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Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti.

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti."— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità LEZIONE DEL 14 OTTOBRE 2010 Anno accademico 2010/2011

2 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Introduzione allo studio dei sistemi di trasporto Per sistema di trasporto si intende l'insieme delle infrastrutture, dei veicoli e dei servizi attraverso cui si rendono possibili gli spostamenti di persone e cose per lo svolgimento delle attività sociali e produttive di una collettività di persone. La storia dei sistemi di trasporto affonda le radici nella preistoria: scoperta e rudimentale uso della ruota, prime esperienze di navigazione. Il trasporto motorizzato è invece molto più recente (XIX secolo) e fa seguito all’impiego della macchina a vapore nel trasporto ferroviario e marittimo. Ancor più recente (XX secolo) è lo sviluppo del trasporto motorizzato su strada e del trasporto aereo. Nella società contemporanea lo studio del sistema dei trasporti rappresenta problema di rilevante complessità, in particolare per l’elevato grado d’integrazione fra le attività sviluppate sul territorio. Tale complessità richiede sempre più spesso l’impegno di competenze multidisciplinari per lo studio del sistema dei trasporti che sono di competenza dell’economista dei trasporti. Anno accademico 2010/2011

3 CLASSIFICAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità CLASSIFICAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO Anno accademico 2010/2011

4 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Si conviene suddividere i trasporti in modalità o modi di trasporto, secondo il mezzo che garantisce la sostentazione dei veicoli Anno accademico 2010/2011

5 Tipologie di sostentazione
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Tipologie di sostentazione Le tipologie di sostentazione statica (senza conferimento di energia dall’esterno) o dinamica (grazie ad energia fornita dall’esterno) consentono un’ulteriore suddivisione dei modi di trasporto per vie d’acqua ed aereo. Per le modalità terrestri l’ulteriore suddivisione di norma utilizzata si riferisce alle modalità di scelta della traiettoria: vincolata (determinata dall’infrastruttura) o libera (determinata a bordo del veicolo). Sulla base delle classificazioni sopra riportate un sistema di trasporto può essere monomodale, quando consente di effettuare spostamenti utilizzando una sola modalità di trasporto, o plurimodale, quando gli spostamenti vengono effettuati coinvolgendo più modalità di trasporto. A corollario di quanto precedentemente esposto va segnalata l’esistenza di un’ulteriore modalità di trasporto, quella per condotta (sovente identificata con il diffuso termine inglese pipeline), di norma utilizzata soprattutto per il trasferimento praticamente continuo di prodotti liquidi o gassosi (oleodotti, gasdotti, ecc.). Quest’ultima modalità fa parte dei cosiddetti “trasporti atipici” Anno accademico 2010/2011

6 Modalità di sostentazione e locomozione
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Modalità di sostentazione e locomozione Un atto di trasporto richiede che venga realizzata la sostentazione e la locomozione del mezzo utilizzato. La sostentazione può essere assicurata: senza fornire energia, da: • la reazione del terreno (veicoli terrestri ed aeromobili nei movimenti su pista) • la spinta idrostatica (natanti) • la spinta aerostatica (aerostati), b) fornendo energia, da: • la spinta idrodinamica (aliscafi) • la spinta aerodinamica (aeromobili ad ala fissa o rotante) • la spinta per reazione dell'acqua e del terreno (hovercraft) ottenuta per mezzo di getti freddi opportunamente incanalati • la spinta a reazione dell’aria o dei gas combusti ottenuta per mezzo di getti caldi cui partecipa il fluido ambiente (esoreattori aeronautici) o meno (endoreattori utilizzati dai razzi) Anno accademico 2010/2011

7 I vari sistemi di propulsione possono riassumersi come segue:
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità La locomozione viene realizzata sempre mediante l'energia fornita da un motore ad un propulsore. Un propulsore può essere definito come il sistema meccanico capace di trasmettere al veicolo sul quale è installato la forza che ne provoca il moto. I vari sistemi di propulsione possono riassumersi come segue: traino con fune (funicolari, funivie, seggiovie, ecc.); b) cremagliera (treni a cremagliera); c) ruota motrice (autoveicoli, locomotori); d) ruota trainata (veicoli stradali e ferroviari rimorchiati, funicolari); e) elica (natanti, aeromobili); f) esoreattore (aeromobili e missili); g) endoreattore (razzi); Anno accademico 2010/2011

