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La Germania negli anni’30

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Presentazione sul tema: "La Germania negli anni’30"— Transcript della presentazione:

1 La Germania negli anni’30
Nel ‘34 con la morte di Hidenburg, Hitler ottiene un potere totale sullo stato tedesco sulla base del Fuhreprinzip. Fuhrer come fonte suprema del diritto Sulla base dei principi totalitari tutta la società era organizzata e inquadrata nelle organizzazioni di massa naziste, come il fronte del lavoro che sostituiva i disciolti sindacati, la Kraft durch freud che provvide a regolare la vita ricreativa dei lavoratori, con un’attenzione particolare per la formazione dei giovani (Hitlerjugend) Non bisogna esagerare sulla struttura monolitica dello stato, le ultime ricerche (Broszat, Mommsen riprendendo un intuizione di Neumann) mettono in luce il <<caos dirigenziale>> e il dominio policratico della Germania nazista. Dopo il 1937 e la liquidazione del governo collettivo l’apparato governativo si disintegra in una serie di dipartimenti che operavano all’interno dei ministeri con grande indipendenza e spesso in conflitto l’uno con l’altro. Su questo caos Hitler svolgeva una funzione superiore di mediazione in modo però spesso frammentario e incoerente. 7

2 La Germania negli anni’30: la ripresa economica
Il regime dopo aver raggiunto il potere riuscì a cementare il consenso non solo attraverso la repressione totale degli oppositori, ma grazie ai successi di politica economica Avvio del piano Reinhardt di lavori pubblici (edilizia e autostrade) per sconfiggere la disoccupazione Leggi a favore della concentrazione industriale Avvio di un programma a sostegno dell’agricoltura: introduzione di leggi che prescrivono la indivisibilità e l’inalienabilità delle proprietà agrarie e posto un limite all’indebitamento. Regolamentazione della produzione e dei prezzi con una diminuzione della superficie coltivabile Massiccio programma di riarmo Un controllo assoluto della forza lavoro con un contenimento iniziale dei salari e l’aumento successivo collegato alla produttività e l’utilizzo, grazie al lavoro obbligatorio dei giovani tra i 18 e i 25 anni, di una riserva di forza lavoro da collocare secondo le esigenze di una economia sempre più militarizzata 8

3 La Germania negli anni’30: la ripresa economica 2
Il regime a causa delle enormi spese legate al programma di opere pubbliche e di riarmo andava incontro a spese esorbitanti che furono affrontate 1. All’aumento astronomico del deficit dello stato (57 miliardi di marchi nel 38) 2. Ad una serie di rapporti commerciali preferenziali con paesi dell’area balcanica per scambiare materie prime (essenzialmente carbone) con prodotti alimentari per coprire il deficit alimentare che la politica alimentare aveva creato 3. Attraverso prestiti esteri Questi interventi non potevano che essere palliativi già dal 36/37 si fanno sentire gravi problemi 1) Scarsità di valuta estera (tutta l’economia è concentrata sulla produzione militare più che sull’esportazione) 2) Difficoltà nel reperimento delle materie prime 3) Difficoltà nella bilancia dei pagamenti e tendenze inflazionistiche La soluzione dei problemi era già preventivata nella guerra imperialistica per ottenere l’accesso privilegiato alle fonti di materie prime e il saccheggio delle risorse dei paesi dominati 9

4 La Germania negli anni’30: la politica estera nazista
La politca hitleriana è ispirata fin dagli inizi da profonde istanze revisioniste e dal progetto di riunificare in un unico Reich tutti i popoli di lingua tedesca 1933 Ritiro della delegazione dalla conferenza int.le di Ginevra sulla limitazione degli armamenti. La Germania Esce dalla Società delle Nazioni, denuncia il trattato di Versailles da via ad un riarmo generalizzato 1934 Gruppi nazisti uccidono il cancelliere Dolfuss; ingerenza tedesca nella guerra civile in Austria rintuzzate dalla reazione dell’Italia 1935 = reintrodotta la coscrizione obbligatoria vietata da Versailles. A Stresa I,F, GB condannano riarmo tedesco, ribadito Locarno, indipendenza dell’Austria. Pochi mesi dopo l’aggressione all’Etiopia avrebbe rotto il fronte di Stresa.

