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LIMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO Lezione 8 Scienza delle finanze - CLEP a.a. 2010-2011.

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LIMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO Lezione 8 Scienza delle finanze - CLEA a.a

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1 LIMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO Lezione 8 Scienza delle finanze - CLEP a.a. 2010-2011

2 CARATTERISTICHE GENERALI dellIva Italiana LIva italiana è unimposta ad valorem generale sugli scambi, plurifase, sul valore aggiunto tipo consumo applicata con il metodo imposta da imposta su base finanziaria sottoposta a importanti vincoli di coordinamento a livello comunitario

3 LE IMPOSTE GENERALI SUGLI SCAMBI: PRINCIPALI CARATTERISTICHE Sottopongono a tassazione il valore degli scambi di merci e delle prestazioni di servizi effettuati nel periodo di imposta. Si tratta quindi di: imposte ad valorem ad ampia base imponibile (molto diverse dalle accise, spesso specifiche e su singoli beni)

4 TIPOLOGIE DI IMPOSTE GENERALI SUGLI SCAMBI imposte sul valore pieno del bene imposte sullincremento nel valore del bene che si realizza in un certo stadio della produzione o distribuzione (valore aggiunto) imposte monofase imposte plurifase

5 IMPOSTA MONOFASE È unimposta sul valore pieno prelevata in una sola fase del ciclo produttivo e distributivo generalmente il commercio al dettaglio mai applicata in Italia

6 IMPOSTA PLURIFASE SUL VALORE PIENO Colpisce tutte le fasi del processo produttivo e distributivo grava ogni volta sul valore pieno dei beni e servizi scambiati Limposta si cumula quando il bene attraversa più fasi Imposta plurifase cumulativa (es. Ige)

7 IMPOSTA PLURIFASE SUL VALORE AGGIUNTO Colpisce tutte le fasi del processo produttivo e distributivo grava ogni volta sullincremento nel valore del bene che si è realizzato in quella particolare fase delle produzione (valore aggiunto) Limposta non si cumula quando il bene attraversa più fasi Imposta plurifase non cumulativa Plurifase sul valore aggiunto (Iva)

8 RICORDA Il valore aggiunto è il valore dei beni e servizi prodotti, in un dato periodo di tempo, da un soggetto economico, mediante limpiego dei fattori produttivi (capitale, lavoro, terra) al netto dei costi sostenuti per acquistare materie prime e prodotti intermedi

9 METODI DI APPLICAZIONE Metodo base da base Metodo imposta da imposta

10 METODI DI APPLICAZIONE Metodo base da base laliquota dellimposta, t c, viene applicata alla differenza fra il valore complessivo delle vendite (V) e il valore complessivo degli acquisti (A) dellimpresa i T 1 = t c (V i - A i )

11 METODI DI APPLICAZIONE Metodo imposta da imposta laliquota dellimposta, t c, si applica al valore pieno di ciascun acquisto e di ciascuna vendita. Limpresa versa la differenza fra limposta riscossa sulla vendita (a debito) e limposta pagata sugli acquisti (a credito) T 2 = t c1 V i - t c2 A i

12 METODI DI APPLICAZIONE T 2 = t c1 V i - t c2 A i base da base T 1 = t c (V i - A i ) imposta da imposta I due metodi coincidono se applicati con la medesima aliquota, uniforme in tutti gli scambi di beni e servizi t c = t c1 = t c2

13 METODI DI APPLICAZIONE Esempio Limpresa A produce un bene intermedio dal valore di 500. Il valore aggiunto di questa impresa coincide con il valore della produzione Limpresa B acquista il bene intermedio da A e lo utilizza per produrre un bene finale che vende a 700. Il valore aggiunto di questa impresa è pari a 700-500=200

14 ALIQUOTE COSTANTI ED UNIFORMI Aliquota = 20% Metodo base da base T A 20%(500) = 100 T B 20%(700 – 500) = 40 T A + T B = 140 Metodo imposta da imposta T A (20%500 - 0) = 100 T B (20%700 – 100) = 40 T A + T B = 140 stesso risultato

15 ALIQUOTE DIFFERENZIATE PER FASE ECONOMICA Aliquote: 20% sul bene intermedio 10% sul bene finale Metodo base da base T A 20%(500) = 100 T B 10%(700 – 500) = 20 TA + TB = 120 Lonere dellimposta è funzione delle aliquote applicate nelle diverse fasi della produzione, e quindi anche della ripartizione del valore aggiunto fra tali fasi. Laliquota media che grava sul valore aggiunto complessivo (e cioè su 700) non è nota a priori

