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Il ciclo magazzino Lucidi a cura di Silvia Fossati.

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Presentazione sul tema: "Il ciclo magazzino Lucidi a cura di Silvia Fossati."— Transcript della presentazione:

1 Il ciclo magazzino Lucidi a cura di Silvia Fossati

2 Ciclo magazzino Le rimanenze di magazzino sono costi imputabili a beni ancora in giacenza, che si rinviano al futuro esercizio in quanto si possono recuperare tramite i ricavi di futuri periodi. Si tratta quindi di valori economici comuni a due o più esercizi, costituiti dalle acquisizioni di fattori produttivi che, alla fine dell’esercizio o alla fine di un periodo determinato, non sono stati ancora impiegati nella produzione o non sono stati ancora venduti. Il magazzino viene movimentato nel corso del periodo dalle entrate (acquisti), dai passaggi per le attività di trasformazione e dalle uscite (vendite). Le giacenze di magazzino sono il risultato di attività ricorrenti (routine transactions) proprie sia del ciclo magazzino che dei cicli acquisti e vendite. La valorizzazione delle rimanenze, anche sulla base di quanto imposto dalle regole stabilite dal codice civile, nella maggior parte dei casi comporta un articolato processo di stima composto da specifiche procedure di analisi e di valutazione (accounting estimates).

3 Ciclo magazzino Principali obiettivi di revisione 1/3
Esistenza (E): occorre verificare che le giacenze di magazzino esposte in bilancio derivino da giacenze di beni effettivamente esistenti e di proprietà della società e da operazioni di acquisto e vendita effettivamente avvenute. Il revisore deve verificare l’esistenza delle rimanenze di proprietà della società, quindi deve tener conto anche di eventuali giacenze di proprietà presso terzi e dell’eventuale presenza in magazzino di giacenze che non sono di proprietà della società.. Completezza (C): occorre verificare che tutte le giacenze delle rimanenze siano correttamente rilevate; per raggiungere tale obiettivo è indispensabile che tutti gli acquisti e le vendite di materie, materiali, prodotti e merci e altri beni siano stati riconosciuti e accuratamente registrati nelle rilevazioni di magazzino, che tutti i beni di proprietà dell’impresa, presso i magazzini, i reparti o i terzi siano stati accuratamente identificati e che tutti gli eventi accaduti durante l’esercizio che riguardano le rimanenze siano stai riflessi nelle registrazioni contabili.

4 Ciclo magazzino Principali obiettivi di revisione 2/3
Accuratezza (A): occorre verificare che la registrazione delle transazioni sia matematicamente corretta e di conseguenza che i costi unitari (comprensivi dei costi diretti e della relativa quota dei costi indiretti ) siano correttamente dell’operazione. Competenza (CP): occorre verificare chcalcolati secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento e che le registrazioni contabili nelle schede di magazzino siano accurate e riflettano in contabilità generale gli effetti economici e patrimoniali e tutte le operazioni siano state registrate nel corretto periodo di competenza. In particolare, occorre prestare attenzione alle condizioni alle quali avvengono i passaggi di proprietà, sia per gli acquisti e sia per le vendite del periodo. Diritti ed obblighi (O): occorre verificare che le rimanenze iscritte in bilancio siano di proprietà della società; a tal fine è fondamentale verificare il titolo di proprietà o di possesso, ovvero la disponibilità della documentazione idonea a provare e salvaguardare il diritto di proprietà sulle merci acquistate in possesso della società, in viaggio o presso terzi.

5 Ciclo magazzino Principali obiettivi di revisione 3/3
Valutazione (V): occorre verificare la corretta applicazione dei criteri di valutazione delle giacenze, disposti dal Codice Civile (art.2426 C.C.) e dai principi contabili di riferimento. Classificazione (CL): occorre verificare che i costi e i debiti siano rappresentati in bilancio in conformità al disposto del Codice Civile (art.2424 e 2425 C.C.) e dei principi contabili di riferimento. Presentazione e informativa (P): occorre verificare che le note esplicative siano complete.

