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SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE

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Presentazione sul tema: "SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE
OBIETTIVI DEL CORSO Affrontare la SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE Fornire IDEE E STRUMENTI

2 Ogni persona è “autore” del proprio stile

3 IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE SI COMPONE DI VARI ELEMENTI
A TE QUI ED ORA COMUNICO QUESTO SOGGETTO EMITTENTE CONTESTO E’ IL MESSAGGIO AZIONE CHE PUO’ ESSERE CONSAPEVOLE O INCONSAPEVOLE SOGGETTO “RICEVENTE”

4 IL SIGNIFICATO DEL MESSAGGIO È LA RISPOSTA CHE SI RICEVE
NON SEMPRE CIÒ CHE SI COMUNICA CORRISPONDE A CIÒ CHE SI È DETTO O A CIÒ CHE SI VOLEVA DIRE

5 LA COMUNICAZIONE E’ EFFICACE QUANDO PORTA GLI ALTRI A FARE

6 Quando parlava Eschine, i Greci dicevano: “Come parla bene”.
Quando parlava Lisippo, gli Ateniesi dicevano: “Che grand’uomo costui”. Quando parlava Pericle, gli Ateniesi dicevano: “Uniamoci contro Filippo”.

7 Contenuto Relazione Contenuto Relazione X

8 METODO

9 Cosa Come

10

11

12 ? ? La Comunicazione Comunicare è INVIARE TRASMETTERE TRASFERIRE
NOTIFICARE FAR SENTIRE FAR CONOSCERE PARTECIPARE UNIRE ? ?

13 Veicolo di trasmissione Canale di comunicazione
Comunicare Trasmettere chi comunica è una fonte di trasmissione Veicolo di trasmissione è il mezzo usato per comunicare Canale di comunicazione la strada attraverso la quale passa la comunicazione Messaggio L’oggetto della comunicazione

14 NON SI PUO’ NON COMUNICARE Il comportamento umano ha sempre il valore di messaggio, in qualsiasi tipo di interazione, indipendentemente dalla nostra volontà o meno di comunicare

15 Comunicare è la cosa più semplice del mondo: ogni vivente lo sa fare.
Capire e farsi capire è terribilmente complicato.

16 Caratteristiche di una Buona Comunicazione
Definire gli obiettivi Conoscere il destinatario Usare appropriati veicoli di trasmissione Saper suscitare interesse Informare esaurientemente Ascoltare e valutare le reazioni del destinatario Migliorare se necessario il contenuto dell’informazione trasmessa, usando differenti mezzi di comunicazione Suscitare interessi con nuovi stimoli Riascoltare e valutare di nuovo le reazioni del destinatario

17 Quanto si ricorda il 10% di ciò che si legge
il 20% di ciò che si ascolta il 30% di ciò che si vede il 70% di ciò che si vede e ascolta

18 Il sistema si complica…
COMUNICAZIONE VERBALE Linguaggio verbale COMUNICAZIONE VOCALE Sistema paralinguistico Tono di voce Volume di voce Pause e ritmo Sistema cinesico Mimica facciale Sguardo Gestualità Postura Aptica COMUNICAZIONE NON VERBALE Prossemica Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48

19 COMUNICAZIONE NON VERBALE
Tono di voce/intonazione Volume Linguaggio/velocità Respirazione Posizione del corpo Espressione del viso Contatto visivo Movimento degli occhi Dimensione delle pupille Gestione del territorio Gestualità Abbigliamento Simboli di stato Vocaboli, gerghi, modi di dire

20 Gesti Illustratori Enfatici Auto-manipolatori

21 Prossemica

22 La DISTANZA fisica tra noi e gli altri
comunica la distanza sociale e relazionale Da 400 cm Da 200 a 400 Da 45 a 120 cm Fino a 45 cm

23 Termometro dell’apertura/chiusura:
POSTURA Termometro dell’apertura/chiusura: in medio stat virtus

24 Posture Perplesso Indifferente Accogliente Risoluto Furtivo In collera
Disteso Timido (Sarbin Hardyck 1965)

25 Postura del capo Testa eretta  sicurezza
Testa all’insù  superiorità, presunzione, aggressività Testa abbassata e indurimento delle mascelle  aggressività Testa incassata  difesa (espone minore parte del viso)

26 ESPRESSIONI FACCIALI Segnali dal volto FRONTALE MEDIANA BOCCA
Facial Action Coding System Segnali dal volto FRONTALE MEDIANA BOCCA

27 FRONTALE LE PIEGHE ORIZZONTALI DENOTANO L’ATTENZIONE VERSO QUALCOSA
LE PIEGHE VERTICALI DENOTANO LA CONCENTRAZIONE SU QUALCOSA

28 STABILIRE CONTATTO VISIVO
Accidenti! E adesso come faccio a mantenere contatto visivo?

29 Contatto visivo Benefici : • Dimostrare sicurezza • Attenzione
• Dimostrare sincerità • Dimostrare sicurezza • Attenzione • Osservare la reazione degli interlocutori