8 cinematiche: ruota di frizione e perno-cuscinetto.
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità I sistemi a fune, a ruota, a cremagliera sfruttano l'aderenza (naturale o artificiale) sviluppata nel contatto fra due corpi non in scorrimento tra loro; gli altri (sistemi a reazione) sfruttano, invece, la variazione della quantità di moto del fluido ambiente (reazione indiretta: motore + propulsore elica), della massa dello stesso sistema propulsore (reazione pura: razzo) o di entrambi (reazione diretta: reattore con unico complesso motore-propulsore). I sistemi a ruota, trainata o motrice, sono sempre basati su due coppie cinematiche: ruota di frizione e perno-cuscinetto. Anno accademico 2010/2011

9 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Elemento essenziale per l’imputazione del sistema di trasporto è, poi, la conoscenza dei fattori che influenzano, per ogni tipologia di sistema, la realizzazione degli atti di trasporto nel tempo, ossia delle leggi di deflusso dei diversi sistemi. E’ necessario fornire alcune ulteriori definizioni di grandezze che verranno richiamate: • velocità commerciale: è la velocità fittizia delle unità veicolari fra un punto A ed uno B di un sistema, tenuto conto dei perditempo di diversa natura e dei tempi di sosta; è, quindi, data dal rapporto fra lo spazio percorso ed il tempo complessivamente impiegato; • velocità media, lungo una certa traiettoria: è il rapporto tra la lunghezza totale della traiettoria ed il tempo impiegato a percorrerla, esclusi i perditempo; • volume di flusso: è il numero di unità veicolari che transitano attraverso una sezione nell'unità di tempo; Anno accademico 2010/2011

10 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità • distanziamento spaziale Dsp: è la distanza da testa a testa fra un veicolo ed un altro lungo la medesima traiettoria; • distanziamento temporale Dt: è il tempo che intercorre tra il passaggio dell'estremità anteriore di un veicolo e di quella del successivo attraverso la medesima sezione della loro comune traiettoria; • intervallo spaziale Isp: è dato dalla distanza fra l'estremità posteriore del veicolo che precede e l'estremità anteriore di quello che segue; si differenzia dal distanziamento spaziale per una quantità pari alla lunghezza del convoglio; • intervallo temporale It: è il tempo che intercorre tra il passaggio dell'estremità posteriore di un veicolo e di quella anteriore del successivo attraverso la medesima sezione della loro comune traiettoria. Anno accademico 2010/2011

11 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Lo studio del deflusso viene condotto attraverso la classificazione che individua ogni sistema a seconda della tipologia di impianto che esso richiede (lineare: strade, ferrovie, funivie, ecc.; puntuale: porti, aeroporti, ecc.) e distinguendo fra sistemi a guida vincolata, in cui la traiettoria è prefissata, ed a guida libera, in cui sussistono più numerosi gradi di libertà nella marcia del veicolo e fra sistemi a densità controllata, in cui tempi di marcia e distanziamento veicolare sono fissati a priori, ed a densità libera, in cui questi parametri sono variabili. Ai fini dello studio del deflusso è, inoltre, utile distinguere i sistemi continui, in cui il distanziamento spaziale Dsp e temporale Dt tra due unità veicolari è costante nel tempo, e quelli discontinui, in cui il distanziamento è variabile nel tempo. I primi sono sempre a guida vincolata; i secondi possono essere anche a guida libera. Anno accademico 2010/2011

12 Suddivisione per servizio di trasporto
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Suddivisione per servizio di trasporto Un sistema di trasporto si suddivide, oltre che per le infrastrutture ed i veicoli, che, assieme al personale, rappresentano i fattori della produzione, per il servizio, che rappresenta la produzione di trasporto vera e propria del sistema stesso. Esempi di diverse tipologie di servizi sono quelli pax o merci, in funzione degli oggetti del trasporto, pubblici o privati (in conto proprio o in conto terzi), in funzione della proprietà dei fattori della produzione (infrastrutture e veicoli), ecc. Proprio in relazione alle diversità delle infrastrutture e dei veicoli per i diversi modi di trasporto è utile fornire alcune indicazioni in relazione alla terminologia di uso più comune. Anno accademico 2010/2011