5 La Germania negli anni’30: la politica estera nazista
1936 Rimilitarizzazione della Renania (crollo del sistema di Versailles, scacco alla Società delle Nazioni) Appoggio ai nazionalisti spagnoli nella guerra civile 12/3/1938 Annessione dell’Austria 1938 pretese tedesche sui Sudeti. Chamberlain e l’”appeasement”: acconsentire alle rivendicazioni ragionevoli; pacifismo dell’opinione pubblica inglese; poco convinta equità del trattato di Versailles (opposizione intransigente di Churchill) Francia (protetta dall’inespugnabile Maginot) poco propensa, anche per i grandi costi bellici subiti, a rischiare la guerra per difendere la Russia. Destra: meglio Hitler che Blum

6 La Germania negli anni’30: la politica estera nazista
Settembre 1938 Accordi di Monaco, nuova capitolazione di Francia e Inghilterra 15/3/1939 Hitler occupa Praga e crea un protettorato tedesco in Boemia e Moravia 7/4/1939 Italia occupa l’Albania 22/5/1939 Patto d’Acciaio 1939 Rivendicazioni sul corridoio di Danzica 23/8/1939 Patto di non aggressione Tedesco-sovietico 1/9/1939 Scoppia la Seconda Guerra Mondiale

7 Le relazioni fra stati negli anni ‘20: stabilità e pace
Dal 1924 al 1929 la migliore situazione generale dell’economia favorì una progressiva stabilizzazione del quadro internazionale, dopo il 1929 la crisi generalizzata e le politiche imperialistiche di diversi stati determinarono un aumento delle tensioni aprendo la strada ad un nuovo conflitto mondiale 1921 “Sistema francese”: alleanza con Cecoslovacchia, Romania, Jugoslavia in Polonia in funzione antitedesca e anti URSS 1922 trattato di Rapallo: avvicinamento Germania-URSS (accordi segreti di collaborazione militare fra i due paesi) 1925 Accordi di Locarno . Riconoscimento dei confini tedeschi ad ovest 1926 La Germania entra nella società delle nazioni 1928 Patto Briand-Kellogg ( cui aderiranno 62 paesi tra cui Germania e URSS): impegno comune a bandire la guerra dai rapporti internazionali 1929 Briand: progetto di <<Federazione Europea>>. Evacuazione francese dalla Renania

8 Gli anni ‘30: verso la guerra
Svolta militaristica e imperialistica in Giappone come conseguenza della crisi del ‘29. Alleanza fra zaibatsu e potere militare Affermarsi di regimi autoritari o filofascisti nell’ Europa Centrorientale 1931 Occupazione della Manciuria e guerra alla Cina 1933 Il Giappone esce dalla società delle nazioni Riarmo totale 1934 Assassinio Dolffus. Tensioni in Austria 1934 Avvicinamento URSS-Germania. Fino al 1933 politica estera dell’URSS: rifiuto di versailles, nessuna distinzione tra fascismi e democrazie borghesi; 1935 = Svolta politica nell’Internazionale Comunista: politica dei Fronti Popolari (favorire relazioni ed accordi con i governi borghesi in funzione antifascista) 1935 Plebiscito: La Saar torna alla Germania Guerra d’Etiopia. Sanzioni contro l’Italia. Asse Roma-Berlino 3/1936 Rimilitarizzazione della Renania 7/1936 coalizione di fronte popolare vince le elezioni in Spagna. Guerra civile in Spagna 1936 = in Francia successo elettorale porta al governo socialisti e radicali. Governo Leon Blum. “Accordi di palazzo Matignon” = aumenti slariali, 40 ore lavorative, 15 gg di ferie. L’improvviso aumento del costo del lavoro innescò processo di inflazioine e svalutazione del franco 1937 Guerra illimitata del Giappone in Cina. Patto Anticomintern. 1937 L’Italia esce dalla società delle nazioni 1938 Annessione dell’Austria 1938 Conferenza di Monaco e annessione dei Sudeti 1939 I tedeschi a Praga. Patto d’Acciaio. Finisce la Guerra civile spagnola 1939 Patto di “Non Aggressione” Germania Urss. Attacco alla Polonia

