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FISIOPATOLOGIA, SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA

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Presentazione sul tema: "FISIOPATOLOGIA, SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA"— Transcript della presentazione:

1 FISIOPATOLOGIA, SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA
CORSO INTEGRATO DI: FISIOPATOLOGIA, SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA Anno accademico 2007/2008 Prof.Claudio Borghi Dip.Medicina Interna, Invecchiamento e Scienze Nefrologiche

2 L’esame obiettivo generale

3 il medico solitario di fronte ai suoi limiti come dipinto da Sir
... il medico solitario di fronte ai suoi limiti come dipinto da Sir. Luke Fildes in the doctor

4 Le modificazioni cliniche di una condizione morbosa si distinguono in:
Sintomi: descrizione da parte del paziente degli accadimenti morbosi del proprio corpo (ANAMNESI) Segni: dati oggettivi, verificabili ed inequivocabili (ESAME OBIETTIVO)

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6 Aspetti generali

7 Esame obiettivo generale-1
Dovrebbe essere eseguito metodicamente e completamente, "dalla punta dei capelli alle dita dei piedi" Dovrebbe essere eseguito in modo sistematico al fine di non dimenticare parti importanti Occorre sempre tenere nel dovuto conto il comfort ed il pudore del paziente Occorre estrema attenzione a qualsiasi anomalia riguardo ad una normalità fisiologica (diversa a varie età) Osservare, palpare, percuotere, auscultare sono la base di un buon esame obiettivo

8 Esame obiettivo generale-2
Sequenza dell’esame obiettivo: Ispezione: Osservazione del paziente, inizia durante la raccolta della anamnesi, decubito, facies, sensorio, frequenza respiratoria, ecc. Palpazione: Palpazione leggera: valutazione della cute, strutture superficiali, temperatura, idratazione, stato di nutrizione, polso, ecc. Palpazione profonda: valutazione organi interni Percussione: Creare una vibrazione colpendo la superficie corporea: valutazione della struttura, densità e contenuto corporeo Ascoltazione: Con il fonendoscopio: valutazione del movimento dei gas, liquidi ed organi nei diversi compartimenti corporei

9 Martelletto per riflessi con puntale
Strumenti di comune uso nell’esame obiettivo Lampadina elettrica Fonendoscopio Sfigmomanometro Abbassalingua Oftalmoscopio Martelletto per riflessi con puntale Diapason Otoscopio

10 Lo stetoscopio è stato inventato in maniera fortuita da Theophile Hyacinthe Laennec nel 1816

11 Caratteristiche fisiche

12 Facies Definizione: aspetto del volto nel suo insieme
Dipende da razza, costituzione, sesso, età, grado di coscienza, cenestesi (benessere, sofferenza, dolore), atteggiamento psichico Quando non svela alterazioni di natura fisica e/o psichica si parla di facies composita Alterazioni della facies: tessuti superficiali e del colorito: Es.poliglobulica, mitralica, cachettica, lunaris, mixedematosa, addisoniana scheletriche: Adenoidea, acromegalica, pagetiana muscolari: Parkinsoniana, miastenica oculari: basedowiana

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14 Ipertiroidismo Ipotiroidismo

15 Conformazione somatica
Costituzione corporea o abitus morfologico: Definizione: insieme dei caratteri costituzionali: sviluppo dello scheletro, dei muscoli e distribuzione del grasso sottocutaneo È condizionato da fattori genetici, familiari, razziali e da fattori fenotipici (alimentazione, clima, mallatie debilitanti, ecc.) Tipi di costituzione corporea: Logitipo microsplancnico (di Viola) o longilineo o tipo astenico Normotipo normosplancnico (di Viola) Brachitipo megalosplanchico (di Viola) o tipo picnico

16 Conformazione somatica-2
Statura: A seconda che la statura sia normale o ridotta od in eccesso, rispetto alla media dello stesso gruppo etnico, si distingue in: soggetto normosomico (statura normale) soggetto iposomico (statura bassa) soggetto ipersomico (statura alta) Sulla base dello sviluppo somatico in rapporto alla statura, si distingue in: soggetto normosomico soggetto microsomico soggetto macrosomico

