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Ricerca non sperimentale

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Presentazione sul tema: "Ricerca non sperimentale"— Transcript della presentazione:

1 Ricerca non sperimentale
Se lo sperimentatore non ha possibilità di decidere come assegnare i soggetti alle varie condizioni, se non è in grado di creare condizioni di trattamento diversi e di assegnare i soggetti alle varie condizioni, allora si parla di ricerca non sperimentale. Inoltre, il ricercatore durante la raccolta dei dati, durante le osservazioni non può applicare un controllo completo. La ricerca non sperimentale è detta anche ricerca correlazionale, in quanto si limita ad osservare l’esistenza di una dipendenza (non necessariamente una relazione causa-effetto) tra le variabili. Tipi di ricerca non sperimentale Ricerca osservazionale. Il ricercatore osserva le persone nel loro ambiente naturale. Ricerca d’archivio. Il ricercatore utilizza dati raccolti da altri enti, istituti, ricercatori, per vagliare possibile fattori che influenzano un comportamento. Studio di casi singoli. Il ricercatore affronta casi o situazioni particolari, per motivi pratici o di ricerca. Inchiesta. Il ricercatore pone una serie di domande a diverse persone.

2 Tipi di ricerca osservazionale
Osservazione naturalistica (o non intrusiva) Es.: Studio di Goffman sui comportamenti delle persone per evitare collisioni sui marciapiedi. Ricerca di Zimmerman e West (1975) sul modo in cui potere e dominanza si esprimono nelel conversazioni. Osservazione in laboratorio Ricerca con osservatori partecipanti Festinger, Riecken e Schachter (1956) hanno osservato i comportamenti di un gruppo di persone che riteneva prossima la fine del mondo. Quando la fine del mondo, alla data prevista, non avvenne, i soggetti cambiarono atteggiamento nei confronti delle loro credenze. Tale ricerca portò Festinger a sviluppare il concetto di dissonanza cognitiva. Limiti: l’osservatore può alterare il comportamento dei soggetti osservati; invasione della sfera privata.

3 Ricerca d’archivio Es.: Studio di Phillips (1977) sugli incidenti automobilistica. Da tale studi, Phillips ha scoperto una relazione tra le notizie pubblicate sui giornali e gli incidenti stradali. In particolare, ha trovato che vi era un incremento del 9% della frequenza di incidenti (30% al terzo giorno) nella settimana successiva alla pubblicazione di notizie di suicidi. limiti: dati incompleti; dati registrati per motivi diversi. Studio di casi singoli Es.: studio del neglect visuo-spaziale di un bambino di 7 anni di Billingsley e colleghi (2002). Il neglect è comparso dopo la rimozione di un tumore dal talamo ventrale.

4 SCALA DI AUTOVALUTAZIONE
Inchiesta L’inchiesta (survey o sondaggio) serve essenzialmente per raccogliere informazioni. Lo strumento di misura principale per l’inchiesta è il questionario. Con l’inchiesta si possono fare varie domande, dai tratti di personalità (ansia, estroversione, ecc…) agli atteggiamenti e alle opinioni (Cap. 3 “Teoria e tecniche dei reattivi e delle interviste in psicologia”, Tommasi-Busonera, Franco Angeli ed.). SCALA DI AUTOVALUTAZIONE (S.C.L. – 90)

5 Forme di risposta agli item

6 Item con risposta aperta
Item con risposta chiusa dicotomica Item con risposta chiusa politomica con target e distrattori

7 Item con risposta chiusa politomica graduabile

8 Precauzioni nello scrivere gli item
Evitare item ambigui. Gli item devono essere scritti in modo da non influenzare le risposta. Le opzioni delle domande chiuse devono essere distinte tra loro. Desiderabilità sociale. Acquiescenza. Formato dell’item adeguato alla domanda. Sequenza degli item. Somministrazione del questionario faccia a faccia. tramite computer. tramite telefono.

9 Limiti dell’inchiesta.
Percentuale di questionari compilati Neuman (1999): la probabilità di rifiutare a partecipare ad un’inchiesta è più di un terzo della popolazione americana adulta metodo di somministrazione % di risposta questionari su rivista 1-2% per posta % per telefono 80% faccia a faccia 90% Attenzione alla percentuale delle risposte. Es.: la rivista inglese “New Scientist” ha pubblicato che il 67% degli inglesi crede nella percezione extrasensoriale. Si è poi scoperto che solo il 2% della persone ha risposto al questionario. Le persone che credevano nella percezione extrasensoriale erano più motivate a rispondere.