6 Ciclo magazzino Il sistema delle verifiche: richiamo
Le verifiche della revisione contabile sono classificabili in: a) procedure di valutazione del rischio b) procedure di conformità (test of controls) c) procedure di validità

7 a) Procedure di valutazione del rischio
L’applicazione del modello del rischio di revisione guida la valutazione preliminare dei rischi (rischio inerente, rischio di controllo e rischio di individuazione) e consente di definire la scelta delle verifiche di dettaglio sulle transazioni e sui saldi di bilancio e della loro estensione. Il modello è applicabile al bilancio nel suo complesso e ad ogni sua asserzione o ciclo di operazioni e, come tale, anche al ciclo magazzino.

8 a) Procedure di valutazione del rischio: Fattori di rischio inerenti il ciclo magazzino
CONDIZIONI ECONOMICHE GENERALI - Principi contabili e prassi di settore - Legislazione e regolamenti che influenza l’attività dell’impresa - Rischio – paese dei mercati di sbocco - Rischio – paese dei mercati di approvvigionamento Contesto economico: -inflazione -tasso di interesse -tassi di cambio -consumi. SETTORE DI APPARTENENZA - Quadro di riferimento per i settori regolamentati - Concorrenza - Stagionalità delle vendite e degli acquisti - Volatilità dei prezzi - Concentrazione della domanda dei prodotti finiti - Concentrazione dell’offerta dei fattori produttivi - Instabilità dei mercati di approvvigionamento

9 a) Procedure di valutazione del rischio: Fattori di rischio inerenti il ciclo magazzino
IMPRESA Mercati e Prodotti: -- Processi di produzione - Lancio di nuovi prodotti, declino dei prodotti esistenti - Rilevanza di prodotti/materiali a rischio di deperibilità fisica/obsolescenza commerciale Attività e organizzazione dell’azienda: - Fasi e metodi di produzione - Segmenti di attività - Ubicazione degli impianti di produzione e dei magazzini Strategie aziendali: principali fornitori di beni e servizi: - Stabilità dell’offerta dei fattori produttivi e della domanda dei prodotti finiti - Metodi di ricezione e di consegna - Livelli minimi di scorta delle giacenze - Livelli di riordino delle rimanenze - Operazioni con parti correlate - Contratti a lungo termine - Rischio di frode per collusione tra fornitore e acquirente - Rischio di frode per furto rimanenze aziendali Errori individuati in precedenti revisioni

10 a) Procedure di valutazione del rischio: l’analisi del sistema di controllo interno 1/2
Autorizzazioni (p.e. tutti i movimenti gestionali e contabili, conseguenti agli acquisti (carico del magazzino, verifica DDT con quantità fisica e con ordine, ricezione fattura del fornitore) ed alla vendita (scarico merce, emissione DDT, emissione fatture di vendita) siano processati da individui autorizzati; Separazione di funzioni (p.e. la movimentazione delle merci, ovvero i carichi a seguito di acquisti, i trasferimenti interni, le spedizioni per vendite ed i movimenti connessi alla gestione dei resi, devono essere effettuate da risorse aziendali diverse da chi effettua la registrazioni nel sistema di contabilità di magazzino e nel sistema di contabilità generale, oltre che per migliorare l’efficienza generale del processo anche per prevenire possibili comportamenti fraudolenti). Elaborazioni informatiche manuali o automatizzate (p.e. le registrazioni di magazzino devono essere riconciliate con la contabilità generale); Reportistica (p.e. rapporti relativi all’analisi delle differenze inventariali rilevate che poi siano analizzati ed aggiornati tempestivamente)

11 a) Procedure di valutazione del rischio: l’analisi del sistema di controllo interno 2/2
Indicatori di performance (p.e. il management deve analizzare gli indicatori delle giacenze del magazzino, confrontandoli con i dati di budget ed i benchmark di settore) Punti di controllo – Riconciliazioni (p.e. i carichi di magazzino valorizzati siano riconciliati con il conto acquisti di contabilità generale) Controlli fisici (p.e. devono essere effettuati inventari fisici delle scorte: le differenze con la contabilità generale devono venire riconciliate regolarmente).

