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PROGETTAZIONE PER COMPETENZE

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Presentazione sul tema: "PROGETTAZIONE PER COMPETENZE"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTAZIONE PER COMPETENZE
DIREZIONE DIDATTICA “FRANCO RASETTI” CASTIGLIONE DEL LAGO (PG) PROGETTAZIONE PER COMPETENZE ANNO SCOLASTICO

2 Il termine e il concetto di competenza non sono nuovi nel lessico e nelle categorie comunemente in uso nel mondo della scuola; tuttavia, acquistano una forza semantica particolare dal momento in cui vengono ripresi in maniera sistematica nell’ambito della normativa scolastica, a partire dagli anni ’90: Patti per lo sviluppo e l’occupazione del 1996 (… si definirà un sistema di certificazione quale strumento idoneo a conferire unitarietà e visibilità ai percorsi formativi di ogni persona lungo tutto l'arco della vita nonché a promuovere il riconoscimento dei crediti formativi comunque maturati ed a documentare le competenze effettivamente acquisite.) e del 1998 (Tale formazione deve avere caratteristiche di flessibilità e deve essere in grado di fornire a tutti i giovani quelle conoscenze, competenze e capacità che sono indispensabili in un mercato del lavoro e in un sistema produttivo in incessante trasformazione). Legge 425/1997 sul nuovo esame di Stato (Il rilascio e il contenuto delle certificazioni di promozione, di idoneità e di superamento dell'esame di Stato sono ridisciplinati in armonia con le nuove disposizioni, al fine di dare trasparenza alle competenze, conoscenze e capacità acquisite, …) Legge 9/1999, riguardante l’obbligo scolastico, all’art. 2 comma 3 (Al termine dell’assolvimento dell’obbligo a ciascun alunno viene rilasciata la certificazione delle competenze acquisite in relazione al piano educativo individualizzato.) Legge 144/1999 sull’obbligo formativo fino al compimento del 18° anno d’età (Le competenze certificate in esito a qualsiasi segmento della formazione scolastica, professionale e dell'apprendistato costituiscono crediti per il passaggio da un sistema all'altro.). Legge 10 febbraio 2000, n. 30, "Legge Quadro in materia di Riordino dei Cicli dell'Istruzione" (Art.1 Il sistema educativo di istruzione e di formazione è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con le disposizioni in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. La Repubblica assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le conoscenze, le capacità e le competenze, generali e di settore, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro anche con riguardo alle specifiche realtà territoriali.) D.M. 234/2000 (art. 2 Nell'ambito dei curricoli … ciascuna istituzione scolastica può riorganizzare, in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa, i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi specifici di apprendimento e competenze degli alunni…).

3 Non direttamente ascrivibili al concetto di competenza, ma ugualmente validi per la definizione di un nuovo modello scolastico e formativo inteso come scuola che miri, non solo ad istruire, ma anche e soprattutto a educare ed a formare nel senso più ampio del termine si caratterizzano: Il Programma d'azione comunitaria nel campo dell'apprendimento permanente, o Lifelong Learning Programme (LLP), che è stato istituito con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio il 15 novembre 2006 (vedi GU L327), e riunisce al suo interno tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al Il suo obiettivo generale è contribuire, attraverso l'apprendimento permanente, allo sviluppo della Comunità quale società avanzata basata sulla conoscenza (Strategia di Lisbona). I documenti introdotti dalle riflessioni dei Saggi della Commissione Berlinguer del 1997, che definisce la centralità dell’apprendimento (… in relazione alla elaborazione di una identità soggettiva e alla appropriazione di una identità collettiva, fatta di memoria della tradizione, ma anche proiettata nella prospettiva del futuro da costruire, e infine in rapporto alle strutture disciplinari intese come strutture di pensiero organizzatrici della realtà). Le direttive del Consiglio di Lisbona del 2000 (Occorre che ogni cittadino possieda le competenze necessarie per vivere e lavorare in questa nuova società dell'informazione). Il concetto di competenza va definito tenendo conto delle articolazioni di una società complessa, in cui risulta centrale il tema dello sviluppo delle risorse umane. La competenza trascende, quindi, il mondo della scuola per toccare i diversi aspetti del vivere civile, dove la formazione è centrata sulla risorsa individuo che si rapporta con le risorse naturali, economiche e sociali. In questo contesto appare essenziale la messa a punto di competenze durature e flessibili insieme; che prendono avvio e, gradualmente, si consolidano a fronte di saperi che hanno una loro specificità e un loro repertorio informativo disciplinare, ma anche una valenza formativa transdisciplinare.