17 Cute ed annessi - Variazioni del colore:
Generalizzata: cianosi, ittero Localizzata: infiammazione, invecchiamento, alterazioni vascolari - Variazioni della distribuzione pilifera: Malattie endocrine (ipotiroidismo  sopracciglia) Malattie vascolari (arti inferiori) - Rash e lesioni: Tempo di insorgenza Modificazioni delle caratteristiche nel tempo Sintomi associati (prurito)

18 Cute ed annessi Ispezione dei capelli e dei peli:
IPOTIROIDISMO  capelli secchi e spessi IPERTIROIDISMO  capelli molto sottili Alopecia  anemia cronica, intossicazione da metalli pesanti, ipopituitarismo, deficit nutrizionali Irsutismo  alterazioni endocrine (surrenali) Ispezione del letto ungueale: Linee di Beau  solchi trasversali (infezioni) Bande di Mees  bande biancastre (intossicazioni) Unghie di Lindsay  unghie a metà (ipoalbuminemia) Coilonichia  unghie a cucchiaio (anemia) Clubbing  ippocratismo digitale(insuff respir)

19 Cavo orale Ispezione delle labbra: Ispezione della lingua:
Colore  cianosi, anemia, teleangectasie, pigmentazioni Ispezione della lingua: Lingua a carta geografica Lingua nigra o villosa Lingua scrotale Glossite di Hunter (arrossata, disepitelizzata), di Plummer-Winson (atrofica) Grado di umidificazione Patologia  candidosi, leucoplachia, ulcerazioni, masse Ispezione dei denti Varianti

20 Decubito

21 Decubito Indifferente: in condizioni fisiologiche, l’individuo assume qualsiasi posizione senza trarne molestia Obbligato: Supino: coliche con interessamento peritoneale Prono: coliche senza interessamento peritoneale Laterale: Pleurite Paralisi emidiaframma Emotorace Bronchiectasie Colica Renale Semiseduto (ortopnoica)  mm. respiratori ausiliari Scompenso Cardiaco Asma Riduzione della superficie ventilatoria (polmonite, versamento pleurico, pneumotorace, epatomegalia, meteorismo, ascite, ecc)

22 Stato di nutrizione Bisogna, alla luce dell’elevatissima prevalenza della sindrome metabolica, educare già i nostri giovani ad una corretta alimentazione associata ad un adeguato esercizio fisico.

23 Stato di nutrizione Parametri da valutare:
Peso rapportato alla statura Pannicolo adiposo sottocutaneo Masse muscolari 1- Body Mass Index (B.M.I.) o Indice di Massa Corporea (I.M.C.) (muscolo): Sovrappeso > 25 Obesità > 30 Grande obesità > 40 2- Circonferenza addominale: (adipe addominale) < 102 cm maschi, < 88 cm femmine 50% del peso nell’uomo 36% del peso nella donna Peso corporeo in Kg (Altezza in m)2

24 Stato di nutrizione: calcolo BMI e circonferenza addominale

25 Il ruolo clinico della obesità addominale
Back Subcutaneous AT Visceral AT Unmet clinical need associated with abdominal obesity Abdominal obesity (measured by high waist circumference) represents a major health threat, as it often presents in association with a cluster of cardiometabolic risk factors. Indeed, 86% of abdominally obese subjects have one or more cardiovascular risk factors, and 24% have at least two additional cardiovascular risk factors that identify them as having the metabolic syndrome.1 Clearly, abdominal obesity signifies a marked increase in overall cardiovascular risk that is often driven by the progression of multiple risk factors. New approaches to the management of cardiovascular risk that address this complex pathophysiology are needed. 1. NHANES 1999– Data downloaded September 2004 using SAS software (Data on file)