12 b) Procedure di conformità
Alcuni esempi di procedure di conformità inerenti il ciclo magazzino: Verifica delle riconciliazioni fra la contabilità di magazzino e la contabilità generale predisposte dalla società per una serie di periodi a campione. Verifica tramite re-performance a livello informatico per accertare l’impossibilità di rilevare giacenze negative di magazzino. Osservazione e valutazione dell’adeguatezza della separazione delle funzioni Verifica dell’analisi periodica effettuata dalla direzione aziendale e delle azioni intraprese in caso di andamenti “anomali” Verifica dell’analisi condotta dalla società e delucidazioni in caso di significativi scostamenti rispetto al budget e rispetto ai dati del precedente periodo Verifica di un campione di report predisposti dalla società. Esame delle differenze rilevate e delle azioni intraprese dalla direzione Devono essere effettuati inventari fisici delle scorte: le differenze con la contabilità generale devono venire riconciliate regolarmente.

13 c) Procedure di validità
Le procedure di validità si sostanziano in: c.1. le procedure di analisi comparativa (o analisi di contenuto); c.2. le verifiche di dettaglio sulle transazioni; c.3. le verifiche di dettaglio sui saldi di bilancio; c.4. le verifiche di dettaglio sull’informativa.

14 c.1. Procedure di validità: analisi comparativa
analisi di coerenza (mensilizzata) per i seguenti valori: - rimanenze di merci e prodotti finiti, semilavorati e prodotti in corso di lavorazione, materie prime, materie sussidiarie e di consumo; - fondo obsolescenza magazzino; - resi su acquisti e resi su vendite. analisi di bilancio per indici con riferimento a: - scostamenti delle marginalità rispetto al periodo precedente e rispetto al budget; - incidenza percentuale delle rimanenze finali rispetto al costo del venduto; confronto con periodo precedente e con quelli a budget; - incidenza percentuale del risultato lordo industriale rispetto alle vendite; confronto con periodo precedente e con quelli a budget; - scostamenti dei costi di produzione standard e costi generali standard con i dati effettivi; confronto con periodo precedente e con quelli a budget;

15 c. 2.Procedure di validità: verifiche di dettaglio sulle transazioni
Alcuni esempi di verifiche di dettaglio sulle transazioni sono le seguenti: selezione di un campione di registrazioni contabili inerenti le operazioni di acquisto e match con i dati della documentazione di supporto (ordine al fornitore, DDT, fattura, documento di carico interno, rilevazione nel sistema di contabilità di magazzino). Verifica della corretta rilevazione nel sistema di contabilità di magazzino delle quantità e del valore delle merci; verifica della corretta rilevazione in contabilità della fattura del fornitore - (E, A, O); - selezione di un campione di registrazioni contabili inerenti le operazioni di vendita e match con i dati della documentazione di supporto (ordine dal cliente, DDT, fattura, documento di scarico dal sistema di contabilità di magazzino). Verifica della corretta rilevazione dello storno nel sistema di contabilità di magazzino delle quantità e del valore delle merci; verifica della corretta rilevazione in contabilità della fattura al cliente - (E, A).

16 c.3.Procedure di validità: verifiche di dettaglio sui saldi di bilancio
Le principali procedure di dettaglio sui saldi di bilancio relative al ciclo magazzino sono: - la rilevazione fisica dei beni (inventario); - le richieste di conferma (circolarizzazione) verso terzi; - le verifiche di cut-off degli acquisiti e delle vendite; - lo svolgimento del test di comparison of quantity; - la verifica del rispetto del prezzo di mercato; - la verifica della corretta valorizzazione delle rimanenze; - la verifica della corretta classificazione e presentazione in bilancio.

