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Silvio Premoli Università degli Studi di Verona – corso di Educazione degli Adulti.

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Presentazione sul tema: "Silvio Premoli Università degli Studi di Verona – corso di Educazione degli Adulti."— Transcript della presentazione:

1 Silvio Premoli Università degli Studi di Verona – corso di Educazione degli Adulti

2 DI TOMMASO B. E TARCHINI V. (2005), Gli strumenti della formazione, in Spunti, 8, pp. 107-148.

3 «dispositivi a cui si può ricorrere per sostenere dei processi di apprendimento nellambito di varie attività formative»

4 DISPOSITIVO (da «disporre», sistemato convenientemente secondo determinati criteri) STRUMENTO (In-strumentum): in-struere, allestire, preparare, equipaggiare, munire, dotare di conoscenze e saperi compresenza di condizioni tecniche e strutturali e di potenzialità soggettive, relazionali, contestuali

5 Sarebbe erroneo nutrire aspettative relative alla produzione di affetti dovuti allo strumento in sé (attese a-stratte) Lutilizzo di questi strumenti richiede una imprescindibile esigenza di contestualizzazione, di riconoscimento di situazioni diverse, di declinazioni degli strumenti in rapporto a uno specifico percorso di formazione, un determinato gruppo di persone, un contesto organizzativo definito

6 Contestualizzazione connessa a una visione della formazione come processo di ricerca, processo che sostiene lo sviluppo sia di apprendimenti sia di capacità di apprendere Gli strumenti della formazione consentono di rendere fruibile lesperienza delle persone per farne poi oggetto di rielaborazione e apprendimento Dimensione attiva e cooperativa del processo formativo

7 Tre macro-variabili nella scelta, declinazione e utilizzo degli strumenti dentro ai percorsi formativi: A. Il contesto socio-organizzativo nel quale avviene il percorso B. Le aree di intervento formativo C. Il setting spazio-temporale del percorso formativo

8 La cultura organizzativa I soggetti coinvolti (persone, ruoli, …) Gli interventi precedenti

9 Sensibilizzazione e conoscenze generali Competenze specifiche e competenze di ruolo Costruire problemi e apprendere ad apprendere

10 Struttura e ritmo del percorso Articolazione delle singole sessioni Dove

11 CASI GRIGLIE ESERCITAZIONI ROLE-PLAYING

12 Attivazione dei soggetti Fare pratica per apprendere Consentire/accelerare il processo di apprendimento, unendo alle dimensioni cognitive quelle esperienziali, pratiche, operative In particolare laddove il solo approccio teorico e razionalizzante non garantisce un effettivo apprendimento e una significativa sensibilizzazione alle dimensioni operative e al contesto in cui la competenza professionale stessa dovrà essere spesa

13 Dimostrazione: operazioni da imparare sulla base di un modello giusto, corretto da acquisire e saper mettere in atto ci si esercita ad applicarle Sensibilizzazione-ricerca: confronto con situazioni specifiche che possono simulare lincertezza della realtà

14 Costruttivo e utile nelle situazioni in cui effettivamente le competenze richieste sono relative alla ripetizione corretta di sequenze predefinite, con margini di variazione minimi e prevedibili, dove i saperi e le tecniche professionali siano codificati e stabili

15 Apprendimento relativo al fare + sostegno al pensare e al pensarsi Comprensione di come ci si rapporta alle situazioni Conoscenze relative a temi/problemi Conoscenze su propri ed altrui comportamenti in relazione ad un compito/problema Rielaborazione di modelli impliciti Comprensione delle influenze del contesto sulla situazione e sui comportamenti Suggestioni ed aperture verso nuove modalità di azione/interpretazione dei ruoli e dei compiti

16 Esercitazioni dimostrative: giochi ed esercizi strutturati su comunicazione, leadership, gruppo, ecc. Esercitazioni focalizzate: sequenze di azioni proposte al gruppo che offrono materiali osservabili per la riflessione su temi del processo formativo (funzionamento del gruppo, coordinamento, ecc.) Esercitazioni destrutturate: il gruppo identifica una situazione e costruisce insieme al formatore lesercitazione