26 Abdominal obesity and increased risk of cardiovascular events
The HOPE Study Tertile 1 Tertile 2 Tertile 3 Men Women <95 95–103 >103 <87 87–98 >98 Waist circ. (cm): 1.4 1.35 1.29 1.27 1.2 1.17 1.16 1.14 Adjusted relative risk 1 1 1 Abdominal obesity and increased risk of cardiovascular events This analysis from the Heart Outcomes Protection Evaluation (HOPE) study evaluated the effects of abdominal obesity (tertiles of waist circumference) on the risk of all-cause or cardiovascular death, or myocardial infarction in 6620 men and 2182 women followed for an average of 4.5 years. Results were adjusted for BMI, age, smoking, sex, previous MI, stroke, peripheral arterial disease, microalbuminuria, use of antiplatelet agents, diuretics, lipid-lowering agents, and anti-hypertensives, history of hypertension, diabetes, or total cholesterol >5.2 mmol/L, or HDL <0.9 mmol/L. The risk of cardiovascular death, MI, or death from any cause increased in line with increasing tertiles of waist circumference. These data from this major intervention study add to the growing database of evidence linking high waist circumference with a clinically significant increase in the risk of an adverse cardiovascular outcome. Dagenais GR, Yi Q, Mann JF, Bosch J, Pogue J, Yusuf S. Prognostic impact of body weight and abdominal obesity in women and men with cardiovascular disease. Am Heart J 2005;149:54-60. 1 0.8 CVD death MI All-cause deaths Adjusted for BMI, age, smoking, sex, CVD disease, DM, HDL-C, total-C Dagenais et al, Circulation 2005

27 Sistema linfoghiandolare superficiale

28 Generalità In condizioni normali i linfonodi superficiali non sono visibili nè palpabili Talora, nei soggetti molto magri, possono rendersi apprezzabili anche linfonodi superficiali, non patologici Nei bambini possono vedersi ed apprezzarsi linfonodi (soprattutto cervicali) non patologici

29 Sistema linfoghiandolare
Sedi anatomiche: Cervicale Ascellare Epitrocleare Inguinale Poplitea

30 Sistema linfoghiandolare
Linfonodi cervicali: Preauricolari e Retroauricolari: drenano viso, canale uditivo, cuoio capelluto Occipitali: drenano cuoio capelluto posteriormente Sottomadibolari: drenano viso ed cavo orale Sottomentonieri: drenano labbro inferiore, punta della lingua, pavimento bocca Cervicali anteriori: drenano cavo orale, tonsille, lingua, faringe e laringe Cervicali posteriori: drenano cuoio capelluto, orecchio, collo posteriormente Sopraclaveari: drenano torace (polmoni, mediastino) mammella, braccio, addome (stomaco, colecisti, rene, ovaie), testicolo

31 Proiezione superficiale delle catene linfonodali cervicali

32 Sistema linfoghiandolare
Linfonodi ascellari: Catena linfonodale ascellare anteriore, Drenano mammelle, braccio, avambraccio, mano Linfonodi epitrocleari: Apprezzabili tra il bicipite ed il tricipite ad avambraccio in posizione supina Infezione della mano, avambraccio, patologia linfonodale sistemica

33 Sistema linfoghiandolare
Linfonodi inguinali: Lungo il legamento inguinale inferomedialmente, in alto e medialmente rispetto alla vena femorale Frequente linfoadenopatia inguinale benigna, infezioni dei piedi, metastasi, linfomi Linfonodi poplitei: In profondità nel cavo popliteo Raramente apprezzabili, infezioni dei piedi

34 Sistema linfoghiandolare
Ispezione: Se molto voluminosi possono essere visibili nelle sedi anatomiche Cute sovrastante può essere arrossata Possono andare incontro a fenomeni di fluidificazione purulenta ed aprirsi all’esterno Possono essere sede di fistole o cicatrici

