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Disegni ad un solo fattore within subjecst

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Presentazione sul tema: "Disegni ad un solo fattore within subjecst"— Transcript della presentazione:

1 Disegni ad un solo fattore within subjecst

2 Disegni a 1 fattore Il più semplice disegno sperimentale valido è un disegno ad un solo fattore su due livelli (F2) con assegnazione randomizzata dei soggetti alle condizioni (Between Subjects) oppure con assegnazione di tutti i soggetti a tutte le condizioni (Within Subjects)

3 Disegni a 1 fattore Gruppo trattamento test sperimentale si
Di controllo (equivalente) no

4 Il fattore ‘soggetto’ Solitamente il fattore soggetto è considerato secondario ed aleatorio, presupponendo che i soggetti siano estratti a caso dalla popolazione di riferimento. Esso viene controllato sottoponendo tutti i soggetti a tutte le condizioni sperimentali oppure tramite l’assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi.

5 Disegni Within Nei disegni entro i soggetti i soggetti sono sottoposti a tutte le condizioni, e di conseguenza ogni soggetto funge da controllo di se stesso.

6 Disegni Within Nei disegni entro i soggetti risulta necessario tuttavia tenere sotto controllo gli effetti che ogni condizione può avere sulle altre condizioni sperimentali.

7 Effetti dell’ordine dipendono dalla posizione ordinale delle condizioni indipendentemente dalla specificità delle stesse.

8 Effetti dell’ordine esempio: l’effetto della pratica, che può derivare da una familiarizzazione con le condizioni sperimentali, oppure da un vero e proprio fenomeno di apprendimento.

9 Effetti dell’ordine Si controllano facendo in modo che ogni condizione capiti con la stessa frequenza nelle varie posizioni ordinali (la prima, la seconda, ecc.)

10 Effetti della sequenza
dipendono da una possibile interazione tra le condizioni stesse dell’esperimento esempio: l’effetto di sensibilizzazione, oppure l’effetto di adattamento allo sfondo. Si controllano, se possibile, randomizzando le sequenze.

11 Effetti della sequenza: Controllo entro i soggetti
Quando ogni soggetto deve essere sottoposto molte volte alla stessa condizione, come negli esperimenti sulla percezione, è possibile randomizzare le condizioni indipendentemente per ciascun soggetto

12 Effetti della sequenza: Controllo entro i soggetti
Si parla di randomizzazione a blocchi, quando la randomizzazione viene effettuata senza reinserimento. Quindi una randomizzazione a blocchi di 4 condizioni A,B,C,D potrà fornire la sequenza D,A,C,B ma non quella D,A,D,B.

13 Controbilanciamento inverso Disegno AB-BA
Quando i soggetti non sono molti e le condizioni non devono essere ripetute molte volte si possono usare tecniche di bilanciamento;

14 Controbilanciamento inverso Disegno AB-BA
una delle più comuni si applica quando si suppone un effetto lineare dell’ordine di presentazione delle condizioni e viene perciò detta tecnica del controbilanciamento inverso; consiste nel presentare tutte le prove prima in un ordine e poi nell’ordine inverso (da cui il nome AB-BA).

15 Controbilanciamento inverso
efficacia del controbilanciamento inverso ABC-CBA nel caso di un fattore di disturbo lineare:

16 Controbilanciamento inverso
esempio: in un esperimento sulla identificazione di stimoli visivi lateralizzati in un emicampo visivo a ciascun soggetto vengono presentati n stimoli in campo destro (D) e in campo sinistro (S) e la sequenza con cui vengono stimolati i campi visivi è scelta a caso per ciascun soggetto (DSSDSDSSSDSDD...).

17 Controbilanciamento inverso
In questo caso non si può usare una randomizzazione a blocchi, che prevederebbe di alternare i campi visivi (DSDSDS...), perché i soggetti non devono essere informati in anticipo del campo visivo in cui comparirà lo stimolo successivo. Se i soggetti non devono essere informati sulla condizione a cui stanno per essere sottoposti, il controbilanciamento inverso è possibile solo per esperimenti in cui le condizioni sono numerose.

18 Controllo dell’ordine e della frequenza entro i gruppi
Quando le condizioni sperimentali non possono essere ripetute più volte, è possibile adottare alcune strategie che consentono di tenere sotto controllo gli effetti dell’ordine e della sequenza non entro il singolo soggetto, ma entro il gruppo.

19 Controllo dell’ordine e della frequenza entro i gruppi
Nel bilanciamento completo tutte le possibili sequenze delle condizioni sperimentali sono presentate, ognuna ad un sottoinsieme diverso di soggetti. Per n condizioni occorrono però n! sottoinsiemi di soggetti (3!=6, 4!=25, 5!=120...).

20 Bilanciamento di 3 condizioni entro i gruppi
Gruppo Ordine 1 ABC 2 ACB 3 BAC 4 BCA 5 CAB 6 CBA

21 Disegno a quadrato latino
Controlla entro il gruppo l’effetto dell’ordine ma non quello della sequenza. Ogni condizione è presentata in ciascuna delle posizioni ordinali Richiede tanti gruppi quante sono le condizioni

22 quadrato latino per 4 condizioni

23 Quadrato latino bilanciato
Questo disegno controlla gli effetti dell’ordine e in maniera parziale anche quelli della frequenza.

24 Quadrato latino bilanciato


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