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Dipartimento di filosofia

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Presentazione sul tema: "Dipartimento di filosofia"— Transcript della presentazione:

1 Dipartimento di filosofia
LEZIONE DEL 5 DICEMBRE 2008 Giulia Frezza Università RomaTRE Dipartimento di filosofia

2 concetti introdotti dal Prof
concetti introdotti dal Prof. Abrusci problematizzazione nell’ambito della biologia. I programmi fondazionalisti sono contraddistinti da:  Idea di “riduzione”, esempio logicismo e approccio fisicalista assenza del tema “interazione” : Tali programmi sono caratterizzati anche da: punto di vista esterno con cui osservare la natura. distinzione rigida oggetto/soggetto – osservatore-osservato

3 Cosa è una scienza: Positivismo logico: un complesso di concetti e di proposizioni accertate (“vere”) su quei concetti, organizzato o organizzabile secondo il metodo assiomatico Oggi: introdurre due importanti caratteristiche, almeno, che sconvolgono il quadro precedente: Le questioni aperte Aspetti problematici e paradossalità (Shaw) Analisi dei metodi nelle diverse scienze e confronti fra le interferenze di metodi, linee di confine (statistica-fisica-metodo storico)

4 Rotture epistemologiche
La meccanica quantistica L’informatica La logica La biologia Le scienze economiche e sociali La filosofia Meccanica quantistica: Caduta della tradizionale impostazione : il soggetto nel conoscere l’oggetto non lo modifica (Principio indeterminazione Heisemberhg valori di posizione e q.moto particelle subatomiche) interazione tra soggetto e oggetto, nuova matematica (geometria non commutativa), nuova filosofia (polarità di soggetto e oggetto), integrazione e radicamento in un ambiente

5 Il modello di scienza: Secondo il positivismo logico: le scienze devono essere ricondotte alla fisica e alla matematica - (fisicalismo) e si modellano secondo esse. Oggi: ciascuna scienza è autonoma e si promuove l’interazione tra le scienze

6 AUTONOMIA DELLA BIOLOGIA
SUA INTERAZIONE CON ALTRE DISCIPLINE Importanza di un’autonomia di un pensiero filosofico sul vivente, di una vera e propria filosofia della biologia.

7 Riferimenti : Elena Gagliasso, Verso un’epistemologia del mondo vivente, Guerini, Milano 2001 Ernst Mayr, What makes biology unique?, Cambridge University Press, N.Y

8 Autonomia e originalità della biologia Perché la biologia sia riconosciuta come scienza distinta, come scienza del mondo vivente (non approccio fisicalista tout-court): L’occorrenza di almeno due gruppi di eventi : A. La dimostrazione che alcuni principi di base della fisica non possono essere applicati alla biologia; direzione FISICA  BIOLOGIA B. La realizzazione dell’unicità di alcuni principi di base della biologia che non sono applicabili al mondo inanimato; direzione BIOLOGIA FISICA Sono serviti più di 200 anni (aspetti trattati nella lezione precedente, Storia naturale, modelli-scala, mappa, albero)

9 A. La dimostrazione che alcuni principi di base della fisica non possono essere applicati alla biologia; direzione FISICA  BIOLOGIA B. La realizzazione dell’unicità di alcuni principi di base della biologia che non sono applicabili al mondo inanimato; direzione BIOLOGIA FISICA

10 B. Idee fisicaliste non applicabili interamente alla biologia:
ESSENZIALISMO (TIPOLOGIE)  La varietà dei fenomeni è riconducibile ad un numero limitato di essenze o tipi, deriva da: - L’idea che vi siano due mondi distinti (reale-idee) per garantire la stabilità concettuale alla realtà mutevole della natura : essenza=fissa e mondo=variabile(Platone, V-IV sec. a.c.) Esempio: triangolo, inconcepibile una forma intermedia tra il “tipo triangolo” e il “tipo quadrato” Perché non funziona in biologia: variabilità unicità individuo es. modello popolazionale

11 mutamento della composizione genica – pool genico
Genetica delle popolazioni analizza la costituzione genetica delle popolazioni mendeliane in termini qualitativi (varianti alleliche presenti) all'interno di una popolazione e quantitativi (frequenze alleliche e genotipiche). Valuta le modalità con le quali le caratteristiche genetiche sono tramesse alla progenie (evoluzione temporale) ed il variare delle stesse in relazione al territorio (distribuzione spaziale). La genetica delle popolazioni è rappresentata da una componente teorica che si avvale di metodi matematici, afferenti alla teoria delle probabilità e alla statistica, ed una maggiormente empirica che rileva e quantifica la diversità genetica con scopi conoscitivi della storia naturale delle popolazioni, o del grado di biodiversità per scopi di conservazione.

