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Linguaggio di genere nella comunicazione

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Presentazione sul tema: "Linguaggio di genere nella comunicazione"— Transcript della presentazione:

1 Linguaggio di genere nella comunicazione
MODULO Approccio linguistico di genere LESSICO DELLA DIFFERENZA Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

2 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
Il linguaggio monosessuato è un potente strumento di oppressione culturale: discrimina le donne in quanto tali, esclude il genere femminile L'oscuramento linguistico della figura professionale e istituzionale femminile ha come conseguenza la sua non-comunicazione e, in sostanza, la sua “negazione” intervista a Cecilia Robustelli pubblicata su Noi donne il 15 gennaio 2008 A fronte di un’ascesa in ruoli, carriere, professioni e visibilità delle donne non esiste un’adeguata trasformazione della lingua, che usa il maschile attribuendogli una falsa neutralità Quasi non esistono documenti ufficiali in cui sia indicata la differenza di genere Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

3 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
la vigile, la presidente, la giudice, la poeta…(Alma Sabatini   “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana”,1987 ) Gli sghignazzi su termini considerati ridicoli solo perché non usati comunemente benché perfettamente corretti linguisticamente,all’epoca si sprecarono. Nella generalità delle istituzioni pubbliche il neutro-maschile impera, quasi non esistono documenti ufficiali in cui sia indicata la differenza di genere. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

4 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
NEUTRO MASCHILE In Italia il dibattito su un uso non sessista della lingua è ancora agli esordi e nella lingua correntemente usata dai media e, in particolare, dalla stampa,nonché nel parlato e nello scritto comuni, si utilizzano a tutt’oggi pochissimi neologismi e si tende a utilizzare il maschile con funzione neutra. In ambito istituzionale la declinazione delle cariche al femminile (sindaca, ministra, assessora), già oggetto di esplicito pronunciamento ufficiale in altri Stati europei (v. Francia), non è per lo più regolamentata ed è lasciata alla responsabilità individuale di Comuni. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

5 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
Alma Sabatini   “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana”, 1987 (sindaca, ministra, assessora), La Commissione Nazionale per le pari opportunità accolse con interesse tali raccomandazioni . Esemplare in Italia il lavoro di Patrizia Violi, “L’infinito singolare” – da cui sono state ricavate indicazioni pratiche da seguire . Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

6 LINGUAGGIO QUOTIDIANO
La grammatica italiana è chiara. I nomi che indicano esseri viventi sono mobili: hanno cioè una forma maschile e un femminile. La forma femminile si presenta con la desinenza: a – essa – trice –ina per es. maestra – dottoressa – attrice - eroina. Sindaca - Ministra – Assessora: suonano male? Vuole dire che c’è un pregiudizio Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

7 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
Dissimetrie semantiche emergono da come percepiamo aggettivi di uso comune nella lingua italiana Molte delle dissimetrie semantiche presenti nella lingua sessista sono espressione di un “ORDINE SIMBOLICO E MATERIALE” che ha confinato le donne nell’ambito del corpo, della sessualità, della riproduzione biologica e sociale, della cura familiare. Conseguentmente ogni situazione che veda le donne fuori da questa sfera va considerata provvisoria e accessoria!!!*(v.”m.libero” – v.f. “libera”) *“libero” se riferito ad un uomo ha connotazioni morali e intellettuali, se riferito ad una donna connota il suo comportamento sessuale. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

8 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
ESEMPLIFICAZIONI Il maschile neutro occulta la presenza delle donne così come ne occulta l’assenza. Quando si parla, ad esempio, della democrazia ateniese sottolineando che «gli Ateniesi» avevano diritto al voto, viene di fatto nascosta la realtà che questo era negato al 50% circa della popolazione, le donne. VEDI: «suffragio universale» ai tempi giolittiani, da cui le donne erano totalmente escluse. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

9 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
Come superare l’idea che pensa la donna come sottocategoria dell’uomo? Intanto dalla consapevolezza… Quando il linguaggio venga inteso come sistema che riflette la realtà sociale - vedi gli studi di Alma Sabatini – comprendiamo che la sedimentazione nel linguaggio di dissimmetrie morfologiche, sintattiche e semantiche, forme denigratorie, offensive, proverbi e luoghi comuni, ha fossilizzato atteggiamenti pregiudizievoli, generalizzazioni che costringono la donna entro stereotipi che impediscono alla donna di porsi come individuo con un ruolo che possa andare oltre quello sessuale riproduttivo. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

