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La politica strutturale e di coesione dell’Unione Europea

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Presentazione sul tema: "La politica strutturale e di coesione dell’Unione Europea"— Transcript della presentazione:

1 La politica strutturale e di coesione dell’Unione Europea 2007-2013
Novembre 2006 Carmelo Calamia Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

2 I tre obiettivi della politica di coesione
Obiettivo Corrispettivo della programmazione Azioni Strumenti Convergenza Ex Obiettivo 1 Accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo FESR FSE Fondo di coesione Competitività Regionale e occupazione Ex obiettivo 2 Rafforzare la competitività e l’attrattiva delle regioni attraverso: innovazione, società della conoscenza, imprenditorialità, ambiente, capitale umano. Cooperazione Territoriale europea Cooperazione transfrontaliera Migliorare la cooperazione a livello transfrontaliero Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

3 Le novità contenute nei regolamenti dei Fondi
Presupposti base dei nuovi regolamenti 1) Coordinamento tra la politica di coesione comunitaria e le strategie nazionali di sviluppo 2) partenariato istituzionale 3) semplificazione nella gestione dei programmi Criteri confermati 1) Il partenariato 2) il cofinanziamento 3) L’addizionalità 4) le regole di valutazione 5) le regole di gestione e di disimpegno Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

4 Criteri di ammissibilità e ripartizione delle risorse- Ob. Convergenza
Obiettivi Ammissibilità geografica Criterio di ammissibilità Risorse Mdl € Regioni beneficiarie Convergenza NUTS 2 Regioni a pieno titolo Le regioni europee il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media comunitaria UE 25 177,1 Calabria Campania Puglia Sicilia Phasing out Effetto statistico dovuto all’ampliamento 12,5 Basilicata NUTS 1 Fondo di coesione Stati il cui reddito nazionale 61,5 L’Italia non è ammessa al Fondo di Coesione 251,1 Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

5 Criterio di ammissibilità
Criteri di ammissibilità e ripartizione delle risorse- Ob. Competitività regionale e occupazione Obiettivi Ammissibilità geografica Criterio di ammissibilità Risorse Mdl € Regioni beneficiarie Competitività regionale e occupazione NUTS 1 e 2 Regioni a pieno titolo Tutte le regioni che non rientrano nell’obiettivo convergenza 38,7 Calabria Tutte le regioni non ricomprese nell’ob. Convergenza Phasing in Regioni oggi ammissibili all’ob.1 ma che in futuro non risponderanno ai criteri di ammissibilità 10,4 Sardegna 49,1 Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

6 Criterio di ammissibilità
Criteri di ammissibilità e ripartizione delle risorse- Ob. Cooperazione territoriale europea Obiettivi Ammissibilità geografica Criterio di ammissibilità Risorse Mdl € Regioni beneficiarie Cooperazione territoriale europea NUTS 3 Cooperazione transfrontaliera Regioni NUTS 3 situate lungo le frontiere terrestri interne e lungo talune frontiere esterne e tutte le frontiere marittime separate da un massimo di 150 km 5,6 Da designare Cooperazione transnazionale L’elenco deve essere approvato dalla Commissione 1,6 Cooperazione interregionale Tutto il territorio UE 0,4 7,8 Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

7 Le risorse comunitarie
Per il ciclo di programmazione i fondi disponibili saranno complessivamente 308 MDI di euro, la maggior parte (177, 1 e cioè l’81,5%) dedicati all’ob. Convergenza Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

8 Ripartizione delle risorse per l’Italia
Convergenza 19,255 MDI 75% Competitività 5,640 22% Coop Territoriale Europea 0,752 2,9% La ripartizione delle risorse disponibili tra le varie regioni non è stata ancora decisa. Un altro nodo da sciogliere è quello della ripartizione delle risorse tra Programmi regionali (POR) e programmi nazionali (PON) Nel periodo ai POR era stato dedicato circa il 70%. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

