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Il Concilio Vaticano II

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Presentazione sul tema: "Il Concilio Vaticano II"— Transcript della presentazione:

1 Il Concilio Vaticano II
LG nn : chi appartiene al Popolo di Dio?

2 LG 13: Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del Popolo di Dio, alla quale in vario modo appartengono o sono ordinati, sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia, infine, tutti gli uomini, dalla grazia di Dio chiamati alla salvezza.

3 Appartenenza “graduata” Al Popolo di Dio
LG 16: TUTTI GLI UOMINI LG 15: CRISTIANI NON CATTOLICI LG 14 CRISTIANI CATTOLICI

4 LG 14 cerchio più interno:
i battezzati cattolici = sono «pienamente incorporati» nella Chiesa  i catecumeni sono «congiunti» per il desiderio (in latino “votum”) esplicito del battesimo LG 15 cerchio intermedio: i cristiani a-cattolici = sono per «più ragioni congiunti» alla Chiesa

5 Cerchio più esterno: I NON CRISTIANI
LG 16: Tutti gli uomini (che non hanno ancora ricevuto il vangelo) sono ordinati in vari modi al popolo di Dio “Ogni uomo, anche se non ne è consapevole, appartiene non a una ipotetica umanità non salvata, ma a questo genere umano già destinato e chiamato alla salvezza dal sacrificio di Cristo” (G. Philips).

6 popolo depositario delle promesse Cristo era ebreo secondo la carne
Si passa a elencare i vari gruppi religiosi e le modalità con cui sono ordinati a Dio, dai più vicini ai più lontani. Con fede monoteistica esplicita: 1. Ebrei: popolo depositario delle promesse Cristo era ebreo secondo la carne elezione e vocazione irrevocabili Con loro un “dialogo fraterno” (NA 4) Già Pio XI nel 1938: “L’antisemitismo è inammis-sibile. Noi siamo spiritualmente dei semiti”.

7 2. Musulmani (vedi anche Dichiarazione Nostra Aetate n. 3)
Fede nell’unico Dio (monoteismo) creatore Religione rivelata Riferimento ad Abramo e alle leggi di Dio venerazione di Gesù come profeta e della Vergine Maria (sura 19) Venerazione dei Nomi divini (il misericordioso, il giusto, il clemente, il sapiente) Risurrezione dei morti e giudizio finale Vita conforme ai doveri religiosi e morali Impegno comune per la giustizia, la pace e la libertà di tutti gli uomini.

8 sono ordinati in vari modi al popolo di Dio
 la fede implicita Uomini Religiosi: La salvezza eterna è per tutti quelli che, pur ignorando senza colpa il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cercano sincera-mente il Dio ignoto nelle ombre e nelle immagini e che, con l’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio conosciuta attraverso il dettame della coscienza.

9 4. Uomini NON Religiosi: Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo e come dato da Colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita.

10 Possibilità della salvezza (1Tm 2,4)
anche per chi non è arrivato al riconosci-mento di Dio non si dice quale sia la via di una possibile salvezza non si lascia chiusa la porta della speranza: la provvidenza divina non nega gli aiuti necessari alla loro salvezza le loro buone opere sono fatte non senza la grazia divina la loro vita retta (ciò che c’è di buono in loro) è una “preparazione ad accogliere il Vange-lo”.

11 La prospettiva completa del Vaticano II è espressa nel testo di Gaudium et Spes n. 22:
(L’essere associati al mistero pasquale) non vale solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia (LG 16). Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale.

12 DA CORREGGERE è questa visione:

13  Mistero Pasquale di Gesù  effusione dello Spirito
Polo OGGETTIVO Polo SOGGETTIVO (visibile - storico) (interiore = coscienza) Chiesa - sacramenti si esterna nelle opere Non sono due tipi di salvezza diversi.

14 La Chiesa serve solo alla salvezza dei cristiani?
Ma due modi coordinati: lo Spirito spinge verso il polo esterno… Qui la questione se: La Chiesa serve solo alla salvezza dei cristiani? oppure anche alla salvezza degli “altri”?

15 (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio n. 10).
«Per gli uomini che non hanno la possibilità di conoscere e accogliere il vangelo la salvezza di Cristo è accessibile in virtù di una grazia che, pur avendo una misteriosa relazione con la Chiesa, non li introduce formalmente in essa, ma li illumina in modo adeguato alla loro situazione interiore e ambientale. Questa grazia proviene da Cristo, è frutto del suo sacrificio ed è comunicata dallo Spirito Santo: essa permette a ciascuno di giungere alla salvezza con la sua libera collaborazione». (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio n. 10).

