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Presentazione del corso Docente: Prof. Giuseppe Bonifazi

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Presentazione sul tema: "Presentazione del corso Docente: Prof. Giuseppe Bonifazi"— Transcript della presentazione:

1 Presentazione del corso Docente: Prof. Giuseppe Bonifazi
Tecnologie e Metodi Avanzati per il Recupero e il Riciclo dei Materiali Presentazione del corso Introduzione recupero riciclo: riuso/recupero di funzioni – recupero di materia e/o di energia materiali compositi Docente: Prof. Giuseppe Bonifazi

2 Introduzione Per riciclo si intende tutto l'insieme di strategie volte a recuperare i rifiuti per riutilizzarli evitando di smaltirli in altro modo. Il riciclo comprende: Recupero di materiali che possono essere utilizzati in nuovi processi produttivi Recupero di energia, attraverso ad esempio la combustione dei rifiuti Riutilizzo di materiali, ossia l’uso di un rifiuto con le stesse funzioni del prodotto di partenza

3 Flusso globale di materiale
Introduzione Flusso globale di materiale

4 Il simbolo universale del riciclo
Introduzione Il simbolo universale del riciclo La prima freccia indica la separazione alla sorgente, ad esempio la rimozione del materiale dai rifiuti e la consegna per la successiva raccolta in contenitori specializzati (ad es.: lattina separata dal consumatore e immessa negli appositi contenitori per la raccolta differenziata). La seconda freccia simboleggia il trattamento del materiale (ad es.: le lattine vengono prelevate dal gestore della raccolta e vengono compresse e vendute a una fonderia di alluminio, dove vengono prodotti nuovi fogli di alluminio per la produzione di nuove lattine). La terza freccia rappresenta la reimmissione del nuovo prodotto sul mercato (ad es.: il consumatore acquista la nuova lattina).

5 Gestione del problema dei rifiuti
La gestione dei rifiuti comprende i seguenti aspetti: La riduzione alla fonte della produzione dei rifiuti, agendo su progettazione, produzione e commercializzazione dei beni, diminuendo le quantità di rifiuto da destinare allo smaltimento finale. Il recupero di materia e/o di energia e il riutilizzo degli scarti. Il corretto smaltimento dei rifiuti non recuperabili (pericolosi, contenenti sostanze tossiche, nocive, ecc.) Il miglioramento degli altri sistemi di trattamento e/o smaltimento, come ad esempio inceneritori, impianti di compostaggio e discariche.

6 La nuova disciplina dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” La nuova normativa in materia di rifiuti ribadisce i criteri di priorità nella gestione già individuati nella normativa previgente (decreto Ronchi del 1997): Limitare al massimo la produzione di rifiuti e le conseguenze dello smaltimento, privilegiandone il recupero mediante riciclo, reimpiego, riutilizzo o ogni altra azione finalizzata all’ottenimento di materie prime secondarie, nonché all’uso dei rifiuti come fonte di energia.

7 La nuova disciplina dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Le pubbliche amministrazioni devono perseguire tali finalità mediante: Sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali Messa a punto tecnica e l’immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire, o contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento Lo sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero

8 Definizione di rifiuto
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” La nozione di rifiuto: Qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle categorie riportate nell’Allegato A alla parte quarta del presente decreto e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi

9 Definizione di rifiuto
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

10 D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Raccolta D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto la raccolta è definita: l’operazione di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei rifiuti per il loro trasporto. Tutte le attività di recupero dei materiali prendono inizio con la fase di raccolta. I prodotti devono poi essere trasformati in materie prime secondarie che rispondano ai requisiti richiesti dal mercato per essere immessi nuovamente nel circuito produttivo industriale.

11 Raccolta Differenziata
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto è definita: la raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento della trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero Raccolta differenziata per tipologia di prodotto Raccolta multimateriale per due o più tipologie di prodotti Raccolta indifferenziata di tutte le frazioni di rifiuti

12 Raccolta differenziata
Misure per incrementare la raccolta differenziata In ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: Almeno il 35% entro il 31/12/2006 Almeno il 45% entro il 31/12/2008 Almeno il 65% entro il 31/12/2012

13 Definizione di smaltimento
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Lo smaltimento è definito: Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito economico e/o di raccolta e in particolare, le operazioni previste dall’Allegato B alla parte quarta del decreto. Lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuato: In condizioni di sicurezza Quando si sia verificata l’impossibilità tecnica ed economica di procedere al recupero Riducendo il più possibile, sia in massa che in volume, i rifiuti da avviare allo smaltimento Ricorrendo ad una rete integrata ed adeguata di impianti di smaltimento

14 Definizione di smaltimento
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

15 D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Recupero D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Nel decreto il recupero è definito: Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare materie prime secondarie, combustibili o prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici, incluse la cernita o la selezione, e, in particolare, le operazioni previste nell’Allegato C alla parte quarta del decreto.