9 Nuovi strumenti finanziari
JASPER:Joint Assistance in Supporting Projects in European Regions - Assistenza congiunta a sostegno dei progetti nelle regioni europee si tratta di una partnership tra la Commissione, la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Il suo obiettivo è facilitare l’eleborazione di grandi progetti co-finanziati dal Fondo di coesione e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), in particolare nei nuovi Stati membri, nel periodo Le competenze delle banche nel settore tecnico e finanziario costituiranno una risorsa per migliorare la capacità delle autorità nazionali e regionali di proporre progetti di alta qualità che utilizzino efficacemente i fondi comunitari e attraggano ulteriori finanziamenti. JEREMIE: Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises - Risorse europee congiunte per le micro e medio imprese si tratta di un'iniziativa congiunta della Commissione, della BEI e del Fondo europeo per gli investimenti (FEI). Il suo compito è facilitare e migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti e in particolare sviluppare il microcredito, il capitale di rischio, i prestiti o le garanzie e altre forme innovative di finanziamento. Attraverso JEREMIE le PMI di tutte le regioni europee potranno beneficiare di servizi finanziari personalizzati che le renderanno in grado di adattarsi in modo rapido e tempestivo all’evoluzione dei mercati. JESSICA:Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas - Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urban si tratta di un'iniziativa congiunta della Commissione, della BEI e della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa. Con la firma del memorandum Urban/JESSICA le parti coinvolte, che hanno già esperienza nel campo dei prestiti per lo sviluppo e la riqualificazione urbana, compreso il settore dell'edilizia popolare, si sono impegnate a collaborare strettamente con la Commissione nell’ambito dei nuovi programmi del FESR per lo sviluppo urbano. L'obiettivo è quello di mettere insieme le sovvenzioni destinate ai programmi di riqualificazione e sviluppo urbano con i prestiti e le capacità delle banche. Queste ultime si sono inoltre impegnate a razionalizzare le procedure per l'ottenimento dei prestiti nel settore dello sviluppo urbano, in modo da renderle più facilmente fruibili dai consumatori. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

10 Le 3 priorità degli Orientamenti strategici della Commissione
Rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le città Priorità 2 Promuovere l’innovazione, l’imprenditoria e lo sviluppo dell’economia e della conoscenza Priorità 3 Creare nuovi e migliori posti di lavoro Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

11 La politica strutturale e di coesione 2007-2013
Priorità 1 Rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le città “Un requisito fondamentale per la crescita e l’occupazione è l’esistenza delle infrastrutture necessarie alle imprese, ovvero trasporti, ambiente ed energia. Infrastrutture moderne e sicure sono un fattore importante per il rendimento di molte imprese, che aumentano, l’attrattiva delle regioni e delle città dal punto di vista economico e sociale, e miglioreranno la qualità della vita” Per La Commissione il potenziamento delle infrastrutture di trasporto contribuirà ad aumentare l’attrattività del territorio, una delle principali finalità della politica di coesione Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

12 Priorità 1 - Rendere l’Europa più attraente per gli investimenti
Per gli stati membri e le regioni per migliorare l’accessibilità: Dare priorità ai 30 progetti d’interesse europeo Investire nei collegamenti secondari Sostegno alle reti ferroviarie Sostegno alle infrastrutture di trasporto urbano Sviluppo alle autostrade del mare Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

13 Priorità 1 B- tutela dell’ambiente
Assoluta priorità nelle regioni obiettivo convergenza dovrà essere data alla fornitura di acqua potabile, alle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, alla decontaminazione dei terreni per prepararli a nuove attività economiche ed alla protezione dei rischi ambientali. Inoltre si dovrà ridurre l’uso intensivo delle fonti energetiche tradizionali La Commissione stima che questo obiettivo possa essere raggiunto investendo fondi adeguati per: Sostenere progetti volti a migliorare l’efficienza energetica, specie per quanto riguarda gli edifici, e la diffusione di modelli di sviluppo a basso consumo di energia; Promuovere lo sviluppo e l’uso di tecnologie rinnovabili ed alternative (energia eolica, solare e biomassa). Questi investimenti potranno contribuire a raggiungere l’obiettivo di Lisbona, secondo cui il 21% dell’elettricità dovrà provenire da fonti rinnovabili Lo sviluppo delle reti energetiche Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

14 La politica strutturale e di coesione 2007-2013
Priorità: Promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita Migliorare ed aumentare gli investimenti nella RST (es. creazione di poli di eccellenza, appoggiare le iniziative regionali transfrontaliere e transnazionali) Promuovere l’innovazione e l’imprenditoria es: servizi di assistenza (sportelli unici), parchi scientifici, incubatori, trasferimenti tecnologici, ecoinnovazioni (gestione ambientale), sviluppo di nuove imprese :CCR e Università (Innovint), educazione all’imprenditorialità nelle scuole. Rendere accessibile la società dell’informazione es: servizio pubblico efficiente (PA online e telesanità), promuovere l’adozione delle TIC, garantire la disponibilità di infrastrutture TIC. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

15 La politica strutturale e di coesione 2007-2013
Priorità: Promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita (2) Migliorare l’accesso ai finanziamenti: sostenere strumenti diversi dalle sovvenzioni come prestiti, garanzie del debito subordinato, capitale di rischio (ad esempio il capitale di avviamento). Le sovvenzioni devono servire a creare e mantenere le infrastrutture necessarie per agevolare l’accesso ai finanziamenti (uffici di trasferimento tecnologico, incubatori, reti di “business angels” ecc. ecc. Raggiungere categorie specifiche come giovani imprenditori, le donne imprenditrici, gruppi svantaggiati e le minoranze etniche Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