17 La rilevazione fisica dei beni (inventario) 1/4
La verifica della rilevazione fisica delle rimanenze di magazzino è effettuata per ottenere l’evidenza di revisione dell’esistenza, dell’accuratezza delle della completezza delle quantità fisiche, nonché delle condizioni in cui si trovano i beni posseduti dalla società, fornendo anche una base affidabile per determinare il valore delle rimanenze esposte in bilancio. Avendo per oggetto grandezze fisiche, il valore dei beni può servire come base per la selezione, ma l’obiettivo che si pone la verifica è inerente solo alle quantità. Il costo, o più in generale il valore dei beni, viene testato con altre procedure di revisione. La verifica inventariale è fondamentale per il raggiungimento dei seguenti obiettivi di revisione: - accuratezza; - esistenza; - completezza

18 La rilevazione fisica dei beni (inventario) 2/4
Prima dell’inventario occorre: valutare l’adeguatezza delle istruzioni inventariali fornite dalla società per l’effettuazione dell’inventario fisico, individuando i punti di debolezza che possono portare ad errori di conta da parte della società. considerando le procedure analitiche già svolte, analizzare con la direzione le eventuali variazioni delle rimanenze nel corso dell’esercizio, il grado di variazione dei livelli delle rimanenze ed eventuali problemi sorti nel periodo (ad es. carenze impreviste delle rimanenze rilevate e saldi negativi).; ottenere informazioni sull’ubicazione della merce (merce presso terzi, merce presso diversi magazzini) e prendere visione dell’area da inventariare; identificare possibili ulteriori aree non coperte dal programma d’inventario; - ottenere informazioni su come le eventuali movimentazioni di rimanenze (articoli in transito, merce in entrata ed uscita) saranno gestite durante l’inventario fisico e sulle modalità di funzionamento delle procedure di cut-off.

19 La rilevazione fisica dei beni (inventario) 3/4
Durante la verifica inventariale occorre: accertarsi che il magazzino non sia movimentato durante le operazioni di conta; accertarsi che tutte le rimanenze siano etichettate in modo che la loro tipologia sia ben riconoscibile; verificare che i cartellini inventariali sono pre-numerati al fine di verificarne la completezza; verificare che, per tutti i prodotti già contati, venga riportata la quantità riscontrata su un apposito cartellino; verificare che gli articoli obsoleti, dismessi, in eccesso o danneggiati siano stati identificati chiaramente; verificare che le rimanenze di proprietà di terzi sono state identificate chiaramente, messe da parte e conteggiate separatamente;

20 La rilevazione fisica dei beni (inventario) 4/4
- selezionare a campione alcuni prodotti e procedere alla conta. La selezione deve avvenire: - dal fisico al contabile; dal contabile al fisico; confrontare i risultati del controllo a campione con i dati dell’inventario fisico dei clienti o con il sistema di inventario permanente del cliente e analizzare le differenze a fine inventario, fare un sopralluogo del magazzino per accertarsi che tutte le voci siano state inventariate; recuperare la documentazione necessaria per i test di cut off vendite ed acquisti, compresi articoli copie o dettagli degli ultimi documenti i di entrata ed uscita degli articoli, i documenti di spedizione dell’esercizio più recenti e le maggiori entrate ed uscite precedenti; effettuare un controllo sull’accuratezza e completezza dei cartellini inventariali (considerare anche quelli nulli, utilizzati e non utilizzati). La somma dei tagliandi distribuiti deve essere pari alla somma dei tagliandi utilizzati più quelli annullati e di quelli restituiti.

21 La richiesta di conferma esterna (circolarizzazione) 1/5
La richiesta di conferma scritta delle giacenze presso terzi è una procedura di revisione che consiste nel chiedere a terzi la conferma del saldo risultante dai dati contabili ad una certa data, comunicando eventuali discordanze. La conferma esterna fornisce un forte elemento probativo a conferma dell’esistenza e delle rimanenze ad una certa data, fornendo inoltre un elemento probativo sul funzionamento delle procedure di corretta determinazione della competenza. Con riguardo al ciclo magazzino, la richiesta di conferma è rivolta ai depositari e ai depositanti di merce, ossia a quei soggetti che detengono presso i loro magazzini merce che è di proprietà della società cliente e quei soggetti la cui merce è depositata presso la società cliente.

22 La richiesta di conferma esterna (circolarizzazione) 2/5
SELEZIONE DEL CAMPIONE Poiché il rischio più frequente è quello della sopravalutazione del magazzino, se non viene effettuata una selezione totale dei depositari e dei depositanti, la scelta del campione da circolarizzare privilegia i saldi di importo più significativo. Il rischio, infatti, è che la società sopravvaluti le rimanenze contabilizzando merce presso terzi che non esiste, oppure registrando come merce propria le giacenze di terzi che si trovano presso i suoi magazzini. La dimensione del campione varia in relazione al rischio di individuazione pianificato, alla significatività dei saldi, ai risultati della revisione dell’anno precedente, al numero dei depositari e dei depositanti.