16 D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”
Recupero D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale”

17 La classificazione dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 “Testo Unico ambientale” Una prima fondamentale distinzione è effettuata in base all’origine: Rifiuti urbani Rifiuti speciali Questi possono a loro volta distinguersi in base alle caratteristiche di pericolosità: Pericolosi Non pericolosi

18 La classificazione dei rifiuti
Rifiuti Urbani Rifiuti domestici anche ingombranti provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione Rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dai precedenti (…) Rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade Rifiuti di qualunque natura e provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi quali giardini, parchi e aree cimiteriali

19 La classificazione dei rifiuti
Rifiuti Speciali Rifiuti da attività agricole e agro-industriali Rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano da attività di scavo Rifiuti da lavorazioni industriali Rifiuti da lavorazioni artigianali Rifiuti da attività commerciali Rifiuti da attività di servizio Rifiuti derivanti dalle attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi Rifiuti derivanti da attività sanitarie Macchinari e apparecchiature deteriorati e obsoleti Veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti Combustibile derivato da rifiuti Rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani

20 La classificazione dei rifiuti
Categorie particolari di rifiuti Imballaggi e rifiuti di imballaggio Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) Rifiuti sanitari Veicoli fuori uso Prodotti contenenti amianto Pneumatici fuori uso CDR (combustibile da rifiuti) e CDR-Q (combustibile da rifiuti di qualità elevata) Rifiuti derivanti da attività di manutenzione delle infrastrutture Rifiuti prodotti dalle navi e residui di scarico Rifiuti di origine animale Oli usati Fanghi provenienti da processi di depurazione di acque reflue

21 Selezione La "raccolta differenziata" facilita il riciclo dei materiali, in quanto consente di selezionare frazioni merceologiche omogenee destinate al riutilizzo e recupero di materie prime. La selezione dei materiali da riciclare può essere eseguita meccanicamente o manualmente in base alla tipologia dell’impianto. L’attività di selezione permette di eliminare eventuali frazioni estranee.

22 Tecnologie di riduzione di dimensioni
Dismantling Crushing Grinding Regrinding Shredding Attritioning

23 Tecnologie di separazione
Density Separation Density Media Separation Dynamic Density Separation Optical Sorting Electrostatic Separation Triboelectric Separation Eddy current Separation Magnetic Separation System Universal Product Code Scanning Solvent Separation Softening Point Separation Froth Flotation Separation Size Classification

24 Materiali compositi Molti beni di consumo sono costituiti da combinazioni complesse di diversi materiali, difficilmente separabili tra loro. Ad esempio: gli autoveicoli, che sono fabbricati con differenti materiali (metalli, materie plastiche, gomma, ecc.) i televisori e i calcolatori elettronici, i cui video contengono elementi che impediscono la riutilizzazione del vetro per tutti gli impieghi Le operazioni di trattamento per il recupero di tali materiali sarebbero facilitate se, già in fase di progettazione, si prevedesse la separabilità delle diverse componenti

25 Materiali compositi

26 Processi di riciclo per i materiali compositi
SMC: Sheet Molding Compound RIM: Reaction Injection Molded

27 Materiali compositi Pirolisi
Nella pirolisi i polimeri vengono decomposti ad elevate temperature in assenza di ossigeno. Questo processo rompe il polimero in frazioni idrocarboniche riutilizzabili come monomeri, carburanti e sostanza chimiche. Durante questo processo le fibre sono separate dai polimeri e possono essere riutilizzate come filler o rinforzi.

28 Materiali Riciclabili
Esempi di materiali che possono essere riciclati: Carta e Cartone Vetro Alluminio Plastica Materiali ferrosi Materiale Organico Inerti misti da costruzione Beni durevoli Legno Batterie per auto trazione Pile scariche Oli usati

29 Carta e Cartone Carta e cartone sono materiali diffusissimi nel mondo moderno, e sono utilizzati per gli scopi più diversi: libri, riviste e giornali; carta, cartoncino e cartone impiegati negli imballaggi; carta per usi igienici; carta moneta; rivestimento delle pareti (carta da parati); cartongesso. In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo e il recupero degli imballaggi di origine cellulosica è il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica).