4 I DISCORSI E LE PAROLE ITALIANO
PROGETTAZIONE IN VERTICALE COMPETENZA TRASVERSALE: IMPARARE A IMPARARE I DISCORSI E LE PAROLE ITALIANO ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA ENUNCIATO Sviluppare la padronanza della lingua italiana e arricchire il proprio lessico Usare il codice verbale orale in modo significativo SENSO Il raggiungimento di questa competenza permetterà al bambino di comunicare in modo corretto ed efficace. Ciò gli consentirà anche di creare rapporti di amicizia e stabilire nuove relazioni scoprendo e allargando il proprio scambio relazionale. L’uso e la padronanza del codice verbale porta il bambino ad essere protagonista del proprio processo di apprendimento, manifestando la propria opinione, apportando il proprio contributo ed esprimendo la propria personalità. CONTESTO DI ATTIVAZIONE Esperienze personali, collettive, quotidiane relative al fare e all’agire del bambino in modo intenzionale, volte all’esplicitazione che caratterizzano le tappe più significative dei traguardi di apprendimento dei vari campi d’esperienza e quindi da parte dei docenti la scelta dei contenuti e delle abilità specifiche. Il bambino deve esercitare queste competenze a scuola con una ricaduta nel contesto sociale allargato; ciò favorirà la propria esperienza per poi tradurla in tracce personali e condivise, in conoscenze per i futuri processi formativi. L’alunno che arriva a scuola e vuole dire ciò che gli è accaduto, così come chi vuole spiegare all’amico l’ultimo gioco della play-station, o chi ha inventato una storia e vuole raccontarla agli altri, … tutti hanno bisogno di essere “padroni” del codice verbale. In particolare il bambino che è chiamato ad agire nel contesto scolastico ed anche extrascolastico manifestando partecipazione, interessi, … C’è poi l’insieme di tutte quelle forme comunicative ed espressive: riti, regole, abitudini, consuetudini, che definiscono la quotidiana esperienza scolastica; tutto questo ed altro ancora ha necessità di essere supportato da un adeguato livello di comunicazione verbale che deve crescere con l’alunno. Inoltre la presenza sempre più importante di alunni stranieri che utilizzano l’italiano come seconda lingua: attraverso la quale si integrano, si relazionano e apprendono, rende fondamentale lo sviluppo del linguaggio orale in forme sempre più articolate.

5 COMPONENTI SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA
RISORSE COGNITIVE - CONOSCENZE La struttura di una semplice frase di senso compiuto. La conoscenza dei vocaboli della lingua. La funzione della frase in contesti comunicativi diversi. Il criterio della successione temporale nei contenuti della comunicazione. RISORSE COGNITIVE - ABILITA’ Conoscere la lingua italiana Essere consapevoli dell’importanza della lingua come fonte di comunicazione Saper comunicare, relazionare, confrontarsi con l’altro da sé. Imparare ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli Saper selezionare: osservare, percepire, scegliere i dati pertinenti. Saper leggere in generale: analizzare, decodificare, interpretare correttamente un’immagine, una situazione, un evento. Saper generalizzare, sintetizzare, andare dal generale al particolare, dall’informazione al concetto. Saper strutturare, mettere in relazione, fare ipotesi, rappresentare nello spazio e nel tempo, elaborare testi, prodotti. Questi saperi devono essere sviluppati contemporaneamente in ciascuno dei campi d’esperienza per creare un apprendimento trasversale ad essi. Arricchire il proprio codice linguistico Ascoltare, comprendere, intervenire tenendo conto della situazione comunicativa Prestare attenzione adeguata e prolungata in contesti comunicativi orali. Realizzare scambi linguistici per raccontare, esprimersi, conseguire scopi comuni Ascoltare e comprendere la narrazione di semplici testi, formulare anticipazioni eseguendo semplici operazioni mentali Usare linguaggi non verbali (iconici, sonori, corporei) per codificare messaggi orali. Narrare esperienze personali, racconti fantastici, ordinando fatti ed eventi nel tempo e nello spazio. Intervenire nel dialogo e nella comunicazione in modo ordinato, rispettando il proprio turno e in modo pertinente. Comprendere il significato globale di testi ascoltati e riferirne i contenuti. RISORSE FISICO-PERCETTIVE - ascoltare gli altri e dare spiegazioni del proprio comportamento e punto di vista. comprendere il significato di scambio linguistico distinguere i vari tipi di interazione verbale RISORSE EMOTIVO-RELAZIONALI raccontare esperienze personali relative al proprio vissuto e alle proprie esperienze di vita quotidiana favorire un consolidato controllo emotivo per affrontare situazioni e difficoltà nell’ ”agire e nel fare” scoperta, conoscenza e discriminazione di quanto appreso raccontare le proprie esperienze esprimere le proprie opinioni riuscire a controllare le proprie emozioni dimostrare attenzione al compagno che parla RISORSE ETICO-VALORIALI - maturare consapevolezza sull’importanza del saper comunicare in senso lato rispettare il turno ascoltare il compagno - comprendere l’importanza del comunicare

