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1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 1 ottobre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione dimpresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti.

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1 1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 1 ottobre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione dimpresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: lunedì 12-14 Sani magna Martedì 11-14 Mercoledì 9-11 E-mail: piera.rella@uniroma1.itpiera.rella@uniroma1.it Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13

2 2 Settimana scorsa I perché della crisi seguendo Gallino Crouch Il ruolo dellideologia neoliberale o neo- liberista o neo-conservatrice Una crisi di civiltà? Una controrivoluzione ? Le cause a breve e quelle strutturali Lelite capitalistica transnazionale guida il finanzcapitalismo

3 3 I redditi si divaricano e le classi medie tendono a scomparire Il compromesso socialdemocratico, insieme alla crescita della terziarizzazione aveva permesso ai figli di contadini ed operai di diventare impiegati e pubblici dipendentile differenze di classe non sparivano, ma si attenuavano Il neo-liberismo con la destrutturazione del mercato del lavoro ha reso problematica la speranza dei figli di fare lavori migliori di quelli dei padri In più le classi medie sono state attratte dalla finanza per soddisfare bisogni di base: casa, istruzione, salute,etc

4 4 Aumento della povertà e degli affamati Povertà relativa in Ue: reddito<60% del reddito mediano 16% popolazione Povertà assoluta : non si raggiungono alcuni standard di consumi 9,5 mln di europei Affamati nel mondo in aumento a causa della speculazione, di un mercato oligopolistico (3 Tnc Usa controllano l85% delle granaglie), espulsione contadini dalle terre da parte di grandi società per coltivare biocarburanti impossibile raggiungere 1 degli obiettivi del millennio: dimezzare gli affamati nel 2015

5 5 Contraddizioni della crisi biocarburanti prodotti espellendo contadini e aggravando la fame nel mondo sono Green economy? tagli alla spesa pubblica: Meno istruzione, meno salute meno speranza di vita, + lavoro minorile (anche con alta disoccupazione! ) Megalopoli e Slums sempre più presenti: dal 5% nel 1980 al 20% nel 2000, potreb- bero diventare 2mld nel 2030 (UN habitat, 2008), anche perché la popolazione urbana ha da qualche anno superato quella rurale

6 6 Perché oggi si parla tanto di crisi? Perche ci ha colpito direttamente Naomi Klein, 2007, Shock Economy. Lascesa del capitalismo dei disastri, Rizzoli per la prima volta si è verificata nel 2008 nel cuore del capitalismo sviluppato

7 7 Teorie economiche che imitano le scienze naturali Gli economisti neo-liberisti ignorano le conseguenze sociali delle politiche economiche i costi umani della crisi Questa crisi durerà fino al 2018-20 e con tali politiche sarà pagata dai più deboli: disoccupati, lavoratori di bassa qualifica, precari, poveri, immigrati Utile porsi in un ottica di lungo periodo come fa Wallerstein, ma anche un economista Kondratieff

8 8 I cicli o onde lunghe di Kondratieff Nikolaj Kondrat'ev (1892-1938), economista russo primo a porre attenzione agli andamenti di lungo periodo del capitalismo nel suo libro I maggiori cicli economici (1925). Nikolaj Kondrat'ev18921938 russo1925 1.Rivoluzione industriale 1771 2.Era del vapore e delle ferrovie 1829 3.Era dell'acciaio, dell'elettricità e dell'ingegneria pesante 1875 4.Era del petrolio, dell'automobile e della produzione di massa 1908 5.Era dell'informatica e delle telecomunicazioni 1971 ci troviamo al giro di boa tra la 5° e la 6° onda di Kondratieff. Per Wallerstein i cicli sono un meccanismo per descrivere di un sistema storico-sociale: leconomia mondo capitalista, iniziata nel 500.

9 9 Onde lunghe di industrializzazione (Pacey, cit. in A.Negri, Il lavoro nel Novecento,1988) I (1760-70) Nuove tecnologie manifattura tessile in GB II (1820-29) Ferrovie e altre tecnologie meccaniche in Europa III (1870-80) Nasce industria elettrica in Germania e Usa e poi si sviluppa Industria elettrica pesante nel periodo 1890-1914. IV (1930-40) Tecnologie elettroniche. Crescita rapida nel periodo 1945-70 in Usa. V (1970- ) Componenti microelettroniche in Giappone e California VI (XXI sec) Biotecnologie e/o green economy?

