La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Governare una relazione In sintesi

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Governare una relazione In sintesi"— Transcript della presentazione:

1 Governare una relazione In sintesi

2 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Il contesto Il focus dell’analisi e il soggetto Come “individuo” o come “coalizione di individui” Con la sua “razionalità” Nelle dinamiche decisionali Con le sue spinte all’azione Interno o esterno all’organizzazione Nell’ambito dell’azienda i soggetti operano attraverso il sistema organizzativo (ruoli, responsabilità, sistemi operativo, ecc. per coordinare gli apporti individuali verso il raggiungimento degli obiettivi. Le strutture trascendono la volontà dei singoli soggetti. E’ quindi importante approfondire la relazione tra soggetti e strutture. Al riguardo esistono diversi approcci : soggetti, sistemi, popolazioni

3 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Le Teorie Classiche L’organizzazione è un mezzo nelle mani degli attori che detengono il comando Razionalità assoluta L’Organizzazione Scientifica del Lavoro La Teoria Burocratica (rinvio cap 5) La Teoria della Direzione Amministrativa (rinvio cap 5) Due aspirazioni Ridurre arbitrarietà e variabilità Misurare e quantificare Il principio di razionalità risponde al criterio efficientistico del minimo mezzo e trascura ogni altra considerazione di tipo culturale,sociale, psicologico che possa interferire con l’obiettivo della massimizzazione del risultato. Rendendo prevedibili, programmabili e controllabili i comportamenti. Taylor, completa rivoluzione mentale che attraverso la leva della divisione del lavoro l’individuazione precisa della modalità ottima, selezione e l’addestramento dei lavoratori non casuale ma mirati alla ricerca della persona migliore per l’attività da effettuare, ’instaurazione di rapporti di stima e collaborazione tra direzione e manodopera, introducendo livelli gerarchici intermedi, definizione di obiettivi di produttività. Critiche: mancanza di motivazioni diverse dal denaro, mancata considerazione della dimensione sociale del lavoro, parcellizzazione del lavoro e quindi trattamento dell’uomo come macchina, sfruttamento dei lavoratori a causa dell’intensificazione dei ritmi di lavoro.

4 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Le Teorie dell’Intersoggettività Interdipendenza tra gli obiettivi di attori diversi Razionalità intersoggettiva Teorie delle Decisioni Teoria degli Stakeholder Teorie Motivazionali Teorie Fenomelogiche Queste teorie abbandonano il rigido determinismo della razionalità economica L’organizzazione viene vista con una modalità che assume le specificità individuali e tende a personalizzare il rapporto, considerando il vissuto e le percezioni individuali, le motivazioni e altri elementi comportamentali. Il soggetto ha un preciso valore per l’azienda che deriva dalle sue competenze, esperienza, integrazione e relazione con gli altri soggetti, con i loro obiettivo e con quelli dell’organizzazione. IDENTITA del singolo dei gruppi, dell’impresa.

5 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie delle Decisioni Razionalità limitata Decisioni programmabili e non programmabili Dalla decisione al processo decisionale E’ solo intenzionalmente razionale, poiché ha dei limiti cognitivi, computazionali e previsionali. Viene abbandonato il sistema deduttivo tipico dell’economia e viene adottato un sistema induttivo che parte dall’osservazione, dalla sperimentazione e dalla simulazione.

6 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teoria degli Stakeholder Attori portatori di interessi non ignorabili (dall’organizzazione) Attori che esercitano un potere (sull’organizzazione) Attori interni ed esterni (all’organizzazione) Sono considerati stakeholder tutti i soggetti che non solo hanno interessi o aspettative nei riguardi di quello che l’organizzazione fa, di come lo fa e dei risultati che produce, ma hanno anche il potere di condizionarne le scelte.