10 Campionamento per l’inchiesta
Campionamento arbitrario. Il ricercatore stabilisce dei criteri arbitrari, personali, per selezionare i soggetti del campione. Es.: riecerca dei soggetti negli elenchi telefonici. Campionamento finalizzato ad uno scopo. Il campione è scelto per un motivo particolare. Es.: i rettori delle università. Campionamento “di convenienza”. Si scelgono i soggetti che sono più facili da trovare. Es.: soggetti della stessa città. Campionamento probabilistico. La selezione dei soggetti si basa sul criterio della probabilità. Campionamento casuale. Ogni soggetto della popolazione ha la stessa probabilità di essere selezionato per l’inchiesta. Campionamento sistematico. Si seleziona un soggetto ogni n soggetti.  Campionamento casuale semplice. Se selezionano i soggetti usando una lista di numeri casuali.  Campionamento casuale stratificato. Si selezionano i soggetti a caso, cercando di mantenere le proporzioni di soggetti di diverso genere che si riscontrano nelle popolazione.  Campionamento a gruppi. Si selezionano a caso i soggetti all’interno di gruppi già definiti.  Campionamento a più stadi. Si parte da un gruppo più ampio che viene diviso in gruppi più piccoli.

11 Analisi dei dati per la ricerca non sperimentale
Ricerca osservazionale: concordanza tra i giudici (K di Cohen, k di Fliess, tau di Kendall, indice di correlazione di Pearson, ecc…) Ricerca d’archivio e inchiesta analisi della correlazione scala di misura indice di correlazione nominale phi tetracorico ordinale r di Spearman quantitativa r di Pearson mista (nominale e quantitativa) r punto-biseriale analisi di regressione semplice (1 criterio – 1 predittore) multipla (1 criterio – 2 o più predittori) standard (per blocchi)  tutti i predittori sono inseriti nel modello gerarchica  i predittori sono inseriti uno alla volta nel modello stepwise (per passi)  il programma seleziona la variabile da inserire nel modello

12 disegni sperimentali veri e propri disegno a un fattore (una via)
Ricerca sperimentale disegni sperimentali veri e propri disegno a un fattore (una via) disegno semplice (2 gruppi o condizioni) disegno con più di 2 gruppi o condizioni disegno a più fattori (più vie) disegno per campioni indipendenti disegno con misure ripetute disegno misto Esperimenti su singoli soggetti Quasi-esperimenti

13 Esperimenti su singoli soggetti
Vantaggi degli esperimenti su singoli soggetti Evidenziazione della differenza tra prestazione individuale e di gruppo. Apprendimento graduale o immediato?

14 Evidenziazione dei grossi effetti
In alcuni casi, esistono var. indip. il cui effetto sulla var. dip. è piccolo. Tuttavia, se si dispone di un numero sufficientemente ampio di soggetti è possibile dimostrare statisticamente l’esistenza dell’effetto. In termini statistica si parla di potenza del test. Per potenza del test significa quanto deve essere forte l’effetto della var. indip. per essere rilevato statisticamente. Generalmente, effetti forti richiedono campioni piccoli, effetti piccoli campioni grandi. Es.: Ricercatori correlazione numerosità significatività var. spiegata campione A 0, < 0,01 58,5% B 0, < 0,01 12% L’esperimento del ricercatore A ha una potenza maggiore di quello del ricercatore B.

15 Flessibilità Es.: il ricercatore scopre che un tipo di rinforzo è più efficace di un altro per stimolare la risposta nel soggetto. Svantaggi Se l’effetto è troppo piccolo, è necessario effettuare più osservazioni per arrivare a un certo grado di certezza. Es.: abuso di minori e comportamento deviante da adulto. Spesso, la natura dello studio porta a usare soggetti diversi perché è impossibile confrontare i diversi livelli della var. indip. sullo steso soggetto. Es.: effetto di istruzioni opposte sulle risposte del soggetto.