6 LIVELLO DI COMPETENZA SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA LIVELLO INIZIALE – INTEGRAZIONE INIZIALE Il bambino è in grado di strutturare semplici frasi e possiede un vocabolario essenziale. Va aiutato ad argomentare situazioni e vicende in successione logica e spazio-temporale. Il bambino segue la conversazione o la narrazione e con l’aiuto di domande-stimolo riferisce in modo essenziale il contenuto. LIVELLO INTERMEDIO – INTEGRAZIONE PARZIALE Il bambino è in grado strutturare frasi complete e possiede un vocabolario appropriato. Sa argomentare in forma parzialmente autonoma situazioni e vicende in successione logica e spazio- temporale. Il bambino ascolta ed interviene ma non è in grado di controllare gli aspetti etico-valoriali. LIVELLO MASSIMO – INTEGRAZIONE COMPLETA Il bambino è in grado di applicare le conoscenze linguistiche e di utilizzarle usando un lessico ricco e articolato in contesti e situazioni diverse. Sa argomentare in modo autonomo situazioni e vicende in successione logica e spazio- temporale. Il bambino è in grado di comunicare le proprie esperienze e/o raccontare una storia letta dall’insegnante, di esprimere un parere e di adeguare il proprio comportamento alle varie situazioni comunicative.

7 In fase di elaborazione progettazione per ICARE
APPROCIO PER COMPETENZE CON BAMBINI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

8 LA CONOSCENZA DEL MONDO MATEMATICA
ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA ENUNCIATO Raggruppare e ordinare secondo criteri diversi; confrontare, valutare quantità; compiere misurazioni mediante semplici strumenti; utilizzare semplici simboli per la registrazione SENSO CONTESTO DI ATTIVAZIONE Esperienze personali, collettive, quotidiane relative al fare e all’agire del bambino in modo intenzionale, volte all’esplicitazione che caratterizzano le tappe più significative dei traguardi di apprendimento dei vari campi d’esperienza e quindi da parte dei docenti la scelta dei contenuti e delle abilità specifiche. Il bambino deve esercitare queste competenze a scuola con una ricaduta nel contesto sociale allargato; ciò favorirà la propria esperienza per poi tradurla in tracce personali e condivise, in conoscenze peri futuri processi formativi.

9 COMPONENTI SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA RISORSE COGNITIVE - CONOSCENZE Imparare ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali: il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientare, il rappresentare. Conoscere il concetto di: classificazione seriazione grandezza colore forma quantità connettivi logici connettivi topologici RISORSE COGNITIVE - ABILITA’ Saper comunicare, relazionare, confrontarsi con l’altro da sé. Imparare ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli. Saper selezionare: osservare, percepire, scegliere i dati pertinenti. Saper leggere in generale: analizzare, decodificare, interpretare correttamente un’immagine, una situazione, un evento. Saper generalizzare, sintetizzare, andare dal generale al particolare, dall’informazione al concetto. Saper strutturare, mettere in relazione, fare ipotesi, rappresentare nello spazio e nel tempo, elaborare testi, prodotti. Questi saperi devono essere sviluppati contemporaneamente in ciascuno dei campi d’esperienza per creare un apprendimento trasversale ad essi. RISORSE FISICO-PERCETTIVE - ascoltare gli altri e dare spiegazioni delle proprie scelte e del proprio punto di vista. RISORSE EMOTIVO-RELAZIONALI raccontare esperienze personali relative al proprio vissuto e alle proprie esperienze di vita quotidiana favorire un consolidato controllo emotivo per affrontare situazioni e difficoltà nell’ ”agire e nel fare” scoperta, conoscenza e discriminazione di quanto appreso RISORSE ETICO-VALORIALI - maturare consapevolezza sull’importanza del saper comunicare in senso lato

10 LIVELLO DI COMPETENZA SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSE PRIMA LIVELLO INIZIALE – INTEGRAZIONE INIZIALE Il bambino riconosce i concetti fondamentali di: grandezza, colore,forma e quantità. LIVELLO INTERMEDIO – INTEGRAZIONE PARZIALE Il bambino riconosce, classifica, seria e quantifica in base a grandezza, colore, forma, quantità e dimensione. LIVELLO MASSIMO – INTEGRAZIONE COMPLETA Il bambino è in grado di applicare le conoscenze logico matematiche acquisite e di utilizzarle nel proprio vissuto quotidiano di vita.


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