9 La guerra civile in Spagna: gli antefatti
1931 Alfonso XIII abbandona la Spagna: nasce la repubblica a guidata da M.Azaña e dalla coalizione fra partiti borghesi e socialisti. 1933, tornano al potere le destre. Eliminazione delle autonomie di Catalogna e paesi baschi. Rigida repressione della ribellione anarchiche nelle Asturie (più di 3000 morti) 1936 Nuove elezioni, vittoria dei fronte popolare (partiti democratici borghesi, comunisti, POUM, anarchici) sulle destre con un programma di forte riformismo (opere pubbliche, allargamento della legislazione sociale, difesa dell’occupazione, revisione fiscale, misure per facilitare la produzione industriale e agricola, potenziamento dell’istruzione) Contraddizione della vittoria: interpretata dai partiti borghesi come l’avvio di una fase democratico borghese dagli anarchici come l’anteprima della rivoluzione (ondate di scioperi, occupazione di terre e eliminazione di avversari politici) 17/19 luglio tentato colpo di stato militare delle destre guidate dai militari e riunite sotto il partito di estrema destra di stampo fascista La falange fondato da José de Riveira, figlio di Primo de Riveira dittatore negli ultimi anni della monarchia fra il 1923 e il I ribelli non riescono a far crollare la Repubblica: scoppia la guerra civile. I ribelli ebbero punto di forza nelle truppe coloniali di stanza nel marocco spagnolo (fra essi il generale Franco, poi caudillo)

10 La guerra civile in Spagna: il coinvolgimento internazionale
Divisione delle potenze internazionali di fronte al conflitto. Gli stati democratici ideologicamente vicini ai Repubblicani, propugnano in nome del principio della “non ingerenza” una politica di non intervento, l’Italia fascista e la Germania nazista fanno pervenire ingenti aiuti ai nazionalisti guidati dal settembre del ‘36 dal generale Franco (Italia invia uomini, 800 aerei, 2000 cannoni) L’unica potenza straniera che aiuterà i repubblicani sarà l’URSS (“Brigate internazionali”) e questo aumenterà il peso dei comunisti, inizialmente minoritari, nella compagine repubblicana La guerra assunse il significato di uno scontro fra fascismo e democrazia (anticipando i temi del conflitto mondiale). Più di volontari antifiascisti provenienti da tutto il mondo si arruolarono nelle brigate internazionai a fianco dei repubblicani Fra questi molti antifascisti italiani: Carlo Rosselli, leader di Giustizia e Libertà, il socialista Nenni, i comunisti Longo e Togliatti, l’anarchico Berneri, Hemingway, Orwell, Malraux

11 La guerra civile in Spagna: l’epilogo
Profonda debolezza interna del fronte repubblicano: per anarchici e POUM la guerra civile è il prologo di una rivoluzione contro la proprietà borghese e il sistema capitalistico. Queste forze promuovono la collettivizzazione delle terre e ad una violenta lotta di classe che colpisce gli stessi interessi della borghesia imprenditoriale che pur aveva rappresentanti nel governo repubblicano Resa dei conti a Barcellona nel ‘37 fra forze guidate dai comunisti contro anarchici e i seguaci del POUM (trotzkisti e anarco-sindacalisti). Eliminazione dell’estrema sinistra e fine della rivoluzione sociale. Cade il governo socialista di Caballero sostituito dai socialisti moderati Prieto e Negrin, sempre più sotto il controllo dei comunisti. Le divisioni interne nel campo repubblicano e la superiorità militare dei nazionalisti portano alla vittoria di Franco. 1937 cade Bilbao e i falangisti si impadroniscono di tutto il nord. 1938 i falangisti sfondano il fronte in Catalogna e dividono in due il territorio della Repubblica 26 gennaio del ‘39 cade Barcellona. 28 marzo Franco entra a Madrid. Fine della guerra civile, che era costata un milione di morti. Avvio di una violenta repressione delle sinistre e costituzione di un regime clerico-fascista sotto la guida di Franco.