16 ALIQUOTE DIFFERENZIATE PER FASE ECONOMICA Aliquote: 20% sul bene intermedio 10% sul bene finale Metodo imposta da imposta T A (20%500 - 0) = 100 T B (10%700 – 100) = – 30 T A + T B = 70 Qualunque sia laliquota applicata sul bene intermedio, e qualunque sia la ripartizione del valore aggiunto fra le diverse fasi, laliquota media che grava sul valore aggiunto complessivo (e cioè su 700) è sempre pari a quella riservata al bene finale (e cioè nellultima fase).

17 METODO IMPOSTA DA IMPOSTA Laliquota media che grava sul valore aggiunto complessivo è sempre pari a quella applicata nellultima fase: Limposta complessivamente dovuta non dipende dal numero delle fasi Implicazioni (In questo si distingue da unimposta plurifase cumulativa, tipo Ige) Non introduce incentivo alla concentrazione verticale delle imprese Rende trasparente il meccanismo di formazione dei prezzi

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19 RICORDA In uneconomia chiusa il valore aggiunto è pari al valore dei beni finali di consumo e di investimento Si distingue fra valore aggiunto al lordo e al netto degli ammortamenti La base imponibile di unimposta plurifase sul valore aggiunto non coincide necessariamente con il valore aggiunto delleconomia.Dipende da come la legge disciplina la detrazione dellimposta pagata sui beni di investimento

20 BASE IMPONIBILE Tre diverse possibilità La detrazione dellimposta pagata sui beni di investimento acquistati: Non è consentita Iva tipo reddito netto È consentita in proporzione alla quota di ammortamento Iva tipo reddito lordo Iva tipo consumo È consentita integralmente

21 BASE IMPONIBILE Esempio Limpresa A produce un bene dinvestimento del valore di 200. Limpresa B acquista il bene di investimento da A e lo utilizza, ammortizzandolo in quattro anni, per produrre un bene finale di consumo che vende a 450. LIva è prelevata con aliquota del 10%

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26 BASE IMPONIBILE LIva tipo consumo è quindi solo impropriamente denominata imposta sul valore aggiunto: essa grava infatti sui soli beni di consumo. Limposta pagata sui beni di investimento, usati nella produzione di altri beni (o servizi), è sempre detratta LIva è solo impropriamente denominata imposta sul valore aggiunto anche perché è unimposta su base finanziaria e non su base reale. Assoggetta a tassazione solo le operazioni che hanno dato luogo a manifestazioni monetarie nel periodo di imposta.La base imponibile non è il valore aggiunto reale ma la differenza tra incassi e pagamenti del periodo di imposta. Lindividuazione del valore aggiunto reale implicherebbe, ad esempio, la valutazione delle rimanenze finali, interesserebbe cioè anche beni che non sono stati oggetto di scambio.

27 CARATTERISTICHE DELLIVA ITALIANA: PRESUPPOSTO - - le cessioni di beni nel territorio dello stato - - le prestazioni di servizi da parte di soggetti residenti - - lautoconsumo effettuati nellesercizio di imprese o nellesercizio di arti e professioni - gli acquisti intracomunitari e le importazioni da chiunque effettate (principio di destinazione)

28 SOGGETTI PASSIVI imprenditori esercenti arti e professioni soggetti che effettuano importazioni o acquisti intracomunitari

29 OBBLIGO DI RIVALSA I soggetti tenuti al versamento dellimposta hanno lobbligo giuridico di rivalersi sullacquirente. Il soggetto su cui formalmente grava limposta è quindi il consumatore finale. Anche questo aspetto evidenzia la natura dellIva come imposta sui consumi Attenzione: Non bisogna confondere obbligo di rivalsa con traslazione del tributo. La traslazione, e quindi lincidenza, dellimposta dipenderà, principalmente, dalle condizioni di domanda e offerta del bene

30 CARATTERISTICHE DELLIVA ITALIANA: BASE IMPONIBILE E ALIQUOTE Base imponibile: E costituita dallammontare complessivo del corrispettivo dovuto a colui che cede il bene o al prestatore di servizi Aliquote (articolazione vincolata dalle disposizioni comunitarie): normale 20% ridotta 10% super ridotta 4% La differenziazione delle aliquote può rendere limposta progressiva rispetto al reddito; tassando meno i beni di prima necessità cui è destinata una quota particolarmente elevata del reddito dei soggetti più poveri

