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INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI

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Presentazione sul tema: "INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI"— Transcript della presentazione:

1 INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI
VERONAFIERE 3 OTTOBRE 2008 INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI PRINCIPALI DINAMICHE DI ACCADIMENTO Dr. Mario Gobbi SPISAL ULSS 20 Verona

2 INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI
VERONAFIERE 3 OTTOBRE 2008 INFORTUNI SUL LAVORO NEL COMPARTO LAPIDEI PRINCIPALI DINAMICHE DI ACCADIMENTO Hanno collaborato: Massimo Bonfanti e Remo Bertani (SPISAL ULSS 20) Roberto Salvagno (SPISAL ULSS 22) Laura Gaburro (SPISAL ULSS 21)

3 INFORTUNI NEL SETTORE IN PROVINCIA DI VERONA (DATI INAIL*)
N° ADDETTI NEL 2002 = 8079 N° DITTE NEL 2002 = 1189 INCIDENZA = 8,2% N° ADDETTI NEL 2006 = 8200 N° DITTE NEL 2006 = 1098 INCIDENZA = 7,6% INCIDENZA MEDIA = 7,9% *riferiti al settore “trasformazione dei minerali non metalliferi”

4 INFORTUNI NEL SETTORE IN PROVINCIA DI VERONA 1999 - 2007 (DATI INAIL)
5725 246 8 1 3 1 2 1 ( DATI PARZIALI)

5 TIPOLOGIA DEGLI INFORTUNI 1999 - 2003 FORMA
TOTALE: 3571 5,5% 12,2% 41,3% 41%

6 TIPOLOGIA DEGLI INFORTUNI 2004 - 2007 FORMA
Tutti gli infortuni 2408 2,6% TOTALE: 2408 15,7% 38,7% 42,8% 6,4% 20,1% 18,5% gravi e mortali 124 40,3%

7 TIPOLOGIA DEGLI INFORTUNI 2004 - 2007 AGENTE
Tutti gli infortuni 2408 12,9% TOTALE: 2408 18,9% 6,6% 4,9% 10,2% 24,7% 6,4% 12,9% 25,8% 13,7% gravi e mortali 124 8,8% 5,6% 22,6%

8 Nel tentativo di spostare manualmente la lastra di marmo ne provocava il rovesciamento

9 Il lavoratore rimaneva schiacciato sotto le lastre mentre cercava di trattenerle manualmente per permettere al collega di togliere un pezzo di materiale presente tra le stesse

10 Schiacciato tra lo scaricatore automatico e il pianale di scarico
Schiacciato tra lo scaricatore automatico e il pianale di scarico. I dispositivi di sicurezza (fotocellule), per impedire l’accesso alla zona pericolosa, erano stati disattivati

11 Nel trasportare un pelone, appeso alle funi della gru a cavalletto unitamente al blocco, l'infortunato lo ha portato al centro dei binari, ha percorso il tragitto fino alla zona di deposito, ha fermato la gru ed ha iniziato a spostarlo lateralmente. Improvvisamente un pezzo di pelone si è rotto colpendolo alla schiena e sulla testa.

12 Il lavoratore si è posizionato in mezzo al pacco di lastre per aprirle con un leverino e queste richiudendosi lo hanno schiacciato

13 Nel sollevare un pacco di lastre con la gru a cavalletto, una parte delle lastre si rompeva investendo il lavoratore

14 Nel caricare il secondo legaccio, il primo si ribaltava schiacciando il lavoratore

15 Dobbiamo incidere in maniera significativa sul fenomeno infortunistico e sugli altri indicatori di salute Per il raggiungimento di tali obiettivi è assolutamente necessario il coinvolgimento delle aziende e delle parti sociali per individuare soluzioni condivise

16 LA STRATEGIA DI PREVENZIONE
Dalla sola vigilanza tecnica a: VIGILANZA SULL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE della prevenzione: sul SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA (SGS) Vigilanza tecnica ma in collaborazione con altri enti (DPL, INPS, INAIL): OPERAZIONE CANTIERI SICURI VIGILANZA TECNICA E GESTIONALE SUL SGS NELLE AZIENDE CON MAGGIOR RISCHIO DI INFORTUNIO: edilizia, metalmeccanica, agricoltura, legno, lapidei VIGILANZA SU EVENTO: infortunio, malattia professionale, segnalazione, richiesta di intervento PROMOZIONE DELLA SALUTE PER LO SVILUPPO DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E DI STILI DI VITA SALUBRI: fumo, alcol e dipendenze

