Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoColombina Serafini Modificato 10 anni fa
1
Storia dello sviluppo locale Il modello distrettuale
2
Modello distrettuale: evoluzione del concetto. Modello distrettuale: evoluzione del concetto. DI = organismo socio-economico e territoriale formato da 3 elementi: DI = organismo socio-economico e territoriale formato da 3 elementi: 1) Imprese 1) Imprese 2) Comunità distrettuale 2) Comunità distrettuale 3) Istituzioni di collegamento 3) Istituzioni di collegamento Network delle imprese DI, con specializzazione in una fase particolare della produzione. Network delle imprese DI, con specializzazione in una fase particolare della produzione. Coordinamento e cooperazione. Coordinamento e cooperazione.
3
Il modello distrettuale Trasmissione del sapere e delle abilità. Trasmissione del sapere e delle abilità. Istituzioni di base = trasmissione dei valori distrettuali (imprenditorialità, propensione al rischio e alla cooperazione). Istituzioni di base = trasmissione dei valori distrettuali (imprenditorialità, propensione al rischio e alla cooperazione). DI = la definizione di Becattini: DI = la definizione di Becattini: entità socio-territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in unarea territoriale circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali. entità socio-territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in unarea territoriale circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali.
4
Il modello distrettuale DI = area territoriale con proprie coerenze. DI = area territoriale con proprie coerenze. Questione dellunità di indagine. Questione dellunità di indagine. DI = vantaggi competitivi attraverso la specializzazione. DI = vantaggi competitivi attraverso la specializzazione. Imprese DI = vantaggi competitivi attraverso la specializzazione e la qualità. Imprese DI = vantaggi competitivi attraverso la specializzazione e la qualità. Le due ondate di sviluppo dei DI italiani: Le due ondate di sviluppo dei DI italiani: 1) secondo dopoguerra; 1) secondo dopoguerra; 2) anni Settanta. 2) anni Settanta.
5
Il modello distrettuale Sviluppo DI = basato su relazioni fittissime tra le imprese, e tra imprese e istituzioni. Sviluppo DI = basato su relazioni fittissime tra le imprese, e tra imprese e istituzioni. DI = la diffusione dellinnovazione = veicoli di trasmissione formali e informali. DI = la diffusione dellinnovazione = veicoli di trasmissione formali e informali. Maturazione architettura distrettuale = genera coesione identità. Maturazione architettura distrettuale = genera coesione identità. Economie esterne = sostegno competitività delle imprese = e fattore di attrazione per imprese esterne. Economie esterne = sostegno competitività delle imprese = e fattore di attrazione per imprese esterne.
6
Il modello distrettuale Modello distrettuale: importanza della cultura. Modello distrettuale: importanza della cultura. Replicabilità del modello distrettuale? Replicabilità del modello distrettuale? Marshall e Becattini: localizzazione territoriale delle imprese. Marshall e Becattini: localizzazione territoriale delle imprese. Atmosfera industriale: peculiarità dei DI. Atmosfera industriale: peculiarità dei DI. Alle radici dei DI: mezzadri e atmosfera industriale. Alle radici dei DI: mezzadri e atmosfera industriale. Il superamento del modello mezzadrile. Il superamento del modello mezzadrile.
7
Il modello distrettuale Evoluzione storica dei DI italiani: le domande. Evoluzione storica dei DI italiani: le domande. 1) Quando sono nati? 1) Quando sono nati? 2) Strutture produttive recenti o no? 2) Strutture produttive recenti o no? 3) Dove e con quale tempistica? 3) Dove e con quale tempistica? Classificazione dei distretti per generazione demografica. Classificazione dei distretti per generazione demografica. Prima generazione = DI si saldano sviluppo manifatturiero dopo lUnità. Prima generazione = DI si saldano sviluppo manifatturiero dopo lUnità. Modificazione specializzazione produttiva. Modificazione specializzazione produttiva.
8
Il modello distrettuale DI 2° generazione = prima parte del 900 = contesto avverso = consumi privati. DI 2° generazione = prima parte del 900 = contesto avverso = consumi privati. DI 3° generazione = sviluppo economia italiana + fattori legati dimensione territoriale. DI 3° generazione = sviluppo economia italiana + fattori legati dimensione territoriale. Lo snodo della riconversione postbellica e della Ricostruzione. Lo snodo della riconversione postbellica e della Ricostruzione. Limportanza della volontà istituzionale. Limportanza della volontà istituzionale. DI 4° generazione = ultimo ventennio = prevalgono sempre i consumi individuali. DI 4° generazione = ultimo ventennio = prevalgono sempre i consumi individuali.
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.