13 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Principali grandezze e relative unità di misura del trasporto Di sotto ed in appendice vengono elencate le grandezze fondamentali della fisica più utilizzate nello studio dei sistemi di trasporto e le relative unità di misura. Anno accademico 2010/2011

14 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità IL TRASPORTO AEREO Anno accademico 2010/2011

15 Storia del Trasporto Aereo
Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Storia del Trasporto Aereo Anno accademico 2010/2011

16 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità La Storia dell'aviazione tratta lo sviluppo del volo con l'ausilio di mezzi meccanici, dai primi tentativi di voli con l'uso di aquiloni e veleggiatori, a quelli con mezzi motorizzati più pesanti dell'aria, e oltre. Il desiderio dell'Umanità di volare, forse trovò la sua prima espressione in Cina. In questo paese è documentato, dal VI secolo e.v., che alcune persone furono punite legandole ad aquiloni. Successivamente, il primo volo planato fu dimostrato da Abbas Ibn Firnas in Andalusia nel IX secolo e.v. I palloni vincolati riempiti di aria calda furono perfezionati nella prima metà del XIX secolo e furono utilizzati in molte guerre di metà secolo. Particolarmente nella Guerra Civile Americana, dove i palloni fornirono esservazioni durante la battaglia di Petersburg. Esperimenti con i veleggiatori fornirono le basi per costruire aerei più pesanti dell'aria, e il progresso all'inizio del XX secolo della tecnologia dei motori rese possibile per la prima volta il volo controllato a motore. Anno accademico 2010/2011

17 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità La lanterna Kongming (primitivo pallone ad aria calda) era conosciuta in Cina fin da tempi antichi. Nella Spagna Islamica, durante il rinascimento Umayyad, nel Califfato di Cordova vi furono diversi tentativi di volo del pensatore e inventore arabo Abbas Ibn Firnas, con l'appoggio dell'Emiro Abd ar-Rahman II. Nel 852, Ibn Firmas fece un gruppo di ali con panni irrigiditi da una struttura in legno. Più di un secolo dopo, in Gran Bretagna, il monaco Eilmer di Malmesbury, ispirandosi al mito di Dedalo e Icaro, volò per circa 200 metri usando un veleggiatore o un aliante (nel 1010 circa). Circa 500 anni dopo Ibn Firnas, Leonardo da Vinci ideò un veleggiatore da pendio in cui le parti interne delle ali erano fisse, con superfici di controllo sulle punte (come nel volo planato degli uccelli). Mentre i suoi progetti esistono e sono considerati, in linea di principio, in grado di volare, lui non li usò mai. Anno accademico 2010/2011

18 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Nel XVII secolo, il viaggiatore ottomano Evliya Çelebi riferì che nel il dotto Hezarfen Ahmet Celebi usò un aereo dotato di ali per volare attraverso il Bosforo. Lanciato dalla cima della Torre Galata a Instambul (alta m), dichiarò di avere volato per circa 3km, atterrando senza danni. Instambul (alta m), dichiarò di avere volato per circa 3km, atterrando senza danni. Nel 1633, il fratello di Hezarfen, Lagari Hasan Çelebi, si lanciò in aria in un razzo dotato di sette ali, composto da una grande gabbia con una cima conica riempita di polvere da sparo. Questo fu il primo esempio conosciuto di un razzo con equipaggio umano e di aereo con spinta artificiale. Il primo volo umano conosciuto diffusamente ebbe luogo a Parigi nel Jean-François Pilâtre de Rozier e François Laurent d'Arlandes percorsero 8 km (5 miglia) in un pallone ad aria calda inventato dai fratelli Montgolfier. Il pallone era alimentato da un fuoco a legna, e non era pilotabile: andava ovunque lo portasse il vento. Anno accademico 2010/2011