7 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie Motivazionali L’uomo come entità multidimensionale Bisogni fisici, psicologici e sociali Indurre comportamenti organizzativamente coerenti L’uomo viene studiato nella sua complessità affettiva e relazionale, nelle sue motivazioni determinate da bisogni fisici, psicologici e sociali. Vengono studiate le leve organizzative più idonee ad indurre i comportamenti richiesti dall’organizzazione. Sviluppi : 1. individualismo che vede l’orga come costruzione mentale ; 2. intelligenza emotiva come fattore chiave per migliorare l’efficacia comportamentale

8 Gli attori e le teorie organizzative I soggetti
Teorie Fenomenologiche L’organizzazione non esiste in sè Gli attori conferiscono significato all’organizzazione Come progettare l’organizzazione? Il contributo di Weick Sensemaking Enacted Environment L’organizzazione esiste solo in quanto degli individui la percepiscono come struttura e le conferiscono un significato. Non esiste una realta orga esterna ed indipendente dai soggetti. L’organizzazione è una realtà costruita dai soggetti attraverso processi interpretativi che possono essere di tipo individuale o, più spesso, di tipo collettivo. Un’ organigramma formale “esiste” solo in quanto gli individui si accordano sul loro significato => fare organizzazione significa agire sugli individui Karl Weick, analizzando il processo di produzione dei significati organizzativi (sense making) fornisce criteri non solo per la sua comprensione, ma anche per la sua modifica. Enacted environmenent (ambiente attivato, ma l’espressione è praticamente intraducibile). Suggerisce la possibilità di intervenire per modificarla agendo non solo sulle percezioni e sui significati, ma anche sugli elementi fattuali che influiscono sulle stesse percezioni.

9 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Entità organizzative che tendono a mantenere una forma invariata nel tempo Resistenza al cambiamento L’organizzazione resiste all’attore Le scuole Funzionalismo Neoistituzionalismo Contingenze Organizzative Costi di Transazione Dipendenza dalle Risorse Le teorie che si focalizzano sui sistemi, analizzano quelle entità che, pur essendo il frutto dell’azione degli uomini, hanno assunto una loro autonomia, sviluppando un’inerzia che le mantiene in vita e ne consente lo sviluppo. “Il sistema è un’entità organizzativa che è dotata di meccanismi di stabilizzazione delle proprie relazioni ”

10 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Il Funzionalismo L’azione individuale è subordinata all’azione delle istituzioni Subsistemi Equilibrio omeostatico Conflitto come fattore di conservazione e sopravvivenza Il funzionalismo deriva dal positivismo sociologico di Emile Durheim e dall’organicismo di Talcott Parsons. Le parti strutturali sono a loro volta reciprocamente interdipendenti, così che le variazioni in una provocano cambiamenti nelle altre. I sistemi hanno una “naturale” tendenza all’equilibrio, sostenuta da una sorta di meccanismo omeostatico che viene rappresentato attraverso la metafora dell’organismo vivente. Le organizzazioni sono viste come sub sistemi immersi nell’ambiente di riferimento e contraddistinte dalle funzioni che svolgono per assicurarne la sopravvivenza. Conflitto non è patologia né sintomo di cambiamento.

11 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Il Neoistituzionalismo Enfasi su Aspetti sociali e Relazioni interorganizzative Strutture cognitive (frame of reference) Strutture normative Strutture regolative Isomorfismo Concentra la sua attenzione sugli aspetti sociali del comportamento organizzativo e sulle relazioni interorganizzative che danno significato alle scelte individuali. Il comportamento di un individuo dipende largamente dalla rappresentazione interna della realtà circostante. Gli elementi cognitivi sono costituiti dai frame of reference degli attori che consentono una comprensione condivisa della realtà. Sono implicitamente inclusi negli elementi normativi e di regolazione dell’organizzazione che definiscono i comportamenti appropriati. Es. Piani e Budget Il comportamento individuale è condizionato e vincolato da queste strutture : poco spazio agli attori => isomorfismo Le teorie che seguono sono meno deterministe

12 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Le Contingenze Organizzative It all depends Il ruolo dell’ambiente esterno La configurazione organizzativa non è data a priori Se l’ambiente è complesso, ma controllato e prevedibile si sviluppano funzioni sempre più specializzate MATRICE Se l’ambiente è turbolento e quindi imprevedibile, il sistema importa una parte della turbolenza e quindi la sua configurazione non può darsi a priori, ma si determina in base alle pressioni che di volta in volta l’ambiente riversa sul sistema. La struttura non è rigidamente definita, ma la sua caratteristica principale è la flessibilità, intesa come capacità di adattarsi alle pressioni contingenti dell’ambiente, attraverso i feedback, positivi e negativi, che inducono l’organizzazione a operare i necessari adattamenti che le consentono di mantenere un equilibrio dinamico. IT ALL DEPENDS vs THE ONE BEST WAY Il tasso di cambiamento dei sistemi orga deve corrispondere al tasso di cambiamento dell’ambiente

