’oscuro

7 Queste due sottostrutture, è facile intuire, possono condizionare l’IO Ideale: ciò che si dovrebbe essere, che, però potrebbe mimetizzarsi con l’uomo che si pretende di essere

8 È necessario spingersi oltre l’analisi per guardare l’uomo “ all’interno” cioè cogliere ciò che fa da sfondo al modo di vivere e di decidere

9 Spingersi oltre significa porsi due interrogativi:

10 1. Quando l’uomo agisce, da che cosa è spinto o attratto. 2
1. Quando l’uomo agisce, da che cosa è spinto o attratto? 2. Quali sono le energie che lo motivano? È il problema del “ che cosa” cioè dei contenuti dell’io. …

11 Ciò che spinge o attrae la persona sono i bisogni e i valori che si esprimono negli atteggiamenti.[1] [1]A. CENCINI A. MANENTI, Psicologia e formazione, Ed. EDB,Bologna 2003, p. 59

12 I VALORI La motivazione umana L. M. Rulla sostiene che la motivazione umana e, quella caratterizzante la vocazione cristiana è teleologica e assiologica; cioè essa è rivolta a dei fini che sono dei valori ed, in ultima analisi, ai valori autotrascendenti oggettivi rivelati a Cristo.

13 «La nostra vita si gioca tutta nel comprendere le motivazioni (sempre ambigue ed ambivalenti) che ci muovono nei concreti atteggiamenti e comportamenti che assumiamo», Dobbiamo incamminarci ad accogliere la grazia faticosa del conoscersi, imparando a gestire meglio quelle energie e risorse che, pur presenti in noi, non riusciamo però ad utilizzare perché nascoste a noi stessi.

14 Proviamo a dare una definizione dei valori:
i valori sono ideali durevoli ed astratti che riguardano sia la condotta attuale che lo scopo finale dell’esistenza. In quanto ideali durevoli si differenziano dai semplici interessi. Un conto è dire ad una persona “ sei interessante” e un altro e dirle “ tu vali per me”. L’interesse è passeggero, contingente e soprattutto meno carico di importanza affettiva.

15 Gli interessi assomigliano di più agli atteggiamenti, di cui parleremo dopo, in quanto rappresentano un atteggiamento favorevole o sfavorevole verso certi oggetti (arte, denaro) o certe attività (professione, hobby). In quanto ideali astratti, si differenziano dalle norme, poiché non dicono immediatamente “ che cosa fare” ma “come essere”: non un comportamento, ma uno stile di vita.[1] [1] A. CENCINI A. MANENTI Psicologia e formazione, Ed. EDB,Bologna 2003, p. 84

16 Si tratta dei contenuti delle strutture prima descritte.
I VALORI: Si tratta dei contenuti delle strutture prima descritte. L’IO ideale, quello che la persona vorrebbe essere o divenire in una determinata situazione, è costituito dall’insieme degli ideali, cioè valori e degli atteggiamenti propri a ciascuna persona. I valori sono ciò che sta più a cuore alla persona, Ciò per cui vale la pena vivere. Dicendo questo, affermiamo che, nonostante possano essere ambiguamente funzionali al soggetto, essi hanno una forza autonoma.

17 GERARCHIA DEI VALORI secondo De Finance
1. Valori infraumani: quelli che l’uomo condivide con gli animali 2. Valori umani inframorali: detti umani, perché presuppongono facoltà proprie dell’uomo: intelligenza, sensibilità estetico-artistica, volontà … inframorali: perché misurano il valore dell’uomo come tale, cioè non impegnano l’uomo nell’esercizio della libertà e responsabilità nell’autodeterminarsi nel bene o nel male morale

18 Quali sono i valori più importanti?
Il problema sta nel vedere se i nostri interessi, cioè l’importante per me, corrisponde davvero all’importante in se stesso.

19 3. VALORE MORALE Tocca il soggetto in ciò che ha di più suo: coinvolge, l’esercizio della sua libertà, la propria autodeterminazione al bene contro il male, cioè impegna l’uomo in quanto uomo; lo misura per ciò che vale davvero nella sua più intima identità. Comprende ed esprime i beni che non solo rendono buona un’azione o un atto umano, ma attuano come buono (o al contrario come cattivo) l’uomo stesso.