23 La richiesta di conferma esterna (circolarizzazione) 3/5
DATA DI RIFERIMENTO DEL SALDO: la data di riferimento del saldo del quale è chiesta conferma può essere anticipata rispetto alla data di chiusura dell’esercizio. Ciò consente di anticipare la selezione del campione dei terzisti da circolarizzare nella fase di interim e, di conseguenza, la ricezione delle risposte alla richiesta di conferma. Nel caso il revisore scelga tale opzione, occorrerà procedere alla riconciliazione degli importi (se differenti) mediante analisi a campione delle transazioni che hanno caratterizzato la movimentazione del saldo tra la data di riferimento del saldo e la data di chiusura dell’esercizio (procedura di roll-forward); nel caso invece la data di riferimento sia successiva alla data di bilancio, la procedura da applicarsi è quella mirante a giustificare la movimentazione tra la data di bilancio e la data di riferimento del saldo (procedura di roll-back).

24 La richiesta di conferma esterna (circolarizzazione) 4/5
PROCEDURE ALTERNATIVE: in caso di mancata risposta dovranno effettuarsi le cosiddette procedure alternative, con le quali il revisore verifica la composizione del saldo attraverso l’esame delle fatture che attestino le documentazioni di entrata/uscita di supporto, (ordine, contratto, DDT, conferma spedizione/ricezione merce, rilevazione nel libro delle scritture ausiliarie, ecc.). FORMA: la richiesta di conferma è predisposta su carta intestata della società ed è inviata al terzista direttamente dal revisore; la risposta dovrà essere spedita dal terzista direttamente al revisore senza “transitare” dalla società. Nella prassi viene utilizzata sia una forma in “bianco” ovvero una richiesta positiva nella quale quindi viene indicato l’importo del saldo da confermare risultante dalla contabilità e viene allegato il riepilogo delle giacenze rilevato secondo il sistema di contabilità della società. In caso di mancata ricezione della risposta, il revisore provvede ad un primo sollecito.

25 La richiesta di conferma esterna (circolarizzazione) 5/5
RICONCILIAZIONE: in caso di differenze tra saldo contabile e saldo confermato dal depositario/depositante, per ogni risposta non concordante, la Società deve predisporre una riconciliazione dei saldi non concordanti e il revisore deve analizzarne le cause. Le possibili cause degli importi in riconciliazione sono date da: - merce inviata dalla società al depositario e da merce inviata dal depositante alla società non ancora pervenuta a destinazione (merce in transito); - possibili resi di acquisto/vendita; - errori ed eventuali controversie con contestazione della proprietà della merce. Gli importi in riconciliazione devono essere indagati, in accordo con la strategia di revisione definita nel programma di lavoro, verificando la documentazione di supporto; occorre inoltre verificare la correttezza matematica delle riconciliazioni predisposte dalla società, ricalcolando somme o verificando che le formule siano corrette e quadrano i saldi della Società con l’estratto conto, e il saldo del terzista con quello risultante dalla risposta.

26 La verifica di cut-off E’ una procedura che permette di verificare che tutti i costi e tutti i ricavi correlati agli acquisti ed alle vendite di merci, siano iscritti in bilancio correttamente. La procedura viene applicata alle operazioni avvenute nel periodo immediatamente antecedente e successivo alla data di bilancio e consente di verificare che: - le vendite e gli acquisti effettuati prima della data di chiusura di bilancio, siano correttamente incluse nel bilancio; - le vendite e gli acquisti effettuati dopo la data di chiusura del bilancio non siano incluse nel bilancio precedente. In relazione al grado di rischio identificato in fase di interim audit ed alla tipologia di attività svolta dalla Società (modalità di spedizione utilizzata, clausole contrattuali di vendita, etc.), verrà definito il periodo di tempo da esaminare per verificare la competenza delle vendite.