17 Reazioni, emozioni, ricadute di segno opposto in base a esperienze e sensibilità individuali e alle culture e alle storie dellorganizzazione Possono mobilitare interessi e trasformazioni Possono creare distanza, paura, diffidenza in situazioni connotate da conflitti irrisolti, da una tendenza alla razionalizzazione, da forte competitività La positività o negatività dellattività non è però scontata. In generale comunque si raccolgono elementi conoscitivi altrimenti indisponibili

18 Contestualizzazione: Alcune persone cieche vengono a sapere che esiste una foresta magica che «accompagna» coloro che la visitano in modo sicuro e accogliente e decidono di andare ad esplorarla Ruoli nellesercitazione: - Viandanti - Alberi della foresta

19 Dentro lacquario 16/20 partecipanti 3-4 conduttori Fuori dallacquario, tutti osservatori con i seguenti focus: La conduzione (conoscendo le istruzioni) La conduzione (senza conoscere le istruzioni)

20 Istruzioni: 2 persone si candidano a fare i viandanti ciechi e dovranno tenere sempre gli occhi chiusi. Tutti gli altri fanno gli alberi e si dispongono nello spazio disponibile in modo che, a braccia aperte e girando su se stessi, non tocchino gli altri alberi. Gli alberi non possono muovere le gambe (il tronco), ma possono muovere le braccia (rami e fronde) per accompagnare i viandanti. Gli alberi non possono parlare mai e devono occuparsi della sicurezza dei viandanti, accompagnandoli, collaborando con gli altri alberi, evitando qualunque scontro tra viandanti o con oggetti e ostacoli naturali.

21 Il conduttore Spiega con chiarezza lattività Impartisce le istruzioni necessarie allo svolgimento dellesercitazione Favorisce lautocandidatura di due viandanti Sottolinea in particolare la necessità di garantire la sicurezza dei viandanti, di non prendere sottogamba lattività e di avere il giusto approccio accogliente Osserva la situazione specifica e evidenzia possibili elementi di pericolo (una colonna, gli occhiali dei partecipanti, ecc.)

22 Il conduttore avvia lesercitazione, riproponendo il contesto e arricchendolo per costruire una situazione proficua (immaginate ora di essere veramente in un bosco, una lieve brezza muove le fronde degli alberi, il canto di uccellini variopinti allieta la mattina, ecc.) Stabilisce un contatto fisico (mano sulla spalla) con i due viandanti e da il via alla loro camminata nel bosco

23 Accompagna con brevi indicazioni (con voce calma) lo svolgimento dellesercitazione (avvicinatevi/allontanatevi; attenzione a non distrarvi; bene, state facendo un buon lavoro, ecc.) Chiama il cambio: dopo alcuni minuti dice ad uno dei viandanti, chiamandolo per nome: «Luca, tenendo ancora gli occhi chiusi, procedi ancora nella tua esplorazione del bosco e cerca un albero che prenda il tuo posto, mettendogli una man sugli occhi. Quando sei pronto, tu diventi albero». E così via fino a che tutti i partecipanti hanno sperimentato i due ruoli. Ovviamente verso la fine, la scelta dei nuovi viandanti andrà indirizzata dal conduttore.

24 Quando tutti i partecipanti hanno sperimentato i due ruoli, il conduttore chiede a tutti di fermarsi, di chiudere gli occhi e, inspirando profondamente, di soffermarsi a ripensare alla propria esperienza di albero e successivamente alla propria esperienza di viandante. Poi, dichiara conclusa lesercitazione e chiede ai partecipanti di disporsi in cerchio.

25 I partecipanti in cerchio vengono invitati dal conduttore a condividere ciò che hanno sperimentato (come è andata? Quale ruolo hai preferito? Cosa hai provato?) Il conduttore cerca di dare spazio a tutti e gradualmente di andare più a fondo (quali differenze nel modo di accompagnarti? Cosa non ti è piaciuto?)

