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1 Normativa per curriculum ed esempio ed esempio In funzione della valutazione, delle Indicazioni 2007 e formazione.

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Presentazione sul tema: "1 Normativa per curriculum ed esempio ed esempio In funzione della valutazione, delle Indicazioni 2007 e formazione."— Transcript della presentazione:

1 1 Normativa per curriculum ed esempio ed esempio In funzione della valutazione, delle Indicazioni 2007 e formazione

2 Competenza: è lapplicazione concreta delle conoscenze nella risoluzione di problemi e per eseguire compiti. Di solito, il possesso di competenze viene indicato come saper fare. Conoscenza: è linsieme dei contenuti (concetti, regole, teorie, procedure, metodi, ecc..) di una disciplina. Solitamente, il possesso di tali conoscenze viene denominato sapere. Abilità: implica il possesso del pensiero critico e il controllo intelligente di ciò che si conosce e si sa fare, anche in contesti non scolastici. Di solito, il possesso delle capacità, denominate anche abilità di pensiero, viene indicato come saper essere. (Isp Valitutti)

3 Tipologia di abilità- chiarimenti attraverso le Indicazioni Abilità per produrre idee Pensiero metaforico-creativo Abilità per chiarire le idee Pensiero cognitivo Abilità per valutare la ragionevolezza di unidea Abilità nella scelta di strumenti opportuni Pensiero critico-razionale http://www.filosofia.it/pagine/pdf/07%20Pensiero%20pratico%20e%20logica%20deontica.pdf Pensiero pratico

4 Competenza viene messa in relazione con conoscenza, abilità e capacità Le conoscenze sono stabilite dal Ministero nei Programmi permettono di acquisire abilità corrispondenti a competenze in ambiti disciplinari ed interdisciplinari Le conoscenze trasformate in competenze e abilità, attraverso i piani di studio personalizzati: lapprendimento per competenze come metodologia di lavoro

5 Le minime competenze o syllabus per la scuola, lUniversità e la vita Indicazioni 2007

6 1° Scuola in cifre - Indagine dell'anno scolastico 2005/2006 http://www.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2007/scuola_in_cifre.shtml http://www.pubblica.istruzione.it/mpi/pubblicazioni/2007/scuola_in_cifre.shtml 3 studenti su 5 degli istituti professionali e tecnici iniziano a lavorare dopo il diploma Maggiore stabilità lavorativa per i diplomati degli istituti tecnici e professionali Quanto più è alto il titolo di studio del padre, tanto più si continua a studiare dopo il diploma Trascorsi tre anni dal conseguimento del diploma lavora il61% di chi ha riportato una votazione inferiore a 70 centesimi mentre gli studenti più bravi (coloro che nel 2001 hanno riportato un voto di diploma superiore a 90 centesimi lavorano solo nel 27,6% dei casi) La propensione dei giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro diminuisce allaumentare del voto di diploma (Tav. 5.1.1): Sono soprattutto gli ex liceali che continuano a studiare (64,3%) rimandando linserimentonel mercato del lavoro a dopo la conclusione degli studi universitari.La percentuale dei ragazzi che svolgono unattività lavorativa, invece, aumenta quanto più spiccato è il taglio professionalizzante degli studi conclusi: ben il 70,7% e il 60,1% dei giovani, rispettivamente con una maturità professionale e tecnica, lavorano dopo tre annidal conseguimento del diploma.. Scelte determinate da

7 2°-L53/03 art.5 …..date all'insegnante il minore numero possibile di mezzi coercitivi, così che l'unica fonte di rispetto da parte dell'allievo sia costituita dalle qualità umane e intellettuali dello stesso insegnante" (Albert Einstein) Professione docente richiede - Una cultura generale pluridisciplinare (garantita dalla formazione superiore) - Una cultura specifica (garantita dalla laurea triennale) una cultura professionale abilitante (garantita dalla laurea specialistica, finalizzata al saper insegnare) - Una sensibilità organizzativo-gestionale dell'insegnamento la presenza non solo di requisiti curricolari, ma anche del syllabus delle abilità e competenze richieste per famiglia disciplinare (già elaborato dalle discipline matematiche, non ancora da quelle pedagogiche e letterarie).