19 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Il volare in mongolfiera divenne una mania in Europa nel tardo XVIII secolo, fornendo la prima comprensione particolareggiata della relazione tra altitudine e atmosfera. Il lavoro per lo sviluppo di un pallone manovrabile (ora chiamato aeronave o dirigibile) continuò saltuariamente attraverso il Si ritiene che il primo volo alimentato, controllato e continuativo di un mezzo più leggero dell'aria sia avvenuto nel 1852, quando Henri Giffard volò 24 km (15 miglia) in Francia con un mezzo azionato a vapore. Mongolfiere non manovrabili furono impiegate durante la guerra di secessione americana dal Union Army Balloon Corps. Sebbene i dirigibili siano stati usati nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, fino, con limitazioni, ai nostri giorni, il loro sviluppo è stato ampiamente oscurato dal più pesante dell'aria. Il primo articolo di aviazione fu Sketch of a Machine for Flying in the Air (bozza di una macchina per volare) di Emanuel Swedenborg pubblicata nel 1716. Anno accademico 2010/2011

20 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Durante gli ultimi anni nel XVIII secolo, Sir George Cayley iniziò il primo studio rigoroso dei principi della fisica del volo. Nel 1799 mostrò il progetto di un veleggiatore, con una moderna vista in pianta, in quanto aveva un coda separata per il controllo e il pilota sospeso sotto il centro di gravità per ottenere maggiore stabilità. Nel 1804 ne fece volare un modello. Nei cinquant'anni successivi, Cayley analizzò i problemi del volo, scoprendo le basi dell'aerodinamica e introducendo termini come portanza e resistenza. Egli usò sia motori a combustione interna che esterna, alimentati a polvere da sparo, ma lasciò a Alphonse Penaud il compito di realizzare semplici modelli con motore ad elastico. Nel 1874, Felix du Temple costruì il Monoplane, un grande aeroplano di alluminio a Brest, in Francia, con una apertura alare di 13 metri, un peso di soli 80 kg (senza pilota) e motore a vapore. Gli anni intorno al 1880 divennero un periodo di intensi studi, caratterizzati dagli scienziati gentiluomi che effettuarono la maggior parte delle ricerche fino al XX secolo. A partire dal 1880 si ebbero progressi nella costruzione che condussero ai primi veri alianti. Anno accademico 2010/2011

21 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Il tedesco Otto Lilienthal duplicò il lavoro di Wenham e lo ampliò grandemente nel 1874, pubblicando le sue ricerche nel Egli produsse una serie di ottimi veleggiatori, e nel 1891 fu in grado di effettuare abitualmente voli di 25 metri ed oltre. Nel 1884, il monoplano di Alexander Mozhaysky effettuò ciò che oggi è considerato un decollo assistito, un 'salto' di metri ( ft), vicino Krasnoye Selo in Russia. Sir Hiram Maxim fece una serie di progetti in Inghilterra. Infine costruì un enorme apparecchio di 3175 kg (7000 lb) con una apertura alare di 32 metri (105 ft), spinto da due moderni motori a vapore di basso peso con una potenza di 180 hp (134 kW) ognuno. Maxim lo assemblò per studiare i problemi fondamentali della costruzione e della motorizzazione, trascurando i controlli. I primi aeromobili ad effettuare abitualmente voli controllati furono i dirigibili non rigidi (più tardi chiamati dirigibili flosci). Anno accademico 2010/2011

22 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Il pioniere di maggior successo con questo tipo di aeromobili fu Alberto Santos-Dumont. Santos-Dumont combinò efficacemente un pallone con un motore a combustione interna. Il 19 ottobre 1901 divenne famoso in tutto il mondo quando fece volare il suo dirigibile Numero 6 su Parigi dal Parco Saint Cloud alla Torre Eiffel e ritorno in meno di trenta minuti per vincere il premio "Deutsch de la Meurthe". Nel periodo in cui i dirigibili flosci cominciavano ad affermarsi, anche i dirigibili rigidi stavano migliorando. In realtà i dirigibili con corpo rigido, per decenni avrebbero avuto una capacità di carico di gran lunga superiore agli aerei ad ala fissa. La progettazione e il progresso dei dirigibili furono dovuti soprattutto al conte tedesco Ferdinand von Zeppelin. La costruzione del primo dirigibile Zeppelin iniziò nel 1899 in un capannone di montaggio orientabile in riva al lago Costanza, nella Baia di Manzell, a Friedrichshafen. Il primo volo dello Zeppelin si ebbe il 2 luglio Durò solo 18 minuti. Anno accademico 2010/2011