16  Da “fuori della Chiesa non c’è salvezza”!
 A “senza la Chiesa non c’è salvezza”! La teoria della rappresentanza salvifica:  “i pochi a vantaggio dei molti”  ad esempio: l’Eucaristia è offerta per la salvezza del mondo (non solo dei cristiani).

17 Conseguenza: cambia il giudizio sulle religioni.
Non più religione vera o falsa… ma: La chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini. Essa però annuncia ed è tenuta ad annunciare incessantemente Cristo, in cui gli uomini trovano la pienezza della vita religiosa (Nostra Aetate n. 2).

18 Nel periodo successivo al Concilio si solleva la
questione: la missione ecclesiale ad gentes è ancora necessaria? la presentazione «ottimista» del problema della salvezza dei non cristiani ha contribuito di fatto a provocare momenti di crisi nello slancio missionario della Chiesa  Il dialogo inter-religioso sostituisce l’annuncio? È ancora attuale la missione tra i non cristiani? Non è forse sostituita dal dialogo inter-religioso? Il rispetto della coscienza e della libertà non esclude ogni proposta di conversione? Non ci si può salvare in qualsiasi religione? Perché quindi la missione? (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio n. 4, 1990)

19 La missione: perché ancora necessaria?
Speranza della salvezza eterna è per tutti (uomini religiosi e no). Ma anche il dovere di promuovere una salvezza storica per tutti gli uomini (evangelizzazione e promozione umana).

20 La novità di vita in Cristo è la «buona novella» per l’uomo di tutti i tempi: a essa tutti gli uomini sono chiamati e destinati. Tutti di fatto la cercano, anche se a volte in modo confuso, e hanno il diritto di conoscere il valore di tale dono e di accedervi. La Chiesa e, in essa, ogni cristiano non può nascondere né conservare per sé questa novità e ricchezza, ricevuta dalla bontà divina per essere comunicata a tutti gli uomini. Ecco perché la missione, oltre che dal mandato formale del Signore, deriva dall’esigenza profonda della vita di Dio in noi (Redemptoris Missio 11).

21 Scopo della missione dei cristiani:
 de-nominare Dio = il dio ignoto che adorano è il Padre di Gesù. Poter ri-conoscere più pienamente Dio (col vangelo) ed amarlo in una forma più esplicita e piena (sacramenti – virtù teologali) è una ne-cessità perché la salvezza, per essere autenti-camente umana, vuol essere riconosciuta in modo esplicito e consapevole  Questa salvezza è, fin da qui nella storia, pie-nezza di senso per l’esistenza di uomo/società. Quindi, la Chiesa, non può tenerla per sé.

22 Dopo il Concilio Vaticano II:
Nella pratica: promuovere il dialogo interreli-gioso uscire dall’estraneità e dalle contrapposizioni storiche  il dialogo trasforma gli interlocutori: si sente che l’identità non è più minacciata  però non solo mutua comprensione e rapporti amichevoli: non si devono sfuggire i problemi aperti e le divergenze Nella teoria: qual è il significato delle religioni?  Nasce la teologia cristiana delle religioni

23 4 Modelli di soluzione del rapporto tra le religioni e il cristianesimo
 Esclusivismo: esiste una sola religione vera. Le altre sono idolatria – superstizione (giudizio peggiore). Contengono tracce; semi; elementi della vera religione (giudizio migliore). Critica: non si tiene conto a sufficienza che Dio può aver fatto entrare la sua benedizione nel mondo grazie a uomini e istituzioni di altre credenze.

24  Inclusivismo:  tutte le religioni sono in qualche modo incluse nell’unica vera. Chi aderisce a una qualsiasi religione è di fatto un “cristiano anonimo” (K. Rahner), vive della grazia di Cristo senza saperlo. Critica: così le altre persone religiose sono assorbite dentro la propria visione religio-sa (sono cristiane anche senza volerlo!)

25  Teoria pluralista delle religioni:
 Tutte le religioni sono ugualmente valide. Ciascuna, a suo modo, esprime esperienze di persone con il divino  Ognuna è risposta valida e di pieno valore all’agire di Dio Questo livellamento è insostenibile per i cristiani. È la mentalità indifferentista del relativismo religioso = tutte le religioni si equivalgono! Il livellamento delle differenze: Budda, Gesù, Maometto sono tante manifestazioni del Logos.