35 Sistema linfoghiandolare
Palpazione: Porre il malato nella posizione corretta Utilizzare i polpastrelli e le punte delle tre dita medie tenute a 45° gradi rispetto al piano cutaneo Mantenere costante il contatto con la cute (rende minimo il dolore e la sensazione di solletico) Eseguire piccoli movimenti concentrici delle dita lungo la catena linfonodale Procedere seguendo un ordine: collo, ascelle, epitroclea, inguine, poplite

36 Sistema linfoghiandolare
Palpazione: parametri da considerare Numero e grandezza (o volume) > di 1 cm, molto grandi se fusione di più linfonodi in pacchetti Forma (normalmente sono ovoidali) rotodeggiante, fusata, irregolare Superficie liscia, irregolare Consistenza parenchimatosa o elastica: flogosi molle: supporazione duro-elastica: linfomi, leucemie, lue duro-lignea: metastasi, TBC Dolorabilità dolenti nelle flogosi acute non dolorabili nelle metastasi, linfomi, lue Mobilità (mobilità rispetto alla cute e rispetto ai piani profondi) mobili linfomi, metastasi immobili nella TBC, metastasi avanzate

37 Sistema linfoghiandolare
Interpretazione: Linfonodi singoli o multpli in una unica sede anatomica: infezione locale, metastasi, neoplasia ematologica metastasi isolata sovraclaveare sinistra (linfonodo di Virchow-Troisier) da neoplasia dello stomaco, colecisti, rene, ovaio, testicolo Linfoadenopatia generalizzata: neoplasie ematologiche, malattie virali (virus di Epstain-Barr, citomegalovirus, HIV), toxoplasmosi, sarcoidosi, iatrogenica (difenilidantoina) Linfonodi molli e fluttuanti: Infezione batterica, malattia da graffio di gatto, necrosi di metastasi Linfonodi adesi alla cute o ad altri tessuti: TBC, infezione rapidamente progressiva

38 Alterazioni della temperatura corporea (T.C.)

39 Generalità La T.C varia fisiologicamente in rapporto a:
Variazioni interindividuali Età del soggetto Riposo o attività fisica Stress emotivo Periodo del giorno Fase del ciclo mestruale Sede di misurazione: cavo orale, orecchio, ascella, retto

40 Modificazioni della TC
Elevazione della temperatura corporea Ipertermie: Periferiche: Da fattori ambientali: colpo di calore Da ipotermolisi: assenza di sudorazione Da ipertermogenesi muscolare: convulsioni, tossici (stricnina), tossine (tetano) Da ipertermogenesi cellulare: fattori endocrini, tossici Centrali: Nervose centrali reattivi riflesse: febbre Da arresto funzionale dei centri termolitici: neoplasie, traumi

41 Modificazioni della TC
Abbassamento della temperatura corporea Ipotermie: Periferica: Da perfrigerazione esogena: assideramento Da vasodilatazione paralitica: tossici, ustioni estese Da ipotermogenesi cellulare: tossica, endocrina, etc Centrale: Riflessi centrali, di origine colinergica: ipossia acuta, da fatica, convalescenza, fattori endocrini e tossici Da paralisi dei centri regolatori: coma, tossici, farmaci, cachessia.

42 Temperatura corporea Valori normali: Rettale: fino a 37,8°C
Orale: fino a 37,5°C Ascellare ed inguinale: fino a 37°C I valori della temperatura rettale ed orale sono più aderenti a alla temperaturra interna del corpo e risentono meno delle variazioni in rapporto a fattori esterni

43 Misurazione della temperatura corporea
Tecnica con termometro a mercurio (più accurata): Assicurarsi che la TC iniziale indicata dal termometro sia < 35° C (in caso contrario agitarlo per abbassare il valore) Sistemare correttamente il termometro nella zona del corpo prescelta (es. sotto la lingua nel caso del cavo) Assicurare una corretta posizione da parte del paziente (a riposo, non stringere il termometro tra i denti, braccio omolaterale alla misurazione passivamente addotto, cute asciutta, ecc) Rimuovere il termometro non prima di 4 min. (2 min. se misurata a livello rettale) evitando di scuoterlo