23 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità il 14 agosto 1901, a Fairfield, nel Connetticut, Whitehead fece volare per 800 metri a una altezza di 15 metri il suo aereo motorizzato denominato Numero 21. Secondo la Smithsonian Institution e la Federazione Aeronautica Internazionale (Federation Aeronautique Internationale: FAI), i Wright effettuarono il primo volo continuativo, controllato, con motore e pilotato di un mezzo più pesante dell'aria a Kill Devil Hills, nel Noth Carolina, quattro miglia (8 km) a sud di Kitty Hawk, nel North Carolina, il 17 dicembre Questa volta si trattava di un vero aereo controllato sui tre assi, che i Wright fecero volare. Si comportò molto meglio dei modelli precedenti. Possiamo affermare che il contributo dei Wright allo sviluppo della scienza aeronautica non si limitò alla costruzione di un aereo funzionante, ma anche e soprattutto nel mettere a punto il loro rigoroso metodo di progettazione, con prove nella galleria a vento dei profili alari, e i test in volo di prototipi a grandezza naturale. Anno accademico 2010/2011

24 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Risolsero il problema del controllo utilizzando lo svergolamento alare per il controllo del rollio, combinato con il contemporaneo controllo della imbardata con un timone orientabile posteriormente. Quasi come una aggiunta, progettarono e costruirono un motore a combustione interna di bassa potenza. Questo motivo, così come la bassa potenza del motore, fu la ragione per volare a bassa velocità e per decollare controvento. Le prestazioni (piuttosto che la sicurezza) furono inoltre il motivo per la progettazione con il baricentro arretrato, in quanto il canard non poteva essere sovraccaricato. Le ali senza diedro erano coerenti con la bassa stabilità d'imbardata. I Wright continuarono a volare a Huffman Prairie, vicino Daytona in Ohio nel 1904 e Dopo un grave incidente il 14 luglio 1905, ricostruirono il Flyer e fecero importanti cambiamenti al progetto. Quasi raddoppiarono la grandezza degli elevatori e dei timoni, e all'incirca raddoppiarono la loro distanza dalle ali. Aggiunsero due superfici verticali fisse (chiamate "blinkers") tra gli elevatori, e diedero alle ali un leggero diedro. Anno accademico 2010/2011

25 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Separarono la manovra del timone dal controllo dello svergolamento alare, e, come in tutti i loro futuri aerei, la controllarono con una maniglia separata. Nel settembre 1904, Aldo Corazza effettuò il primo volo italiano di un mezzo più pesante dell'aria, a bordo del libratore biplano "Corazza I", di sua costruzione. Il 14 maggio 1908 Wilbur Wright fece il primo volo con due persone in un aereo ad ala fissa. Il passeggero fu Charles Furnas, meccanico dei fratelli Wright. Il 25 luglio 1909, Louis Blériot pilotò il monoplano Blériot XI attraverso il Canale della Manica, vincendo "Daily Mail aviation prize" (Premio per l'aviazione del Daily Mail). Il suo volo da Calais a Dover durò 37 minuti. Nel 1877 Enrico Forlanini sviluppò un elicottero non pilotato spinto da un motore a vapore. Si sollevò ad una altezza di 13 metri, dove rimase per circa 20 secondi, dopo un decollo verticale da un parco di Milano. Anno accademico 2010/2011

26 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Il primo idrovolante motorizzato fu inventato nel marzo del 1910 dall'ingegnere francese Henri Fabre. Il suo nome fu Le canard (l'anatra); nel suo primo volo il 28 marzo 1910 decollò dall'acqua e volò 800 metri. E nel marzo 1912, il primo idrovolante ad essere usato militarmente da una nave porta idrovolanti, La Foudre ('il fulmine'). Quasi appena inventati, gli aerei furono arruolati per il servizio militare. Il primo paese ad usare gli aerei per scopi militari fu l'Italia, i cui aerei effettuarono azioni di ricognizione, bombardamento e correzione dei cannoneggiamenti durante la guerra Italo-Turca (settembre 1911-ottobre 1912), in Libia. La prima missione (una ricognizione) avvenne il 23 ottobre Il primo bombardamento di colonne nemiche il 1 novembre Mentre il concetto di usare l'aeroplano come arma da guerra era generalmente deriso prima della Prima guerra mondiale, l'idea di usarlo per fotografare non sfuggì ai principali eserciti. Anno accademico 2010/2011