13 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Teoria dei Costi di Transazione Mercato vs Organizzazione Il ruolo di Incertezza Razionalità limitata Opportunismo Progettare l’organizzazione significa Scegliere la struttura di governo delle transazioni più efficiente L’organizzazione è la risposta al fallimento del mercato come struttura di governo delle transazioni, che si verifica a causa dell’incertezza, della razionalità limitata e dell’opportunismo delle parti.

14 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Teoria della Dipendenza dalle Risorse L’organizzazione dipende dall’ambiente Criticità Scarsità Intensità Acquisire il controllo sulle (fonti delle ) risorse Posizionamento su segmenti favorevoli di ambiente minimizzando la propria dipendenza L’organizzazione non è autosufficiente e non è in grado di generare le risorse di cui necessita, per questo deve procurarsele interangendo con altre organizzazioni.

15 Gli attori e le teorie organizzative I sistemi
Soggetti & Sistemi L’azione Organizzativa La progettualità del soggetto I vincoli all’azione L’organizzazione come costrutto di azione collettiva Un “gioco di potere” (e di scambio) tra attori che detengono risorse Reciproche dipendenze, cooperazione e conflitto Da comportamenti reattivi a proattivi teoria dell’azione organizzativa, che possiamo collocare a cavallo tra soggetti e sistemi : il comportamento organizzativo non è la risultante di una sequenza di stimoli-risposte (interno-esterno), ma il portato di una progettualità dell’individuo. Questa progettualità non ha infiniti gradi di libertà : si misura con vincoli orga-sociali e tecno. Riesce comunque a creare alternative uniche e specifiche, intervenendo sull’ambiente e sull’organizzazione attraverso le connessioni costruite dall’individuo. Dimensione soggettiva e oggettiva coesistono : parti necessitano di determinazione e certezza, altre indeterminate xchè affrontano incertezza Il cambiamento incontra dei limiti nei mezzi utilizzati per regolare le reciproche dipendenze e la cooperazione

16 Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Il focus Dall’organizzazione alle popolazioni di organizzazioni (biologia) Dinamica evolutiva Processi e meccanismi di selezione Due prospettive Population Ecology Teorie dell’Adattamento

17 Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Population Ecology Il ruolo dell’ambiente Cosa è una popolazione Specialiste Generaliste Inerzia organizzativa Nicchia Selezione Studiare l’evoluzione delle forme organizzative attraverso la selezione naturale operata dall’ambiente sulle popolazioni organizzative. La selezione agisce mediante l’eliminazione delle organizzazioni più lontane dallo standard ottimale di “armonia” tra organizzazione e ambiente.Esistono forze inerziali, interne o esterne all’organizzazione, che limitano la sua capacità di cambiare la propria struttura e i propri comportamenti in modo sufficientemente rapido è l’ambiente che determina l’organizzazione La nicchia è l’insieme di risorse ambientali che consentono alla popolazione di riprodursi. specialiste organizzazioni che dispongono di una gamma limitata di risorse fisse particolarmente adatte a operare in ambienti relativamente stabilie generaliste : ’uso di una gamma di risorse più vasta, anche se con risultati specifici inferiori a quelli raggiungibili dalle singole organizzazioni specialiste, dimostrando una maggiore capacità di sopravvivenza in ambienti variabili. Determinismo, isomorfismo

18 Gli attori e le teorie organizzative Le popolazioni
Teorie dell’Adattamento Recupero dell’intenzionalità dell’attore Come cambia il ruolo della selezione Cercano di superare i meccanismi di selezione naturale a favore di meccanismi governati anche dagli individui di una specie. Le variazioni nelle caratteristiche di individuo, possono essere intenzionali e non solo casuali (es. nuovo sistema di controllo). Quelle che si rivelano più efficaci e convenienti vengono stabilmente incorporate nel- l’organismo, riprodotte e diffuse.

