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IL RAPPORTO FARO E I CONFLITTI DI PROCESSO NELLA SECONDARIA SUPERIORE Palermo – Jolly Hotel 14 novembre 2005 Roberto Tripodi.

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1 IL RAPPORTO FARO E I CONFLITTI DI PROCESSO NELLA SECONDARIA SUPERIORE Palermo – Jolly Hotel 14 novembre 2005 Roberto Tripodi

2 La raccolta e lelaborazione delle informazioni Il rapporto annuale presentato il 7 aprile 2005 e relativo allintera rete presenta un quadro di riferimento contraddittorio, caratterizzato da un notevole reperimento di dati e al tempo stesso da una conferma sostanziale dei punti critici (rossi) del rapporto rispetto al rapporto del precedente a.s. Il processo continuo di valutazione evidenzia la consapevolezza di problemi che persistono nel tempo in una dimensione che appare più statica che dinamica. Il processo di valutazione e orientamento si limita sostanzialmente a radiografare la realtà e non riesce a creare le basi per una positiva evoluzione dei punti critici

3 I PROGETTI DI MIGLIORAMENTO Nella scuola secondaria superiore, in particolare, rispetto al rapporto 2003-2004, si confermano i punti deboli. In relazione AI DATI GENITORI, su 31 contesti esaminati, si registrano 19 punti deboli: ben oltre la metà delle informazioni raccolte risulta certamente negativa con particolare riguardo alla percezione degli alunni e dei genitori sulla scuola.

4 DATI ANOMALI Esistono variabili indipendenti dal sistema- scuola che pregiudicano il successo formativo: sono più numerosi i genitori in possesso di licenza elementare (11,22%) che quelli in possesso di laurea (10,37%). A fronte di un tasso di disoccupazione medio dellIsola del 22%, la percentuale media registrata tra i genitori è del 9,98%, (uomini 5,87%, donne 4,11%), il che lascia supporre unalta incidenza del lavoro nero.

5 DATI GRAVI La presenza dei genitori negli organi collegiali quali rappresentanti, è garantita solo nel 65% dei casi: quindi nel 35% dei consigli di classe non si riesce neppure a trovare candidati I contenuti e le specificità della qualifica dirigenziale dei capi d istituto, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, sono stati individuati con il D.L. 6 giugno 1998, n. 59. Ora si è arricchito del primo contratto: CCNL Area V della dirigenza scolastica del 1.03.2002

6 I DATI DEBOLI Dal rapporto emerge che solo il 53% dei docenti nellultimo biennio ha partecipato a corsi di formazione o di aggiornamento. Questo dato dimostra che sul volontarismo non si costruisce nulla di stabile. Solo il 39% di docenti ha esperienza di conduzione di laboratori. Solo il 23% dei docenti ritiene di possedere competenze utili, ma non valorizzate.

7 DATI CONFORTANTI Una maggioranza dei docenti si sente a proprio agio a scuola, ritiene soddisfacente il rapporto con la presidenza e con i colleghi, condivide il POF, apprezza il funzionamento dei consigli di classe e coi gruppi disciplinari. Una maggioranza di alunni ama frequentare la scuola e si sente bene accolto dagli insegnanti e dai bidelli.

8 LA QUESTIONE DELLA DISPERSIONE Dal 2002 al 2004 il tasso di dispersione (abbandoni + evasioni) è passato dal 10,87% al 11,65% al 9,91%. Vuol dire che le classi perdono annualmente il 10% dei loro studenti. I dati INVALSI confermano tali tendenze e per questo sono avversati dalla parte meno impegnata del corpo docente. La discontinuità di valutazione degli allievi tra scuola media inferiore e superiore è alla base di tale insuccesso (stessa questione si pone tra la Media Superiore e lUniversità).

9 Parentesi:Gli Organi di Gestione Il principio della distinzione tra indirizzo e controllo da un lato e gestione dallaltro, posto come norma dal comma 2 dellart. 4 del dlgs. 165/2001, comporta un inevitabile cambiamento delle facoltà amministrative del consiglio di istituto e del capo di istituto, il consiglio distituto - organo politico di indirizzo - è deputato a definire gli obiettivi e i programmi da attuare il dirigente scolastico ha il compito della gestione finanziaria, amministrativa della scuola e ladozione degli atti che impegnano lamministrazione verso lesterno. Al dirigente sono riconosciuti autonomi poteri di spesa, dorganizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo, in sintonia con quanto sancito dal comma 2, art. 4, d.lgs 165/2001; ne consegue la responsabilità della gestione e dei relativi risultati. In sintesi, il consiglio distituto addotta/delibera la pianificazione annuale del pof, con cui fissa gli obiettivi. Il dirigente scolastico raggiunge quegli obiettivi attraverso lattività gestionale. Listituzione scolastica autonoma è unorganizzazione costituita da una molteplicità di variabili interne, che deve necessariamente interagire con un contesto territoriale,. Da qui discende limportanza dellazione collegiale, in altre parole la necessità di coordinare e integrare tutti gli aspetti e i soggetti della scuola.