26  Teoria dialettica delle religioni:
Le religioni sono forme diversamente perfette del dialogo di Dio con gli uomini Dio vuole rivelarsi a tutti, dunque lo deve fare alla maniera umana, usando la lingua degli uomini il linguaggio umano nell’ambito del divino è la religione, che non esiste allo stato puro, ma è inserita nella cultura umana Perciò Dio parla diverse lingue per comuni-carsi (le diverse religioni).

27 Posizione compatibile con la rivelazione cristia-na: “Dio ci ha parlato in molti modi per mezzo dei profeti, ultimamente a noi ha parlato nel Figlio” (Eb 1,1-2) = il Figlio incarnato è la parola definitiva di Dio: Non è concepibile un linguaggio più perfetto di Dio con gli uomini. Le altre religioni sono come dei “dialetti” in cui avviene un colloquio tra Dio e gli uomini. I dialetti non perdono nulla del loro valore quali strumenti della volontà salvifica di Dio, ma sono aperti e capaci di completamento da parte del messaggio di Cristo.

28 2) “Cristo è il mediatore unico e univer-sale” assolutezza
Risposta cattolica alla mentalità relativista: Dichiarazione della Cong. per la dottrina della Fede Dominus Iesus (6 agosto del 2000): Carattere definitivo e completo della religione cristiana: 1) “in Gesù Cristo si è rivelata la pienez-za della Verità divina” definitività 2) “Cristo è il mediatore unico e univer-sale” assolutezza

29 NB: tutte le religioni condividono questo punto di partenza: nessuna si autorelati-vizza come una via interessante ma equivalente alle altre, specie le tre che affermano di aver ricevuto una rivelazione. La pretesa di rappresentanza esclusiva comporta di contra-porsi alle altre anche in modo inaccettabile: la violenza (crociate – pogrom russi contro gli ebrei) Il fanatismo islamico. Qui andrebbero trattate le questioni della tolle-ranza e della libertà religiosa.

30 Il dialogo Cristiano - islamico

31 Islam = “sottomissione” alla volontà di Dio.
Il sottomesso/dedito = muslim. Il fondatore: Abu al Qasim Mohammed ibn Abdallah ( ) Crisi religiosa e ritiro alla Mecca (610), da cui: rivelazioni che finiscono nel Corano (= “libro da recitare”): autentica e diretta parola di Dio (una copia è conservata in cielo) La Sunna = la via vincolante del Profeta. Fuga a Medina (città del Profeta); qui la comu-nità religiosa diventa una entità politica e nasce la sharia (legge religiosa islamica). 630: riconquista della Mecca e espansione.

32 Elementi fondamentali della dottrina
 fede rigida in un solo Dio (monoteismo)  unico Dio creatore degli uomini  ha rivelato per mezzo dei profeti (l’ultimo Maometto) le indicazioni per essere ben diretti  è giudice finale: inferno eterno per gli infedeli e temporaneo per gli islamici malvagi grazie alla intercessione del Profeta; il paradiso è un luogo di delizie, anche dei sensi.

33 Cinque pilastri (rukn) della prassi religiosa
 la professione di fede  la preghiera d’obbligo - da recitare 5 volte al giorno (aurora – 12 – 15 – tramonto – inizio della notte)  il digiuno nel mese di Ramadan (nono mese)  la tassa sociale per i poveri  il pellegrinaggio alla Mecca (almeno una volta in vita). Morale esigente, specie quella familiare: adulterio (della donna) punito con la lapidazione uomo è favorito: fino a 4 mogli, ma solo se è disposto a trattarle in maniera giusta (che per il Corano è impossibile).