17 Aziende che permangono ad elevato rischio di infortunio
SPISAL: LA STRATEGIA DI PREVENZIONE VIGILANZA SUL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA Grandi aziende pubbliche e private con elevato numero di infortuni SUGLI ASPETTI TECNICI DI SICUREZZA E DI IGIENE Cantieri Agricoltura Aziende che permangono ad elevato rischio di infortunio

18 PERCHE’ UNA VIGILANZA SUL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
Lo stesso decreto 81/2008 prevede l’adozione di un sistema di gestione della sicurezza VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 28 e seg.) …. un’organizzazione in cui sono definite: RESPONSABILITÀ COMPETENZE FUNZIONI AZIONI Con obblighi per il datore di lavoro di tipo: TECNICO, METODOLOGICO, ORGANIZZATIVO, PROGRAMMATORIO Necessità per l’azienda di un sistema di governo della sicurezza

19 Partners del progetto:
LA CONDIVISIONE CON LE PARTI SOCIALI PROGETTO VERONA AZIENDE SICURE SVILUPPO DI BUONE PRATICHE Partners del progetto: Apindustria Verona, Associazione Artigiani Riuniti, CCIAA di Verona, CGIL, CISL, UIL, CNA, Comune di Verona, Confindustria Verona, INAIL, Provincia di Verona, SPISAL ULSS 20, 21, 22, UPA.

20 PROGETTO: “Verona Aziende Sicure”
LE LINEE GUIDA Verona, marzo 2007 LINEE GUIDA SUL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO PREMESSA INTRODUZIONE METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE LINEE GUIDA 1. POLITICA ED ORGANIZZAZIONE LINEE PER LA POLITICA E L’ORGANIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO 2. INFORTUNI ED INCIDENTI LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI ED INCIDENTI IN UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO 3. APPALTI E MANUTENZIONE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEGLI APPALTI DELLE OPERE E DELLA MANUTENZIONE IN UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO 4. FORMAZIONE E INFORMAZIONE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA FORMAZIONE E INFORMAZIONE IN UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

21 Come scaricare le linee guida
alla sezione “Progetti”

22 Come scaricare le linee guida
O dal dal portale:

23 Linea guida nr. 1: per la politica e l’organizzazione di un sistema di gestione …
Documento molto articolato che descrive gli elementi del “Sistema di Gestione della Sicurezza” Ha i seguenti contenuti: Responsabilità soggettive e responsabilità d’impresa La politica per la sicurezza e la salute del lavoro L’organizzazione per la sicurezza e la salute Soggetti del sistema di prevenzione e protezione Deleghe di funzione in tema di sicurezza (criteri e requisiti) Squadre speciali (pronto soccorso ed emergenza) Sorveglianza sanitaria Infortuni Informazione, formazione, addestramento, comunicazione Documentazioni del sistema di gestione della sicurezza Verifiche e valutazioni efficacia del sistema

24 Linea guida nr. 2: per la gestione degli infortuni ed incidenti …
Documento snello che propone procedure semplificate (checklist) da utilizzare per la prevenzione e gestione degli infortuni Ha i seguenti contenuti: Procedura per la gestione degli infortuni Procedura per la gestione dei comportamenti imprudenti e pericolosi Procedura per la gestione degli incidenti Procedura per l’analisi dei dati relativi agli infortuni

25 Linea guida nr. 3: per la gestione degli appalti, delle opere e delle manutenzioni … (1)
Documento articolato che descrive le attività per una corretta gestione degli appalti delle opere e manutenzioni. Ha i seguenti contenuti: Valutazione dei fornitori Appalti nel settore privato cantieri mobili o temporanei, appalti e prestazioni d’opera (nuovi obblighi aggiuntivi: DUVRI) sequenze operative di appalto Acquisto e nolo di macchinari, impianti e attrezzature acquisto (nuovo e usato) e nolo di macchinari, impianti e attrezzature, marcature CE, comodati d’uso e d’impiego a titolo gratuito obbligo di informazione istruzione