10 INTERPRETARE LA DISPERSIONE Nel 2000 il tasso di dispersione nella rete era del 9,31%, nel 2001 era passato al 2,57%, nel 2004 è del 2,67%. Questo significa che il successo scolastico è stato decretato formalmente per legge ed è dovuto a 4 fattori: 1.Lo Statuto degli studenti ha ingenerato permissivismo; 2.Labolizione degli esami di riparazione ha ridotto la selezione; 3.Leliminazione della commissione esterna negli Esami di Stato ha eliminato la verifica dei programmi svolti e la valutazione indipendente degli allievi; 4.I debiti formativi hanno ridotto lautorevolezza dei docenti e limportanza delle discipline:

11 DISPERSIONE DIFFERENZIATA Il caso degli istituti tecnici preoccupa non poco in quanto attualmente stanno perdendo in media il 9% dellutenza ogni anno; Il trasferimento di iscrizioni dai tecnici ai licei trova corrispondenza nel mondo produttivo che assiste a un trasferimento dei posti di lavoro dallindustria ai servizi. Mentre ai licei si iscrivono generalmente gli studenti che provengono dalla scuola media con il giudizio di distinto e di ottimo, ai tecnici si iscrivono gli studenti che provengono dalla media con il giudizio di sufficiente e di buono.

12 Il CASO DEI TECNICI INDUSTRIALI Se nel 2004 la dispersione media nelle scuole superiori della rete è del 9,91%, negli istituti tecnici industriali è del 26%. Negli industriali, al 2005, i promossi con debiti sono il 43,07%, i promossi senza debiti con media dal 6 al 7 sono il 32,27%, i promossi con media dal 7 al 10 sono il 24,67%.

13 COLLEGAMENTO DATI ANNO 2005 INTERA RETE SCUOLE SUPERIO RI TECNICI INDUSTR IALI PROMOSSI CON DEBITI INSUFFICIENZE 12,18%27,63%43,07% PROMOSSI SENZA DEBITI CON SUFFICIENTE DA 6 A 7 27,34%32,85%32,26% PROMOSSI CON BUONO OTTIMO da 6 a 10 60,25%39,52%24,67%

14 INDIVIDUAZIONE NESSI Dal 2004 al 2005 in Sicilia nella Scuola Statale gli studenti sono passati da 843.706 a 838.776 con una perdita globale di 4.930 allievi nonostante linserimento di 7.183 studenti stranieri. In un anno, circa 8.000 studenti si sono trasferiti nelle scuole paritarie e legalmente riconosciute e non in quelle di matrice cattolica.

15 INTERPRETAZIONE DEL RAPPORTO Nel successo scolastico dellallievo interagiscono cause congiunturali sulle quali è possibile intervenire e cause strutturali sulle quali può intervenire solo il MIUR o il Parlamento. Il percorso di autovalutazione ci ha permesso di scoprire e evidenziare i punti deboli e di avviare unipotesi interpretativa.

16 IPOTESI INTERPRETATIVA Lautonomia scolastica permette di avviare progetti di miglioramento; Il salario accessorio e il fondo distituto possono costituire lo strumento utile per linnalzamento della qualità del servizio istruzione: ci sono le premesse culturali per tale operazione; Il contratto distituto può permettere di attuare processi di responsabilizzazione del personale finalizzati allinnalzamento del successo scolastico reale e non formale: purtroppo la cultura sindacale nella scuola è arretrata di almeno trentanni rispetto al Paese reale.

17 3 QUESTIONI SPECIFICHE 1 La questione dei debiti formativi rischia di produrre disastri: uno studente del 1° o 2° anno del corso di studi può non sapere nulla di matematica o di italiano e accedere ugualmente al corso dellanno successivo. Lo stesso studente può presentarsi alla prova per laccertamento del debito e anche in caso di insuccesso non subire nessuna conseguenza. Lo stesso studente può anche ignorare tale esame e non presentarsi alla prova e non subire nessuna conseguenza; Uno studente del 3°, 4° o 5° anno del corso di studi può accedere agli anni superiori pur ignorando matematica e italiano (o altro) e la sola conseguenza che gli può capitare di subire, nel caso di insuccesso nella prova di accertamento del superamento del debito formativo, è di perdere un punto su cento nel voto finale del Diploma

18 2° LA QUESTIONE DISCIPLINARE Lo statuto degli studenti ha trasferito la competenza a irrogare sanzioni disciplinari dal DS al Consiglio di Classe, lasciando però il massimo di ore annuali previsto per tali riunioni in numero di 40; Il risultato è che i docenti giudicano punitivo autoconvocarsi ulteriormente nelle ore pomeridiane e le azioni di indisciplina restano non sanzionate; Inoltre lattuazione della sanzione alternativa alla sospensione dalle lezioni (prevista dallo statuto) risulta particolarmente complessa e onerosa per i docenti che sono in tal modo indirizzati al permissivismo; La stessa procedura disciplinare favorisce i ricorsi e il contenzioso e i docenti rifuggono dal masochismo. In conseguenza nelle classi manca una serena atmosfera di studio che favorisce lapprendimento.

19 1° IL CONSIGLIO DI CLASSE Tale organo collegiale è il cuore dellattività didattica; Una forte percentuale nel CC di docenti poco preparati o incapaci di trasmettere il sapere blocca il successo scolastico degli allievi. Gli istituti sono spesso strutturati a macchia di leopardo con corsi di qualità richiesti dai genitori e corsi destrutturati ai quali non si vuole iscrivere nessuno.

20 PROGETTARE LA VALUTAZIONE Creare a scuola un clima di responsabilità, di serenità e di impegno; Indicare obiettivi da raggiungere collegando a questi premi e punizioni; Valorizzare i docenti autorevoli, bravi e capaci affidando loro il compito di guidare e orientare gli OO.CC. Coinvolgere nel processo di valutazione e nei progetti di miglioramento il personale docente e ATA attuando incentivi concreti. Roberto Tripodi 16 novembre 2005


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