12 I regimi filo-fascisti in Europa
Nel corso degli anni ‘20 e ‘30 nei paesi dell'Europa orientale e della penisola iberica si ebbe uno spostamento verso la formazione di regimi autoritari filo-fascisti poggianti per lo più su blocchi conservatori a base agraria, diretti dai grandi proprietari terrieri, dalle sfere militari e con l’appoggio della Chiesa. Polonia: 1926 Colpo di stato del maresciallo Pilsudski, ex socialista, organizza una marcia su Varsavia; creazione di un regime personale – governo al di sopra dei partiti - fino al 1935 e dopo la sua morte, formazione di un regime militare (dittatura dei colonnelli) Ungheria = ammiraglio Horthy impone un regime conservatore in cui le libertà politiche e sindacali furono di fatto abolite. Movimento delle “croci frecciate” ispirato al nazismo Jugoslavia: 1929 il re Alessandro I fa sospendere la costituzione. Dopo l’assassinio del re nel 1934, la Jugoslavia è sempre governata da reggenti: si istituisce un sistema corporativo di ispirazione fascista con la repressione forzata delle minoranze etniche croata e slovena. Movimento separatista croato (ustascia) spinto sulla via del terrorismo Bulgaria: esperimento democratico attuato dal primo Min Stambolijski, leader del Partito dei contadini e promotore di una riforma agraria fu interrotto nel ’23 da un colpo di stato militare; 1934 istituzione di una dittatura militare patrocinata dal re Boris. Movimento delle “Guardie di ferro” ispirato al nazismo Romania: dalla ascesa al trono di re Carol nel 1930 spinte sempre più autoritarie. Dal 1938 partito unico di stampo fascista Grecia: regime repubblicano nato nel 1924 non riuscì a funzionare; 1935 restaurata la monarchia, dal 1936 regime dittatoriale di Metaxas di stampo fascista Portogallo: 1926 colpo di stato militare interrompe la fragile demorazia parlamentare regime clerico-dittatoriale ispirato al corporativismo fascista di Salazar Austria = 1934 dopo aver represso rivolta operaia a Vienna il canceliere cristiano sociale Dolfuss mise fuori legge il Partiro socialdemocratico e varò una nuova costituzione di ispirazione clericale e corporativa

13 Lo stalinismo Fine della Nep ( ) per un gigantesco sforzo di industrializzazione quale presupposto insostituibile per rilanciare l’URSS come potenza Stato acquista il controllo completo dei processi economici Stalin nel ’29 proclama la necessità di procedere alla collettivizzazione del settore agricolo e di eliminare i “kulaki” come classe (accusati di arricchirsi alle spalle del popolo e affamar ele città) Tra il ’29 e ’33 rivoluzione dall’alto : fattorie collettive (kolchozy e deportazione in Siberia degli oppositori; Bucharin – n° 2 – comndannato come deviazionista di dx nel 1930 1928 primo piano quinquennale = imponente crescita dell’industria (+ 50% nel ’32 rispetto al ’28) – 10 milioni di operai Trionfi degli “eroi del lavoro” (come Stachanov minatore del bacino del Don) – militarizzazione del lavoro – grande entusiasmo ideologico e patriottico Diffondersi in occidente del mito dell’URSS (triplicato in un decennio il volume della produzione industriale) anche se non erano ben chiari i costi umani e politici dell’impresa Stalin sorretto da apparato burocratico e poliziesco, ma anche dal consenso del popolo, assume ruolo di capo carismatico, depositario dell’autentica dottrina marxista (detta marxista-leninista come codificato in quegli anni) e ogni critica assumeva carattere di tradimento Anche cultura ispirata alle direttive del capo e dei suoi interpreti come Zdanov Realismo socialista = descrizione idealizzata della realtà sovietica

14 Lo stalinismo - intepretazioni
Collegato alla tradizione centralistica e autocratica dello zarismo Forma di dispotismo industriale, finalizzata all’esigenza di un rapido sviluppo economico Radici nella storia del bolscevismo e nella prassi autoritaria inaugurata dai comunisti dopo la presa del potere Stalinismo come deviazione di destra della rivoluzione paragonabile alla dittatura napoleonica (Trotzkij: paragonabile alla reazione termidoriana dopo la rivoluzione giacobina

15 Lo stalinismo – la macchian del terrore
Grandi purghe dal 1934 con il pretesto dell’assassinio (organizzato dallo stesso Stalin) di Kirov esponente del gruppo dirigente Eliminati tutti gli antichi oppositori (Zino’vev, Kamenen fucilati nel ’36) Trotzkij assassinato nel 1940 in Messico da sicario di Stalin “arcipelago Gulag” 10-11 milioni furono le vittime dello stalinismo La reale dimensione del fenomeno non fu colta in Occidente anche perché era tropo prezioso il contributo dell’URSS contro il fascismo

16 Dati statistici: disoccupazione e spese armamento
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