12 B. Idee fisicaliste non applicabili interamente alla biologia:
II. DETERMINISMO Da un approccio strettamente determinista, natura strutturata attraverso legge di causaeffetto, completamente determinabile dal calcolo (cit. Laplace p. 86) confutazione della predittibilità e del determinismo in senso stretto (fisicaaltre discipline) un fenomeno è detto deterministico se il suo ripetersi sotto le medesime condizioni iniziali produce i medesimi risultati (moto rettilineo uniforme), altrimenti è detto aleatorio o stocastico o non deterministico (lancio dei dadi). Impredittibilità di alcuni fenomeni Impredittibilità in biologia, fondata sul principio della variabilità eventi unici e irripetibili  cambiamenti a cascata (estinzioni) (cit. 228) Impossibilità di determinare a priori chi sarà colpito dall’evento e che conseguenze si produrranno es. (anni ’70) dogma centrale TRAD. DNA-RNA(oggi) anche il gene è un sistema complesso e interattivo

13 Idee fisicaliste non applicabili interamente alla biologia:
III. RIDUZIONISMO Non nel senso di una riduzione di una scienza a un’altra, ma come riduzione di un sistema alle sue componenti semplici. SISTEMA = SOMMA DELLE PARTI SEMPLICI Nei sistemi complessi, sommando le parti non si determina il quadro completo dell’organismo; importanza: dell’interazione dei componenti delle proprietà dei componenti isolati cit. Jacob p.76

14 B.Idee fisicaliste non applicabili interamente alla biologia
LEGGI NATURALI UNIVERSALI Approccio del positivismo logico: teorie basate su leggi naturali di stampo determinista (vedi lezioni Abrusci) per cui: L’organizzazione dei livelli complessi sono spiegate come casi speciali di teorie fisiche esistenti controversia in biologia tra regolarità presenti in natura e leggi naturali della fisica Ruolo minore delle leggi in biologia (specialmente biologia evoluzionistica): importanza del caso e utilità euristica dei concetti (cit. Mayr p. 47) Esempi di concetti nella sistematica: classificazione, specie, categoria, ordine; e in biologia evoluzionistica: discendenza, selezione e fitness. unicità di un’alta percentuale di fenomeni nel vivente es. DNA- proteine-regole correlazione, vincoli: impedimenti di certe combinazioni di nucleotidi, p.89 natura storica degli eventi (vedi lezione 13 dicembre) Per cui…

15 Uso non tanto di leggi, ma di concetti:
Impossibilità del metodo popperiano della falsificazione: ciò che potrebbe sembrare una refutazione di un principio potrebbe essere un’eccezione in biologia Uso non tanto di leggi, ma di concetti: speciazione: processo evolutivo che porta alla moltiplicazione delle specie genotipo: la costituzione genetica di un individuo biodiversità: l'insieme di tutte le forme, animali o vegetali, geneticamente dissimili presenti sulla terra e ecosistemi ad essi correlati: porzione di biosfera delimitata naturalmente (comunità e ambiente)

16 c. sviluppo di concetti o principi specifici della biologia:
I. Complessità dei sistemi viventi II. Temporalità/biologia come scienza “storica” III. Ruolo del caso IV. Limitazione al mesocosmo

17 a. complessità dei sistemi viventi:
sistemi ricchi in proprietà emergenti ad ogni livello di organizzazione impossibilità di una riduzione strictu sensu- a lista di proprietà la temporalità del vivente; concetto specifico della biologia- evoluzione, criterio storico concetto (non legge) di biopopolazione, impossibilità di un tipaggio degli individui in classi, unicità degli individui per cui le popolazioni nel complesso non differiscono per la loro essenza, ma ma solo per valori statistico-probabilistici

18 b. biologia evolutiva come scienza “storica”
c. ruolo del caso metodo euristico delle narrative storiche (cit. Mayr p. 45) metodo comparativo che porta all’importanza del concetto di interazione e di confronto anche in filosofia; rottura con il determinismo normativo delle leggi. un processo evolutivo è il risultato dell’interazione di numerosi fattori accidentali mancanza della garanzia di un determinismo di tipo fisico

19 d. limitazione al mesocosmo
microcosmo: mondo subatomico delle particelle elementari e le loro combinazioni mesocosmo: dagli atomi alle galassie macrocosmo: il mondo nelle dimensioni cosmiche; importanza della concezione evoluzionistica biologica per la spiegazione di temi filosofici classici quali la mente e la coscienza- aspetti di grande continuità negli animali e nell’uomo.

20 Altre discipline: fisica, statistica, ecologia, medicina
Dall’analisi di questi aspetti emerge una caratterizzazione di una disciplina autonoma e specifica come la biologia e la necessità di sviluppare una filosofia altrettanto autonoma che rifletta sulle questioni specifiche della biologia e che non importi da altre scienze modelli o leggi; lasciando la specificità del mondo vivente, il mesocosmo, come il centro principale dell’indagine. Tutto questo non significa una chiusura o tanto meno un conflitto con le indagini e le spiegazioni di tipo fisico-chimico al livello cellulare-molecolare. Più chiavi interpretative al contempo intreccio (nelle metodologie, modellizzazioni ecc.): biologia descrittiva: paleontologia, anatomia comparata, morfologia, embriologia e biologia funzionale: botanica, chimica organica, biochimica, genetica, microbiologia, Altre discipline: fisica, statistica, ecologia, medicina

21 Concetti filosofici fondamentali sollevati:
rivoluzione della relazione soggetto-oggetto, interazione a vari livelli distinti, individuo come arcipelago di metafore struttura temporale degli individui, caratterizzazione temporale a partire dall’idea di evoluzione radicamento nel mesocosmo, rottura con i modelli fisicalisti in senso stretto e con i principi teleologico-metafisici capovolgimento dell’impostazione dei modelli esplicativi, da spiegazioni nomologiche a quelle storico narrative


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