20 Es.: se un cardiochirurgo svolge bene con competenza, e capacità professionale (valori inframorali), fino a d ottenere un riconoscimento internazionale, non è detto che sia davvero un “uomo buono”. Potrebbe, infatti, non essere onesto con i colleghi; potrebbe usare come cavie, o comunque non rispettare i suoi pazienti; potrebbe trascurare gli impegni della sua famiglia, ad esempio fedeltà coniugale, educazione dei figli.

21 3. VALORE RELIGIOSO Concerne la relazione del soggetto al principio supremo del valore che è anche quello del soggetto. Strettamente connesso con il valore morale ma lo trascende. Certo non può esserci vera religione senza una moralità (Errore della new age che propone un modello di uomo religioso lasciando da parte le sue implicanze morali) ma non può esserci valore morale senza fondamento religioso (L’errore del nostro tempo che ha estromesso Dio dalla storia ed adesso non riesce più a ritrovare l’uomo, la sua autenticità, ci vuole un fondamento ultimo. Perché rispettare la vita... se Dio non esiste ?)

22 P. Luigi M. Rulla Chiama valori Naturali quelli infraumani e inframorali Valori Autotrascendenti il valore morale e quello religioso, presente come valori terminali e cioè l’unione con Dio e la sequela di Cristo e valori strumentali, che coincidono con i consigli evangelici Valori congiunti: valori naturali e autotrascendenti insieme

23 2 Terminali: Unione con Dio - Sequela di Cristo
Padre Rulla ispirandosi alle indicazioni del Concilio precisa i contenuti in cui si articola il valore religioso, e ne enuncia cinque: 2 Terminali: Unione con Dio - Sequela di Cristo 3 Strumentali: Povertà - Castità – Obbedienza

24 Queste due categorie di valori si si organizzano in un sistema di valori dove quelli terminali sono (o dovrebbero essere) all’apice e quelli strumentali in posizione subordinata. I primi si auto-giustificano e i secondi trovano la loro giustificazione in quanto mezzi per. Ad esempio, nella vita cristiana, la povertà non ha senso in sé, ma in quanto mezzo per realizzare il fine della sequela di Cristo.[1] [1] A. CENCINI A. MANENTI Psicologia e formazione, Ed. EDB,Bologna 2003, p. 84

25 Nell’uomo troviamo una tendenza ad autotrascendersi, uscire da sé, a livello conoscitivo cercando la conoscenza della verità, a livello morale, cercando il bene in sé, a livello dell’amore cercando di andare verso l’altro e poi verso l’Altro.

26 Nella storia, secondo Mondin, ci sono state diverse risposte a questo movimento dell’uomo verso l’altro da sé. Tre fondamentali: Autotrascendenza egocentrata la ricerca di un perfezionamento sia spirituale che materiale. (Nietzsche, Sartre, Heidegger, Freud) Autotrascendenza filantropico - sociale la ricerca della perfezione della società (Marx, Comte). Autotrascendenza teocentrica obiettivo Dio. (Aristotele, Plotino, Agostino, Cartesio, Rahner, Lonergan...)

27 La sensibilità sana, corretta a questi pochi ed essenziali valori è raggiunta nella conversione morale e religiosa. Conversione Morale: consente al soggetto di abbandonare l’equazione: valori = soddisfazioni. Al contrario, favorisce la predilezione per il valore, inteso come ciò che è veramente bene

28 Nell’autotrascendenza, ogni domanda apre la porta ad altre in una sequenza senza fine, fino alla domanda ultima. Lonergan afferma che il problema non sono gli interrogativi o i dubbi, ma chi a priori rinuncia alla ricerca. Secondo De Finance l’uomo non solo tende, ma tende al bene, alla ricerca del valore.

29 Certo il valore è percepito come bene per me e bene in sé
Certo il valore è percepito come bene per me e bene in sé. E’ qui che nasce la dialettica di base del processo dell’autotrascendenza, ricercare sempre più ciò che è bene in sé superando sempre più ciò che è bene per me.

30 Questa dialettica porta ad una più profonda dialettica della struttura stessa dell’uomo quella tra il suo io ideale e quello attuale. L’io attuale tende ad essere sempre più io Ideale, a conformarsi ad esso, Naturalmente questo non può mai avvenire una volta per sempre, per questo l’uomo è in una continua tensione.