8 Art. 1 A partire dallanno scolastico 2007-2008, le scuole dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione procedono allelaborazione dellofferta formativa avendo a riferimento in prima attuazione e con gradualità, le Indicazioni. Limitatamente allanno scolastico 2007-2008 i collegi docenti utilizzeranno le parti delle predette Indicazioni compatibili e coerenti con il piano dellofferta formativa adottato, le esperienze maturate nellambito del contesto scolastico, le esigenze del territorio e le condizioni di fattibilità in cui la singola scuola opera. Art. 2 La fase di prima attuazione delle disposizioni contenute nel presente decreto si realizza negli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009. Nel corso del predetto biennio le istituzioni scolastiche, nel quadro delle finalità generali indicate e degli obiettivi individuati per la scuola dellinfanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, verificano la congruità dei contenuti proposti e la loro articolazione per campi di esperienza, aree, discipline e competenze, anche al fine di eventuali modificazioni e integrazioni 3° Formazione docente D.M. del 31 luglio 2007

9 Art. 3 Nella prospettiva della revisione degli ordinamenti degli studi vigenti per la scuola dellinfanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, le istituzioni scolastiche verificano altresì - anche attraverso le pratiche della ricerca/azione – lefficacia e le modalità di attuazione delle Indicazioni contenute nel documento allegato, utilizzando a riguardo tutti gli strumenti di flessibilità previsti dal D.P.R. 275/1999, con particolare riferimento agli articoli 4, 5 e 6

10 Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Qualche esempio in pillole 31-1-2008 StoriaLultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) saràdedicato alla storia del Novecento. (Lanalisi del mondo contemporaneo reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse vicende che caratterizzano il mondo attuale; la formazione dellUnioneeuropea; la nascita e le vicende della Repubblica italiana sono da considerarsi decisive, se osservate dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza e della capacità di orientarsi nella complessità del mondo attuale e di progettare il futuro). Sarà più collegata alla geografia.

11 Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Qualche esempio in pillole 31-1-2008 Geografia Dà grande importanza agli aspetti di tipo morfologico (nomi dei fiumi, dei mari, dei monti…) e recupera sin dalle elementari lo studio dellEuropa e del mondo. Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali: questo consentirà sin dalle elementari di affrontare problemi contemporanei, comparati con il passato.

12 Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Qualche esempio in pillole 31-1-2008 Matematica Più impulso allarea matematico-scientifica per garantire quelle basi indispensabili per migliorare i livelli di conoscenze e competenze degli studenti italiani in ambito matematico. Il curricolo sarà fortemente integrato con linsegnamento tecnologico-scientifico sin dalle elementari per favorire la formazione di una mentalità scientifica. Scienze sperimentali e naturali Lo studio della scienza della natura è visto in una prospettiva storica ed evolutiva. Più sperimentazione e osservazione della realtà.

13 Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Qualche esempio in pillole 31-1-2008 Lingua italiana Ha un ruolo principe anche come strumento di identità culturale e deve essere oggetto di attenzione da parte di tutti i docenti: tutte le discipline devono concorrere allapprendimento della lingua italiana (anche durante lora di matematica, scienze, informatica...) Tornano in evidenza la GRAMMATICA e la SINTASSI (partendo dalla riflessione sulla lingua); leducazione alla capacità di scrittura, di esposizione orale e di lettura di quegli autori fondamentali per il nostro patrimonio culturale. Più attività di laboratorio e più valorizzazione delle biblioteche scolastiche per lincontro con la lettura e con gli autori non solo per i testi strettamente scolastici. La lingua italiana si raccorda con tutti gli altri linguaggi: arte,musica…Sensibilizzare agli apporti che arrivano anche da altre lingue e culture, europee ma anche dellarea del Mediterraneo, diventa una risorsa anche perlintegrazione. Lingue comunitarie Si conferma lo studio della lingua inglese per tutto il primo ciclo e linsegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado. Cruciale diventa il metodo comunicativo; assume grande rilievo luso dei laboratori linguistici. Nuove tecnologie informatiche Spazio allaggiornamento per luso delle nuove tecnologie informatiche. Il computer è proposto come strumento per raccogliere dati, tabelle e appunti per lo studio; per conoscere le diverse forme testuali (poesia, racconto, video..) e produrre creativamente ipertesti.

