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GESTIONE DI CASI SPECIFICI DI COMUNICAZIONE A SECONDA DEI DIVERSI PUBBLICI DI RIFERIMENTO Relatore: Carlo Marletti.

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Presentazione sul tema: "GESTIONE DI CASI SPECIFICI DI COMUNICAZIONE A SECONDA DEI DIVERSI PUBBLICI DI RIFERIMENTO Relatore: Carlo Marletti."— Transcript della presentazione:

1 GESTIONE DI CASI SPECIFICI DI COMUNICAZIONE A SECONDA DEI DIVERSI PUBBLICI DI RIFERIMENTO Relatore: Carlo Marletti

2 Considerazioni preliminari

3 Negli ultimi decenni la Comunicazione sia esterna che interna ha assunto un ruolo sempre più importante per le P.A. In questo quadro, anche i compiti istituzionali delle forze di Polizia e il ruolo della Comunicazione si incrociano con sempre maggior forza. Per condividere la riflessione su questo incrocio decisivo siamo qui tutti quanti.

4 Non deve trarre in inganno la divisione dei ruoli in questo Corso. Al contrario: l'augurio è che possa essere l'inizio di unattiva collaborazione. Per mettere in comune conoscenze ed esperienze sulla comunicazione. Per favorire il comune cammino verso una democrazia matura.

5 I - Comunicazione nella P.A.

6 Il nuovo ruolo della Comunicazione non riguarda però solo le P.A., esso investe la realtà economica e sociale nel suo complesso Si tratta di un processo che ha condotto la Comunicazione a divenire non solo uno strumento ma un vero e proprio valore La Comunicazione come valore

7 Importanza decisiva è stata naturalmente attribuita alla comunicazione esterna, ossia: tra P.A. e i cittadini tra P.A. nellambito sia locale che nazionale tra P.A. e soggetti sociali ed economici organizzati nel territorio di riferimento e/o nellambito nazionale tra P.A. e nuove istituzioni politico-amministrative europee tra P.A., realtà locali e opportunità socio-ecomomiche nellambito internazionale Comunicazione Esterna

8 Trasparenza degli atti della P.A.: nuovo rapporto con il cittadino e/o lutente di servizi sociali per la piena attuazione di una democrazia matura Controllo e sviluppo delle proprie funzioni, superamento dellautoreferenzialità Capacità di: interpretare le nuove sfide globali e ri-definire le funzioni istituzionali di riferimento Obiettivi della Comunicazione Esterna

9 U.R.P. - Uffici Relazioni con il Pubblico Semplificazione delle routines Sistemi di feedback per linformazione in entrata processata dalla P.A. e che richiede risposta al cittadino e/o utente Per la Comunicazione Esterna

10 Agenzie con nuovi compiti funzionali per le nuove esigenze comunicative Utilizzo dei nuovi media Marketing territoriale Pubblicità e promozione Costante formazione e riqualificazione delle risorse umane

11 Importanza è stata naturalmente attribuita anche allo sviluppo della comunicazione interna: come elemento basilare della organizzazione del lavoro e in quanto capace di ri-orientare le diverse unità funzionali sia in senso orizzontale che verticale Comunicazione Interna

12 Ma la comunicazione interna ha anche importanti capacità motivazionali: ai fini della condivisione di obiettivi e strategie, di fronte alla ri-definizione sempre più frequente delle funzioni istituzionali di riferimento per lo sviluppo di unetica della responsabilità condivisa nellorganizzazione del lavoro

13 Verifica e controllo sulla funzionalità delle routines e dellutilizzo delle risorse Semplificazione e/o ri-orientamento delle routines funzionali Piani di comunicazione Per la Comunicazione Interna

14 Inoltre la comunicazione interna promuove e, al tempo stesso, richiede: Trasparenza dei livelli di responsabilità Strategie di organizzazione del lavoro e motivazionali orientate alla capacità di fare sistema Costante formazione e riqualificazione delle risorse umane