31 Ora lungi dall’essere frustrante questa tensione è costitutiva dell’essere umano. Il primo polo della tensione è l’io Attuale, ciò che si vuole per se, intuitivamente cercato con il suo volere emotivo, e sostenuto dai bisogni; il secondo polo è rappresentato dall’io ideale, ciò che si vorrebbe in sé, razionalmente cercato con il volere razionale e sostenuto dalla forza attrattiva dei valori.

32 CONVERSIONE RELIGIOSA
È innamorarsi in maniera ultra-mondana, un consegnarsi totalmente e sempre senza condizioni, riserve, apre all’amore di Dio, quale amore supremo, insuperabile. Il salmista faceva già il suo discernimento su ogni valore umano: “di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini” Sl 119, 96

33 Caratteristiche dei valori
Oggettivi: godono della loro oggettività, stanno davanti alla persona come meta a cui tende Trascendenti: favoriscono l’uscita da sé. Più sono assimilati, cioè diventano parte di noi, più ci spingono ad uscire da noi Imperativi: si impongono a noi pur lasciandoci liberi di scegliere, noi possiamo scegliere il contrario di un valore. Sono pochi: la sensibilità a questi pochi ed essenziali valori è raggiunta dalla conversione Morale e Religiosa

34 Voglio volere - Ligabue
Voglio un mondo comico voglio un mondo che faccia ridere un cielo comodo che qualcuno s'affacci a rispondere voglio svegliarmi quando voglio da tutti i miei sogni voglio trovarti sempre qui ogni volta che io ne ho bisogno voglio volere tutto cosi voglio riuscire a non crescere voglio portarti in un posto che tu proprio non puoi conoscere voglio tenere qualcosa per me per me voglio il tempo libero si ma libero proprio ogni attimo e alzare il minimo con la vita che mi fa il solletico voglio restare sempre sveglio con tutti i miei sogni voglio tornare vergine ogni volta che io ce n'ho voglia voglio volere tutto cosi voglio riuscire a non crescere voglio portarti in un posto che tu proprio non puoi conoscere voglio tenere qualcosa per me per me voglio volere io voglio un mondo all'altezza dei sogni che ho voglio volere voglio deciderlo io se mi basta o se no voglio volere voglio godermela tutta fin quando si può voglio un mondo comico che se ne frega se sembra ridicolo un mondo facile che paga lui e vuole fare lo splendido voglio non dire mai "è tardi" oppure "peccato" voglio che ogni attimo sia sempre meglio di quello passato voglio volere tutto cosi voglio riuscire a non crescere voglio portarti in un posto che tu proprio non puoi conoscere voglio tenere qualcosa per me per me voglio volere io voglio un mondo all'altezza dei sogni che ho voglio volere voglio deciderlo io se mi basta o se no voglio volere voglio godermela tutta fin quando si può

35 BISOGNI CONTENUTI DELL’IO ATTUALE
energie a nostra disposizione, che facilitano oppure ostacolano il raggiungimento degli obiettivi ideali Con p. L.M. Rulla diciamo: “Sono tendenze, innate, all’azione che derivano da potenzialità naturali inerenti all’uomo, che cercano esercizio o attualizzazione

36 BISOGNI Sono tendenze innate, che riguardano gli oggetti in quanto sono importanti per la persona, dunque potremmo dire seguono l’importante per me, ci possono portare verso ciò che ci gratifica, che è gradevole.

37 Dobbiamo subito sottolineare, che i bisogni sono delle tendenze, è ciò non basta da solo a causare l’azione. Un esempio concreto: per un atto aggressivo non basta sentire la rabbia, bisogna acconsentire, cioè l’uomo non è automaticamente determinato dai suoi bisogni, ma tra i bisogni e l’azione c’è la decisione ad agire.

38 Nell’elenco dei bisogni, mutuato da diverse scuole di pensiero sostanzialmente concordi, eliminiamo 7 bisogni che per il nostro discorso non sono stati presi in considerazione i 14 rimanenti li dividiamo in dissonanti (7) che non possono essere accordati con la scelta religiosa ; e neutri (7) che se incanalati possono aiutare il soggetto nella sua internalizzazione.