34 ISLAM: più politico o più mistico?
Maometto (a Medina) ha compiti religiosi e politici = dà struttura politica alla religione La comunità islamica (umma) = non è una comunità religiosa contrapposta allo stato I principi islamici sono la base della legislazione che afferma i diritti di Dio sul popolo (siamo in una teocrazia) NB: non solo come religione di uno stato, ma come paradigma per il genere umano  problemi dell’espansionismo e della tolleranza

35 Il musulmano è tenuto all’impegno (jihad) per la religione:
difesa dei territori islamici da invasioni diffusione dell’influsso islamico nel mondo intero  Già dal medioevo due interpretazioni: jihad = lotta armata, guerra santa jihad = combattimento interiore e testimonianza vitale-spirituale in favore dei valori islamici Sufisimo = vestito di lana (sufi); confraternita di asceti Sciiti

36 Sciiti (13,4%) = “presero partito” (shia) nel VIII secolo in favore di un cugino del profeta
aspettano il 12° imam (guida della comunità) che instaurerà un regno mondiale di giustizia la loro dottrina ruota intorno ai concetti di soffe-renza, martirio, espiazione e pentimento. In contrasto con i sunniti (72%) si ritengono i musulmani ortodossi  nelle questioni giuridiche e politiche assumono un atteggiamento pragmatico.

37 Come l’islam vede le altre religioni?
si comprende come la religione perfetta che assume le tradizioni religiose precedenti Abramo è il padre dei credenti Mosè e Is(s)a (=Gesù) sono precursori profetici di Maometto  Ambivalenza rispetto ai cristiani: Una certa tolleranza per le “genti del Libro” Gesù è onorato come/più del Profeta Maria gode di una certa venerazione (sura 19) Maometto stimava il monachesimo cristiano, con l’illusione di attirare a sé i cristiani.

38  rifiuto della figliolanza divina di Gesù
Punti di critica negativa rispetto al cristianesimo:  rifiuto della figliolanza divina di Gesù  la sua morte (redentrice) in croce (in Kashmir?)  la fede nella Trinità divina: un atto di politeismo.

39 La storia del dialogo islamo-cristiano
In tutte le epoche è rintracciabile una corrente più portata alla diffidenza e all’intolleranza aperta G. Damasceno (arabo) = un’eresia cristiana 1143 = prima traduzione latina del Corano Medioevo: le crociate Nicolò Cusano (XV sec.) = sogna una grande conferenza delle religioni a Gerusalemme Nell’illuminismo = studi arabi-islamici in occiden-te: nasce “l’orientalistica” Età del colonialismo europeo = il cristianesimo è religione degli oppressori, lunga mano dell’impe-rialismo. Da qui: le correnti fondamentaliste (islamismo) e la politicizzazione dell’islam.

40 Crescenti impulsi per il dialogo da parte cattolica:
I PIONIERI Charles Lavigerie (+1892) = i Padri bianchi in missione presso i musulmani d’Africa Charles de Foucauld (+ 1916) = eremita tra i Tuareg Louis de Massignon (+1962) = fonda al Cairo la “Casa della pace” (Dar el-salam) per il dialogo Sempre al Cairo = L’istituto Domenicano di Studi Orientali.

41 GLI ORGANISMI UFFICIALI
Paolo VI = Segretariato per i non cristiani (1964), poi Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso (1988). Pontificio Istituto di studi arabi e di islamistica (Padri bianchi) con la rivista Islamo-christiana Islamologia nelle facoltà teologiche (Gerusa-lemme; Birminghan e Francoforte)  Forme e contenuti del dialogo: scambio di riflessioni tra esperti; collaborazione per lo sviluppo dei valori religiosi; comunicazione dei rispettivi valori religiosi. Consiglio delle Chiese Euopee (ecumenico): un comitato “Islam in Europa”; un islam europeo?

42 L’Islam in Europa Il 14% della popolazione; 2^ comunità religiosa
Fenomeno di alcuni decenni a causa dei flussi migratori in Europa centrale Ma non nei Balcani e in Austria; già dal 1912 (in Bosnia-Erzegovina) una legge statale per il ri-conoscimento alla comunità islamica; dal 1979 Comunità di fede islamica in Austria = ente di diritto pubblico Continuerà a crescere nei prossimi anni e mu-terà profondamente la situazione culturale e religiosa del continente. Esiste già un Consiglio per la cooperazione islamica in Europa (fondato a Strasburgo nel 1996).

43 I temi del dialogo Dopo il Vaticano II: timido avvicinamento
 Su temi religiosi: importanti gesti simbolici Assisi 26 ottobre 1986 incontro di preghiera di diverse religioni: “essere insieme per pregare”; non “pregare insieme” La forma e il contenuto delle nostre preghiere sono molto differenti, come abbiamo visto, e non è possibile ridurle a un genere di comune denominatore. Sì, ma in questa stessa differenza abbiamo scoperto di nuovo forse, che per quanto riguarda il problema della pace e la sua relazione all’impegno religioso, c’è qualcosa che ci unisce (Giovanni Paolo II).  2001: Giovanni Paolo II entra (primo papa) nella moschea di Damasco (Siria).