27 Le verifiche di Comparison of quantity
E’ una procedura che permette di verificare che le quantità dei codici oggetto di inventario siano stati poi correttamente rilevate e quindi valorizzate in bilancio. In relazione al grado di rischio identificato in fase di interim audit, alla tipologia di attività svolta dalla Società, ai rilievi rilevati nel corso di precedenti revisioni, verrà definito l’ampiezza del campione da analizzare per la verifica in esame, i cui principali passi sono i seguenti: confronto delle quantità riscontrate dalle conte effettuate con le con le quantità registrate; - verifiche che i cartellini non utilizzati, annullati o con quantità zero, siano stati adeguatamente considerati; - riconciliazione dei saldi finali dell’elenco con i saldi del mastro; - verifica della correttezza delle correzioni e delle rettifiche apportate; - analisi dell’elenco delle voci di magazzino per identificare quantità o importi non usuali.

28 Le verifiche di controllo determinazione prezzo di mercato
E’ una procedura che permette di verificare che il valore delle rimanenze iscritto in bilancio non sia inferiore al prezzo di mercato. La procedura viene applicata alle operazioni avvenute nel periodo immediatamente successivo alla data di bilancio e consente di verificare che le vendite di merci effettuate dopo la data di bilancio non siano effettuate ad un prezzo inferiore rispetto alla relativa valorizzazione. Occorre considerare l’andamento dei prezzi e tutte quelle condizioni, anche nel periodo che intercorre tra la data di bilancio e quella della sua preparazione, che hanno effetto sulla determinazione di un prezzo realistico. Se l’andamento dei prezzi nel periodo fra la data del bilancio e quella della sua preparazione evidenzia un valore netto di realizzo inferiore al costo di acquisto occorre considerare tale valore per evitare di differire le perdite.

29 Le verifiche di controllo determinazione prezzo di mercato
La verifica si articola come segue: - determinazione del valore di netto realizzo della merce obsoleta, danneggiata o eccedente rispetto ai normali fabbisogni, rilevata durante l’inventario fisico o a seguito di altre procedure di revisione; - controllo dei prezzi correnti di vendita e dei costi di sostituzione per accertare che le giacenze siano state svalutate nel caso in cui il valore di mercato risulti inferiore al costo. In alcuni casi (ad esempio per le merci a lento rigiro) puo’ essere consigliabile un’analisi delle vendite dei mesi successivi alla data di chiusura del bilancio al fine di determinare l’effettivo prezzo di vendita; - controllo delle successive quantità vendute dei prodotti a lento rigiro o obsoleti, considerando l’effetto di mutamenti tecnologici, di impegni d’acquisto, di contratti di vendita aperti, di piani di marketing della società.

30 La verifica della corretta valorizzazione delle rimanenze 1/3
Il codice civile ed i principi contabile di riferimento prevedono che le rimanenze siano iscritte al costo di acquisto o di produzione o al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato se minore. Pertanto è necessario: - verificare la corretta iscrizione del costo di acquisto - verificare la corretta rilevazione del costo di produzione (ove applicabile) cosi come indicato in precedenza; - verificare la presenza di rimanenze che presentano problematiche di valorizzazione emerse a seguito dello svolgimento del test di Nrv (vedi punto precedente); - verificare la presenza di rimanenze che presentano problematiche di valorizzazione conseguenti a situazioni di scarsa movimentazione (slow moving) o di nulla movimentazione (no moving) oltre che a fenomeni di obsolescenza.

31 La verifica della corretta valorizzazione delle rimanenze 2/3
Al fine di raggiungere l’obiettivo sopra menzionato è necessario, oltre alla comprensione della procedura della società per la gestione e alle procedure di conformità svolte con riferimento alla procedura di valutazione delle rimanenze (attività svolta durante l’interim audit): - verificare il metodo di determinazione del costo attuato dalla società, con particolare riferimento alla configurazione di costo utilizzata dalla società; - controllare i costi diretti e indiretti inclusi nel costo dei prodotti in rimanenza, in rapporto al metodo di determinazione del costo adottato. In particolare: costo delle materie prime acquistate: confronto dei valori unitari delle materie prime selezionate con le fatture di acquisto e verifica delle quantità con riferimento alle distinte-base di lavorazione; verifica del trattamento contabile dei costi accessori (es: costi di trasporto) nella determinazione del costo unitario; - costo della mano d’opera: controllo dei costi diretti ed indiretti di manodopera attribuiti alle rimanenze, riconciliando tale valore con i dati rilevati dai cartellini presenza; confronto dell’incidenza del costo diretto/indiretto della manodopera con gli esercizi precedenti e con i dati previsionali ed indagine delle cause degli scostamenti rilevanti;