27 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Tutti gli eserciti principali in Europa avevano aeroplani leggeri, tipicamente derivati da progetti sportivi d'anteguerra, assegnati ai loro reparti di ricognizione. Molti piloti divennero famosi per i loro combattimenti aria-aria, il più famoso fu Manfred von Richthofen, meglio conosciuto come il Barone Rosso, che abbatté 80 aeroplani in combattimenti aerei usando diversi tipi di caccia, il più celebre dei quali fu il Fokker Dr.I. Il nostro pilota, eroe dell’aria, Francesco Baracca sfoggiava sulla carena il cavallino rampante, oggi emblema della Ferrari, in quanto apparteneva al corpo militare della Cavalleria dell’Aria. Gli anni tra la Prima e la Seconda guerra mondiale videro grandi progressi nella tecnologia aeronautica. Gli aeroplani evolsero da biplani sottopotenziati fatti di legno e tela, a levigati potenti monoplani di alluminio. L'epoca dei grandi dirigibili tramontò. Molti piloti americani divennero acrobati, volando in piccole città attraverso il proprio paese e mostrando le loro capacità di pilotaggio. Ovvero divenenro postini dell’aria, in quanto il servizio aereo venne adibito al servizio postale interno (Air Mail). Anno accademico 2010/2011

28 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Così come, iniziarono i primi servizi commerciali, portando in giro pax paganti. Con il tempo gli acrobati si raggrupparono in esibizioni più organizzate. Mostre aeronautiche fiorirono attraverso il paese, con corse aree, esibizioni acrobatiche, e dimostrazioni di superiorità aerea. Le corse guidarono lo sviluppo di motori e telai. Ad esempio la Coppa Schneider condusse alla progettazione di una serie di monoplani sempre più veloci e potenti, culminando nel Supermarine S.6B, un diretto precursore dello Spitfire. Altri premi, per i record di distanza e velocità, spinsero ulteriormente il progresso. Per esempio il 14 giugno 1919, il capitano John Alcock e il tenente Arthur Brown pilotarono un Vickers Vimy senza scalo da St.John's, nel Newfoundland, a Clifden, in Irlanda, vincendo il premio Northcliffe di 1300 Sterline (65000 $) Otto anni dopo Charles Lindbergh ottenne il premio Orteig di $ per la prima traversata in solitario senza scalo dell'Atlantico. Anno accademico 2010/2011

29 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Nel frattempo, l'era dei dirigibili si concluse nel 1937 con un terribile incendio a bordo dello Zeppelin Hindenburg. Dopo il famoso documentario sull'incendio e la caduta dell'Hindenburg, riempito di idrogeno, sul campo di atterraggio di Lakehurst, in New Jersey, nonostante il fatto che molti pax a bordo sopravvissero, la richiesta di voli in dirigibile si esaurì. L'Hindenburg, combinato con il disastro del Winged Foot Express che accadde il 21 luglio 1919, a Chicago, in Illinois, in cui morirono 12 civili, segnò l'inizio dell'abbandono dei dirigibili. I dirigibili con gas infiammabili non bruciavano e cadevano spesso, ma quando avveniva causavano una quantità di danni nella zona di impatto, sproporzionata rispetto un equivalente incidente con un aeroplano della stessa epoca. Più che il numero di morti, fu lo shock a causare il ritiro dei dirigibili in tutto il mondo. Non sarebbe accaduto se l'elio fosse stato disponibile alla Zeppelin. Ma gli Stati Uniti, che in quel periodo detenevano l'unica riserva mondiale di elio, aborrivano l'idea di fornirlo ad una industria tedesca. Anno accademico 2010/2011