30 Carta e Cartone Carta e cartone si ricavano dalla cellulosa, ossia la componente fibrosa che si estrae dal legno degli alberi e di altre specie vegetali o anche dal riciclo di carta e cartoni usati. Di fatto più del 50% della carta e del cartone immessi al consumo in Italia viene raccolta e riciclata, e concorre alla produzione di nuova carta e di nuovo cartone.

31 Carta e Cartone I mezzi destinati a svuotare i contenitori della raccolta differenziata trasportano la cosiddetta “carta da macero” presso la “piattaforma di selezione” La piattaforma di selezione è un luogo di raccolta dove gli operatori eliminano il materiale estraneo come ferro e plastica e suddividono per tipologie la carta che viene fatta scorrere su un nastro trasportatore. La carta selezionata viene pressata e legata in grosse balle per ottimizzarne la movimentazione e il trasporto. La piattaforma di selezione trasferisce il materiale cellulosico alla cartiera.

32 Carta e Cartone Nelle cartiere si ricicla il macero proveniente dalla raccolta differenziata. Il materiale cellulosico finisce nel pulper, dove le fibre della carta vengono distaccate in acqua. Gli impasti per i diversi strati del cartone sono avviati alla “macchina continua” dove si formano i fogli di carta che vengono successivamente accoppiati, disidratati e asciugati. Carta e cartoncino sono avvolti in grandi bobine, poi le ribobinatrici e le taglierine producono rotoli o formati di svariate misure che le cartiere forniscono su ordinazione alle cartotecniche.

33 Processo di riciclo della carta
Carta e Cartone Processo di riciclo della carta

34 Vetro Il vetro ha origini antichissime ed è prodotto fondendo ad elevate temperature sabbie speciali con l'aggiunta di soda. Riciclare il vetro permette quindi di: ridurre le attività di cava, evitare la produzione dei residui tossici della fusione, risparmiare energia. In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo del vetro è il Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero Vetro).

35 Vetro Una volta raccolti in modo differenziato, i prodotti di vetro (bottiglie barattoli, vasetti ecc.) vengono selezionati e ripuliti da elementi estranei in impianti progettati appositamente. Vetro piano Vetro di contenitori Il vetro viene separato on-line per colore (ad es.: incolore, verde e marrone). Quindi nelle vetrerie il vetro viene fuso e rimodellato in nuovi oggetti. L'igienicità del vetro permette, oltre al riciclo, il riutilizzo.

36 Schema impianto riciclo vetro

37 Vetro

38 Vetro

39 Alluminio L'alluminio è uno dei materiali più abbondanti in natura e possiede una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto alla produzione di imballaggi: è impermeabile, non lascia passare la luce, non altera il gusto del contenuto può essere riciclato un numero infinito di volte senza perdere le sue qualità originali. Il grande vantaggio del riciclo dell'alluminio risiede nel risparmio energetico: fino al 95% dell'energia necessaria ad estrarre alluminio vergine dai minerali (ad esempio la bauxite).

40 Alluminio Le lattine, le bombolette spray e gli altri contenitori in alluminio, dopo essere stati gettati nei cassonetti, sono trasportati a impianti dedicati al riciclaggio dell'alluminio. Dopo aver eliminato eventuali corpi estranei, i rifiuti vengono fusi per ricavare lingotti di alluminio puro. I lingotti sono poi lavorati per ottenere delle lamine da utilizzare per la produzione di nuovi contenitori o altri oggetti. In Italia il C.I.A.L. è il consorzio che si occupa dell'avvio al riciclaggio dei rifiuti in alluminio.

41 Alluminio

42 Plastica Il riciclaggio dei materiali plastici assume un'importanza primaria se si considera che la plastica è ottenuta attraverso la raffinazione del petrolio. L'esauribilità di questa risorsa e il suo alto costo di estrazione rendono necessario uno sforzo comune per aumentare sensibilmente la quota di plastica ottenuta dal processo di riciclaggio. La famiglia di materiali plastici utilizzati per gli imballaggi e per altri prodotti di uso quotidiano è piuttosto ampia; per riconoscerli è sufficiente individuare il codice sull'etichetta o stampigliato a caldo sul prodotto.

