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Progettazione degli assetti organizzativi di dettaglio

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Presentazione sul tema: "Progettazione degli assetti organizzativi di dettaglio"— Transcript della presentazione:

1 Progettazione degli assetti organizzativi di dettaglio
Anno Accademico

2 La progettazione delle unità organizzative
Per progettare i confini delle unità organizzative è necessario individuare un’unità di analisi elementare. In altre parole occorre individuare le unità elementari

3 Descrizione del Processo
Il processo che porta alla determinazione delle unità organizzative richiede cinque passaggi: Individuazione delle attività elementari (o NAO) Analisi delle affinità/diversità tecniche Analisi delle affinità/diversità culturali Analisi delle interdipendenze Aggregazione delle attività NAO se sono combinazioni economiche - attività che genera: - una variazione nella struttura aziendale, - un VALORE Economico-Finanziario (Costi- Ricavi) Non sono matematicamente certe!!! Dipende dal contesto. Sono attività che non conviene scomporre ulteriormente!! Es. attività di ricerca del persona potrebbe già essere un nucleo di attività omogenee che non è necessario scomporre iulteriormente, ma se fossi una società di ricerca e selezione del personale, forse, sarebbe opportuno scomporlo ulteriormente, analizzando anche la varie tipologie di ricerche possibili, per es. Internet, liste di nominativi, annunci, segnalazioni,.. Nella nostra Costituzione, i NAO sono i 139 articoli, da rispettare e difficilmente vengono modificati..

4 Individuazione delle attività elementari
Le attività elementari sono costituite da insiemi di operazioni non utilmente distinguibili. Esse dunque non rappresentano una dimensione minima in termini assoluti, rappresentano infatti la dimensione minima relativamente ai fini dell’analisi organizzativa.

5 Affinità tecniche Derivano dal tipo di tecnica richiesta per svolgere ciascuna attività, Tra i criteri principali di determinazione abbiamo: professionalità richiesta mercati serviti prodotti trattati Es. venditori di - Beni di largo consumo, - macchine utensili sono affini dal punto di vista tecnico?? Possono sembrare simili, ma in realtà comportano dei requisiti tecnico- professionali ben distibti legati a: nel 1 caso: conoscenza del mercato e la capacità di instaurare forti relazioni commerciali, nel secondo competenze tecnologicjiche, devo conoscere bene il prodotto che vendo. ES. prof. Italiano e matematica Diversità tecnica!!

6 Affinità culturali Derivano dal profilo di cultura organizzativa che si associa ad ogni attività. Tra le principali antinomie distinguiamo: orientamento al compito orientamento alle persone orientamento alle procedure orientamento al risultato orientamento al breve orientamento al lungo Qui ritorna l’esempio dei venditori che non hanno affinità tecnica ma hanno affinità culturale, in quanto hanno uno stesso orientamento alle persone e al breve!!

7 Analisi delle Interdipendenze
L’interdipendenza nasce quando il risultato dell’azione di un’unità dipende dalle azioni poste in essere da un’altra unità organizzativa. Thompson distingue: Interdipendenza semplice; Interdipendenza sequenziale; Interdipendenza reciproca; Interdipendenza intensiva. Guardo le coppie di NAO Interdipendenza Reciproca, es: partita di tennis,

8 Aggregazione Le attività elementari devono essere assegnate alle unità organizzative sulla base di precisi criteri di aggregazione: INTERDIPENDENZE AFFINITA’ TECNICA AFFINITA’ CULTURALE

9 Limiti alle dimensioni
Assumendo che ogni supervisore abbia una quantità limitata di attenzione e di capacità di trattamento delle informazioni (Simon), esiste un limite alla possibilità di assegnare ad un’unità organizzativa risorse umane e compiti da gestire.

10 Conflitti di interesse
L’assegnazione alla medesima persona di attività che sono orientate a obiettivi diversi e conflittuali può risultare disfunzionale per l’organizzazione.

11 Soluzioni organizzative
Nel condurre il processo di aggregazione delle attività possiamo attenerci ad alcuni principi: massimizzare le interdipendenze all’interno di ogni unità e minimizzare le interdipendenze tra unità; minimizzare la differenziazione delle specializzazioni interne ad ogni unità e massimizzare le differenziazioni tra unità; realizzare economie di scala; la dimensione delle unità deve essere tale che il costo di controllo eguagli la riduzione dei costi di coordinamento; non devono essere aggregate attività con interessi in conflitto.


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