19 Gli attori e le teorie organizzative La morfogenesi
Un approccio dialettico Razionalità evolutiva Comportamenti intenzionali Ridefinire regole del gioco e relazioni Definire strategie intersoggettive e intersistemiche Alternanza tra Periodi di stabilità inerziale Periodi di forte instabilità Togli un sasso oggi, togli un sasso domani… “Nella realtà i soggetti intraprendono continui tentativi di piegare le regole dell’organizzazione adattandole ai propri fini e, nei momenti in cui la resistenza e l’autonomia dei sistemi controllati sono minori, realizzano veri propri processi di morfogenesi dei sistemi” (nascita di nuovi soggetti e sistemi) [Rullani 1984, p. 59]. Ricordarsi benetton... Ricordarsi ciclo di vita...

20 Caso industria edilizia residenziale
Il contesto Fiorente industria edilizia Molte piccole aziende I fattori di cambiamento Aumento dei tassi di interesse Incremento costo dei mutui Crollo della domanda Come evolverà il mercato? Cosa possono fare le imprese?

21 Caso industria edilizia residenziale
Approccio funzionalista Population Ecology Cosa fare? Attendere Scegliere una nicchia di mercato Lo scenario Caduta della domanda di mutui -> calo del tasso di interesse -> ripresa del settore Le imprese con più storia e più risorse sopravvivono La teoria Interdipendenze tra sistemi Meccanismi omeostatici Popolazioni generaliste Selezione e nicchia Secondo la prospettiva funzionalista, si tratta solo di aspettare. La caduta della domanda di mutui provocherà prima o poi un abbassamento dei tassi d’interesse e una ripresa del settore. Secondo la prospettiva population ecology, le imprese con meno storia e quindi con meno risorse e meno efficienti sono destinate a scomparire.

22 Caso industria edilizia residenziale
Teoria dell’adattamento Contingenze organizzative Cosa fare? Adattarsi Ridurre i costi Lo scenario Sopravvivono le imprese che si adattano più velocemente al nuovo scenario Sopravvivono le imprese che riducono i costi, raggiungono economie di scala e si uniscono La teoria Azione dell’ambiente Scelta del processo di adattamento Ruolo dell’ambiente Miglior adattamento alle condizioni esterne Nella prospettiva evolutiva basata sull’adattamento le imprese cercheranno, appunto, di adattarsi alla nuova situazione e sopravvivranno quelle organizzazioni che troveranno il migliore e più rapido adattamento. Analoga possibilità è riconosciuta dalla prospettiva delle contingenze.

23 Caso industria edilizia residenziale
Teoria dell’azione organizzativa Prospettiva morfogenetica Cosa fare? Tagliare i costi e fare lobby Nascita di nuove forme organizzative Lo scenario Interventi di riduzione dei costi Politiche di intervento sull’ambiente (lobby, richiesta di prestiti…) Nascita di cooperative di costruzioni Evoluzione del contesto ambientale (affitto vs proprietà) La teoria Recupero di efficienza del nucleo tecnico Azione coordinata di più attori organizzativi Cambiamento del contesto originato da risorse interne Secondo la prospettiva azione organizzativa verranno prese le stesse decisioni per migliorare l’efficienza del nucleo tecnico, ma in più potranno svilupparsi politiche di intervento sull’ambiente, per modificare l’impatto negativo della condizione sfavorevole, facendo lobby con le autorità pubbliche e con le banche per ottenere piani di prestiti agevolati, offriranno dilazioni di pagamento, aumenteranno attraverso accordi e fusioni la loro dimensione per poter realizzare tutte queste misure. Nella prospettiva morfogenetica potrebbero nascere nuovi attori che fondono il ruolo di impresario e acquirente, per esempio sotto forma di cooperativa di costruzioni, oppure potrebbe affermarsi un nuovo sistema urbano basato sull’affitto piuttosto che sulla proprietà individuale dell’abitazione.

24 Gli attori e le teorie organizzative In sintesi


Scaricare ppt "Governare una relazione In sintesi"

Presentazioni simili


Annunci Google