16 Priorità: nuovi e migliori posti di lavoro
Aumentare e stabilizzare i lavoratori e modernizzare i sistemi di protezione sociale. Es: attuare politiche finalizzate al primo impiego, migliorare la risposta alle esigenze del mercato del lavoro (centri per impiego dovrebbero beneficiare dei fondi strutturali), opportunità offerte dalla rete Eures, attuare il Patto Europeo per la gioventù, incentivare la partecipazione delle donne, acceso dei migranti. Migliorare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e rendere più flessibile il mercato del lavoro. Es. ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, nuove strategie di formazione continua, prevedere e gestire correttamente le ristrutturazioni economiche attraverso sistemi di monitoraggio:soprattutto nei settori dell’agricoltura,tessile ed automobilistico. Organizzazione diversa del lavoro: es. telelavoro e conciliazione. Aumentare gli investimenti nel capitale umano. Es. adeguare i sistemi di istruzione e formazione. Intensificare i contatti tra scuola, università e imprese, riformare i sitemi di istruzione e formazione.Sostenere strategie globali di formazione permanente. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

17 Capacità amministrativa
La capacità amministrativa delle amministrazioni locali e dei servizi pubblici è fondamentale per promuovere la crescita e l’occupazione. Gli Stati devono concentrare gli investimenti dove esistono i principali ostacoli. Es: favorire la definizione di politiche programmi validi, migliorare la capacità di attuazione delle politiche e dei programmi. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

18 La politica strutturale e di coesione 2007-2013
Linee guida:Contribuire a mantenere in buona salute la popolazione attiva Prevenire i rischi sanitari Ovviare alle carenze delle infrastrutture sanitarie, spesso tra le cause ostative dello sviluppo economico. Applicare le TIC, es. Telemedicina Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

19 Politiche territoriali interne ed esterne
Assicurare la complementarietà e la coerenza tra le azioni che saranno finanziate dal FESR, Fondo di coesione, dal FSE, dal FEP e dal FEASR in un dato territorio o in un dato settore di attività: impostazione integrata. Cooperazione transfrontaliera e cooperazione transnazionale. Es: cooperazione tra macroregioni, esperienza Equal, cooperazione interregionale. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

20 Il QSN Quadro strategico nazionale
Analisi delle di disparità, ritardi e potenzialità di sviluppo Descrizione della strategia scelta Elenco dei programmi operativi Dotazione annuale di ciascun fondo Solo per regioni Ob. Convergenza: Azioni per migliorare efficienza amministrativa Importo della dotazione annuale complessiva dei FEASR e del FEP Informazioni per la verifica del rispetto del principio di addizionalità Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

21 Il Quadro Strategico Nazionale italiano
Caratteri distintivi della politica regionale e di quella ordinaria intenzionalità territoriale forme di finanziamento risorse Politica ordinaria Persegue i suoi obiettivi senza fare distinzione tra i livelli di sviluppo delle varie regioni del Paese Risorse ordinarie del bilancio Obiettivo: Circa 30 % della spesa in conto capitale Politica regionale Parte dalla considerazione che vi sono delle differenze tra le aree del Paese e l’obiettivo è quello di garantire l’eliminazione dei gap di competitività Fondi strutturali+ risorse nazionali (fondo di cofinanziamento nazionale ai Fondi Strutturali e Fondo aree sottoutilizzate (FAS)) 85% del FAS Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

22 La politica strutturale e di coesione 2007-2013
Contenuti del P.O. Analisi della situazione della zona o del settore ammissibile in termini di punti di forza e debolezza e descrizione della strategia scelta Motivazione delle priorità adottate tenuto conto degli orientamenti strategici e del QSN Informazioni relative agli assi prioritari ed agli obiettivi specifici Piano finanziario (annuale e complessivo) Disposizioni di attuazione del PO Designazione da parte dello Stato membro delle autorità di gestione,certificazione ed audit Descrizione dei sistemi di sorveglianza e di vigilanza Definizione delle procedure sui flussi finanziari e sullo scambio di dati. Elenco indicativo dei grandi progetti da sottoporre alla Commissione nel corso del periodo di programmazione Inoltre per i programmi finanziati dal FESR Elenco delle città selezionate per affrontare le questioni urbane e le procedure di subdelega alle autorità cittadine, eventualmente tramite sovvenzione globale Le azioni di cooperazione interregionale con almeno un’altra autorità regionale o locale di un altro Stato membro. Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

23 Il Quadro strategico nazionale
Un aspetto innovativo : unificare la programmazione comunitaria con quella nazionale (FAS) Strategie del QSN Maggiore selettività delle priorità e degli interventi Integrazione tra politica di investimento ordinaria e quella regionale Aggiuntività finanziaria della politica regionale Dimensione interregionale degli interventi Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione

24 Il Quadro strategico Nazionale italia
Le 10 priorità del QSN Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane Promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’innovazione per la competitività Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale Reti e collegamenti per la mobilità Competitività dei sistemi produttivi ed occupazione Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci Carmelo Calamia Novembre 2006 La politica strutturale e di coesione


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