43 Plastica PET (polietilentereftalato) Questo polimero presenta:
elevate proprietà meccaniche, buona tenacità, buona resistenza termica e chimica, ottima trasparenza e brillantezza. Viene utilizzato per la produzione di: bottiglie per acqua e bibite, flaconi per detergenti domestici, vassoi e blister termoformati, film di supporto per termoaccoppiati fibre (per abbigliamento, arredamento, imbottiture, cordami, uso geotessile, ecc.), film per effetti decorativi e arti grafiche; lastre fotografiche e radiografiche; nastri audio e video. Il PET riciclato viene utilizzato per la produzione di nuovi contenitori, oppure, nel campo di applicazione delle fibre, si ottengono imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni per auto, blister e reggette.

44 Plastica PP (polipropilene) Le sue caratteristiche sono:
buone proprietà meccaniche, buona resistenza chimica, elevata impermeabilità al vapore acqueo. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: flaconi per detergenti e cosmetica, cassette, film orientati in sostituzione del cellophane, sacchi industriali, mobili da giardino, fibre (corde e sacchi), articoli casalinghi, batterie paraurti auto.

45 Plastica HDPE LDPE PE (polietilene) Le sue caratteristiche sono:
buona resistenza meccanica e rigidità, resistenza agli acidi, alcali, soluzioni saline e vari solventi organici (es. oli e benzine), scarsa trasparenza (opaco). Viene utilizzato per la fabbricazione di: bottiglie e flaconi per alimenti, detergenti e agenti chimici, cassette e fusti, film di vari spessori per uso agricolo, industriale, edile. Il PE riciclato, viene reimpiegato per la realizzazione di nuovi contenitori per detergenti, oppure sacchi della spazzatura, film per imballaggio, manufatti per l'industria. HDPE LDPE

46 Plastica PVC (cloruro di polivinile) Le sue caratteristiche sono:
buona resistenza meccanica e chimica, elevata impermeabilità al vapore acqueo. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: bottiglie e flaconi (circa il 6% della produzione di bottiglie per acque minerali non gasate), blister termoformati, film flessibili, tubi, telai di finestre, tapparelle, guaine per cavi elettrici, finte pelli, giocattoli, parti di automobili e accessori biomedicali. Il PVC riciclato, viene riutilizzato soprattutto nel settore edile per la produzione di tubi, scarichi per l'acqua piovana, raccordi, passacavi.

47 Plastica PS (polistirene) Le sue caratteristiche sono:
elevata rigidità e trasparenza, buona resistenza all'urto, leggerezza, buon isolamento termico ed acustico. Sono numerosi i settori di applicazione di questo polimero: scatole trasparenti, flaconi per medicinali e cosmetica, vaschette per yogurt e formaggi molli, imballaggi per alimenti (vaschette) ed industriali (protezione interna), mobili, piatti e bicchieri monouso, pannelli isolanti e giocattoli.

48 Diversi processi di riciclo della plastica

49 Schema riciclo meccanico della plastica

50 Schema impianto riciclo del PET
Plastica Schema impianto riciclo del PET

51 Plastica

52 Materiali Ferrosi Nella categoria dei rifiuti in metallo rientrano una grande quantità di prodotti: tappi a vite e a corona di bottiglie vasetti imballaggi industriali rifiuti ferrosi, scatole regalo di dolciumi e biscotti scatolame vario (lattine di tonno, pelati, caffè ecc.). I rifiuti raccolti sono poi conferiti alle fonderie ed alle acciaierie consociate nel per essere trasformate in nuovi prodotti. A partire dai rifiuti in metallo si possono produrre binari ferroviari, parti meccaniche, paratie navali, biciclette, ecc. In Italia il Consorzio che si occupa di questi materiali è il C.N.A. (Consorzio Nazionale Acciaio)

53 Materiale Organico Oltre il 25% dei rifiuti urbani è costituito da materiale organico, come scarti di cucina, fogliame, sfalci del giardino ecc. Si tratta di rifiuti biodegradabili che, grazie all'azione di microrganismi, nell'arco di alcuni mesi si trasformano in compost, un concime naturale adatto al giardinaggio e all'agricoltura. La produzione del compost dai rifiuti organici può avvenire a livello domestico o su grande scala.