39 MENU’ DEI BISOGNI 21 POSSIBILITA’ DI SCELTA
Buon Appetito B. secondari: accettazione sociale,acquisizione, autonomia, cambiamento, eccitamento, gioco, sottomissione B. come variabili vocazionalmente dissonanti: aggressività, dip. affettiva, esibizionismo, evitare il pericolo, evitare l’inferiorità e difendersi, gratificazione sex, umiliazione B. Neutri: affiliazione, aiuto agli altri, conoscenza, dominazione, ordine, reazione, successo

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41 I bisogni in noi non hanno tutti la stessa forza
La maggiore forza è data dalla stima di sé, più tocca la stima e più è sentito L’altra forza del bisogno sta nell’essere più o meno conscio. Più è inconscio più è forte.

42 CONSAPEVOLEZZA = essere consapevole di se stessi

43 CO – CONSCIO Percezione più o meno avvertite (sentirsi + o – stanchi;
Percepire l’ambiente, il volto del nostro interlocutore

44 PRE-CONSCIO E’ costituito da memorie, emozioni, desideri, intenzioni, che può essere portato alla luce della consapevolezza mediante l’utilizzo di mezzi ordinari

45 Contenuti dell’inconscio: Noi conosciamo tre tipi di inconscio: affettivo, cognitivo e spirituale. Quello a cui facciamo riferimento è il primo

46 Inconscio affettivo Con tale espressione intendiamo abbracciare tutte le energie psichiche presenti nella persona,che identifichiamo, come forze, spinte,motivazioni, che ci sembra opportuno qualificare come ambigue. Infatti pur non essendo tutte cattive, destabilizzanti le relazioni che instauriamo con gli altri, la società, i valori che vogliamo perseguire, inclinano alla gratificazione egocentrata, soddisfazione di sé, anche se spesso salva le apparenze.

47 Dal Confronto valori bisogni emergono 2 discriminanti:
Tutti e 21 le tendenze innate entrano in gioco nell’esistenza umana e in quella cristiana, qualunque sia lo stato di vita. Nel confronto tra Valori e bisogni ci rendiamo conto che alcune di queste tendenze sono più significative di altre nel vivere l’impegno e la tensione agli ideali. La seconda discriminante ci permette di riconoscere 7 bisogni come incompatibili con la vocazione cristiana

48 Atteggiamenti È la predisposizione ad agire, a rispondere in un determinato modo in determinate situazioni. Componenti essenziali: Cognitiva: generalmente un atteggiamento plasma e accompagna una certa forma mentis, una griglia di lettura che permette di filtrare la realtà proprio a partire da quel particolare modo di pensare e di agire. Es. un fumatore accanito, conoscerà la sua città e bene tutte le tabaccherie e gli orari…

49 Affettiva: un atteggiamento è sostenuto e rinforza particolari modi di sentire e reagire emotivamente. Es un fumatore se non può fumare si sentirà irritato… con il passare del tempo potrebbe trasformarsi in rabbia, se per me fumare ha anche il significato di compagnia, quindi soddisfa anche un mio bisogno di dipendenza Conativa: quando abbiamo contratto una abitudine, tendiamo a comportarci con quello stile anche laddove non serve.

50 Caratteristiche Sono molti: perché al servizio dei valori e dei bisogni Sono acquisiti: attraverso l’interazione con l’ambiente, la pratica e l’esperienza. Capiamo che se è vero che alcuni possono essere duri a morire, noi possiamo assumerne altri, pensiamo a Pietro prima e dopo la cura con Gesù: prima ha la spada facile (Gv18, 10) dopo è una grazia ricevere afflizioni…non rendete male per male (1 Pt 3,15)

51 Caratteristiche Sono ambigui: possono apparire come basati su di una valutazione fatta alla luce dei valori proclamati da una persona, ma in realtà sono prevalentemente sostenuti da una valutazione emotiva proveniente dai bisogni, che non sempre portano verso una trascendenza: es la valore della sofferenza, per una giusta causa, come Gesù, potrebbe però essere mossa dalla tendenza a sentirsi inferiore. Quale dei due sostiene l’atteggiamento: il valore o il bisogno? E’ importante saperlo riconoscere perché l’atteggiamento può essere espressione di un bene reale o apparente, in quest’ultimo caso l’atteggiamento è espressione di un bisogno che non è autotrascendente. Nella nostra vita non è tutto oro quello che luccica. L’essenziale è invisibile agli occhi …il Signore guarda il cuore 1 Sam 16,7