44  Sui temi etici: diritti umani (nascita, dignità della donna); ruolo degli uomini religiosi come promotori di giustizia e di pace per il mondo. Qui però c’è una tensione, perché: La storia delle religioni è segnata dai conflitti e dalle violenze; perché?: ogni pretesa assoluta di possedere la verità contiene un principio di intolleranza verso chi non è disposto a accet-tarla. Le religioni sono l’unica voce in grado di fonda-re il carattere assoluto di un imperativo etico (come la pace mondiale); possiedono delle potenzialità riconciliatrici

45 Problemi relativi al dialogo
questione decisiva da risolvere all’interno dell’islam: cosa insegna “il vero islam”? Comprensione del Corano: è “parola pura” che si sottrae all’interpretazione o va interpretata in situazione? Es.: la posizione della donna sura 4,34: le donne ribelli vanno bastonate sura 30,21: amore e misericordia tra i sessi corrente tradizionalista = punto  corrente femminista = punto  Esistono finora 4 scuole di diritto coranico, come spiegazione giuridica del Corano ma non vere e proprie scuole teologiche.

46 Sfide per il dialogo islamo-cristiano
Riconoscere l’altro per ciò che è e vuol esse-re: occorre un livello sufficiente di conoscenza dell’altra religione (siamo agli inizi). Il dialogo diventi un trialogo con gli ebrei = il futuro delle tre religioni monoteiste dipende dal destino della terra di Abramo. Il valore delle esperienze primarie = rapporti di vicinato, scuola, lavoro. Alcuni Campi di incontro = matrimoni misti (consulenza matrimoniale e familiare), pastorale ospedaliera e sociale.

47 Temi caldi da parte dei musulmani europei
Richiesta di libertà religiosa (i contributi alle varie comunità religiose). Regolamentazione islamica delle festività come per la comunità cristiana. Libertà di culto e ora di religione islamica nelle scuole. Variazione degli orari per sepolture nei cimiteri. Orari di lavoro flessibili per assolvere agli obblighi di preghiera. Eccezione circa la legge riguardante la macellazione degli animali

48 Da parte cristiana: Impegno affinché i musulmani possano vivere in terra europea in maniera conforme alla loro fede. Condizioni simili devono valere senza eccezioni per i cristiani che vivono in paesi a maggio-ranza islamica: il dialogo non è a senso unico.

49 Atteggiamento spirituale del cristiano nel dialogo interreligioso
La “cattedra dei martiri” Dal testamento di Padre Christian de Chergé, priore della Comunità dei monaci trappisti di Tibhirine (Algeria) Algeri, l° dicembre 1993 — Tibhirine, l° gennaio 1994

50 «Costerebbe troppo caro ciò che forse verrà chiamato la "grazia del martirio" se la si dovesse a un qualsiasi Algerino, soprattutto se dice di agire per fedeltà a ciò che crede essere l’islam. Per me, l'Algeria e l'islam sono altra cosa: sono un corpo e un’anima. L’ho proclamato a sufficienza, tenendo conto di ciò che ne ho ricevuto e ritrovandovi così spesso il filo diretto e conduttore del Vangelo appreso sulle ginocchia di mia madre, la mia primissima Chiesa, proprio in Algeria e già nel rispetto dei credenti musulmani. Penso che la mia morte sembrerà dar ragione a coloro che mi hanno sempre considerato un ingenuo e un idealista.

51 Ma costoro devono sapere che verrà infine dato spazio alla mia più lancinante curiosità. Ecco che potrò, se Dio vuole, immergere il mio sguardo in quello del Padre per contemplare con lui i suoi figli dell'islam cosi come li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua Passione, investiti dal dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre quella di stabilire la comunione e di ricomporre la somiglianza, giocando con le differenze.

52 Dopo aver perduto questa vita, totalmente mia e totalmente loro, rendo grazie a Dio... E anche tu, amico dell'ultimo minuto, che non ti sarai reso conto di quello che stavi facendo. Si, lo voglio anche per te questo grazie e questo “ad-dio” (a Dieu), programmato da te. E auguriamoci di poterci ritrovare, ladroni beati, in paradiso, se lo vuole Dio, nostro Padre di tutti e due. Amen! «Inch' Allah!».


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