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crescita della moneta ed inflazione

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Presentazione sul tema: "crescita della moneta ed inflazione"— Transcript della presentazione:

1 crescita della moneta ed inflazione
Capitolo XXX crescita della moneta ed inflazione

2 È la crescita continua e generalizzata dei prezzi
Inflazione È la crescita continua e generalizzata dei prezzi (variazione % PIL o deflattore del PIL) Negli ultimi 70 anni i prezzi sono aumentati del 4% annuo. Oggi sono 16 volte superiori a quelli di 70 anni fa. Il contrario e’ la deflazione. In USA nel 1896 i prezzi erano il 23% più bassi del 1880.

3 vari tipi di inflazione
Negli anni 90 i prezzi sono aumentati del 2% annuo (bassa); negli anni ’70 del 7 % annuo. in Germania, tra il 1921 ed 1923 il p di un giornale è aumentato da 0,3 DM a 70 mil di DM (iperinflazione)

4 L’inflazione si spiega con la teoria quantitativa della moneta
(David Hume, Fisher, Friedman, ecc.) Alcuni lo considerano un grave problema

5 teoria classica dell’inflazione (teoria quantitativa)
Se si incrementano i prezzi, significa che la moneta perde valore, perché? IL LIVELLO DEI PREZZI ED IL VALORE DELLA MONETA sempre il valore di un bene (in questo caso la moneta) dipende dalla domanda e dall’offerta

6 offerta, domanda di moneta
Ed equilibrio monetario L’offerta dipende dalla banca centrale. La domanda dipende da: da quanta moneta gli individui vogliono detenere come liquidità (transazioni) (e quindi anche dalle carte di credito, bancomat, ecc.). questa D dipende dai prezzi; più alto è il livello, più liquidità serve per acquistare beni) dipende da i che posso ottenere utilizzando la moneta per acquistare titoli (speculazione) precauzione

7 Come si uguaglia la D all’O di moneta. Dipende dal tempo
Come si uguaglia la D all’O di moneta? Dipende dal tempo. Nel breve “i” gioca un ruolo determinante; nel lungo il livello dei prezzi si aggiusta finché D = O Se P è maggiore all’equilibrio, l’incremento di D di moneta è maggiore dell’offerta della banca. Se diminuisce P si va verso l’equilibrio

8 gli effetti di una iniezione di liquidità
Se la banca centrale ha più moneta, la curva di offerta si sposta a ds, il nuovo equilibrio presenta un incremento di prezzo; quindi, diminuisce il valore della moneta. Questa è la spiegazione classica (inflazione): P dipende dalla quantità di moneta

9 aumentare i depositi in c/c.
PROCESSO DI AGGIUSTAMENTO Ci sono tre soluzioni: acquistare più beni comprare titoli aumentare i depositi in c/c. in tutti tre i casi incrementa la D di beni (direttamente o indirettamente); quindi, incrementa P perché i beni nel breve sono costanti.

10 DICOTOMIA CLASSICA E NEUTRALITÀ DELLA MONETA
l’incremento di offerta di moneta può influenzare le variabili reali (produzione, w reali, “i” reali) Le variabili economiche possono essere: nominali (cioè misurate in quantità’ monetarie) come il PIL nominale, il singolo p nominale, P ecc. reali (cioè misurate in quantità fisiche) come il PIL reale

11 I prezzi sono variabili nominali.
I prezzi relativi sono variabili reali. Le variazioni di O di moneta influenzano le variabili nominali. quindi se P raddoppia, aumenta w nominale, ma le variabili reali non variano per cui si parla di neutralità della moneta.

12 I moderni dicono che nel breve (1- 2 anni) non c’è neutralità
Quanto detto ha valore nel lungo periodo, per i classici anche nel breve. I moderni dicono che nel breve (1- 2 anni) non c’è neutralità PY = MV da cui V = PY/M. V = costante perché si stampa troppa moneta? perché non si può aumentare la tassazione (tassa sul possesso della moneta)? (Es: I e II guerra mondiale) L’inflazione si placa quando aumenta la T o diminuisce G

13 EFFETTO FISHER l’inflazione non influenza le variabili reali “i” puo’ essere reale e nominale “i” reale (es. 4%) = “i” nominale (7%) – tasso di inflazione (3 %). quando c’e’ inflazione varia P (incrementa) ed “i” nominale (incrementa). questo e’ l’effetto Fisher che vale nel lungo periodo e non nel breve. I COSTI DELL’INFLAZIONE l’inflazione fa diminuire il potere d’acquisto ed il tenore di vita IL COSTO DELLE SUOLE quando c’e’ inflazione si detiene meno moneta (si va più spesso in banca , si cerca di I con maggior redditività,si cambia con moneta estera più sicura) I COSTI DEL MENÙ sono i costi per l’aggiornamento dei listini. con l’iperinflazione i p cambiano piu’ volte al giorno

14 LA VARIABILITÀ DEI PREZZI RELATIVI E LA CATTIVA ALLOCAZIONE DELLE RISORSE se l’inflazione fosse del 12 %, il ristoratore dovrebbe variare il menù dell’1% al mese, ma non tutti i prezzi variano ugualmente. e’necessario un continuo esame dei p/p che variano e l’allocazione delle risorse. NON È EFFICIENTE IL DRENAGGIO FISCALE le tasse provocano distorsioni nell’allocazione ed aggravano l’onere fiscale sui redditi generati dal S(si scoraggia) stessa cosa per i redditi da I


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