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12 12 Stadi/ anni Centro… … Semi- periferia Periferia….. I 1450 1640 Città stato ital. + Spagna Europa N.O. Città stato ital. + Spagna Europa N.E. America

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15 15 Lera della transizione Le traiettorie del sistema mondo 1945-2025 Il periodo 1967-1973 per Hopkins e Wallerstein (1997) segna il culmine della fase espansi- va del sistema mondo iniziata nel 1945 seguita da una fase di stagnazione che prosegue almeno fino agli anni '90 e continuerà pressappoco fino al 2025 secondo i ritmi del ciclo di Kondratieff, con grandi turbolenze negli ultimi 20 25 anni. Questa transizione porterà alla caduta del sistema mondo capitalista o allinizio di un nuovo ciclo?.

16 16 Un mondo solo in trasformazione T.K. Hopkins e I. Wallerstein ( ed.) + co-autori del Fernand Braudel Center con approccio multidisci- plinare (preveggente?) L'era della transizione. Le traiettorie del sistema mondo 1945- 2025 analizza il periodo 1945-90 del sistema mondo nato nel XVI sec. ipotesi di una sua fine o di una grande turbolenza con la chiusura del ciclo di Kondratieff nel 2025 Manuel Castells 1.La nascita della società in rete 2.Il potere delle identità 3.Volgere di millennio Attenzione al periodo 1975-2000 nell'ottica della società in rete, resa possibile dalle nuove tecnologie, ma messa in discussione dalle nuove identità (Il potere delle identità)

17 17 Hopkins e Wallerstein: un approc- cio sistemico che analizza insieme A.Economia la produzione mondiale B.Mercato del lavoro la forza lavoro mondiale C.Società i modelli di welfare D. la coesione sociale E.Cultura la struttura del sapere F.Politica il sistema interstatale

18 18 Dopo questa digressione su Cicli di Kondratieff che sono alla base delle onde lunghe di industrializzazione il sistema mondo di Wallerstein, Previsione della crisi nel 1997 ne Lera della transizione Ritorniamo a Gallino

19 19 Come si potevano impiegare altrimenti i capitali impiegati per salvare la finanza Raggiungere tutti gli 8 obiettivi del millennio Un servizio sanitario nazionale Usa Fare ricerche contro il cancro equivalenti alle risorse impegnate negli ultimi 60 anni

20 20 Gli effetti del finanzcapitalismo sulle imprese Mercati borsistici non servono più per emettere nuove azioni le imprese si indebitano con le banche o si autofinanziano Le banche più grandi riducono i prestiti (la loro funzione) e speculano dentro e fuori bilancio Dato che le operazioni finanziarie rendono più di quelle produttive le imprese si finanziarizzano a danno dei lavoratori e della R&S es. gruppo Fiat che già da anni ha una holding finanziaria, apre una banca in Argentina

21 21 La trasformazione delle imprese industriali in enti finanziari Banche che vendono automobili La esternalizzazione della produzione Le ricadute sul managment

22 22 luomo economico un modello diventato carne e ossa istituzioni-scuola, mercato, produzione, consumo, media, intrattenimento, PA e politica operano come se ognuno fosse un homo oeconomicus avanza una mutazione antropologica che rischia di farci essere attenti solo al nostro interesse immediato e di non essere capaci di distanza dal finanzcapitalismo. Anche il sé corporeo è plasmato dalla cultura dominante

23 23 Lestrazione di valore dal lavoro umano Interconnessione totale richia di farci lavorare più che ai tempi di Dikens

24 24 Estrazione di valore dalla natura Lassalto al sistema agroalimentare Il degrado civile legato alle disuguaglianze Fragilità sistemica del finanzcapitalismo

25 25 Riforme forse impossibili, ma necessarie Necessità di investimenti socialmente responsabili da parte dei fondi pensione Riforme finanziarie che la Ue dovrebbe introdurre per regolare la palude del sistema finanziario eccessivamente complesso e inconoscibile

26 26 È possibile incivilire il finanzcapitalismo? Necessario, ma non sufficiente ridurre il dominio della finanza Alla ricerca di un contro movimento (Polanyi) Democratizzare la globalizzazione Lincivilimento dipende anche dalle tecnologie di assoggettamento e dai processi di soggettivazione:liberazione da comportamenti infantilistici e consumisti: consumi responsabili e promozione dello sviluppo umano


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