15 II - Comunicazione interpersonale

16 Nella comunicazione istituzionale, e nella relativa organizzazione del lavoro, è proprio la comunicazione interpersonale a rivestire un ruolo importante Vale quindi la pena di dedicare qualche attenzione ad alcuni aspetti principali della sua natura Un ruolo importante …

17 Comunicazione interpersonale è quella che esercitiamo quasi tutti i giorni della nostra vita - tramite il linguaggio e/o altri strumenti di comunicazione non verbale - con altri individui, nei più svariati contesti e per i più svariati motivi Una definizione generica

18 II.1 Livelli di responsabilità

19 Nella comunicazione interpersonale si ha scambio di informazione tra i protagonisti - diciamo, tra gli attori della comunicazione Scambio di informazione di ogni genere riguardo ai vari mondi che abitiamo … e questo ci conduce subito a considerare livelli di assunzione di responsabilità associati alla comunicazione interpersonale

20 (1) Il mondo interiore È il mondo delle nostre rappresentazioni, sensazioni, percezioni, e quindi abitato da emozioni, desideri, pensieri, credenze, dubbi, convinzioni, ecc.

21 Il mondo interiore costituisce la nostra personalità Comunicarlo è esprimere la nostra personalità - metterla in comune, presentarla in pubblico alla valutazione degli altri Criterio di validità sullespressione della nostra personalità è la sincerità

22 (2) Il mondo oggettivo È il mondo degli oggetti, dei fatti e degli avvenimenti (sia della natura che dei prodotti artificiali dellattività umana), che costituisce la nostra comune realtà

23 Comunichiamo con altri intorno al comune mondo oggettivo descrivendolo e ricevendo descrizioni da altri Comunicare il mondo oggettivo vuol così dire scambiarci descrizioni Criterio di validità sulle descrizioni del mondo oggettivo è la loro verità

24 (3) Il mondo sociale È il mondo delle relazioni, regole, norme, istituzioni, così come dei ruoli, costumi, valori, principi, ecc. di cui è costituita la nostra vita sociale

25 In mille modi comunichiamo con gli altri la realtà sociale in cui si svolge la nostra vita Lo facciamo col nostro mutuo comportamento sociale - in particolare osservando e/o violando regole e norme sociali Lo facciamo nel comune discorrere, analizzare, discutere ecc. regole e norme sociali Lo facciamo nel nostro mutuo permettere, richiedere, esigere, ecc. che siano osservate e/o violate regole e norme sociali

26 In ogni caso, criterio di validità sugli atti di comunicazione relativi al mondo sociale è la pretesa di correttezza sociale di tali atti Tali atti sono cioè esposti ad essere accettati, oppure invece criticati, in base al loro corrispondere o meno (e al loro esssere giustificabili o meno in base) a regole e/o norme socialmente condivise

27 Comunicare è responsabilità Come si è visto, mettere in comune nella comunicazione significa esercitare pretese di validità Quindi, prima di tutto, saper comunicare vuol dire: essere in grado di assumersi responsabilità sulla validità dei propri atti di comunicazione

28 II.2 Efficienza comunicativa

29 N.B.: Che da qualcuno ci giunga qualche informazione (ad es., da un individuo che sta parlando a voce alta con un suo amico) non significa che egli stia comunicando con noi Per parlare di comunicazione occorre che siano in gioco intenzioni comunicative, cioè che un attore diriga intenzionalmente informazione ad un altro Informazione / Comunicazione

30 Così: comunicazione si dà solo quando agli attori si può attribuire reciproca intenzione comunicativa - ciascuno intende dirigere informazione allaltro e ciascuno riconosce tale intenzione dellaltro Reciprocità

31 La proprietà della reciprocità ci fa anche capire che la comunicazione interpersonale è una forma di interazione che, essendo orientata alla reciprocità, richiede anche di essere coordinata Interazione coordinata

32 In ogni caso, il contesto di interazione comunicativa tra persone è quello dellazione sociale Naturalmente nellazione sociale gli attori interessati hanno loro scopi specifici oltre allintenzione di comunicare Azione e contesto sociale