32 La verifica della corretta valorizzazione delle rimanenze 3/3
- valutare la ragionevolezza riguardo ai criteri di imputazione dei ai vari reparti, prodotti etc.; composizione dei costi; confronto con i dati degli esercizi precedenti e con i dati previsionali ed indagine delle cause degli scostamenti rilevanti; ottenere il report dei codici oggetto di slow moving, di quelli oggetto di no moving, di quelli obsoleti e di quelli da rottamare alla data di riferimento del bilancio; verificarne la riconciliazione (quadratura) con la contabilità generale; - esaminare con il management della società, le posizioni principali, che possono anche non essere incluse nel fondo svalutazione magazzino, ottenendo documenti e spiegazioni plausibili (es. ordini di vendita, movimentazione “minima” garantita per un lungo periodo di tempo.. etc.) che supportino la valutazione della società in merito alla loro recuperabilità.

33 Verifica della corretta classificazione
La macroclasse e le voci di riferimento del Conto economico, classificato secondo quanto stabilito dal codice Civile (art.2425 C.C.) sono le seguenti: A) VALORE DELLA PRODUZIONE 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti B) COSTI DELLA PRODUZIONE 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci La macroclasse e le voci di riferimento dello Stato Patrimoniale, classificato secondo quanto stabilito dal Codice Civile (art.2424 C.C.), sono le seguenti: C I) RIMANENZE 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti Le voci delle rimanenze devono essere iscritte nell’attivo al netto dei relativi fondi svalutazione (Rel. Min. all’art bis CC).

34 c.4. Procedure di validità: verifiche di dettaglio sull'informativa 1/2
Con riguardo alle rimanenze, il Codice Civile (art.2427) ed il principio contabile OIC nr. 13, dispongono che nella Nota Integrativa, tra le altre, siano fornite le seguenti informazioni: - il principio generale di valutazione adottato (minore tra costo e mercato); - il metodo del costo adottato (costo medio ponderato, Fifo, Lifo, costo specifico); nel caso venga adottato il metodo Lifo, a causa dei possibili effetti distorsivi applicati da tale metodo, bisogna che sia indicato: - l’effetto sul risultato d’esercizio di significative riduzioni di quantità rispetto all’esercizio precedente; - la differenza, se significativa, tra il valore delle rimanenze di magazzino a prezzi correnti e la valutazione di bilancio; - i criteri adottati per la svalutazione al valore di mercato specificando la tipologia del valore di mercato utilizzato per le rimanenze obsolete o a lento rigiro;

35 c.4. Procedure di validità: verifiche di dettaglio sull'informativa 2/2
- il ripristino al costo originario se vengono meno le ragioni che avevano reso necessario l’abbattimento al valore di mercato e l’effetto sul conto economico; - gli eventuali cambiamenti nella classificazione delle voci; - gli eventuali gravami relativi alle rimanenze di magazzino; - se significativa, per categoria di beni la differenza fra la valutazione in bilancio ed il valore delle rimanenze a costi correnti – minore fra il costo corrente e il valore netto di realizzo; - l’ammontare degli interessi inclusi nei costi di voci che richiedono un processo produttivo pluriennale in quanto relativi a finanziamenti chiaramente assunti a fronte di tali giacenze;se non identificate chiaramente nel conto economico, perdite, se rilevanti, derivanti da ordini confermati di acquisto e vendita che devono essere riconosciute nell’esercizio; - i criteri adottati per la svalutazione (o per l’eventuale ripristino di precedenti svalutazioni effettuate).


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