16 Tipi di esperimenti su singoli soggetti
Determinazione della linea di base stabile (baseline) Dato che negli esperimenti su singoli soggetti non ci sono gruppi di controllo, è tuttavia necessario disporre di un termine di paragone per verificare l’efficacia del trattamento. Perciò, si misura la caratteristica che si intende modificare del soggetto pirma di introdurre il trattamento. La serie di misura prima del trattamento è detta linea di base (baseline). Disegno di confronto o disegno AB. Es.: Jonsson e Fisher (1996) applicaro un trattamento ad una donna che dopo l’operazione, in cui vennero amputate le gambe, dichiarava di sentire dolore alle gambe. Dopo il trattamento la donna riferì che il dolore era diminuito. Disegno con interruzione di trattamento o disegno ABA. Si confronta il comportamento del soggetto dopo l’interruzione del trattamento con quello manifestato durante il trattamento. Limiti: irreversibilità dell’effetto; indesiderabilità di ritornare alla condizione d’origine. .

17 Disegno con trattamenti ripetuti o disegno ABAB. Es
Disegno con trattamenti ripetuti o disegno ABAB. Es.: Carr e McDowell (1980) hanno dimostrato, con un disegno in cui chiedevano ai genitori di prestare attenzione o ignorare il figlio Jim mentre si grattava, che la frequenza del grattarsi diminuiva ogni volta che diminuiva l’attenzione dei genitori.

18 Disegno a trattamenti alternati
Disegno a trattamenti alternati. Per verificare l’efficacia di diverse variabili nel modificare il comportamento, è necessario variare una variabile alla volta, altrimenti è impossibile stabilire a quale variabile è dovuto l’effetto. Es.: Mozzoni e Hartnedy (2000) si chiedevano se era più efficace dare delle brevi pause, lodare per la cooperazione o spiegare il progresso nella riabilitazione per aiutar ei pazienti con danni cerebrali a portare a termine i loro compiti. Dopo la registrazione della linea di base, ai pazienti fu data la possibilità di scegliere tra i tre trattamenti per ogni sessione.

19 Disegno con linee di base multiple
Disegno con linee di base multiple. Un altro modo per verificare l’efficacia della var. indip. sul comportamento è l’applicazione del trattamento in tempi diversi per ciascuno dei comportamenti in esame. Singh, Dawson e Gregory (1980) volevano ridurre la tendenza di una ragazza con grave ritardo mentale a iperventilare. Essi decisero di applicare il trattamento in 4 diverse situazioni (in classe, nella sala da pranzo, nel bagno e nel tinello). Per prima cosa registrarono le linee di base per ognuna delle 4 situazioni per 5 giorni di seguito, poi iniziarono a praticare il trattamento (punizione) prima in classe, dopo 5 giorni nella sala da pranzo, dopo altri 5 nel bagno e dopo altri 5, infine, nel tinello. I ricercatori applicarono poi l’interruzione del trattamento per poi reintrodurlo. In seguito si applicò la generalizzazione (la punizione veniva data da tutto il personale del reparto) .

20 Disegno con criterio variabile
Disegno con criterio variabile. Per verificare l’efficacia del trattamento si cambia la modalità del rinforzo per vedere se il comportamento cambia Es.: Skinner, Skinner e Armstrong (2000), per indurre un soggetto schizofrenico a leggere, svilupparono un disegno con criterio variabile. All’inizio il rinforzo veniva dato se il soggetto leggeva una pagina al giorno; poi, dopo tre giorni, veniva gradualmente innalzato il numero di pagine. Alla fine il soggetto era in grado di leggere 8 pagine al giorno.

21 Quasi-esperimenti Nei quasi-esperimenti il ricercatore non può controllare l’assegnazione dei soggetti nelle condizioni sperimentali. Lo sperimentatore può selezionare i soggetti con le caratteristiche di cui si vuole misurare l’effetto. Es.: il sesso, l’età, il reddito sono caratteristiche determinate per natura, per cui l’esperimento che intenda misurare i loro effetti è un quasi-esperimento. caratteristiche dei quasi esperimenti: la var. indip. è la variabile soggetti, dato che i soggetti sono stati selezionati per le loro caratteristiche; la var. indp. è detta “ex post fcacto”, perché la suddivisione dei soggetti è predeterminata; I livelli della var. indip. sono categorie; l’accertamento della relazione causa-effetto è più debole che nei veri esperimenti perché non è possibile escludere a priori che sia una caratteristica legata alla differenza tra i soggetti la vera causa della differenza (non c’è garanzia che i gruppi in partenza siano omogenei) spesso il ricercatore non ha nemmeno il controllo sul momento e il luogo in cui modificare la var. indip.