33 La comunicazione interpersonale consiste nel METTERE IN COMUNE informazione relativa ai vari MONDI che essi abitano, che si verifica RECIPROCAMENTE tra ATTORI INTENZIONALI nel quadro del loro agire sociale e degli SCOPI che si prefiggono le loro azioni Una definizione più matura …

34 Alcuni scopi degli attori sociali sono soddisfatti dalla comunicazione stessa, se questa ha successo Ad es.: acquisire informazione in risposta a una domanda, oppure acquisire certezza in base a quanto affermato da unaltra persona Scopi e comunicazione (1)

35 Altri scopi degli attori sociali possono invece essere soddisfatti tramite la comunicazione Ad es.: la comunicazione tra funzionari di due uffici per la definizione di una pratica In questo caso, la comunicazione concorre a coordinare lazione sociale orientata al raggiungimento dei dati scopi Scopi e comunicazione (2)

36 Un atto di comunicazione è riuscito se lattore-destinatario comprende in virtù dellatto stesso lintenzione comunicativa dellattore-emittente - ossia, comprende quale informazione intendeva comunicare lemittente Comunicazione riuscita

37 Spiegare le strutture e condizioni della riuscita della comunicazione interpersonale è questione teorica complessa - al cui studio concorrono diverse discipline (semantica, pragmatica, sociolinguistica, etnolinguistica, semiotica, cinesica, ecc.) Qui non occorre che ci fermiamo sulla questione della riuscita comunicativa - la cosa richiederebbe diversi corsi … Come riesce la comunicazione?

38 (1) La riuscita della comunicazione non dipende solo da codici di comunicazione (2) Di norma si comunica quasi più in modo implicito che in modo esplicito (3) La riuscita comunicativa dipende massicciamente dallo sfruttamento di informazioni contestuali e dallattivazione essenziale di processi di ragionamento Solo qualche osservazione …

39 Da parte del destinatario la comprensione di un atto comunicativo è soprattutto interpretazione Da parte dellemittente presupposto di riuscita è mettere il destinatario in condizione di operare linterpretazione corretta Interpretazione

40 Un atto di comunicazione è invece efficiente se la sua riuscita contribuisce al successo della strategia di azione al cui interno è inserito latto comunicativo Così una comunicazione è efficiente se: (1) riesce (induce linterpretazione corretta nellascoltatore) (2) la sua riuscita contribuisce ad indirizzare linterazione tra gli attori verso il raggiungimento dei loro scopi razionali Comunicazione efficiente

41 Vediamo ora un esempio di interazione comunicativa perfettamente riuscita ma del tutto inefficiente, in quanto indirizza linterazione tra gli attori in contrasto con il raggiungimento dei loro scopi razionali

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43 Vediamo invece, in una situazione analoga, un esempio di interazione comunicativa non solo riuscita ma anche efficiente, in quanto indirizza linterazione tra gli attori in direzione del raggiungimento dei loro scopi razionali

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45 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO U. Volli, Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano 1994 U. Volli, Il libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano 1994 S. Gensini - F. Cimatti, Manuale della comunicazione: modelli semiotici, linguaggi, pratiche testuali, Carocci, Roma 1999 S. Gensini - F. Cimatti, Manuale della comunicazione: modelli semiotici, linguaggi, pratiche testuali, Carocci, Roma 1999 F. Orletti, Fra conversazione e discorso: l'analisi dell'interazione verbale, Carocci, Roma 1998 F. Orletti, Fra conversazione e discorso: l'analisi dell'interazione verbale, Carocci, Roma 1998 G. Fele, Lanalisi della conversazione, Il Mulino, Bologna 2007 G. Fele, Lanalisi della conversazione, Il Mulino, Bologna 2007 P. Mancini, Manuale di comunicazione pubblica, Laterza, Bari 2002 P. Mancini, Manuale di comunicazione pubblica, Laterza, Bari 2002 A. Fabris, Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006 A. Fabris, Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006


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