10 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
BUONE PRATICHE L’Associazione protocollo contro la pubblicità sessista(2009)[PCPS] intende ostacolare la diffusione di tutte quelle forme di campagne pubblicitarie affisse in luoghi pubblici, che trasmettono messaggi discriminatori nei confronti delle donne, attraverso Campagne di consumo critico Campagne di sensibilizzazione e intervento con appositi stand in momenti di aggregazione pubblica Lettere di contestazione dell’azienda reclamizzata all’agenzia pubblicitaria che ha firmato la campagna Lettere al Sindaco della città che ospita le affissioni Azioni dimostrative per strada in corrispondenza dei luoghi con pubblicità sessiste Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

11 Certificazione di Qualità. Il plus valore della differenza in azienda.
Quattro macro attività 1. Ricerca – raccolta e analisi di buone pratiche 2. Formazione – workshop interattivi sulle strategie di comunicazione interne-esterne 3. Sperimentazione – applicazione di linee guida che potenzino il ruolo della comunicazione di genere come cartina di tornasole di un cambiamento culturale - azioni di benchemarking… 4. Diffusione – promozione dei risultati Comunicazione aziendale orientata alle pari opporttunità Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

12 Le istituzioni promuovono la femminilizzazione della lingua
La nozione di “sessismo linguistico” è abbastanza recente: se la lotta per l’emancipazione femminile ha una storia secolare, solo nella seconda metà del Novecento è sorto un dibattito sulle implicazioni linguistiche della differenziazione storica dei ruoli tra maschio e femmina.Presa coscienza dell’”invisibilità linguistica” delle donne,si è avviato un processo irreversibile di valorizzazione di una lingua sessuata. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

13 Orientamenti nazionali
La normativa italiana – definita dall’art.10 del Codice Civile e dall’art.21 della Costituzione Italiana – è orientata in particolare alla salvaguardia della dignità delle persone, cittadini, cittadine e può essere impugnata in caso di comunicazioni offensive dell’identità sessuale e della sensibilità delle cittadini e dei cittadini. Nel tempo hanno acquisito rilevanza Codici deontologici-autodisciplina pubblicitaria. Codici e norme di autodisciplina sono fatte proprie da organismi internazionali e/o nazionali Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

14 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
Orientamenti europei Parlamento Europeo:Vademecum per evitare un uso sessista delle lingue (2009) Commissione Europea per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere (2008): Risoluzione “ Sull’impatto del Marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini” Commissione Europea (2006)” Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini” Contrasto all’uso degli stereotipi connessi al sesso nella pubblicità e nei media quale fattore di ineguaglianza Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

15 La Deputata – La Relatrice…
EPPURE relativamente a titoli, funzioni, professioni vi sono donne che preferiscono utilizzare la forma maschile della loro carica o professione:”il senatore”-”l’amministratore”… e bollano questi temi come irrilevanti. Volendo non si pongono problemi per i sostantivi epiceni (declinabili come tali sia al m. che al f.)Il presidente – la presidente il giudice – la giudice il vigile – la vigile… Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

16 Le istituzioni promuovono la femminilizzazione della lingua
La nozione di “sessismo linguistico” è abbastanza recente: se la lotta per l’emancipazione femminile ha una storia secolare, solo nella seconda metà del Novecento è sorto un dibattito sulle implicazioni linguistiche della differenziazione storica dei ruoli tra maschio e femmina e si è presa coscienza dell’”invisibilità linguistica” delle donne. Processo irreversibile. Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

17 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
DIRETTIVA PRODI 1997 Mainstreaming Empowerment di genere Linguaggio sessuato, nuova coscienza linguistica finalizzata a riconoscere la piena dignità, parità, importanza del genere femminile Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

18 Certificazione di Qualità. Il plus valore della differenza in azienda.
Quattro macro attività 1. Ricerca – raccolta e analisi di buone pratiche 2. Formazione – workshop interattivi sulle strategie di comunicazione interne-esterne 3. Sperimentazione – applicazione di linee guida che potenzino il ruolo della comunicazione di genere come cartina di tornasole di un cambiamento culturale - azioni di benchemarking… 4. Diffusione – promozione dei risultati Comunicazione aziendale orientata alle pari opporttunità Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

19 Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci
EVITARE l’uso del maschile come genere non marcato No “caccia all’uomo” – Meglio “caccia all’individuo” No “i Romani – Meglio “il popolo romano” L’articolo con i cognomi femminili No “la Brant” Meglio “Brant” No “la Carfagna” Meglio “Carfagna” Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci

20 Assurdità e Incongruenze
Conversazione telefonica: Domanda: “C’è l’avvocato?” Risposta “No, è a pranzo con il marito” Dott.ssa Maria Giovanna Ulivieri Papucci


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