31 IMPOSTA DA VERSARE LIva viene prelevata nelle diverse fasi del processo di produzione e distribuzione del bene. Complessivamente limposta dovuta è pari al prodotto dellaliquota applicata nellultima fase per il valore del corrispettivo LIva da versare in ogni fase è ottenuta come differenza fra Iva a debito, pari al prodotto fra laliquota applicata in quella fase e il corrispettivo della cessione o della prestazione e Iva a credito (ammessa in detrazione) che corrisponde, in linea generale, allIva sugli acquisti

32 DETRAIBILITÀ DELLIVA SUGLI ACQUISTI E regolata in modo articolato con la funzione di: discriminare fra diverse tipologie di operazioni evitare elusioni di imposta ammettere regimi speciali TIPOLOGIE DI OPERAZIONI Operazioni imponibili Operazioni non imponibili Operazioni esenti

33 TIPOLOGIE DI OPERAZIONI Operazioni imponibili: è ammessa lintegrale detraibilità dellIva sugli acquisti Operazioni non imponibili: effettuate senza il pagamento dellIva; è ammessa lintegrale detraibilità dellIva sugli acquisti. Limposta non grava quindi su nessuna fase del ciclo produttivo e distributivo (es. esportazioni, e molte cessioni intracomunitarie: operazioni a tasso zero Operazioni esenti: effettuate senza il pagamento dellIva; non è ammessa la detraibilità dellIva sugli acquisti, che grava quindi formalmente (dato lobbligo di rivalsa) sullimpresa o il lavoratore autonomo e non sul consumatore finale (es. servizi del credito, delle assicurazioni, servizi sanitari) Per tener conto delle caratteristiche delle diverse tipologie di operazioni: regola del pro- rata, per soggetti che compiano sia operazioni che danno diritto sia operazioni che non danno diritto alla detrazione dellIva sugli acquisti acquisti in sospensione di imposta per soggetti che effettuino prevalentemente operazioni non imponibili

34 Altre problematiche Per evitare elusioni di imposta: sono introdotte limitazioni alla detraibilità degli acquisti relativi a: beni ad uso promiscuo beni di lusso, spese di rappresentanza ed altri Regimi speciali: prevedono la determinazione forfetaria della detrazione dellIva sugli acquisti con possibilità di optare per il regime ordinario: agricoltura (aziende con volume daffari non superiore a 40 milioni) contribuenti minori (v. par. 2.4 cap. 5) Detraibilità dellIva sugli acquisti: Il meccanismo della detrazione dovrebbe creare un interesse per lacquirente alla corretta certificazione dellIva versata dal venditore per poterla poi vantare come Iva a credito. Ma evasione sembra essere elevata! Coordinamento dellIva in ambito comunitario

35 PRINCIPI DI TASSAZIONE INTERNAZIONALE Evitano la doppia tassazione prevedendo la tassazione esclusiva 1)nel paese in cui avviene il consumo principio di destinazione 2) nel paese in cui avviene la produzione principio dellorigine

36 PRINCIPIO DI DESTINAZIONE Neutralità Non si ha distorsione nei prezzi relativi Non è necessaria nessuna armonizzazione del livello delle aliquote Ripartizione del gettito Tutto il gettito affluisce al paese in cui avviene il consumo. Ciò è coerente con la natura dellIva che è unimposta sui consumi Senza IvaCon Iva Produzione interna P I P I (1 + t I ) Importati P E P E (1 + t I ) Prezzi relativi P I /P E

37 PRINCIPIO DELLORIGINE Neutralità Si ha distorsione nei prezzi relativi E necessaria larmonizzazione del livello delle aliquote Ripartizione del gettito Il gettito si distribuisce fra i due paesi, in relazione alla quota di valore aggiunto da essi prodotta. Se si ritiene che lIva, in quanto imposta sul consumo, debba affluire integralmente al paese di destinazione, il paese esportatore deve restituire al paese importatore limposta prelevata Senza IvaCon Iva Produzione interna P I P I (1 + t I ) Importati P E P E (1 + t E ) Prezzi relativi P I /P E P I (1 + t I )/ P E (1 + t E )

