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GABRIELLA VIBERTI 30 GENNAIO 2013.

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Presentazione sul tema: "GABRIELLA VIBERTI 30 GENNAIO 2013."— Transcript della presentazione:

1 GABRIELLA VIBERTI 30 GENNAIO 2013

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3 IN PIEMONTE: PSSR A che punto siamo?

4 Le Sei Federazioni L’asse portante del Pssr riguarda la costituzione di sei Federazioni, in capo alle quali sono poste le attività di acquisto, distribuzione, fino ad oggi svolte da ciascuna Azienda sanitaria regionale Obiettivo: creare realtà di dimensioni economiche adeguate a generare economie di scala.

5 Gerarchizzazione delle strutture ospedaliere

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13 Nelle 6 Federazioni: dagli Ospedali cardine ai distretti

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20 La sequenza prefigurata dal Pssr 2012-15
Razionalizzazione dell’attività ospedaliera e riconversione dei piccoli ospedali (e della relativa spesa) Riorganizzazione e maggior coordinamento delle cure primarie

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23 Pssr 2012-15: riprende il concetto di medicina di iniziativa (par. 1
Per superare le criticità presenti nei distretti (poche reti integrate, autoreferenzialità dei professionisti, scarso governo dell’appropriatezza, bacino di popolazione inadeguato, scarsa autonomia economico finanziaria) ripensamento dell’accesso ai servizi socio sanitari da parte dei cittadini: SVILUPPO DELLA SANITÀ DI INIZIATIVA PSSR : LE CRITICITA’ DEI DISTRETTI

24 La rete territoriale è costituita dai distrettI.
PSSR – LA RETE TERRITORIALE La rete territoriale è costituita dai distrettI. Ogni distretto garantisce alla popolazione … risposte sanitarie coordinate ed integrate … Il rafforzamento dei compiti richiede l’individuazione di aree territoriali più ampie delle attuali

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27 I CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA (CAP), rappresentano
… Le evidenze scientifiche dimostrano che i malati cronici, quando ricevono un trattamento integrato e un supporto al follow up, tendono a migliorare e a ricorrere in misura inferiore alle cure ospedaliere … I CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA (CAP), rappresentano IL LUOGO DEPUTATO ALLO SVILUPPO DELLA MEDICINA DI INIZIATIVA ALL’INTERNO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE si ma… c’erano già i gruppi di cure primarie, le case della salute … PSSR : I CAP

28 Cure Primarie in Piemonte: non siamo all’anno zero
CURE PRIMARIE : QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO Cure Primarie in Piemonte: non siamo all’anno zero L’associazionismo medico è “decollato” a partire dall’inizio degli anni 2000: oggi 31 % mmg in gruppo e 30 % in rete

29 Sperimentazione co-finanziata dal Ministero della Salute
I GRUPPI DI CURE PRIMARIE Le forme di associazione “evoluta” : dal 2007 prevista e dal 2009 avviata la sperimentazione piemontese dei gruppi di cure primarie/case della salute Ha introdotto, insieme all’accordo relativo alla gestione integrata dei pazienti diabetici, la medicina di iniziativa in Piemonte Sperimentazione co-finanziata dal Ministero della Salute Sistema di pagamento “pay for performance” (tra le prime volte in Italia) collegato a “obiettivi sfidanti”

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33 La scarsità di risorse rapportata ai costi unitari elevati
CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO Cosa rende difficoltosa la diffusione a tutti i mmg/pls della regione delle forme di associazione “evoluta” della medicina generale? I numeri ancora inadeguati dell’ associazio- nismo in Piemonte (31 % dei mmg in gruppo) La scarsità di risorse rapportata ai costi unitari elevati Per questi motivi le forme di associazione “evoluta” rappresentano una risposta adeguata per le “avanguardie” di mmg/pls, generalizzabile con difficoltà allo stato attuale

34 CAP PREVISTO DAL PSSR 2012-15:
STRUMENTO GESTIONALE DEL DISTRETTO PER METTERE A SISTEMA LE RISORSE PRESENTI SUI TERRITORI: - mmg/pls, - specialisti ambulatoriali interni, - cure primarie, - servizi sanitari territoriali, - continuità assistenziale, strutture residenziali Struttura del distretto – anche una struttura ospedaliera dismessa, che raccoglie le funzioni territoriali, in cui è prevista la turnazione dei mmg/pls singoli o aderenti ad associazioni CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO

35 E’ possibile quindi una dimensione più diffusa?

36 AUTUNNO 2012: CAMBIA LO SCENARIO NAZIONALE!
(l , n. 189 – conversione in legge decr. Balduzzi) Obiettivo: riordino delle cure attraverso forme aggregative avanzate incentrate sulla medicina d’iniziativa Elementi fondamentali: il team multiprofessionale degli operatori l’integrazione tra attività sociali e sanitarie Alle Regioni il compito di definire l’organizzazione dei servizi di assistenza primaria promuovendo l’integrazione con il sociale, anche con riferimento all’assistenza domiciliare e i servizi ospedalieri, secondo modalità organizzative che prevedono Forme organizzative monoprofessionali, Aggregazioni Funzionali Territoriali - Forme organizzative multiprofessionali, Unità Complesse di Cure Primarie: Anche l’evoluzione del quadro nazionale porta in questa direzione

37 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
Occorre sincronizzare la programmazione delle cure primarie con la programmazione relativa alla riconversione delle strutture ospedaliere Occorrerà lavorare ancora sui progetti CAP presentati dalle Asl in seguito alla dgr n

38 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI

39 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI

40 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI

41 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
Occorre sincronizzare la programmazione delle cure primarie con la programmazione relativa alla riconversione delle strutture ospedaliere Riconversione del personale esistente nelle strutture ospedaliere “riconvertite”: Due master per infermieri di famiglia e di comunità in partenza, uno a Orbassano e uno a Tortona

42 …senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (l. 189)
DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI …senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (l. 189) Prime risposte Recupero di risorse attraverso un miglioramento dell’appropriatezza (cui collegare gli obiettivi incentivanti degli Accordi, es. Accordo 2007 Asl Cn1) Un esempio per la Federazione 1 ed uno per la Federazione 2

43 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI

44 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI

45 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
Centralità e debolezza

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50 UN ESAME DELLE ATTIVITA’ EROGATE DAL SERVIZIO SANITARIO DAL PUNTO DI VISTA TRASVERSALE …
I PERCORSI DEI PAZIENTI EVIDENZIA CHE

51 I PERCORSI NON SI SVILUPPANO IN QUESTA SEQUENZA

52 MA COSI’ ….

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54 CRUCIALE INTERCETTARE I PAZIENTI PRIMA CHE SVILUPPINO EPISODI ACUTI O COMPLICANZE CHE DETERMINANO LA NON AUTOSUFFICIENZA …. MA COME?

55 GOVERNO DI PERCORSI E COSTI DEI PAZIENTI CRONICI (75-80 % DOMANDA SSN): CCM, CREG, AMO, GI (PIEMONTE DIABETE)

56 GOVERNO DI PERCORSI E COSTI DEI PAZIENTI CRONICI (75-80 % DOMANDA SSN): CCM, CREG, AMO, GI (PIEMONTE DIABETE)

57 GOVERNO DI PERCORSI E COSTI DEI PAZIENTI CRONICI (75-80 % DOMANDA SSN): CCM, CREG, AMO, GI (PIEMONTE DIABETE)

58 GOVERNO DI PERCORSI E COSTI DEI PAZIENTI CRONICI (75-80 % DOMANDA SSN): CCM, CREG, AMO, GI (PIEMONTE DIABETE)

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