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Una terra desolata.

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Presentazione sul tema: "Una terra desolata."— Transcript della presentazione:

1 Una terra desolata

2 Thomas Stearns Eliot ( USA 1888 – Londra 1965)
È uno scrittore inglese, esponente del Modernismo, un movimento letterario del XIX secolo, fatto di immagini e frammenti emotivi, che si stacca dalla tradizione e denuncia la decadenza della cultura e la solitudine dell’artista. Condizionato da una profonda crisi interiore, conduce un’indagine generale e propone un modo attivo e colloquiale di interagire con la poesia. Perciò, la sua opera non presenta un'ordinata sequenza di pensieri, quanto piuttosto una serie di “fotogrammi”, posti uno di fianco all’altro. Sin dalle prime poesie, Eliot si dedica alla critica della realtà londinese; la sua opera più famosa ed importante è La Terra Desolata (The Waste Land).

3 Thomas Stearns Eliot, The Waste Land
Unreal City, Under the brown fog of a winter dawn, A crowd flowed over London Bridge, so many, I had not thought death had undone so many. Sighs, short and infrequent, were exhaled, And each man fixed his eyes before his feet Flowed up the hill and down King William Street, To where Saint Mary Woolnoth kept the hours With a dead sound on the final stroke of nine. Città irreale, Sotto la nebbia bruna di un’alba invernale, Una folla fluiva sul London Bridge, sì gran tratta di gente ch’ io non avrei creduto che morte tanta n’avesse disfatta. Esalavano sospiri brevi e rari ed ognuno fissava gli occhi davanti ai piedi. Fluivano su per la salita e giù per King William Street fin dove Saint Mary Woolnoth batteva le ore con un suono morto sull’ultimo tocco alle nove. Thomas Stearns Eliot, The Waste Land

4 Interpretazione Ci viene mostrata l’immagine di un’enorme, anonima e inconsapevole folla che si sposta nella stessa direzione lungo il London Bridge. Ogni individuo, vive un esistenza vuota, priva di significato, che lo trascina inesorabilmente verso la fine. Il tempo sembra fermarsi e Londra si trasforma così, in una “città irreale”. Eliot condanna la società che ormai si nutre oltremodo di illusioni e ipocrisia, tralasciando la ricerca del senso ultimo dell’esistenza. Durante la sua indagine, rappresentata dal viaggio attraverso il poemetto, c’è la costante e fiduciosa ricerca di un ordine “tra le sue Terre Desolate”.

5 “Riuscirò a mettere ordine tra le mie terre desolate?”

6 Predomina, così, un’ottica negativa della realtà, una visione angosciante e pessimista , un immagine “infernale” che trova riscontro nell’interpretazione dantesca dell’Inferno.

7 Eliot rappresenta la folla di lavoratori, nello stesso modo in cui Dante rappresenta gli Ignavi nel Canto III dell’inferno: E dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch'i' non averei creduto che morte tanta n'avesse disfatta.     57 Gli Ignavi sono coloro che abitano l’Antinferno in attesa della propria espiazione fisica; si presentano come figure evanescenti, imprecise, che vagano mentre vengono punti da mosconi. In vita, sono stati incapaci di scegliere.

8 Cosa pensano gli uomini di Eliot?
“Siamo gli uomini vuoti Siamo gli uomini impagliati Che appoggiano l’un l’altro La testa piena di paglia. Ahimè! Le nostre voci secche, quando noi Insieme mormoriamo Sono quiete e senza senso Come vento nell’erba rinsecchita O come zampe di topo sopra vetri infranti Nella nostra arida cantina Figura senza forma, ombra senza colore, Forza paralizzata, gesto privo di moto...” T. S. Eliot, La Terra desolata

9 T. S. Eliot ha affrontato temi sorprendentemente moderni!
Al giorno d’oggi cosa pensa una persona tra la folla? Siamo sicuri che quella persona si lasci trasportare dagli eventi senza dare segno della propria esistenza?

10 Il Re Del Niente – Gianluca Grignani
Splendido niente di un uomo che cammina, un uomo in mezzo alla gente, seguendo l’onda, in questo mare di giorni, che ancora non mi affonda. Io che voglio e vivo una vita normale, che me ne accorgo cercando qualcosa di speciale, io che non esisto ma che non voglio morire, sono il re del niente statemi a sentire! Sono il re del niente, vivo tra la gente ma non conto niente, sono il re del niente ... Sono il re del niente, vivo tra la gente ma non conto niente, sono il re del niente ... Sono il re del niente, vivo tra la gente ma non conto niente, sono il re del niente... Ci sono volte, certe volte che... lo sai, vorrei essere un re perché... sentirmi il primo in qualche cosa anch’io. Ma il re del niente sono io. E se va bene, ecco, sono qui; non ci son trucchi ma l’inganno si, son le parole che m’ invento che sono come foglie al vento. Splendido niente di un uomo che cammina, un uomo in mezzo alla gente, seguendo l’onda, in questo mare di giorni, che ancora non mi affonda. Io che voglio e vivo una vita normale, che me ne accorgo cercando qualcosa di speciale, io che non esisto ma che non voglio morire, sono il re del niente statemi a sentire! Capita a volte, poi, che la tristezza mi sfiori appena con la sua carezza; ma in quel piacere/dispiacere sai ho imparato anch’io a godere.

11 Solitudine

12 ... E quando perdiamo noi stessi...
l’Otium è la migliore soluzione! Prima di affrontare il mondo dobbiamo trovare la fiducia in noi stessi... E finalmente, riusciremo a trovare...

13 nella nostra terra desolata.
... un’oasi felice nella nostra terra desolata.

14 Istituto d’Istruzione Superiore “T. Patini” Castel di Sangro (Aq)
Lavoro realizzato da Alessia D’Amico classe 3A a.s Istituto d’Istruzione Superiore “T. Patini” Castel di Sangro (Aq) Prof.ssa Assunta Gasparri


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