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TESTIMONI DI GESU RISORTO SPERANZA DEL MONDO Il ruolo dei laici di ACI Osservazioni preliminari Loffuscamento dellorizzonte di senso causa insicurezza,

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1 TESTIMONI DI GESU RISORTO SPERANZA DEL MONDO Il ruolo dei laici di ACI Osservazioni preliminari Loffuscamento dellorizzonte di senso causa insicurezza, disorientamento. La vita ha bisogno di motivazioni trascendenti per non cadere nella sindrome del viaggiatore smemorato: un giovane su cinque è depresso Alcuni nodi cruciali vanno sciolti: razionalità strumentale e vissuto affettivo, fiducia nella scienza e scetticismo nei confronti della verità, ricerca della libertà e determinismo diffuso, individualismo e bene comune.

2 Terapia della speranza La speranza è lenergia teologale che il mondo chiede: non è lottimismo in senso psicologico, larte di gasare somministrando pasticche con effetti tanto rapidi quanto brevi. La speranza è compagnia di Cristo vivo, riconoscimento della croce come parte integrante della sua vicenda di Risorto. Riconoscere Cristo Risorto è difficile (la Maddalena, Emmaus). Lo Spirito santo lo rivela al nostro spirito. Il cristiano oggi è colui che, mettendo al centro la Pasqua, vive come chi vede ciò che gli altri ancora non vedono, sostenuto dalla promessa della risurrezione. La partita della speranza si gioca allinterno della coscienza impregnata di mistero e attenta a cogliere il silenzio di Dio come un eloquente messaggio rivelante.

3 Terapia della speranza La carità è amore disinteressato per il mondo di oggi e chiede il dono della speranza che aiuta il passaggio dal caos etico allestetica dellagire

4 A- Natura della Chiesa La Chiesa è corpo mistico, ma anche popolo di Dio, destinatario dellalleanza, pellegrino nella storia in marcia verso il regno. Popolo pellegrino e straniero in questo mondo. Guidati dalla legge dellamore i membri della Chiesa sono insigniti della dignità e della libertà di figli di Dio. Non struttura statica ma dinamica, non geometria piramidale ma orizzontale, non massa scoordinata ma corpo organico e ben strutturato.

5 A- Natura della Chiesa Il Battesimo infonde il DNA spirituale di figli di Dio e inserisce vitalmente nella persona di Cristo. il popolo di Dio è dinamicamente proteso oltre la storia intesa come insieme delle vicende umane disseminate nel tempo partecipe della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo vive la dimensione teologale della fede, speranza e carità fornito di carismi e chiamato ai ministeri.

6 A- Natura della Chiesa La Chiesa è composta da laici, da ministri ordinati e da consacrati. Queste categorie sono espressione dellunica vocazione battesimale di cui costituiscono una specificazione. Lo specifico della laicità è lindole secolare cioè trattare le cose del mondo da testimoni di Cristo. Gesù è il modello per tutti i soggetti appartenenti alla Chiesa. Egli ha condotto per lunghi anni unesistenza di tipo secolare: famiglia, relazioni sociali, lavoro.

7 A- Natura della Chiesa Quindi: sintesimediazioneI laici non sono il ventre molle della Chiesa; il loro genio è la sintesi e la mediazione: sintesi perché mettono in comunicazione culturale ed esistenziale gli spazi distinti (non distanti) del religioso e del profano, del mondo e della Chiesa, del terreno e del celeste secondo la spiritualità dellincarnazione; mediazione perché occorre non confondere né rendere inconciliabili gli ambiti in vista della realizzazione totale delluomo. Laicità è tenere insieme santità e secolarità per appartenere a Dio e per servire il mondo.

8 B- Azione Cattolica L'AC, radicata nell'identità battesimale, scommette sulla formazione e sulla testimonianza dei laici. Ha origine da un carisma particolare e invita a rispondere a una chiamata (vocazione) con l'anima di chi accoglie con gratitudine un dono. Allinterno del popolo ecclesiale lAC si configura quindi con un profilo ben caratterizzato che Paolo VI il 25 aprile 1977 definì una singolare forma di ministerialità: si realizza con la vita associativa e si fa esperienza ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. Alimenta una spiccata professionalità di diaconia ecclesiale che non investe solo il fare ma lessere profondo e che corrisponde quindi a una vera vocazione personale.

9 B- Azione Cattolica Al compito del battezzato lAC non aggiunge soltanto una particolare energia intensiva o un livello più profondo, quasi che tutto ciò che gli altri laici sono chiamati a fare voi lo arricchite con un di più: più incontri, più impegno o, in definitiva, più santità.

10 B- Azione Cattolica a) Al contrario disegna il volto del laico con tratti fisionomici precisi che emergono da alcuni elementi tipici: La struttura associativa, cioè la scelta di una disciplina statutaria (divisione in settori con itinerari educativi relativi alletà, programmazione formativa e pastorale, radicamento nazionale – diocesano - parrocchiale). Tale disciplina corrisponde a uno stile di vita (discepolato laicale) che non è un intralcio ma costituisce una preziosa pista formativa. Oggi vi è chiesto qualcosa in più in termini di disciplina personale, di elaborazione culturale,di condivisione di beni materiali e spirituali,di studio e di compromissione per modificare le strutture di morte. In una parola occorre più profezia. I soci di AC non vivono isolatamente ma sono convocati per una testimonianza corale ed organica.