26 Linea guida nr. 3: per la gestione degli appalti, delle opere e delle manutenzioni … (2)
Manutenzione degli impianti, delle macchine e delle strutture verifiche periodiche di natura tecnica e legale (collaudo macchine, piano di manutenzioni e scadenziario). Ordine e pulizia nei luoghi di lavoro e loro conformità normativa Dispositivi di protezione individuale obblighi di fornitura criteri di scelta e responsabilità informazione, formazione e addestramento obbligo di utilizzo

27 Linea guida nr. 4: per la gestione della formazione e dell’informazione … (1)
Informazione/formazione/comunicazione (aspetti generali) Momenti Formativi riunioni, visita aziendale, riunioni periodiche di prevenzione e protezione, riunioni coordinamento tra responsabili (SPP, dirigenti, preposti), riunioni RLS/RSPP/Medico competente Formazione/addestramento progettazione piano formativo registrazione formazione verifica apprendimento e conclusione percorso formativo

28 Linea guida nr. 4: per la gestione della formazione e dell’informazione … (2)
Tipi di formazione di base, alla mansione, per variazione mansione, per introduzione nuovi macchinari, impianti, processi, sostanze Aggiornamento Formazione per dirigenti e preposti Formazioni obbligatorie (RLS, squadre addetti primo soccorso, lotta incendi, evacuazione, RSPP, ASPP)

29 Prossime attività Adeguare le linee guida al D.Lgs 81/08 entro ottobre 2008 Linee guida per l’attività del Medico competente e la Sorveglianza Sanitaria Adeguare la checklist di valutazione per l’applicazione di un SGSSL Definire le modalità per favorire l’ implementazione di un sistema di gestione per la sicurezza anche con l’aiuto di manager di aziende che hanno già fatto questa esperienza e ne hanno colto l’importanza strategica Valutare la creazione di un database per raccolta dati su infortuni, mancati infortuni, indagini, ecc., con lo scopo di diffondere dati utili a prevenire infortuni ed incidenti Organizzazione incontro con le aziende per presentare le linee guida aggiornate al D.Lgs 81/01 e identificare nuovi temi per attività future

30 VALUTAZIONE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Viene richiesto Organigramma e struttura organizzativa Definizione deleghe, poteri, responsabilità, ruoli e compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per ogni figura aziendale: Dirigenti, Preposti Lavoratori Incarichi specifici Medico competente Modalità di coordinamento, collaborazione e coinvolgimento delle figure Flusso informativo a tutti i livelli Coinvolgimento degli RLS

31 VALUTAZIONE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI INFORMAZIONE-FORMAZIONE MANUTENZIONE CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEGLI RLS E DEI LAVORATORI SORVEGLIANZA SANITARIA APPALTI

32 GESTIONE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
Registro infortuni e analisi dell’andamento fenomeno infortunistico negli anni – malattie professionali denunciate Macchine Ambiente Comportamenti Rischi per la salute Cause Dinamiche Azioni correttive Analisi degli eventi e degli infortuni mancati Verifica efficacia

33 GESTIONE INFORMAZIONE-FORMAZIONE
Il programma di informazione-formazione è sviluppato in funzione dei rischi generali e dei rischi specifici dell’azienda in occasione di Assunzione Introduzione attrezzature, nuove tecnologie, nuovi prodotti Trasferimento o cambio mansione

34 GESTIONE INFORMAZIONE-FORMAZIONE
minori L’informazione-formazione è rivolta a tutti i lavoratori compresi i gruppi particolari disabili neoassunti stranieri E’ ripetuta, sostenuta, verificata? lavoratrici madri Sono definiti i criteri per valutazione apprendimento verifica efficacia formazione

35 GESTIONE MANUTENZIONE
Programma di manutenzione Dispositivi di sicurezza, antincendio, emergenze Macchine, impianti attrezzature, strutture Dispositivi di protezione individuali Deve prevedere le attività di controllo, manutenzione e verifica ordinarie, straordinarie e in emergenza

36 CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEGLI RLS E DEI LAVORATORI
Conoscenze, impegno, esperienza dei lavoratori Risorsa fondamentale dell’azienda Ricercare il consenso dei lavoratori Incoraggiare la partecipazione dei lavoratori al processo di sicurezza aziendale

37 Accesso ai luoghi di lavoro Disponibilità di tempo e mezzi
Partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle attività di prevenzione e protezione Consultazione preventiva su valutazione dei rischi e attività di prevenzione Partecipazione alla riunione periodica e alle attività di prevenzione Consultazione su organizzazione della formazione


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