30 Cosa fare: 3 - 5 secondi Casualità Effetto ”onda”
Ricordarsi degli “orfani” Scegliere una persona del pubblico da cui cominciare e poi passare alle altre

31 Provate a descrivere cosa trasmettono i seguenti sorrisi
Provate a descrivere cosa trasmettono i seguenti sorrisi Un aiuto: Simpatia Neutralità Freddezza Odio Rancore Curiosità Gioia Tristezza Rabbia Dolore Amarezza Serenità Indifferenza Amore

32 Indicatori vocali IL TONO IL RITMO LA MELODIA
La congruenza fra tono e contenuto è determinante per l’efficacia del messaggio Spesso è più importante il tono e non il contenuto per mettere a proprio agio l’interlocutore, per sedurre o convincere IL RITMO Il ritmo con cui si parla non ha pressoché alcun valore informativo, ma viene notato subito (spiacevolmente) quando non corrisponde alle aspettative LA MELODIA la melodia dell’eloquio contiene numerose unità informative sia sul piano del contenuto sia su quello della relazione. LA VELOCITÀ dell’eloquio. Una notizia a noi nota e da noi già ripetuta la pronunciamo relativamente più veloce Una notizia ignota per essere appresa bisogna che sia pronunciata relativamente più lentamente

33 18/20 Frasi brevi

34 Semplificare Sintetizzare Sottolineare

35 parole chiave o topic sentence

36 AL CORRETTO USO DEL WORDING
POLARITA’ NELLA COMUNICAZIONE PORRE ATTENZIONE ALLA POTENZA EMOTIVA DELLE PAROLE E, QUINDI, AL CORRETTO USO DEL WORDING E DELLA SUA POLARITA’

37 CAMBIARE LA POLARITA’ NELLE PAROLE CI AIUTA AD ESPRIMERE
LE EMOZIONI IN MODO DIVERSO

38 NON TI “NARCOTIZZARE” CON
PAROLE POTENZIANTI NON TI “NARCOTIZZARE” CON PAROLE PRIVE DI VALENZA EMOZIONALE

39 PROVARE SPERARE FARE, AGIRE

40 RICONOSCE GLI ORDINI IMPARTITI
NON FARE QUESTO NON ESSERE AGITATO NON SBAGLIARE IL NOSTRO CERVELLO NON RICONOSCE GLI ORDINI IMPARTITI IN FORMA DI NEGAZIONE FAI QUESTO AGITATI SBAGLIA

41 Regole d’oro Preparazione Generale Preparazione preliminare
Atteggiamento e ruolo dello speaker Catturare l’attenzione Mantenere il controllo Atmosfera positiva Comunicazione chiara Finale

42 • Creare rapporto • Ritmo vivace • Puntualità • Istruzioni chiare
Atmosfera positiva • Creare rapporto • Ritmo vivace • Puntualità • Istruzioni chiare • Equilibrio fatti/sentimenti

43 FATTI CONCETTI VALORI

44 Rapporto Armonia Risonanza Stessa lunghezza d’onda Stesso livello

45 P P Preparazione Proper planning prevents poor public presentation
like a reporter, answer the 5w’s and the h this is the most critical step for a good presentation and for a painless presentation.

46 Analisi degli obiettivi
Obiettivi dell’emittente Obiettivi del ricevente

47 Essere accettato Essere ascoltato Essere capito Essere ricordato Far agire

48 Teoria delle 5P Il Pubblico Il Punto di arrivo Il Postulato
I Punti di forza Il Profitto

49 PUNTO DI VISTA BENEFICI UDITORIO AZIONE

50 Operazioni preliminari
Individuare un argomento ben definito Costruirne una scaletta logica (su carta) Articolarne le fasi in sottosequenze Prevedere i tempi Prevedere il numero complessivo di diapo/lucidi

51 LA CURVA DI ATTENZIONE Attenzione Alta Media Bassa 10 20 30 40 Tempo
10 20 30 40 Tempo Minuti

52 L’apertura ideale Una domanda ? Un aneddoto
Una citazione “ To be or not to be” Citare un evento locale Commento di valore per gli interlocutori!!! Affermazione che susciti curiosità Battuta - autoironica!!! HA HA Provocazione!!! Una metafora (visiva, uditiva o verbale) …”Just start”...

53 Il finale ideale Riassunto dei messaggi principali Effetti speciali
Consigli Riconoscimenti Evitare uscite anticipate Non citare le omissioni Chiusura sintetica

54 Comunicazione chiara • Spiegare l’approccio • “Preparare la scena”
• Sottolineare i messaggi principali • Ascoltare in modo attivo • Usare la tecnica ad albero • Non divagare

55 BIG BOLD BRILLIANT

56 ttention nterest AIDA esire ction

57 INDUTTIVO Esempio Regola DEDUTTIVO Regola Esempio

58 Riassumendo… LE PRIME COSE CHE VENGONO DETTE
LE ULTIME COSE CHE VENGONO DETTE CIO’ CHE VIENE RIPETUTO PIU’ VOLTE LE COSE ORIGINALI DEL DISCORSO CHE “STACCANO”


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