26 Ad un certo momento, quando i tempi sono maturi, il conduttore accompagna il passaggio dalla condivisione dellesperienza alla promozione di riflessione sopra il significato che si può attribuire a ciò che è avvenuto e alla sua «utilità» Ovviamente lattività si presta ad essere riletta sotto vari punti di vista che vanno connessi al percorso formativo. Si può intendere lattività come metafora della relazione educativa/formativa, del ruolo di conduzione/coordinamento, ecc.

27 Il conduttore al termine di una attività del genere deve riproporre gli elementi più significativi emersi e provare a connetterli con il percorso formativo in generale e in particolare con ciò che è accaduto appena prima e con ciò che verrà subito dopo Potrebbe essere utile fare una pausa.

28 Dentro lacquario 10/12 partecipanti 2 conduttori Fuori dallacquario, tutti osservatori con i seguenti focus: La conduzione Le dinamiche del gruppo Gli spunti tematici Il docente

29 Obiettivo attività: attività sulla comunicazione e cooperazione Obiettivo secondario per il formatore: rispettare rigorosamente i tempi Contestualizzazione: I governi di due paesi separati da un fiume decidono di costruire un ponte che unisca le due sponde. Non riescono ad individuare ununica ditta costruttrice e allora appaltano le due parti del ponte a due ditte diverse, che dovranno congiungerle in seguito. Tra le due ditte vige una discreta diffidenza (non vorranno condividere i propri progetti). Ruoli nellesercitazione: - Partecipanti - Formatore

30 Presentazione Gestione Conclusione Condivisione e rielaborazione Chiusura

31 Il conduttore Suddivide in 2 sottogruppi numericamente omogenei il gruppo Spiega con chiarezza lattività: costruire un ponte con i materiali a disposizione (e con altri materiali in proprio possesso) Impartisce le istruzioni necessarie allo svolgimento dellesercitazione 5 fasi: 1. Progettazione (8 min) 2. Individuazione di un portavoce (1 min) 3. Incontro dei due portavoce per accordarsi sulla progettazione (2 min) escono con il conduttore 4. Costruzione delle due tranche del ponte (18 min) 5. Montaggio del ponte (10 min)

32 Avvio: ok, siete pronti? Tenere il tempo delle attività e chiamare il cambio da una fase allaltra Far sentire (garbatamente) la presenza della conduzione anche mentre i partecipanti lavorano in sottogruppi Dare indicazioni in presenza di richieste Separare il più possibile i due gruppi (anche visivamente)

33 Attenzioni specifiche: specificare che il progetto va disegnato su un foglio bianco Dare conto del tempo che passa (senza eccedere)

34 Attenzioni specifiche Adesso rapidamente individuate un portavoce del gruppo che incontrerà il portavoce dellaltro gruppo per un breve colloquio in cui accordarsi sulla costruzione/unificazione del ponte Tenere sulle spine il gruppo rispetto al tempo, fare fretta

35 Il conduttore accompagna allesterno dellaula i due portavoce Lascia loro 60 secondi per un veloce scambio e li riaccompagna dentro Tassativo sui tempi

36 Attenzioni specifiche Ora potete cominciare a costruire la vostra parte di ponte Richiamo al tempo Incoraggiamento

37 Bene, finalmente ora possiamo provare a completare il nostro ponte Tempo

38 Oggi è un grande giorno! Finalmente siamo riusciti a unire i nostri stati, separati da troppo tempo! Poi, dichiara conclusa lesercitazione e chiede ai partecipanti di disporsi in cerchio.

39 I partecipanti in cerchio vengono invitati dal conduttore a condividere ciò che hanno sperimentato (come è andata? cosa hai provato?) Il conduttore cerca di dare spazio a tutti e gradualmente di andare più a fondo Ad un certo momento, quando i tempi sono maturi, il conduttore accompagna il passaggio dalla condivisione dellesperienza alla promozione di riflessione sopra il significato che si può attribuire a ciò che è avvenuto e alla sua «utilità»

40 Il conduttore al termine di una attività del genere deve riproporre gli elementi più significativi emersi e provare a connetterli con il percorso formativo in generale e in particolare con ciò che è accaduto appena prima e con ciò che verrà subito dopo Potrebbe essere utile fare una pausa.


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