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Airspeak: (in)traducibilità di una microlingua franca

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Presentazione sul tema: "Airspeak: (in)traducibilità di una microlingua franca"— Transcript della presentazione:

1 Airspeak: (in)traducibilità di una microlingua franca
Nigro Maria Giovanna Università degli Studi di Bari Teoria e Prassi della Traduzione: la lingua inglese dei linguaggi settoriali 20 Febbraio 2007

2 Airspeak Lingua usata dai controllori del traffico aereo e dai piloti durante la comunicazione terra/aria E’ una microlingua franca in quanto È un linguaggio specialistico con regole proprie Permette la comunicazione tra individui parlanti idiomi diversi

3 Lingua franca “Language is the main meams whereby people communicate. It is, ironically, the main means whereby people fail to communicate” (Crystal, 1997, p. 343) Il linguaggio è il principale mezzo di comunicazione ma, a volte, può diventare una barriera tale da non permettere lo scambio d’informazioni

4 E’ questo paradosso che favorisce la nascita della lingua franca
E’ questo paradosso che favorisce la nascita della lingua franca. Essa, in origine, era costituita da un lessico prevalentemente neolatino con degli influssi arabi e una grammatica molto ridotta e semplificata in modo in modo tale da poter facilitare la comunicazione

5 Nel 1953 l’UNESCO sostiene che una lingua franca è…
Una lingua impiegata abitualmente da alcuni individui e comunità le cui lingue materne sono differenti, allo scopo di facilitarne la comunicazione tra di loro Serve da ponte tra individui che altrimenti non sarebbero in grado di comunicare

6 Le lingue franche si suddividono in
Lingue pianificate o ausiliari Lingue di contatto Lingue internazionali

7 Lingue pianificate Le lingue pianificate sono il frutto di un complesso lavoro di ingegneria piuttosto che di una lingua glottogenesi tipica delle naturali. Esse si distinguono in due gruppi a) Lingue a priori: utilizzano simboli speciali o numeri che rappresentano dei concetti i quali sono classificati sulla base di principi scientifici o filosofici (ebbero successo nel XVII sec)

8 b) Le lingue a posteriori: derivano principalmente da lingue naturali
b) Le lingue a posteriori: derivano principalmente da lingue naturali. I criteri usati per queste lingue sono la semplificazione e la razionalizzazione della grammatica. La prima lingua pianificata a posteriori,il Volapuk, nacque nel 1897 grazie ad un abate poliglotta tedesco che inventò un alfabeto internazionale al fine di risolvere il problema degli smarrimenti nella corrispondenza con l’estero causati da difficoltà ortografiche

9 Alfabeto facilmente pronunciabile
Grammatica regolare ma molto complessa Lessico prevalentemente di origine germanica

10 Esperanto (1887) Alfabeto di 28 lettere, ogni lettera corrisponde ad un solo suono Il lessico utilizza le radici comuni alle lingue neolatine in modo che il parlante di qualsiasi lingua europea riesca a riconoscere la maggior parte dei termini o ricavarne facilmente il significato

11 c) Le lingue di contatto: nascono dall’incontro di due civiltà di lingua diversa. I pidgin, ad esempio, sono lingue prive di parlanti nativi che si sviluppano grazie al contatto di popoli che non parlano la stessa lingua,ma che hanno necessità di parlare per ragioni commerciali. Spesso hanno una lingua di base detta lingua dominante da cui ricavano molti degli elementi linguistici

12 Queste lingue non sono strumenti di comunicazione intracomunitaria in quanto non finalizzate ad un uso quotidiano,sono piuttosto mezzi di comunicazione intercomunitaria perché adempiono a funzioni limitate ad un dominio ristretto quale quello delle transazioni commerciali.

13 Lingue internazionali
Sono lingue naturali che vengono utilizzate oltre i confini dei territori di origine per permettere la comunicazione tra individui parlanti lingue diverse L’inglese è la lingua franca internazionale per eccellenza, rappresenta la lingua delle organizzazioni mondiali, dell’informatica, della tecnologia, della scienza, della sicurezza internazionale e dell’economia.