52 Perché, cioè il motivo per cui si accetta l’influenza esterna, dunque il cambiamento di sé nell’acquisire quell’opinione, quello stile di vita: Compiacenza: si assume quell’atteggiamento per paura di essere puniti o per ricevere un premio. Identificazione non internalizzante: quando assumo un atteggiamento perché gratifica parte di me, non è in relazione con il valore; Internalizzante: quando l’aspetto dell’immagine personale gratificato dalla relazione con l’altra persona può essere integrato con i valori Internalizzazione: è presente quando ci si lascia influenzare perché ciò che è indicato è in sintonia con il proprio sistema di valori

53 Funzioni degli atteggiamenti:
Difensiva dell’Io: servono a difendere la stima di sé Utilitaria: per ottenere premi o evitare castighi Espressiva dei valori: quando l’atteggiamento esprime un valore che in ogni caso sarà mantenuto Conoscenza: ha lo scopo di avere uno schema conoscitivo della realtà, forma mentis

54 Quando noi diciamo, questa persona è cambiata, ha fatto dei passi…si nota un cambiamento. Questa persona proclama bei valori…per noi diventa importante e sufficiente. Ma inviterei ad andare un po’ più in profondità e porci una domanda: di questa persona, di noi stessi cosa è cambiato? E’ cambiata la capacità di cambiare? Com’è cambiata?

55 Forse è diventata solo compiacente…
C’è un cambiamento in questa persona, ha notato, le abbiamo fatto notare delle cose e come per magia è cambiata, come mai? Forse è diventata solo compiacente…

56 Solo in questi ultimi due casi si potrà evitare il rischio del “tunnel”, cioè la persona in formazione, la persona di un gruppo, di cui noi siamo animatori, i nostri figli, i ragazzi di scuola ecc.la persona a noi affidata in diversi modi, e prima di tutto noi stessi, entra e esce dalla formazione, così come è entrata.

57 Diverso se la persona vive e cambia per una identificazione internalizzante o meglio ancora per internalizzazione, cioè quel valore è valido in se, direbbe san Paolo, non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me …cioè è diventato il valore, un altro Cristo si diceva di Francesco.

58 Deve scattare l’attrazione al cambio, che è data da quell'innamorarsi di cui parla Lonergan, si tratta di appassionarsi per Cristo e per i fratelli. Valori, atteggiamenti, motivazioni, devono entrare nella preghiera, senza l’aiuto della Grazia, ogni cambio è effimero, senza radici.

59 Come Cristo ha cambiato l’umanità offrendo la sua croce come esempio,
così noi aiuteremo noi e gli altri, presentando loro una croce, non accontentando i loro bisogni discordanti con i valori.

60 E’ la regola della frustrazione ottimale
E’ la regola della frustrazione ottimale. Se Dio ci manda ogni giorno una croce, anche noi dobbiamo donare una croce alle persone. Come? Con empatia, genuinità, calore, ma senza cedimenti nei confronti dei valori.

61 Per cambiare devo rinunciare a qualcosa: imparare a gestire i bisogni e i sentimenti: tra repressione ed espressione senza controllo. C’è l’espressione con controllo. Imparare a sentire che è diverso da acconsentire. Spendiamo qui due parole sui tre orti:

62 Ortodossia: capacità di annuncio corretto
Conoscenza del dato, mediazione Comunicazione del dato Ortoprassi: capacità di comportamento corretto Agire per… difendersi; convenienza proclamare dei valori; conoscere dei valori Ortopatia: capacità di vivere gli affetti in modo corretto

63 Avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo (Fil 2,5-11)
Lo stile di vita è il confronto non la fuga, perciò il cambiamento è dato dalla capacità che ha persona di fronteggiare la realtà.

64 Dunque? Cambiare se stessi:
In fondo, cambiare se stessi e il proprio modo di sentire la comunità e istituzioni di appartenenza costituisce certamente la prima mossa per rivoluzionare e rendere migliori

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66 SERENO Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle
SERENO Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle. Respiro il fresco che mi lascia il colore del cielo. Mi riconosco immagine passeggera presa in un giro immortale (Giuseppe Ungaretti)


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