38 La distorsione dei prezzi relativi si pone solo per la cessione di beni finali. Nel caso di beni intermedi scambiati fra soggetti passivi dellIva limposta che grava sul valore finale del bene è sempre quella dellultima fase e cioè laliquota t I del paese di destinazione ATTENZIONE

39 Principio di destinazione E di facile applicabilità in presenza di frontiere fiscali Al passaggio della frontiera il bene esportato viene riconosciuto non imponibile e lesportatore viene rimborsato dellIva pagata sugli acquisti Limportatore paga lIva sul corrispettivo dovuto allesportatore applicando laliquota del paese di destinazione PROBLEMI APPLICATIVI

40 PRINCIPIO DI DESTINAZIONE CON FRONTIERE FISCALI Esportatore Valore del bene esportato 400 Iva a debito 0 (detraibilità dellIva sugli acquisti o acquisti in sospensione di imposta) Dogana Iva sulle importazioni prevista dal paese I 10%(400) = 40 Importatore Vende il bene a 600 Iva a debito 10%(600)=60 Iva a credito 40 Iva da versare (60-40)= 20 Gettito paese E 0 Gettito paese I 60

41 Fino al 1992 alla circolazione delle merci allinterno della Ue si applicava il principio di destinazione neutrale attribuzione del gettito al paese ove avviene il consumo di facile applicabilità Dal 1/1/93, con la costituzione del Mercato Unico Europeo, si è avuta labolizione delle barriere doganali. Ciò ha reso necessario la revisione del precedente sistema di prelievo. Idea originaria era muoversi verso il principio di origine, ma siamo ancora in regime transitorio… IL MERCATO UNICO EUROPEO

42 Principio dellorigine Non richiede la presenza di frontiere fiscali Gli scambi intracomunitari sono regolati come quelli allinterno di ogni singolo mercato nazionale Il venditore paga limposta richiesta dal suo paese, commisurandola al corrispettivo della cessione e detrae limposta sugli acquisti indipendentemente da quale sia il paese a cui è affluita

43 PRINCIPIO DELLORIGINE Esportatore Valore del bene esportato 400 Iva a debito 12%400 = 48 Importatore Vende il bene a 600 Iva a debito 10%(600)= 60 Iva a credito 48 Iva da versare (60-48) = 12 Gettito paese E 48 Gettito paese I 12

44 non neutralità richiede armonizzazione delle aliquote attribuzione del gettito al paese ove avviene il consumo: richiede listituzione di una Camera di compensazione (Il gettito dovrebbe essere redistribuito tenendo conto dei flussi commerciali fra paesi. La ricostruzione dei flussi rilevanti dovrebbe essere possibile sulla base delle informazioni che gli operatori sono tenuti a comunicare alle autorità fiscali dei propri paesi). PROBLEMI

45 PRINCIPIO DELLORIGINE Esportatore Valore del bene esportato 400 Iva a debito 12%400 = 48 Importatore Vende il bene a 600 Iva a debito 10%(600)= 60 Iva a credito 48 Iva da versare (60-48) = 12 Gettito paese E 48 Gettito paese I 12 Camera di compensazione da E 48 a I

46 REGIME TRANSITORIO Mantenimento sostanziale del principio di destinazione Lesportatore, per ottenere la non imponibilità, deve notificare alla propria amministrazione finanziaria tutti i dati relativi alloperazione allacquirente Limportatore autoliquiderà lIva dovuta alla prima liquidazione mensile. Potrà poi detrarla, secondo le usuali regole, dallIva a debito

47 PRINCIPIO DI DESTINAZIONE SENZA FRONTIERE FISCALI Esportatore Valore del bene esportato 400 Notifica allAmministrazione i dati delloperazione e dellacquirente Iva a debito 0 Importatore Autoliquida lIva sullimportazione Iva a debito 40 Vende il bene a 600 Iva a debito 10%(600)=60 Iva a credito 40 Iva da versare (60-40) = 20 Gettito paese E 0 Gettito paese I 60

48 PROBLEMA Efficacia dei controlli. La soluzione prevista si fonda: sullinteresse dellesportatore a comunicare le informazioni relative allo scambio alla propria amministrazione finanziaria sullo scambio di informazioni fra le amministrazioni finanziarie dei diversi paesi

49 Riferimenti bibliografici P. Bosi, M.C. Guerra, I tributi nelleconomia italiana, Bologna Il Mulino, ed. 2010


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