14 ENL English as a native language
EFL English as a foreign/international language ESL English as a second language

15 L’inglese è attualmente la lingua franca usata nelle comunicazioni aree a livello internazionale. Nel controllo del traffico aereo e dei piloti di tutto il mondo, c’è la necessità di una lingua comune, visto che in assenza di essa non sarebbe possibile garantire la sicurezza dei voli.

16 Standardizzazione del trasporto aereo
Nel 1951 l’ICAO (International Civil Aviation Organization) diede linee guida a livello linguistico favorendo la nascita dell’airspeak.

17 I principali principi per la comunicazione radiofonica sono stati i seguenti:
La lingua inglese è la base per sviluppare la terminologia radiofonica Le parole e le frasi devono essere selezionate i modo tale da assicurare una trasmissione ottimale sui canali radiotelefonici e in modo da rendere Impossibile l fraintendimento Le parole e le frasi la cui pronuncia è soggetta a variazioni che potrebbero causare equivoci devono essere evitate

18 La fraseologia che nasce deve essere chiara, disambigua e, quando è possibile, coincisa.
Semplici costruzioni grammaticali Devono essere evitate parole contenenti suoni o costruzioni sillabiche difficili da pronunciare per chi non è nativo inglese. E’ un linguaggio creato in virtù della chiarezza, disambiguità e brevità

19 Accorgimenti per la chiarezza e la brevità in airspeak
Corretto uso del microfono Tono di conversazione normale e costante pronunciando le parole in modo chiaro e distinto Parlare lentamente ed evitare suoni di esitazione come ‘er’ o ‘ah’ E’ vietato l’uso di forme di cortesia (saluto o ringraziamenti)perché tutto ciò che è superfluo alla comunicazione del messaggio va eliminato nel principio della concisione

20 Livello lessicale Fa uso di numerose parole che appartengono alla lingua standard: clear, cancel, report, descent, request M A… In casi di emergenza si utilizzano forme inesistenti nella macrolingua inglese

21 I messaggi di pericolo (quando si è minacciati da un imminente pericolo) sono preceduti dall’espressione MAYDAY che deve essere ripetuta tre volte I messaggi di urgenza (trasmessi quando la sicurezza di un aereo o di persone a bordo è minata) vengono preceduti dall’espressione PAN PAN Queste forme inconsuete vengono usate per i messaggi di emergenza visto che la loro funzione è di attirare in maniera immediata l’attenzione del controllore.

22 In Airspeak si fa uso di abbreviazioni
a) ACC: Area Control Centre b) GNSS: Global Navigation Satellite System c) WILCO: Will Comply - acronimo che sostituisce espressioni – è utilizzato per affermare di aver compreso il messaggio e di attenersi ad esso.

23 Livello fonetico Semplificazione dell’inglese standard
Uso di un Radiotelephony Spelling Alphabet specifico Trasformazione delle fricative sorde e sonore (‘th’) in occlusive dentali Ex. [‘tri:] [‘tauzənd] c) I numeri vengono pronunciati singolarmente considerata l’enorme importanza che ricoprono. Ex. Runway two seven

24 Livello sintattico e morfologico
Semplificazione massima della frase Chiarezza del soggetto Assenza di preposizioni e articoli superflui Assenza della ‘s’ alla terza persona ‘ing form’ utilizzata con finalità specifiche Assenza forme di cortesia (Vedi esercitazione)

25 Airspeak > Studies on Air Trafic Communications acquista la dimensione della traducibilità nel senso pieno del termine. Esso assume le stesse caratteristiche degli altri linguaggi tecnico scientifici

26 Livello lessicale Monoreferenzialità: accordo di definizione fisso in virtù del quale un termine non può essere sostituito da un sinonimo Neologismi Mancanza di emotività

27 Aspetti morfosintattici
Nominalizzazione: trasformazione di un sintagma verbale in sintagma nominale Uso di forme passive per spersonalizzare e oggettivare il discorso Uso del presente indicativo (passato prossimo se la verità comunicata è ristretta o circoscritta a determinati fenomeni o esperimenti

28 Testi specialistici Introduzione Problema Metodologia Soluzione
Discussione Conclusione


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