22 Tipi di quasi-esperimenti:
 disegno con gruppi di controllo non equivalenti  disegno fattoriale misto con variabile non manipolata  disegno senza gruppo di controllo disegno con serie temporali interrotte disegno con trattamenti ripetuti  disegni per verificare cambiamenti nello sviluppo ricerca longitudinale ricerca trasversale disegno trasversale-sequenziale

23 Disegno con gruppi di controllo non equivalenti
I soggetti non sono assegnati a caso al gruppo sperimentale e al gruppo di controllo. Di solito, in questi disegni si fa un accertamento o misurazione prima del trattamento (pre-test) e una dopo il trattamento (post-test).

24 Disegno sperimentale semplice
Disegno Solomon

25 Altro tipo di disegno: il disegno con ripetizioni alternate.
Il disegno con ripetizioni alternate è uno dei più forti disegno sperimentali e la sua utilità consiste nell'affrontare uno dei più forti problemi nell'ambito dei disegni sperimentali: il fatto che alcuni soggetti (quelli del gruppo di controllo) non ricevono il trattamento, per cui non si sa se anche per loro il trattamento sarebbe stato efficace. Il disegno usa due gruppi che vengono sottoposti a osservazione o misurazione più volte (almeno tre volte). Il trattamento viene somministrato ad entrambi i gruppi in fasi alternate, per cui il gruppo che all'inizio era quello sperimentale diventa il gruppo di controllo e viceversa. I° gruppo: O1 X O2 O3 II° gruppo: O1 O2 X O3 > tempo

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27 Disegno fattoriale misto con una variabile non manipolata
Keogh e Witt (2001) volevano stabilire in che modo la caffeina alteri la percezione del dolore. I ricercatori selezionarono 25 maschi e 25 femmine, chiedendo loro di bere due tipi di caffè (decaffeinato e con caffeina). La percezione del dolore veniva misurata chiedendo ai soggetti di immergere la mano dominante in una vasca di acqua ghiacciata, in modo da poter ottenere la soglia del dolore percepito. tipo di caffè (decaffeinato vs. con caffeina)  var. manipolata sesso (maschi vs. femmine)  var. non manipolata I ricercatori trovarono che la caffeina aumenta la soglia del dolore, le femmine hanno soglie del dolore più alte che tendono ad incrementare ancora di più con l’assunzione di caffeina.

28 Disegno con serie temporale interrotta
Il ricercatore misura la var. dip. prima e dopo il momento in cui viene applicato il trattamento, per vedere se emergono differenza tra il periodo di tempo antecedente e quello conseguente l’applicazione del trattamento. Es.: Wagenaar (1981) studiò l’effetto dell’innalzamento del limite di età per il consumo di alcolici sugli incidenti stradali dovuti a guida in stato d’ebbrezza nel Michigan. Nel 1979 il Michigan portò da 18 a 21 anni il limite per il consumo di alcolici. La ricerca di Wagenaar dimostrò che la nuova legge ha ridotto il numero di incidenti nei soggetti con età inferiore ai 21 anni.

29 Disegno con trattamento ripetuto
Il ricercatore applica per un certo periodo di tempo il trattamento, poi lo interrompe, poi lo riapplica e così via. Si confrontano le fasi alternate di applicazione o non-applicazione del trattamento per verificarne l’efficacia. Chiu, Perez e Parker (1997) verificarono gli effetti del decreto di proibizione del consumo di alcolici in una piccola comunità dell’Alaska. Nella piccola cittadina di Barrow venne introdotto nel periodo dal 1994 al 1995 il decreto. Il divieto fu abrogato nel 1995 e reintrodotto nel I ricercatori volevano stabilire se l’introduzione del decreto diminuiva i problemi di salute (misurato in numero di ricoveri all’ospedale per abuso d’alcol) dovuti all’alcol.

30 Disegno per verificare cambiamenti nello sviluppo
Ricerca longitudinale. Si osserva il cambiamento del comportamento del soggetto per un certo periodo di tempo. Ricerca trasversale. Si osservano i comportamenti di gruppi di soggetti di diversa età. Ricerca trasversale-sequenziale. Serve per controllare l’effetto di coorte (effetto coorte: i soggetti condividono esperienze di vita simili). Ad es.: ricerca sull’effetto dell’età nella capacità di programmare i videoregistratori. In questo caso occorre tenere conto dell’anno di nascita dei soggetti, perché diversa è la capacità se il soggetto è nato prima o dopo l’introduzione del videoregistratore.


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