14 Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo di istruzione Qualche esempio in pillole 31-1-2008 Meno educazioni più educazione Si recuperano gli aspetti educativi presenti nel cuore di ogni disciplina; le educazioni frammentate e confinate a parte rendevano il curricolo appesantito. Leducazione alla salute, ad esempio, non può essere confinata in ununica ora ma deve essere valorizzata nelle scienze, nella pratica motoria ecc.. Lo stesso dicasi per leducazione alla cittadinanza per cui, ad esempio, le attività didattiche della lingua italiana o straniera sono pensate in situazioni di dialogo e di interazione per educare al rispetto di punti di vista diversi dai propri. Ogni insegnamento disciplinare deve essere un contributo alleducazione intesa come aiuto alla crescita della persona (educare), al rispetto degli altri e della realtà. http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_esempi.pdf

15 Direttiva n.68 ……Azioni e misure invito alle scuole ad organizzare unapposita riunione dei collegi dei docenti in occasione dellapertura dellanno scolastico. Nel rispetto dellautonomia, le scuole sono invitate – dintesa con i propri Consigli di Istituto - a costituire commissioni di lavoro (capi di istituto, docenti, dirigenti amministrativi, genitori…) per impostare e seguire gli sviluppi del processo di informazione e prima attuazione delle Indicazioni; 4. promozione, nelle scuole dellinfanzia e del primo ciclo, di una discussione impostata e coordinata organicamente a livello dipartimentale e interdipartimentale, tesa a individuare le Indicazioni come occasione per una riflessione comune sulle finalità del servizio formativo e sul miglioramento della sua qualità; 5. orientamento delle iniziative di formazione per il personale della scuola, nel rispetto delle disposizioni contrattuali in vigore, alla prima conoscenza delle Indicazioni; 6. sostegno per il rafforzamento e listituzione di reti di scuole (ex art. 7 DPR n. 275/1999), chiamate a discutere temi generali e specifici delle Indicazioni e a diffondere e monitorare buone pratiche.

16 Gruppi di coordinamento - Organizzazione Per assicurare efficacia e funzionalità allintero piano di attività sono costituite le necessarie basi amministrative e funzionali. A livello nazionale viene costituito un gruppo di coordinamento con la responsabilità di impostare, gestire e verificare lintera azione di iniziale accompagnamento, avvalendosi delle strutture ministeriali e in collaborazione con i diversi soggetti istituzionali. A livello regionale i Direttori scolastici regionali istituiscono gruppi di coordinamento regionali incaricati di operare con intensità crescente nel territorio. Esse sono composte da dirigenti tecnici, dirigenti scolastici e docenti e sviluppano il piano di lavoro regionale. A livello provinciale i Direttori scolastici regionali costituiscono unità operative di sostegno progettuale e organizzativo a livello provinciale, così realizzando Nuclei di supporto per le Indicazioni. I componenti di tali nuclei vengono sensibilizzati e formati sui contenuti e sui principi delle nuove Indicazioni attraverso percorsi specifici di formazione che tengano conto delle aree disciplinari; delle singole discipline; delle metodologie di insegnamento e dei loro nessi interdisciplinari. I Nuclei provinciali di supporto costituiscono i termini di riferimento per il biennio di lavoro e i punti di contatto e di incontro per le scuole, per i diversi soggetti coinvolti, enti locali, agenzie culturali e sociali operanti sul territorio.

17 .. è difficile mettere a punto una formazione, ma ancora più difficile è valutare lefficacia della formazione. (Gardner) http://for.indire.it/docenti/login/index.php?action=logisc Sistema di formazione on-line per docenti

18 Formulare, fare previsioni, osservare, registrare, classificare,schematizzare, identificare relazioni Argomentare,dedurre,prospettare soluzioni, interpretare, produrre rappresentazioni grafiche (al termine della primaria) Utilizzare strumenti matematici ed informatici insieme in uno stesso contesto ( al termine della secondaria 1° grado)


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