30 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Nel 1929 accadde la Grande Crisi e negli Stati Uniti le piccole compagnie di aviazione fallirono. Nacquero al loro posto le moderne grandi compagnie di volo commerciale. Negli anni trenta cominciò lo sviluppo dei motori a reazione in Germania e in Inghilterra. In Inghilterra Frank Whittle brevettò un progetto per un motore a reazione nel 1930 e verso la fine del decennio iniziò il suo sviluppo. In Germania, Hans von Ohain brevettò la sua versione di motore a reazione nel 1936 e iniziò il relativo sviluppo. La seconda guerra mondiale vide un drastico incremento nel ritmo dello sviluppo e produzione di aeroplani. Tutti i paesi coinvolti nella guerra spinsero sviluppo e produzione di aerei e sistemi volanti per il lancio di armi, come i primi bombardieri a lungo raggio. Il primo aereo a reazione operativo fu l'Heinkel He 178 (Germania) pilotato da Erich Warsitz nel La produzione di aeroplani negli Stati Uniti aumentò drasticamente durante il periodo del conflitto. Anno accademico 2010/2011

31 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità Dopo la seconda guerra mondiale l'aviazione commerciale crebbe rapidamente, usando principalmente aeroplani americani con motori a pistoni e pale, dismessi dai militari, per trasportare persone e cose. Questa crescita fu accelerata dall'eccesso di magazzino di strutture di bombardieri pesanti e strategici come i B-29 e i Lancaster che potevano essere convertiti in aeroplani commerciali. Il 15 settembre 1956, grazie al Tupolev Tu-104, la sovietica Aeroflot divenne la prima compagnia aerea nel mondo ad operare continuativamente sulle proprie rotte con aerei a reazione. Mentre il Boeing 707, che stabilì nuovi livelli di comodità, sicurezza e attese dei pax, introdusse l'era dei viaggi aerei commerciali di massa. Grazie ai motori a reazione, furono aboliti gli scali tecnici in Alaska per i rifornimenti di carburante dei voli transoceanici ed il trasporto marittimo di linea fallì. Nel 1969 il Boeing 747 e l'aereo di linea commerciale supersonico Aerospatiale-BAC Concord fecero il primo volo. Il 747 fu il più grande aereo a volare fino ad allora, e ancora oggi trasporta milioni di pax ogni anno, sebbene sia stato superato dall’Airbus A380, capace di trasportare fino a 853 pax. Anno accademico 2010/2011

32 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità L'ultimo quarto del XX secolo vide un rallentamento del progresso nell'aviazione. Non vi sono state evoluzioni rivoluzionarie nelle velocità, distanze e tecnologie del volo. Questa parte di secolo ha visto un tranquillo progresso nell'avionica, e alcuni capisaldi di minore importanza nel volo. Foto; il Concorde G-BOAB, parcheggiato all'Aeroporto Heathrow di Londra in seguito al termine di tutti i voli dei Concorde. Questo aereo volò per ore tra il suo primo volo nel 1976 e l'ultimo nel 2000. Riguardo l'aviazione commerciale, i primi anni del XXI secolo hanno visto la conclusione di un'era con il ritiro del Concorde. Il volo commerciale supersonico non è stato praticabile, in quanto gli aerei dovevano volare sugli oceani per poter superare la barriera del suono. Inoltre il Concorde consumava molto carburante e poteva trasportare una quantità limitata di pax a causa della sua linea particolarmente aerodinamica. Anno accademico 2010/2011

33 Università degli Studi di Verona Facoltà di Economia Corso di laurea in Economia e Management delle Imprese di Servizi Insegnamento di Economia dei Trasporti e della Mobilità I progettisti di aeroplani hanno sempre lottato per far andare i loro aerei più veloci, più lontano, più in alto, e per renderli più facili da controllare. Fattori importanti coinvolti nella costruzione di un aereo sono: Controllo: Inizialmente i veleggiatori erano controllati muovendo il corpo (Otto Lilienthal) o curvando le ali (Fratelli Wright). Gli aeromobili moderni utilizzano superfici di controllo come gli alettoni e gli equilibratori. Su alcuni aerei militari queste superfici di controllo sono stabilizzate da sistemi computerizzati, al punto che un volo regolare non è possibile senza i computer. Potenza: I motori aeronautici sono divenuti più leggeri ed efficienti, dal motore a vapore di Clement Adler ai motori a pistoni, motori a getto e motori a razzo. Materiali: Costruiti inizialmente di tela e legno, i materiali aeronautici sono evoluti verso il telaio di lega aeronautica e tubi in acciaio, la costruzione monoscocca in allumino (intorno alla Seconda guerra mondiale), e soprattutto oggi, i materiali compositi Anno accademico 2010/2011


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