54 Inerti Misti da Costruzioni
I rifiuti inerti sono prodotti nel settore dell'edilizia durante la demolizione di edifici o di pareti, solai, muri di cinta ecc. Il riciclaggio dei rifiuti inerti riguarda sia la cosiddetta frazione lapidea, ossia quella composta da mattoni, malte e calcestruzzi; sia i singoli materiali contenuti nei rifiuti come residui ferrosi (travi in acciaio, tondini in ferro dolce, tubature, ecc.), legnosi (parti di persiane, finestre, porte, travi in legno ecc.).

55 Inerti Misti da Costruzioni
La frazione lapidea può essere impiegata in sostituzione degli inerti naturali come materiale di riempimento durante la preparazione e l'esercizio delle discariche, in opere di ripristino ambientale, per sottofondi stradali, riempimenti cioè in usi "meno nobili" che richiedono materiali di qualità inferiore. I materiali ferrosi, legnosi e di altro tipo sono invece inviati alle rispettive filiere di riciclaggio.

56 Inerti Misti da Costruzioni
Diagramma di flusso impianto di riciclo

57 Inerti Misti da Costruzioni

58 Inerti Misti da Costruzioni
C&D material Recycling technology Recycled product

59 Inerti Misti da Costruzioni
C&D materials Recycling technology Recycled product

60 Beni Durevoli I beni durevoli, come elettrodomestici, mobili, materassi, apparecchiature elettroniche, sono composte di vari materiali, alcuni dei quali riciclabili ed altri inquinanti. I frigoriferi, ad esempio, oltre a metalli e plastica riciclabili possono contenere rilevanti quantità di CFC, i gas responsabili dell'assottigliamento dello strato d'ozono. Allo stesso modo il tubo catodico di ogni televisore o monitor per computer contiene elementi pericolosi e inquinanti come fosforo, cadmio, zinco e piombo.

61 Beni Durevoli Grazie alle moderne tecnologie è possibile recuperare la quasi totalità dei materiali inquinanti o riciclabili contenuti nei beni durevoli. I CFC e gli oli dei frigoriferi sono ad esempio estratti e stoccati in contenitori stagni per essere avviati ai centri di trattamento e condizionamento. I tubi catodici vengono invece scomposti in ambienti protetti in modo da evitare la dispersione delle sostanze inquinanti nell'ambiente. Anche i materassi o i mobili possono essere una fonte di legno, metalli o stoffe riciclabili.

62 Schema impianto smantellamento rifiuti elettronici
Beni Durevoli Schema impianto smantellamento rifiuti elettronici

63 Problematiche attuali
Beni Durevoli Problematiche attuali Sviluppo di processi e logiche di controllo applicabili a un vasto assortimento di prodotti in alimentazione Elevata variabilità della composizione dei materiali Disassemblaggio selettivo prima del trattamento in relazione al ciclo di vita, agli obiettivi di sostenibilità, alla capacità di processo e agli aspetti economici Sistemi automatici per l’identificazione e la separazione di materiali pericolosi Sviluppo di sistemi di riconoscimento 2D e 3D

64 Beni Durevoli Riduzione dei tempi di elaborazione delle informazioni morfologiche Messa a punto di sistemi robotici in grado di operare separazioni multioggetto Sistemi di identificazione automatica in grado di riconoscere forma, spessore, dimensioni, massa, colore, caratteristiche tessiturali superficiali e invecchiamento Studio delle procedure per l’integrazione della raccolta, la preselezione, il trattamento e il riprocessamento in funzione del grado di purezza richiesto

65 Legno I rifiuti legnosi, raccolti in modo differenziato, sono triturati e pressati in modo grossolano per essere condotti in modo pratico ed economico agli impianti di riciclaggio. Un'ulteriore lavorazione, permette poi di produrre scagliette di legno pronte all'uso (i cosiddetti "chips"), la cui qualità è garantita dall'alto livello tecnologico raggiunto dai processi di lavorazione industriale e dalla bontà della materia prima.

66 Legno I chips trovano utilizzo in numerose filiere:
in pannelli truciolati adatti all'industria del mobile e dei complementi d'arredo; possono essere trasformati in pasta cellulosica, utile alle cartiere per produrre carta riciclata; possono entrare a far parte del compost, da cui si ottengono ammendanti e concimi naturali per l'agricoltura.

67 Legno Gli scarti di produzione di tutte le fasi del processo di riciclaggio del legno possono essere recuperati attraverso la produzione di combustibile derivato da rifiuti (il cosiddetto CDR) ed utilizzati negli impianti di termovalorizzazione per la produzione di energia elettrica.