11 B- Azione Cattolica b) pieno radicamento nella Chiesa locale in totale sintonia e sinergia con i pastori (spessore ecclesiale). Il laico di AC vive lintima comunione con Cristo e con la comunità secondo lecclesiologia del corpo mistico (cfr. 1 Cor 12). Partecipazione è assunzione di responsabilità che non rivendica ruoli ma offre servizi. Collaborazione diretta con la gerarchia per la realizzazione del fine apostolico della Chiesa. Partecipazione agli organismi pastorali per la globalità della missione della Chiesa e nella condivisione delle scelte e della spiritualità della Chiesa diocesana. Si stringe attorno al vescovo per la costruzione della comunione e per assumere la vicenda di fede e di storia del territorio amando il proprio tempo e i propri luoghi dentro l'orizzonte vasto del mondo.

12 B- Azione Cattolica c) tensione ad abitare il quotidiano per spendere se stessi alla ricerca dei segni. Il luogo naturale del radicamento ecclesiale è la parrocchia al fine di condividere la vicenda feriale delle persone che ci vivono accanto. Gente comune che tesse relazioni con la famiglia, la scuola, gli ambienti di lavoro per fare profezia nella storia. Questa disponibilità si offre alla gioiosa fatica santificante della quotidianità (non la ricerca dei grandi appuntamenti festivi) e alla fedeltà ai pastori della Chiesa in uno stile di dialogo educante (senza la pretesa del riferimento a figure particolarmente dotate o leader carismatici). I responsabili garantiscono la qualità di vita dell'associazione e la condizione formativa.

13 C- Mete Educative Le coordinate esistenziali ed operative sono state sintetizzate da Giovanni Paolo II il 5 settembre 2004 a Loreto: la contemplazione, la comunione e la missione. Meta è la santità e la crescita di una matura coscienza umana e cristiana con percorsi permanenti e organici. LAC ama definirsi scuola e palestra di santità in cui si impara a vivere la radicalità del vangelo nella normalità quotidiana. Il progetto formativo, attraverso itinerari ben caratterizzati, aiuta a scoprire e a vivere la grazia del Battesimo.

14 C- Mete Educative La contemplazione non è la moltiplicazione delle preghiere, non si identifica con qualche pratica di pietà o con luso di formulari esotici e neppure con la lettura culturale della Bibbia. È sguardo fisso su Gesù per animare il laboratorio della coscienza e per maturare le scelte che scaturiscono dalla visione interiore della bellezza di Cristo, della luce del suo volto. È ricerca dell oltre, fascino del mistero, esplorazione dellinvisibile che riscatta dalla banalità e dalla mondanizzazione. Contemplare vuol dire immagazzinare cariche di gioia e rifornirsi di Parola attraverso il dialogo intimo con Dio. La preghiera è lanima della vita spirituale e dellattività apostolica e va purificata dai rischi di spiritualismo e devozionismo ancorandola alle fonti della Parola e della Liturgia.

15 C- Mete Educative La comunione è termine ricorrente nella grammatica teologica: è intimità vitale con Dio attraverso il rapporto affettivo con Cristo, è solidarietà con gli altri, ricerca di incontro con le persone, è comunicazione, dialogo con chi non crede o crede in modo diverso, nella molteplicità delle fedi e delle culture, offerta damore e di opere di misericordia. La comunione è corresponsabilità e assunzione globale dei progetti pastorali senza deleghe o evasioni e superando la frammentazione di aggregazioni ecclesiali parallele alla comunità. Il divino non è rappresentato dallindividuo, ma dalla persona ben relazionata capace di irradiare limpronta trinitaria.

16 C- Mete Educative La missione è passione per il Regno, forza contagiosa della fede, testimonianza di coraggio, di competenza nel lavoro, di speranza. Essa sta continuamente in bilico tra lannuncio del risorto e la testimonianza, un annuncio leggibile in una vita che parli di risurrezione e in una parola che sveli il segreto della vita. Missione è portare il fermento del vangelo in tutti i luoghi dove si vive per far vedere la bellezza di unesistenza cristiana e dare senso al lavoro, allamore, allimpegno, al dolore… I laici, ascoltatori assidui della Parola, sono chiamati a dare un'anima al mondo per far camminare l'umanità verso il Regno, non difendendo recinzioni ma aprendo strade.

17 C- Mete Educative La missione è caratterizzata da una fedeltà incrollabile a Dio e da un amore generoso alluomo, allinterno dellorizzonte del Concilio, la cui attuazione aspetta di essere completata come una grande cattedrale medievale. Una missione che sappia valorizzare in maniera matura il dialogo tra le generazioni. I traguardi raggiunti non nascondono i problemi ancora aperti. Il Concilio è uno stile, un modo di vivere e di pensare la Chiesa.

18 Conclusione LAC vuole accogliere linvito di Gesù a Pietro sul mare di Galilea: duc in altum: prendi il largo, abbi il coraggio del futuro, lardimento di affrontare scenari sconosciuti, sorretta dalla certezza di camminare con Cristo. Va oltre te stessa per il servizio, oltre la formazione per la missione, oltre gli incontri per limpegno, oltre la parrocchia per il territorio, oltre il campanile per la città, oltre le risposte per suscitare domande. Accogli con coraggio le sfide esaltanti del nostro tempo.


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