44 Classificazione della febbre
Normale: temperatura ascellare < 37° C Febbricola: 37,8-38° C Febbre moderata: > 38,5° C Febbre elevata: > 39,5 ° C Iperpiressia > 40° C In caso di febbre, registrare sistematicamente la TC nel corso delle 24 ore (ore 8, 12, 16, 20) Seguirne l’andamento nel corso dei giorni

45 Febbricola Temperatura che non supera i 37,8-38° C
Febbricola seròtina (serale)

46 Febbre Aspetti funzionali La entità della risposta febbrile varia
da individuo ad individuo dalla causa che la ha determinata La febbre è variabile per: modalità di insorgenza andamento nella fase di stato andamento nella fase di sfebbramento per lisi: abbassamento graduale fino alla nomalizazzione (es. tifo) per crisi: abbassamento brusco nell’arco di poche ore (polmonite) con profusa sudorazione La elevazione termica è spesso > nella prima infanzia La elevazione termica può essere < nell’anziano e nel soggetto debilitato (segno prognostico sfavorevole)

47 Febbre: classificazione
In base al decorso della curva termica nella fase di stato si distinguono: Febbre continua: costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado Febbre remittente: le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento Febbre intermittente: le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37° Febbre ricorrente: alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia Febbre ondulante: periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

48 Febbre continua Febbre costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado

49 Febbre: classificazione
In base al decorso della curva termica nella fase di stato si distinguono: Febbre continua: costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado Febbre remittente: le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento Febbre intermittente: le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37° Febbre ricorrente: alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia Febbre ondulante: periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

50 Febbre remittente le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento

51 Febbre: classificazione
In base al decorso della curva termica nella fase di stato si distinguono: Febbre continua: costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado Febbre remittente: le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento Febbre intermittente: le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37° Febbre ricorrente: alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia Febbre ondulante: periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

52 Febbre intermittente le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37°

53 Febbre: classificazione
In base al decorso della curva termica nella fase di stato si distinguono: Febbre continua: costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado Febbre remittente: le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento Febbre intermittente: le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37° Febbre ricorrente: alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia Febbre ondulante: periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

54 Febbre ricorrente alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia

55 Febbre: classificazione
In base al decorso della curva termica nella fase di stato si distinguono: Febbre continua: costante, le oscillazioni nelle 24 ore non superano il grado Febbre remittente: le oscillazioni nelle 24 ore superano il grado senza raggiungere lo sfebbramento Febbre intermittente: le oscillazioni nelle 24 ore scendono al di sotto di 37° Febbre ricorrente: alternanza di periodi febbre elevata, della durata di alcuni giorni, con periodi di apiressia Febbre ondulante: periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

56 Febbre ondulante periodi di giorni di febbre con graduali ascese e discese

57 Manifestazioni associate alla febbre
Sintomi: astenia, cefalea, malessere generale, brividi (spesso prima della comparsa della febbre) dolori osteo-muscolari anoressia, disturbi digestivi Segni: aumento della frequenza cardiaca e respiratoria arrosamento della cute sudorazione più o meno profusa sonnolenza o agitazione delirio, stupore, coma convulsioni (neonati o bambini)

58 Cause di febbre Malattie infettive e batteriche Parassitosi Emopatie
Tifo, salmonella, brucella, TBC, virus, mononucleosi, epatiti, leptospiria, processi supporativi profondi, pielonefrite, malattia reumatica, ecc Parassitosi Malaria, tripanosomiasi, leishmania Emopatie Linfomi, mieloma, leucemie Tumori Tutti soprattutto apparato digerente e rene Altre Malattie endocrine Trombosi venose Collagenopatie Lesioni traumatiche dei tessuti con stravasi di sangue Necrosi tessutale da iscemia Emolisi Affezioni cerebrali Simulazione

59 Cartella clinica

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