68 Batterie per Auto Trazione
I principali componenti delle batterie per auto sono il piombo, la plastica e l'acido solforico. Queste sostanze, sebbene altamente inquinanti, possono essere riciclate per produrre altri materiali o nuove batterie. Proprio per questo, in Italia è stato istituito il Cobat (Consorzio obbligatorio batterie esauste) che si occupa di smaltire correttamente le batterie e di riciclarne i componenti. Contenitore (monoblocco) Piastra positiva Piastra negativa Separatore Tappi Coperchi

69 Batterie per Auto Trazione
Per rendere possibile il riciclaggio le batterie esauste sono frantumate e i singoli componenti sono separati e trattati in modo specifico. L'acido solforico viene trattato con speciali reagenti che lo neutralizzano e ne permettono il riutilizzo nel processo stesso o lo smaltimento. La plastica (polipropilene e PVC) una volta lavata accuratamente e ridotta in scaglie è pronta per essere riciclata e riutilizzata per nuove scatole di batterie.

70 Batterie per Auto Trazione
Schema processo di recupero delle batterie esauste

71 Batterie per Auto Trazione
Il piombo delle batterie è presente sia sotto forma metallica, nelle griglie, che sotto forma di un impasto di sali e ossidi che va sotto il nome di pastello. Separato anche esso dagli altri componenti in seguito alla frantumazione viene avviato ai forni dove con aggiunta di additivi quali il carbonato sodico, trucioli di ferro e carbone viene fuso alla temperatura di circa 800 gradi. Dai forni si ricava il cosiddetto piombo d'opera che contiene ancora una certa quantità di elementi impuri, quali il rame, lo stagno e l'antimonio. Il piombo d'opera viene rifuso in caldaie e dopo una prima schiumatura, viene sottoposto a trattamenti chimico-fisici diversi per eliminare le impurità e ottenere il piombo o leghe di piombo commerciali. Nel ciclo di lavorazione delle componenti della batteria esausta, il trattamento del piombo è quello di maggiore rilevanza.

72 Pile Scariche Le Pile scariche rientrano nella categoria dei Rifiuti Urbani pericolosi poichè i metalli pesanti contenuti al loro interno potrebbero essere dannosi per l'uomo e per la natura se venissero dispersi nell'ambiente. Attraverso la raccolta differenziata è invece possibile estrarre i singoli metalli (ferro, manganese, zinco, piombo, cadmio, mercurio) e le soluzioni acide o alcaline per provvedere al riciclaggio o al corretto smaltimento.

73 Pile Scariche

74 Oli Usati L'olio lubrificante utilizzato in motori e macchinari industriali è estremamente inquinante. 5 litri d'olio usato (la quantità contenuta nel motore di un'auto di media cilindrata) sono sufficienti a coprire con una sottile pellicola di 5000 m2, impedendo l'ossigenazione del terreno. Riversando l'olio usato nelle fognature si rischia di devastare l'ambiente marino, mentre bruciandolo senza le dovute precauzioni si disperdono sostanze velenose nell'atmosfera (il piombo ad esempio).

75 Oli Usati Se l'olio usato viene raccolto in modo differenziato può servire per produrre basi lubrificanti rigenerate oppure, dopo essere stato trattato, può essere bruciato in forni speciali, offrendo un altissimo rendimento energetico. Per garantirne il corretto smaltimento, in Italia esiste il Coou (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) che coordina i raccoglitori e i riciclatori di questo materiale.

76 Recupero di ceneri pesanti

77 The Materials Recovery Facility
Hand Sorting

78 The Materials Recovery Facility
Screening: Trommel screen

79 The Materials Recovery Facility
Screening

80 The Materials Recovery Facility
Screening: disk screen

81 The Materials Recovery Facility
Size reduction: hammer mill e rotary shear Hammer mill Rotary shear

82 The Materials Recovery Facility
Size reduction: Flail mill Flail mill

83 The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation Drum magnet

84 The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation Magnetic head pulley

85 The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation Magnetic belt pulley

86 The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation Two-drum magnet configuration

87 The Materials Recovery Facility
Eddy current device

88 The Materials Recovery Facility
Air Classifier

89 The Materials Recovery Facility
Air Classifier Vortex effect occurring within an air classifier

90 The Materials Recovery Facility
Air Classifier Horizontal air classifier

91 The Materials Recovery Facility
Air Classifier Air knife

92 The Materials Recovery Facility
Air Classifier Complete air classification system including cyclone

93 The Materials Recovery Facility
Air Classifier Terminal settling velocities of MSW components


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